Lavorare negli uffici del Parlamento italiano è come scoprire “l’eldorado”. A sostenerlo una ricerca del settimanale “L’Espresso”.
Si va dai 1.531 euro netti al mese di un commesso del Senato appena assunto ai 23.206 di un alto dirigente della Camera dopo 35 anni di anzianità. E’ il caso del ragioniere di Montecitorio, che guadagna quasi 20 mila euro in più del Presidente della Repubblica, Napolitano.
Ma ci sono anche gli stenografi del Senato, che arrivano a guadagnare 253 mila 700 euro lordi l’anno. In cima alla classifica, i segretari generali di Senato e della Camera , che a fine anno arriveranno a incassare rispettivamente 485 mila e 483 mila euro lordi.
Alti funzionari o lavori lunghi e gravosi e quindi alti stipendi, ma nella galleria presentata dal settimanale figurano anche coloro che devono curare “la pelle” dei parlamentari. Non le guardie del corpo, ma più semplicemente i barbieri del parlamento che possono arrivare a guadagnare oltre 133 mila euro lordi l’anno a fronte dei circa 98 mila di un magistrato d’appello con 13 anni di anzianità.
Dalle inchieste emerge la realtà di un trattamento particolarmente vantaggioso anche per quanto riguarda l’età in cui i dipendenti del Palazzo vanno in pensione: i dati relativi al Senato mostrano che l’età media è di 56 anni, ma negli anni precedenti era anche inferiore (53 anni nel 1992).
I dipendenti della Camera e del Senato sono in tutto 2.908, di cui 1.850 a Montecitorio e 1.058 a palazzo Madama. I primi, stando all’inchiesta del settimanale, costano al bilancio dello stato circa 370 milioni di euro, i secondi 198.
- Redazione
- 19 Agosto 2007
Condividi su facebook
Condividi su twitter









