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E' uno dei motivi per cui la CdL non ha approvato il conto consuntivo 2006 dell'ente Monte Peglia e Selva di Meana

La Casa delle Libertà, che aveva già protestato per non aver avuto sufficiente tempo per approfondire la proposta della Giunta della Comunità Montana del Peglia in ordine al conto consuntivo 2006, ha ora rese note le ragioni per cui non ha ritenuto di poter approvare tale atto.
Per la minoranza, la voce dei residui attivi vantati nei confronti della Regione Umbria iscritti a bilancio fin dal 1998 a titolo di rimborso per distacchi sindacali (1998-2005) per la cifra di euro 183.000, non trova riscontro tra i residui passivi della Regione. Non risulterebbe da alcuna norma o atto formale l’obbligo della Regione stessa di farsi carico di tale onere. Il credito presunto inscritto a bilancio, non presenterebbe perciò le caratteristiche di esigibilità e certezza per mancanza del titolo giuridico.
La CdL, inoltre, non ritiene “accettabile che siano mantenuti per molti anni (dal 2000) nei residui attivi i crediti per mancati pagamenti del canone per la concessione in uso di beni (casolari e terreni). Il capitolo 130 del bilancio, “introiti da concessioni demaniali”, prevede un’entrata di 186.415,52 euro mentre risultano realmente riscossi solo 81.305 euro con ancora da incassare (residui attivi) la cospicua somma di 105.110,45 euro dei soliti noti, società di capitali e società cooperative, privati”.
Ritenuti ingiustificati i tempi di non riscossione delle quote per i servizi associati dei Comuni membri (residui 2004/5) pari a euro 25.800.
Sottolineata anche la presenza tra i residui attivi di crediti per doppia emissione di mandati per emolumenti, presenti in bilancio sin dal 19/03/1990, ed un secondo recidivo credito, per la stessa motivazione datato 16/1/2002.
Sul versante della spesa, la critica si è accentrata sulle spese telefoniche, ma il punto più delicato, che spesso ha causato problemi alle pubbliche amministrazioni meno tempestive ed attente tecnicamente, resta comunque quello dei presunti crediti, alcuni molto vecchi, superiori all’avanzo dichiarato (139.000 euro).

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