“Ho sempre sostenuto – scrive il dottor Carlo Vannini in una lettera aperta al sindaco di Todi Antonino Ruggiano – che, leggendo la storia secolare della città, si può evincere che questa si sviluppa e progredisce quando i contrasti politici sociali e culturali si manifestano con più forza ed evidenza democratica. Tanto per fare un esempio semplice semplice, durante la dominazione papalina che sedava ammorbidiva, comprimeva, Todi registrò uno stop prolungato della crescita e dello sviluppo in ogni senso.
Si rende necessario promuovere con iniziative forti la partecipazione effettiva dei cittadini alla vita democratica. Tramite camere di compensazione e cornici organizzative di alto profilo, come ad esempio il Consiglio Grande di Perugia, dove le Associazioni, le rappresentanze del mondo del lavoro, etc, più volte all’anno si confrontavano (il verbo si deve oggi declinare purtroppo al passato) sulle scelte strategiche.
Non può essere infatti sufficiente la conferenza stampa del venerdi (anche se da sottolineare sotto il profilo della glasnost ), perché oltretutto soltanto monodirezionale .
Ed ancora: si rende sempre più evidente l’esigenza di dare il massimo come società civile per dare una risposta coordinata ai problemi di ordine pubblico, la cui consistenza numerica e qualitativa, è bene non nascondersi più, sta aumentando sia sotto il profilo dei furti lungo il tessuto urbano viciniore alla E7, sia sotto il profilo della pericolosa espansione del fenomeno della tossicodipendenza.
Urge un approfondimento sistematico ed in tempi reali, una Conferenza permanente sulla sicurezza , magari insediata all’interno del Consiglio Grande, che, senza ovviamente entrare nei compiti (peraltro ben svolti) dalle Forze dell’Ordine, riesca a monitorare la questione zona per zona e si adoperi per sviluppare sotto questo profilo il senso civico della nostra comunità.
Ultima considerazione sullo sviluppo economico: tra circa un anno e mezzo chiuderà l’Ospedale e si sposterà a Pantalla. Con esso si involerà l’unica vera industria presente nel centro storico di Todi. La destinazione d’uso come Distretto (e qualche miniappartamento a latere) sembra solo un pannicello caldo applicato su una zona tumorale. E’ una partita questa della destinazione troppo vitale per giocarla in difesa: occorrono soluzioni innovative al limite della stravolgenza. Un Casinò.
Ancor prima che il senso religioso del peccato e lo snobismo anticapitalista faccia arricciare il naso voglio completare: laddove esistente, l’occupazione cresce in maniera significativa e duratura, il flusso di denaro nelle casse comunali è tale che l’ICI non viene pagata dai cittadini e i problemi di sicurezza sono minori (perché aumenta naturalmente la sorveglianza ).
Oppure perché nò una struttura di primo o secondo livello per la cura e l’assistenza dei piccoli animali (cani, gatti, conigli, etc )? Mi spiego: la Provincia di Perugia ha la più alta concentrazione mondiale di ambulatori per piccoli animali, data dall’incontro di una particolare sensibilità della popolazione e dall’impegno di una classe veterinaria nuova aggiornata e competente.
L’idea è semplice, apriamo degli spazi assistenziali in collaborazione con la Associazione dei Veterinari, che potrebbero costituire sia la base per un Pronto Soccorso ad hoc sia l’embrione di un progetto più grande, quello di un Polo Veterinario Regionale. Todi, città più vivibile anche per i nostri piccoli amici. Perché nò?”.
- Redazione
- 5 Settembre 2007
Condividi su facebook
Condividi su twitter