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La terza edizione della manifestazione promossa dalla Provincia di Perugia propone due appuntamenti fra sabato e domenica

Prosegue con nuovi appuntamenti la terza edizione di “Storie di… Ville e Giardini” , la manifestazione della Provincia di Perugia che, attraverso un circuito di visite guidate, si pone l’obiettivo di valorizzare le residenze signorili e il loro patrimonio naturalistico, contribuendo a far emergere la ricchezza e varietà d’offerta del patrimonio storico, architettonico e paesaggistico del territorio unito alla proposte culturali e artistiche esistenti in Umbria.
Si ricomincia sabato 1 settembre, con la visita a Villa Aureli di Castel del Piano (Perugia), un “belvedere sulla campagna etrusca”, dove si potranno ammirare i cortili e il giardino all’italiana della Villa del Conte Sperello. La visita a Villa Aureli sarà arricchita da un concerto a cura del Conservatorio di Musica di Perugia (Francesco Di Giandomenico alla chitarra).
Domenica 2 settembre, si potrà visitare Villa di Montefreddo a Bagnaia (Perugia), “la residenza di campagna degli Oddi con giardini pensili e una grande limonaia”. Anche in questa occasione, gli ospiti potranno ascoltare il concerto, sempre a cura del Conservatorio di Musica di Perugia, del duo “Flarp Ensemble” con Cristina Palomba (flauto) e Laura Vinciguerra (arpa).
La manifestazione si concluderà domenica 16 settembre con l’appuntamento di Monteluco di Spoleto, presso l’Eremo delle Grazie, la dimora storica degli eremiti.

Scheda – Villa Aureli Perugia (Castel del Piano)
Situata poco fuori da Perugia, in una zona già abitata dagli antichi etruschi, villa Aureli ha una storia complessa che una ricca documentazione tende a suddividere in quattro fasi costruttive.
Del nucleo originale resta oggi soltanto una torre, attorno alla quale si edificò il casino cinquecentesco, appartenuto prima ai Gregori e poi agli Aureli. Ma la fase costruttiva più nota e più importante è senza dubbio quella settecentesca, dovuta ai notevoli interventi del conte Sperello Aureli, realizzati probabilmente su progetto del canonico Costanzo Batta, allievo del Murena.
A quest’ epoca risalgono tra l’altro i balconi sulla testata del portico, l’aranciera, la colombaia, le mura di cinta e la cappella esterna. Un gusto classico caratterizza l’insieme dell’ edificio che si dispone con grande eleganza e in perfetta sintonia paesistica con la campagna circostante.
Il palazzo e il giardino si affacciano sul paesaggio agrario con un terrazzamento che funge da belvedere. In tal modo, attraverso lunghi viali ortogonali tra loro, lo sguardo spazia, senza soluzione di continuità, dal giardino formale all’ampia valle sottostante.
Il giardino all’italiana, che nel corso dei secoli ha subito notevoli trasformazioni, si presenta stretto e lungo, con la sua pianta trapezoidale ornata al centro da una vasca quadrilobata. Sul retro del palazzo vi è un cortile, che portava alla scuderia, alla rimessa per carrozze, alle cantine e alla casa del giardiniere. Non distante dalla villa, una tomba di età etrusca testimonia l’importanza del sito fin dai tempi più remoti.

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