Qualcuno, con senso dell’umorismo, aveva definito il nascente partito democratico “P.ioppo d.ritto”, nella speranza che potesse svettare alto in breve tempo, concentrando tutte le energie nella crescita verticale.
Invece il Pd non è ancora nato che si allarga alla base e si dirama in Umbria.
«Abbiamo la speranza di costruire un partito riformista moderno, forte e autorevole»: comincia così il documento che sancisce la nascita in Umbria della Sinistra del Pd che non esclude una sua candidatura alla segreteria regionale del nuovo partito e che annuncia la convocazione di una «assemblea regionale aperta» entro i primi giorni di settembre. È firmato da Bellini Ornella, Borgognoni Mariano, Brusaporco Rosetta, Caratozzolo Carmelo, Castellani Alberto, Castellani Brunello, Chierico Michele, Ciuffini Enrica, Conti Moreno, Corazzi Lanfranco, Falcinelli Irene, Gammaitoni Luca, Goracci Cristian, Luna Antonio, Mancinelli Paola, Massi Giorgio, Menichetti Gianni, Paciotti Filippo, Pinna Francesca, Quadretti Antonio e Silvestri Gabriele.
Nel documento è detto che «la costituzione del Partito Democratico» non deve diventare «un semplice congelamento degli attuali gruppi dirigenti dei Ds e della Margherita (in fondo a che altro mirano le liste bloccate?). Un processo chiuso (o con finte aperture di comodo) nella nostra regione porterebbe ad una tale asfissia da mettere a serio rischio la tenuta delle forze progressiste, come ci segnalano gli ultimi risultati delle comunali e come, più in profondità, ci ammonisce l’erosione del consenso, frutto anche di errori gravi dei gruppi dirigenti percepiti, troppo spesso, come autoreferenziali e schiacciati nella gestione dell’esistente».
Hanno scelto la forma del «blog» gli autori di un «Manifesto per l’Umbria democratica», che, firmandosi «Democratici per l’Umbria», ne hanno pubblicato il testo su «ilCannocchiale.it», dichiarando di «sentire il bisogno di portare la nostra visione del Partito Democratico, per allargarne la ricerca e rinnovarne i contenuti», e precisando di essere più interessati a parlare «delle idee e delle forme, piuttosto che di contenuti e cariche». Gli autori sottolineano la propria «giovane età», che non conosce «le divisioni ideologiche del passato», e guarda quindi «al presente, e più ancora al futuro», ad una «politica sincera, pragmatica, ancorata ai suoi valori, non ideologica, e che contribuisca a voltare pagina in Italia e in Umbria».
«La classe dirigente regionale – sottolineano gli autori del »Manifesto« – dovrà affrontare la sfida della modernità, senza perdere di vista la coesione sociale, vera stella polare del sistema Umbria». Poichè «esigenze finora sconosciute, conseguenza di processi sociali ed economici completamente nuovi, vengono affrontate con schemi di analisi e di interventi tradizionali, oggi riteniamo – dicono i »Democratici per l’Umbria« nel loro »Manifesto«/blog – che sia necessario compiere uno sforzo per individuare strumenti e linguaggi nuovi, capaci di interpretare ed offrire risposte efficaci rispetto al tema centrale della convivenza tra interesse individuale e interesse generale».
- Redazione
- 2 Agosto 2007
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