Si è deciso oggi alle 14, con una ordinanza del Tribunale dei Minori di Perugia il futuro dei piccoli Nicolò e Filippo, figli di Barbara Cicioni, uccisa incinta di otto mesi tre mesi fa nella sua casa di Compignano, e di Roberto Spaccino, unico accusato dell’omicidio e attualmente in carcere.
I piccoli, di 4 e 8 anni, dallo scorso 21 giugno sono affidati ai servizi sociali del Comune di Marsciano e risiedono in una casa famiglia nel Trasimeno-Pievese. Il Tribunale, al fine di decidere in maniera definitiva sull’affidamento dei bambini per i quali era giunta istanza da parte della nonna materna Simonetta Pangallo e in subordine del fratello Pierfrancesco Pangallo, avevano nominato come esperta la psichiatra Carla Niccheri Gineprari. Quest’ultima si è espressa sia sull’affidamento che sulla possibilità per i bambini di sostenere l’incidente probatorio, ovvero testimoniare su ciò che hanno visto e sentito la notte dell’omicidio.
Sulla decisione vige il massimo riserbo, visto che il Tribunale intende informare tutte le parti interessate, ma per il momento i pareri degli esperti sembrano concordare tutti sul fatto che Nicolò e Filippo debbano essere restituiti ad un ambiente familiare per non subire ulteriori danni psicologici, visto che vivono il distacco dalla nonna materna, la quale ha naturalmente sostituito la figura della mamma, come una sorta di punizione.
La Niccheri nella sua perizia sostiene che: “E’ assolutamente necessario decidere per una diversa forma di affidamento che consenta ai due bambini di recuperare un ambiente familiare e dei rapporti affettivi che sono per loro importanti per non sentirsi totalmente abbandonati”, aggiungendo che alla notizia data ai bambini circa la sua richiesta al giudice di farli tornare a casa della “nonna Simonetta” li ha visti tranquillizzati.