C’è chi gioisce e chi si rammarica del ripensamento dell’Anas rispetto alla trasformazione in autostrada della E45. L’onorevole Ronconi dell’UDC è tra quelli delusi e chiede alla Giunta regionale dell’Umbria di pretendere formali spiegazioni dal Governo e dal ministro Di Pietro, il quale ultimo è accusato di essere il “il solito ‘Pinocchio’, venendo in Umbria per promettere in modo solenne progetti poi cancellati”. «C’è solo da vergognarsi – conclude – e soprattutto da chiedere scusa agli umbri obbligati a transitare per strade vergognosamente dissestate e non adeguate per l’incapacità di chi governa».
Oggettivamente la E45 necessita di una maggiore e costante manutenzione a causa del deterioramento derivante dall’eccessivo traffico pesante. Quest’ultimo, lungi dal servire all’economia della regione, è per la maggior parte traffico di attraversamento indotto dalla mancanza di costi di pedaggio. Un traffico di attraversamento che cesserebbe di colpo ove si applicassero pedaggi, come nel caso della trasformazione della E45 in autostrada. Quindi il dilemma che si pone è tra una superstrada iper-trafficata ed usurata ed una autostrada che si dimostrerebbe probabilmente inutile dopo essere costruita perché abbandonata dai camionisti che opterebbero per il percorso più breve.
La scelta a favore dell’autostrada sarebbe automatica se il “regalo” all’Umbria di un’arteria moderna senza molto traffico non avesse un rovescio della medaglia: cantieri aperti per decenni, corsie sovrapposte in stile giapponese, saccheggio del territorio con super produzione di cave e soprattutto ulteriore avvicinamento della strada alle abitazioni che sono sorte lungo il tracciato e drastica riduzione degli ingressi (caselli) sul tracciato.
Per questi ed altri motivi a gioire della decisione dell’Anas sono i Verdi Civici dell’Umbria. “Una grande notizia che dà ragione a chi in questi anni ha sostenuto che il progetto di trasformazione in autostrada della E45 sarebbe stato inutile, dannoso e fuori da ogni logica economica e ambientale. Un anno e mezzo fa eravamo soli a difendere il buon senso e la ragionevolezza di chi pensa che quel progetto oltre a fare acqua da tutte le parti, non tiene conto dei bisogni reali dell’Umbria e avvantaggia solo una cordata di imprenditori a dispetto dell’economia umbra”.
A parlare è il capogruppo dei Verdi e civici Oliviero Dottorini, ricordando il voto che nel giugno 2006 portò il Consiglio regionale dell’Umbria a votare compatto e in modo trasversale, con l’unica eccezione del suo partito, per la realizzazione del progetto “Bonsignore-Caltagirone”. “Ora – dice Dottorini – è il momento di chiedere a una sola voce che il Governo e l’Anas procedano immediatamente e concretamente a un piano di manutenzione straordinaria, di risanamento e adeguamento per un’arteria che ha superato ogni livello di insicurezza e di precarietà”.
- Redazione
- 29 Luglio 2007
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