La progettualità sociale delle organizzazioni di volontariato che in Umbria conta 603 associazioni regolarmente iscritte avrà a disposizione una somma compresa fra 1 milione e 500 mila euro ed 1 milione e 800 mila euro per il biennio 2007/2008. Lo prevede il Protocollo d’Intesa firmato a Perugia tra Regione Umbria e le organizzazioni rappresentative del Terzo settore.
Tre le linee di finanziamento individuate. Il primo blocco al quale viene assegnato il 45 per cento del Fondo destinato alla progettualità sociale per il biennio 2007/2008, si riferisce a progetti di organizzazioni di volontariato o reti in cui prevalgono le associazioni di volontariato che prevedono azioni integrate e servizi tra la rete del volontariato locale e il sistema delle politiche pubbliche dell’ambito territoriale definito nel Piano di zona.
La seconda linea fa riferimento ai progetti per il sostegno alle azioni e ai servizi e il potenziamento organizzativo delle piccole associazioni di volontariato, ai quali viene assegnato il 25 per cento del Fondo. Per questa tipologia di progetti, al contrario della prima, non sarà previsto un cofinanziamento obbligatorio, ma saranno premiati quei progetti che lo prevederanno.
Infine sono previsti i progetti integrati di una o più organizzazioni di volontariato riferiti a macro aree di intervento, a cui viene assegnato il 30 per cento del Fondo, sia riferite al Welfare comunitario sia ad azioni di altra natura ma che abbiamo un forte significato e impatto sociale. Nei progetti andrà previsto un cofinanziamento almeno del 25 per cento dell’importo complessivo anche in termini di valorizzazione di risorse impiegate.
Il volontariato viene definito nel Protocollo, come “un soggetto politico che esprime un movimento autonomo dalle istituzioni e dai partiti, che promuove e tutela i diritti dei cittadini. Viene evidenziato anche il ruolo convergente a quello dell’economia pubblica”. Per assolvere a tale ruole c’è bisogno che il volontariato si organizzi in associazione a tutti i livelli, sviluppi la capacità di progettazione sociale, crei e sperimenti modelli di sviluppo e di organizzazione dei servizi. Evidenziata anche la necessità di sostenere la crescita di una classe dirigente del volontariato in Umbria capace di comprendere e intervenire sulle nuove realtà.
- Redazione
- 28 Luglio 2007
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