Sale nel centrosinistra la febbre politica in vista dell’appuntamento del prossimo 14 ottobre, data di nascita del nuovo Partito Democratico. La partita non si gioca solo a livello nazionale, fra Veltroni e la Bindi in primis, ma anche su scala regionale e, a discesa, locale.
L’Umbria non fa eccezione, con il territorio della media valle del Tevere a sua volta coinvolto per il ruolo che potrebbero giocare, seppur in maniera diversa, due “big” diessini: il sindaco di Marsciano Chiacchieroni e l’ex primo cittadino di Todi Catiuscia Marini.
In proposito Chiacchieroni ha diffuso ieri, venerdì 24 agosto, una lettera aperta nella quale chiede di “lasciare ai cittadini la libertà di presentare liste e di scegliere i propri rappresentanti”. Il sindaco di Marsciano parla di “riunioni e sottoriunioni di organismi e sotto organismi di un partito, i Ds umbri che avevano deciso di concludere la propria attività per dare vita insieme ai cittadini ed alla Margherita ad un partito più grande, operando così una fusione calda; riunioni – prosegue Chiacchieroni – che vanno in un’unica direzione: ‘non lasciamo lo scettro del partito a nessuno e le liste le facciamo nei partiti, nei comitati dei partitì”.
“Tutto questo – continua nel suo appello il sindaco – rappresenta il contrario di ciò che deve essere l’operazione nascita del Pd, con le primarie del 14 ottobre. Non dobbiamo avere paura di un’Umbria che può entrare a far parte del nuovo Pd perchè noi siamo gran parte dell’Umbria e il contributo maggiore che può venire dalla nostra regione è proprio la rappresentanza di personalità, ceti e categorie di cittadini italiani e stranieri (che risiedono, lavorano e studiano da noi) i quali si organizzano in liste nuove.
Questo, al di fuori dei vecchi schemi e delle sensibilità già note, non può che essere un’operazione di inclusione che farebbe le differenza fra la cosiddetta ‘fusione calda e fusione fredda. Lasciamo libertà ai cittadini il 14 di ottobre e, prima ancora, lasciamo la libertà – conclude- di poter presentare liste e di scegliere liberamente i propri rappresentanti e di proporsi come elettorato attivo e passivo”.
Per quanto riguarda Catiuscia Marini, che qualcuno avrebbe voluto come coordinatrice del comitato umbro per Veltroni (ruolo poi assegnato a Clara Sereni), c’è chi è pronto a scommettere in un suo rilancio politico proprio grazie al Partito Democratico e alla sua possibile investitura al vertice del nuovo partito.
- Redazione
- 25 Agosto 2007
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