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Tantissimi ultrasessantacinquenni, ma anche i giovani aumentano; molti i nuovi nati da stranieri che si sono insediati nella regione

L’Umbria è una regione tra le più “vecchie” d’Italia, tanto da essere seconda solo alla Liguria per la percentuale di ultrasessantacinquenni, ma in controtendenza rispetto al dato nazionale per l’aumento di popolazione nella fascia di età fino a 6 anni. Sempre più “nonni”, dunque, ma anche un maggior numero di “nipoti“: è questo il quadro che emerge dal “Rapporto economico e sociale dell’Umbria 2005-2006″ realizzato dall'”Aur, l’Agenzia Umbria Ricerche, e che prende in esame le dinamiche demografiche in Umbria, raffrontandole con quelle di Toscana e Marche e con il dato nazionale.
In Umbria la popolazione con 65 anni e oltre, al primo gennaio 2005, ammonta a 199.780 abitanti (pari al 23,2% della popolazione), mentre nel 1995 erano 168.565 (il 20,7%).
Allo stesso tempo, cresce la componente più giovane. “Mentre in Italia, nel decennio in considerazione, diminuisce dal 5,7% al 5,6% – rilevano i ricercatori dell'”Aur” – in Umbria la quota di popolazione con meno di 6 anni sale dal 4,7% al 5%”. Nonostante l’alta incidenza della componente di popolazione anziana, resta perciò quasi invariato il numero di anziani per ogni bambino. “Mentre in Italia – si sottolinea nel Rapporto – tale indice passa da 2.9 a 3.5, nelle tre regioni centrali il rapporto, più alto della media nazionale, resta pressoché costante: in Umbria passa da 4,4 a 4,6; in Toscana è statico a 4,7 e nelle Marche passa da 4 a 4,3”.
I ricercatori dell’Agenzia Umbria Ricerche forniscono anche una chiave di lettura. “Le motivazioni di questo dato – affermano – sono probabilmente da rintracciare nell’incremento di nascite da coppie straniere che hanno ormai stabilito la propria residenza nelle tre regioni”.
Ecco, in dettaglio, la struttura della popolazione nelle due province umbre  suddivisa per fasce d’età, ricavata dall’Aur sui dati Istat. Provincia di Perugia: da 0 a 4 anni il 4,3%; da 5 a 19 anni il 12,9%; da 20 a 64 anni il 60%; da 65 anni e oltre il 22,8%. Provincia di Terni: da 0 a 4 anni il 3,8%; da 5 a 19 anni l’11,8%; da 20 a 64 anni il 59,7%; con 65 anni e oltre il 24,6%.
In Umbria si conferma lo scarto tra il dinamismo demografico dimostrato dalla provincia di Perugia e il risultato negativo della provincia di Terni. Perugia, infatti – è ancora l’analisi dei ricercatori – nella classe 0-4 anni vanta una percentuale significativa nel panorama delle province dell’Italia centrale, e nella classe 5-19 si colloca a metà strada tra le province marchigiane (che segnano in questa classe di popolazione i risultati migliori con percentuali che variano dal 12,8 al 13,8%) e le più attrattive province toscane (tra le quali solo Prato segna una percentuale pari a quella di Perugia).
Terni, invece, si colloca tra le province meno significative per queste due classi di popolazione e vanta anche, insieme a Siena e Grosseto, il dato di popolazione anziana più alto.

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