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Per la Cgil si possono ottenere risultati positivi solo in presenza di una costante promozione della cultura dell'accoglienza e della convivenza civile

Oscurata dalle polemiche sull’assenteismo all’ospedale Silvestrini e dalle problematiche evidenziatesi dopo la sottoscrizione dell’accordo Governo–Sindacati sul Welfare, è quasi passata sotto silenzio la posizione assunta dalla CGIL dell’Umbria sulla questione sicurezza.
Alla luce dell’operazione di polizia che ha portato all’arresto dell’imam della moschea di Ponte Felcino, il direttivo regionale dell’organizzazione sindacale ha dichiarato che “promuoverà azioni volte a sollecitare l’attuazione di politiche attente alla prevenzione, alla sicurezza e al rispetto della legalità. Con la consapevolezza, però, che dette politiche possono raggiungere risultati positivi solo se accompagnate da una costante promozione della cultura dell’accoglienza e della convivenza civile, nel pieno riconoscimento dei diritti universali della persona”.
Non dunque toni da crociata, ma neppure sottovalutazione delle problematiche che l’incontro di culture diverse, in un ambiente come quello umbro tradizionalista, può generare da una parte e dell’altra. Se talvolta sono proprio i benpensanti a scandalizzarsi per quanto vedono quotidianamente sui media, per le mode e gli atteggiamenti anticonvenzionali dei giovani, e meno giovani, italiani, può ben capirsi quale impatto ciò possa avere su chi viene da culture molto, ma molto più tradizionaliste.
Non sarà certo facile coniugare accoglienza ed educazione al rispetto della legalità, ma questa sembra sia l’unica strada praticabile. Necessariamente occorrerà un adeguato sforzo su entrambi gli aspetti della strategia da parte di tutti coloro che operano nel settore, perchè, come dice la Cgil, occorre saper, con lucidità, “distinguere degenerazioni di stampo terroristico che, se provate, coinvolgono comunque un numero limitato di persone, dai numerosi residenti immigrati, lavoratori e lavoratrici che sono inseriti nel tessuto regionale, nel rispetto delle leggi del nostro paese e dei diritti fondamentali della persona”. Così come dovranno convivere “accoglienza” e doveri delle persone “soccorse”, dovrà esservi un nesso stretto tra violazione della legalità e sanzione, perché, sin dal tempo dei romani, è la certezza della sanzione a spingere al rispetto della legalità.

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