Le cavallette sono conosciute in Umbriai più dalle conoscenze letterarie dei flagelli biblici che per i quasi nulli danni che hanno fino ad ora hanno provocato. Ma qualcosa si è rotto nell’equilibrio ambientale e ben più a nord della nostra regione le cavallette stanno diventando un problema.
Le colture agricole piemontesi, in particolare nelle province di Asti, Alessandria, Torino e Cuneo, sono sotto attacco di questo insetto voracissimo. Curioso ed ecologico il modo con cui gli agricoltori si sono organizzati, un modo da tener presente quando le cavallette discenderanno le valli preappenniniche. Undicimila faraone saranno acquistate nei prossimi giorni al prezzo politico di 50 centesimi ciascuna da 430 aziende agricole del Piemonte che le impiegheranno nella lotta contro le cavallette. Lo prevede il piano 2007 di lotta biologica alle infestazioni di cavallette approvato dalla Regione Piemonte che ha stanziato 218 mila euro.
Nel 2006 sono state distribuite gratuitamente in tutta la Regione 5.894 faraone a 202 aziende agricole aderenti al progetto. «Il progetto pilota di lotta biologica con faraone che si cibano di cavallette – spiega l’assessore all’agricoltura – si è rivelato uno strumento importante ed efficace nei suoi effetti misurabili, un’azione che non può essere risolutiva ma che può contribuire in maniera significativa a ridimensionare i danni alle colture».
Il raddoppio delle faraone acquistate rispetto al 2006 è la testimonianza che la scelta è la metodologia migliore per realizzare interventi prolungati ed a basso impatto per l’ambiente.
- Redazione
- 26 Luglio 2007
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