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In Umbria interessa circa 10 mila addetti occupati in grossi gruppi industriali come Perugina, Colussi, Mignini-Petrini, Sangemini, Rocchetta e Renzini

Centotto euro di aumento: questo è il risultato contrattuale raggiunto dopo una settimana di trattativa ininterrotta presso la Confindustria di Roma da Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil. Il contratto degli alimentaristi, che riguarda circa 350 mila lavoratori in Italia, in Umbria interessa tra gli altri quelli di Perugina, Colussi, Mignini, Petrini, Sangemini, Rocchetta, Eskigel e Renzini.
Si tratta di un rinnovo contrattuale giudicato positivo dai sindacati, in particolar modo per quanto riguarda:
– Relazioni industriali: si è convenuto di istituire un osservatorio nazionale formato dai tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di categoria e dai vertici di Federalimentari. Un soggetto che avrà il compito di seguire l’andamento del mercato alimentare italiano, di garantire la sicurezza dei prodotti, di contrastare le falsificazioni e di orientare le scelte strategiche del settore anche attraverso un confronto costante con il Governo.
– Rapporti sindacali: si è ottenuta la possibilità di fare assemblee anche nelle aziende sotto i 10 addetti.
– Pari opportunità: si potrà usufruire di una giornata retribuita per i padri in occasione della nascita del figlio. Inoltre, le madri potranno passare a part-time durante i primi tre anni di vita del figlio e poi tornare full-time automaticamente.
– Appalti e sicurezza: su questi elementi, che peraltro sono stati oggetto di emendamenti partiti propria dall’Umbria sulla scia della tragedia di Campello, si è concordato che le aziende appaltanti avranno l’obbligo di fornire alle appaltatrici tutti i dati e gli elementi necessari alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori prevista dalla legge 626. Inoltre, i Rls (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) dell’industria alimentare potranno intervenire direttamente per segnalare eventuali mancanze delle aziende appaltanti.
– Mercato del Lavoro: si è concordato di impegnarsi sul versante della riduzione della precarietà attraverso la possibilità di trasformazione del rapporto di lavoro a tempo determinato in fisso, anche attraverso l’utilizzo del part-time.
– Inquadramento professionale: si è deciso di superare l’attuale griglia classificatoria vecchia di 20 anni, introducendo la possibilità di salire di livello anche attraverso la formazione professionale e “on the job”.
Per quanto riguarda la parte economica, come detto, si è ottenuto un incremento mensile di 108 euro suddiviso in tre tranche: 43,20 dal primo giugno 2007; 43,20 dal primo aprile 2008; 21,60 dal primo gennaio 2009.
L’intesa sarà sottoposta al giudizio dei circa 10 mila lavoratori umbri del settore cui spetterà l’ultima parola.

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