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Visita alla prima struttura pubblica italiana che da quattro anni opera a Todi contro i disturbi alimentari

Ormai da quattro anni opera nel centro storico di Todi la Residenza Riabilitativa a carattere intensivo “Palazzo Francisci”, per il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare e del peso.
La realizzazione di questa struttura ad alta specializzazione (i cui locali sono concessi con canone di locazione agevolata dall’Istituto Artigianelli Crispolti) nasce in primo luogo dalla collaborazione tra il Comune di Todi, la USL n. 2 e l’Ente Tuderte di Assistenza e Beneficenza “La Consolazione”.
Il centro, tuttora diretto dalla psichiatra Laura Dalla Ragione, ha visto la creazione di un comitato promotore di familiari e pazienti della residenza costituitosi nell’Associazione di Promozione Sociale “Mi fido di te” (dal nome della famosa canzone di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, che tra l’altro è anche presidente onorario dell’associazione).
La sua denominazione richiama ad un atto di fiducia, di solidarietà: fidarsi è affidarsi in un’alleanza terapeutica e d’intenti che unisca gli esperti del settore ai pazienti e alle loro famiglie. Tra gli obbiettivi che si pone ci sono: sostegno e preparazione sul disturbo del comportamento alimentare, per pazienti e familiari, attraverso gruppi di ascolto, di accoglienza e di auto-ascolto, incontro con i familiari per scambiare esperienze e condividere strategie operative e la promozione della partecipazione dei pazienti a concerti e manifestazioni culturali.
Tra i progetti attuati ci sono la fondazione della sede, presso lo stesso Palazzo Francisci, e l’istituzione di un numero amico, dove potersi rivolgere per avere informazioni terapeutiche e comprensione. Si sta anche pensando all’apertura di un appartamento in Todi a servizio gratuito come accoglienza e spazio di socializzazione per i familiari dei pazienti.
Per sensibilizzare i cittadini di fronte a tali problematiche la dottoressa Dalla Ragione spiega che “il centro è la prima struttura pubblica italiana interamente dedicata al trattamento dei disturbi del comportamento alimentare. La novità è dovuta al fatto di aver pensato di poter trattare pazienti con problemi relativi a disturbi alimentari in un luogo che non fosse freddo e anonimo come l’ospedale, bensì “familiare” e accogliente. I ragazzi ospiti così accettano meglio il trattamento, operando inizialmente un lavoro di convincimento e sulla motivazione. I ragazzi, quasi sempre, quando arrivano non credono di essere malati bensì di stare bene, di voler semplicemente dimagrire. Generalmente accompagnati dai loro genitori, scelgono liberamente di rimanere o meno nella residenza senza alcuna costrizione. I disturbi alimentari che noi trattiamo sono tre: l’anoressia, la bulimia e l’abbuffata compulsava (in questo caso il malato fa un uso smodato del cibo, lo vede come un nemico e non vomita)”.
Negli ultimi dieci anni i disturbi alimentari sono aumentati del 300% e si verificano essenzialmente nei Paesi dove c’è grande offerta di cibo e di modelli culturali della magrezza. Queste malattie rappresentano oggi la difficoltà di trovare un significato alla propria esistenza dovuta a una crisi dei valori e della spiritualità. Per recuperare questi valori nell’arco della giornata i ragazzi usufruiscono di numerosi momenti d’ascolto grazie alla presenza di 30 operatori che si occupano dei 15 pazienti del centro in modo da poter garantire loro un’assistenza continua.
Per saperne di più si può consultare il sito www.mifidodite.net oppure leggere le pubblicazioni sull’argomento “La casa delle bambine che non mangiano” di Laura Dalla Ragione (Il Pensiero Scientifico Editore) e “Il cuscino di Viola” di Paola Bianchini e Laura Dalla Ragione (Editore Diabasis).

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