Deruta esce dall’Ambito territoriale ottimale dei rifiuti. La decisione è passata in Consiglio comunale con i voti della maggioranza e del consigliere Remo Patacca (i consiglieri del centrosinistra si sono invece astenuti).
Alla base della scelta la non condivisione della politica dell’Ato che si appresta a praticare un aumento considerevole dei costi del servizio (a Deruta si passerebbe da poco più di 800 mila ad oltre 1,3 milioni di euro).
L’incremento sarebbe legato al passaggio da tassa a tariffa e nel caso della città della maiolica (ma la situazione dei Comuni umbri è pressochè generalizzata) al mancato raggiungimento della soglia di raccolta differenziata prevista.
L’uscita di Deruta è solo l’avvisaglia di un malessere assai più diffuso fra molti amministratori della media valle del Tevere, preoccupati per i prossimi rincari della raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, rincari che le Amministrazioni dovranno spiegare ai cittadini.
A Deruta il Consiglio comunale ha dato mandato al sindaco Verbena di adoperarsi per la riduzione degli oneri previsti dall’attuale piano e, qualora non si riesca a spuntare condizioni migliori, ad avviare le procedure per una gara di affidamento del servizio di igiene e nettezza urbana.
La decisione di Deruta apre uno scenario impensabile fino a qualche mese fa e rappresenta un segnale forte per la Regione, l’Ato e quanti hanno gestito a diversi livelli in questi ultimi anni le politiche in materia.
Lo “sfilarsi” dell’Amministrazione derutese, a guida centrodestra (come Todi ed Assisi), potrebbe aprire una breccia di cui potrebbero approfittare anche altre municipalità del territorio.
- Redazione
- 28 Luglio 2007
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