Anche il partito dei Democratici di Sinistra di Todi esce allo scoperto in prima persona (finora le uscite sono sempre state firmate come “Ulivo”) per denunciare come “il fiume di parole spese da esponenti del centrodestra sul mancato svolgimento del Consiglio comunale del 20 agosto, ha come obiettivo quello di nascondere le contraddizioni di una coalizione fortemente influenzata da posizioni politiche estremiste e attente solo agli interessi di partito”.
Il comunicato diessino – intitolato “rifiutiamo lezioni da chi non ha i titoli” – pone prma alcune domande allo schieramento avversario e poi chiude con un nuovo duro attacco al sindaco Ruggiano.
Prima domanda. “Gli stessi che danno lezioni di senso delle istituzioni e di difesa degli interessi dei cittadini – scrivono i Ds – dichiarano che il centrodestra deve votare contro alcuni punti dell’ordine del giorno del Consiglio perché provenienti dalla passata Amministrazione. Ma se sono pratiche che riguardano interessi legittimi di cittadini ed imprese, se il sindaco e la Giunta ne chiedono l’iscrizione all’ordine del giorno del Consiglio con tanta urgenza, è coerente e comprensibile la posizione del centrodestra che dichiara di non voler votare a favore dell’approvazione di quei punti? Perchè portarli in Consiglio, allora? Se non sono d’accordo li modifichino, altrimenti si assumano la responsabilità politica di approvarli anche in Consiglio e non solo nel segreto delle riunioni di Giunta.
Seconda domanda. “Gli stessi che oggi danno lezioni al centrosinistra sono coloro che nella passata legislatura non hanno mai votato a favore di un atto, hanno disertato quasi sempre le riunioni delle commissioni consiliari, spesso del Consiglio, sempre quando erano determinanti per formare il numero legale. Sugli atti oggi in discussione, i consiglieri del centrodestra hanno abbandonato per mere questioni politiche la seduta del Consiglio comunale del maggio scorso. Allora i cittadini e le imprese potevano attendere qualche mese in più? Coerenza vorrebbe che prima di dare lezioni facessero autocritica per 5 anni e non un giorno di assenteismo e boicottaggio. E che non si usassero due pesi e due misure per giudicare i comportamenti politici”.
Terza domanda. “Il sindaco e la Giunta prima del prossimo Consiglio comunale farebbero bene a dichiarare pubblicamente se sulle pratiche in questione chiederanno al Consiglio comunale un voto favorevole o contrario: per chiarezza, trasparenza del confronto politico”.
In attesa di conoscere le risposte, i Democratici di sinistra prendono di mira Ruggiano: “Da ultimo, detto con il sorriso, vorremmo che finisse il doppio gioco del sindaco a tratti democratico, molto spesso arrogante, insultante, che usa un linguaggio diverso a seconda dei luoghi e degli interlocutori, che incoraggia i trasformismi personali e, se ne è capace, la smettesse con quell’aria da primo della classe che spiega a quanti per secoli sono vissuti, secondo lui, nell’ignoranza, come si deve fare politica e come si devono risolvere i problemi. Non ci pare proprio il caso! Perché finora abbiamo ascoltato solo parole, spesso in libertà, tanta confusione e demagogia, qualche bugia, qualche restrizione dell’attività comunale (soprattutto in tema di iniziative culturali e di vivibilità della città), ma non abbiamo visto alcun fatto positivo se non la prosecuzione di alcune iniziative della precedente Amministrazione. E anche qui con ritardi e dimenticanze. Ma questo sarà un altro capitolo…”.
- Redazione
- 26 Agosto 2007
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