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Chiesta l'istituzione in Umbria di strumenti più idonei per reprimere il fenomeno ed obbligare al pagamento della relativa evasione

La segnalazione, partita proprio da questo sito, sulla esistenza in Umbria di un vasto fenomeno di costruzioni abusive inizia a provocare le reazioni delle forze politiche.
“E’ estremamente preoccupante l’esito dell’ultimo censimento aereo, effettuato nella sola provincia di Perugia dall’Agenzia del Territorio dell’Umbria, che ha permesso di scovare circa 4 mila immobili non dichiarati al catasto“.
Parla di una beffa, il capogruppo del Prc-Se in Consiglio regionale Stefano Vinti che spiega come si tratti di “abusi piccoli e grandi, talvolta sanabili amministrativamente, altre volte no, che aggiungono comunque al danno ambientale prodotto in aree geografiche assai spesso di grande pregio, la beffa di sfuggire completamente al fisco“.
“Si tratta di un fatto – aggiunge – di non secondaria importanza, considerata la propensione di tante nostre Amministrazioni comunali di far quadrare i loro bilanci ricorrendo a inasprimenti tributari e tariffari che colpiscono indiscriminatamente tutti i cittadini, in specie quelli più onesti e che pagano interamente quanto loro richiesto”.
Al fine di scongiurare situazioni di disparità di trattamento – spiega il capogruppo del Prc – determinate magari da una diversa volontà, od anche capacità, delle istituzioni locali di attivare i necessari controlli adottando le opportune determinazioni, Rifondazione comunista invita l’Anci regionale e la Regione a costituire una apposita ‘task-force’ politico-amministrativa che, estendendo la sua scrupolosa attenzione sull’intero territorio umbro, si proponga di coadiuvare tutti i Comuni.
“In maniera particolare – spiega una nota – quelli più piccoli e non in grado di provvedere autonomamente alla predisposizione degli strumenti più idonei atti a reprimere questo fenomeno ed obbligare gli inadempienti al pagamento delle somme dovute“.

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