Condividi su facebook
Condividi su twitter
Contrastanti valutazioni tra le organizzazioni della Confagricoltura e Coldiretti sull'andamento dell'agriturismo

Una donna umbra è tra i tre vice presidenti alla guida di Agriturist. Vittoria Iraci (presidente di Agriturist Umbria), Elisabetta Zalum (presidente di Agriturist Livorno), e Cosimo Melacca (presidente di Agriturist Liguria) affiancheranno Vittoria Brancaccio, 49 anni, di Massa Lubrense, neo presidente dell’Agriturist, l’associazione delle imprese agrituristiche di Confagricoltura.
La Brancaccio è il terzo presidente e raccoglie il testimone di Riccardo Ricci Curbastro dopo nove anni di presidenza, che a sua volta subentrò al fondatore Simone Velluti Zati. La cospicua presenza di donne è conseguenza del fatto che circa il 40% degli agriturismi in Italia sono gestiti da donne. La Brancaccio, laurea in Scienze Agrarie, un’azienda a Sant’Agata sui Due Golfi nella soleggiata penisola sorrentina, promette battaglia su alcuni temi di attualità.
«Nel primo anno la nostra azione sarà focalizzata su paesaggio e l’ambiente. D’altra parte abbiamo già presentato un emendamento sull’edilizia rurale al ddl sul Paesaggio della senatrice De Petris – afferma – ma non sarà secondario l’impegno sulla fiscalità visto che le nostre imprese hanno costi di manutenzione e di funzionamento delle strutture enormi». Un altro tema sarà quello del sistema turismo Italia su cui l’associazione è stata sollecitata a fornire proposte in occasione del tavolo che si è tenuto a Palazzo Chigi.
Il settore, per Agriturist, cresce lentamente ed il reddito medio delle aziende impegnate cala (circa il 6%). Sono comunque quasi un milione i vacanzieri in partenza che hanno scelto l’agriturismo. È quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che, se il trend positivo sarà confermato, si avrà un aumento del 10% nel giro di affari degli agriturismi italiani che, per la prima volta, dovrebbe raggiungere a fine anno il valore di un miliardo di euro.
Tra i clienti – riferisce la Coldiretti – non mancano gli stranieri (25%) e prevalgono i giovani (55%) con età compresa tra i 18 e i 35 anni, grazie a un notevole miglioramento del settore, che è in grado di offrire servizi diversificati tra loro che attirano non solo gli amanti della buona cucina e della serenità, ma anche escursionisti, nostalgici delle antiche tradizioni, sportivi, creativi e amanti dell’avventura. Oltre la metà delle aziende è ubicata in collina (50,6%) e più di un terzo in montagna (35,8%); appena il 13,6% è situato in pianura. Il 45,7% del totale degli agriturismi si concentra nel Nord del Paese, il 35% nel Centro e il restante 19,3% nel Mezzogiorno.

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter