Sono scomparse del tutto, anche in Umbria, le cosiddette api di campo, vale a dire quelle dedite al raccolto di miele e polline e per il 2007 è atteso un calo della produzione di miele dal 20-50%.
Api in tilt ed alveari spopolati a causa della siccità, degli insetticidi e del caldo sopra le medie stagionali che ha portato molte varietà di fiori a schiudersi in anticipo, con sconvolgimenti sull’interazione tra gli insetti, termometro dei cambiamenti climatici e le risorse botaniche disponibili.
Per l’Unione nazione degli apicoltori italiani (Unaapi), “il clima impazzito si è aggiunto all’ effetto degli insetticidi in polvere di cui sono cosparsi i semi delle colture, in particolare del mais, che in primavera hanno provocato la sparizione nella Pianura Padana di tutte le api di campo, risparmiando solo le api di casa”. Tipi di insetticidi “che in Francia sono stati vietati, mentre il Ministero della Salute italiano, fino ad ora, non ha nemmeno preso in considerazione le molteplici segnalazioni di questa strage d’api e di insetti utili all’ambiente e all’agricoltura”.
Le alte temperature registrate nel 2007, secondo le stime, hanno influito pesantemente sulla fioritura causandone un anticipo del calendario che ha comportato ricadute e accavallamenti sull’andamento produttivo dei vari mieli. Oltre al generalizzato calo della produzione, al di sotto alla media nazionale di 110.000 quintali all’anno, si è poi registrata sorta di ‘impurità” di alcuni dei più diffusi tipi di miele a causa di anomale fioriture contemporanee. Tra i più colpiti ci sono il nettare di acacia che registra un calo di produzione del 20% e quello di castagno con un -40% che sarà misto a nettare di tiglio, a causa della fioritura insolitamente contemporanea di diverse specie di piante.
Ma il calo più significativo è quello previsto per i millefiori estivi, per i quali la produzione è praticamente dimezzata, mentre sono scarse o addirittura nulle le produzioni di miele di eucalipto e di melata (miele di bosco). L’unica varietà a non aver subito cali nel 2007 è quella di agrumi.
Il settore già da alcuni anni è afflitto da una costante stagnazione dei consumi e l’Italia, con un consumo pro capite di 400 grammi, è il Paese a cui va la maglia nera in Europa.
- Redazione
- 6 Agosto 2007
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