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Il Consiglio comunale di Todi ha approvato gli indirizzi di nomina negli enti, ma fra gli schieramenti si annuncia una nuova battaglia politica sulla vicenda; il consigliere della Fiamma Tricolore vuole continuare ad "aprire i cassetti"
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Due delle deliberazioni assunte nell’ultimo Consiglio comunale di Todi, quella sugli indirizzi per la nomina negli enti e la successiva sulla gestione dei rifiuti, sono arrivate dopo un lungo e a tratti animato confronto politico. E questo nonostante vi fosse stato un accordo preliminare in sede di conferenza di capigruppo.
A dare fuoco alle polveri che già avevano portato all’annullamento della precedente seduta consiliare del 20 agosto è stato il consigliere Andrea Caprini. L’esponente di Rifondazione, nell’annunciare il suo voto favorevole ai criteri di nomina (il cui testo, aveva in precedenza sottolineato Ruggiano, era identico a quello approvato all’unanimità cinque anni prima sotto l’Amministrazione Marini), ha fatto nuovamente riferimento e chiesto chiarimenti sull’atteggiamento del sindaco nei riguardi dell’Etab, in relazione all’esposto alla magistratura presentato da Epifani.
Tirato in ballo, il consigliere della Fiamma Tricolore si è detto determinato ad andare avanti ad “aprire i cassetti per scoprire eventuali malefatte”, rimproverando alla sinistra tuderte il tentativo di barattare la collaborazione concordata su argomenti di interesse collettivo con una sua restrizione a più miti consigli.
Il successivo intervento del capogruppo dell’Ulivo Cappelletti confermava l’intenzione del centrosinistra di aprire sull’argomento un dibattito politico in Consiglio comunale inserendo sulla prossima convocazione uno specifico all’ordine del giorno.
A questo punto il sindaco Ruggiano ha preso la parola per ribadire che, pur non avendo alcuna intenzione di sottrarsi al confronto, andava superata la contrapposizione “noi e voi” e che la propria ambizione è quella di rappresentare l’intera assise comunale. Un comportamento questo, ha sottolineato, che non equivale “a parlare con lingua biforcuta” ma che lo può portare a dissentire anche da alcune iniziative individuali intraprese da esponenti del centrodestra, come nel caso di quella di Epifani, condivisa nella sostanza ma non nel metodo e nei tempi.
Ruggiano ha poi ricordato come in queste settimane siano arrivate da parte del centrosinistra decine di richieste di accesso agli atti comunali e che sia giusto così, poiché “quei cassetti sono di tutti i cittadini e chiunque deve avere la possibilità di guardarci dentro, da una parte e dall’altra”. Cappelletti gli ha risposto che i cassetti sono sempre stati aperti e che quello dell’accessibilità agli atti è nella pubblica amministrazione un dovere e non una concessione, concludendo che dallo scambio di battute risultava comunque che il sindaco, cui spetta il potere di controllo sull’Etab, era stato scavalcato da un suo consigliere.
La precisazione di Cappelletti ha provocato una nuova reazione di Epifani, il quale si è detto incapace di comprendere i motivi di questa difesa estrema di Ferracchiati, “il quale avrebbe dovuto dimettersi dopo l’insediamento di Ruggiano e invece non lo ha fatto”. Il consigliere della Fiamma ha poi di nuovo gridato all’inciucio e al tentativo di scambiare il sostegno alle delibere per il bene comune della città con il suo silenzio. “Non mi fermerò e non mi fermerete – ha concluso – anche perché ho molte altre da denunciare cose che non vanno”.
A questo punto Caprini ha chiesto la replica e, dopo aver ringraziato il sindaco per i suoi interventi che “lasciano il cuore sempre colmo di buoni sentimenti”, ha ribadito come la posizione e l’atteggiamento di Epifani non aiuti il processo di collaborazione politica ed istituzionale, annunciando la sua uscita dall’aula sul punto in trattazione.
Dopo una breve sospensione tecnica per permettere ai gruppi di confrontarsi sugli imprevisti sviluppi del dibattito, si è tornati in aula (escluso Caprini) per il voto, prima del quale si è registrato un nuovo scambio di battute tra Cappelletti e Ruggiano.
Il capogruppo dell’Ulivo ha detto che il centrosinistra avrebbe fatto per onestà con gli impegni presi uno sforzo superiore e votato l’atto che permetteva al sindaco minoritario Ruggiano di completare il suo quadro di governo, ma che si era di fronte ad un grave strappo politico. “Questa è l’ultima occasione che collaboriamo – ha sottolineato Cappelletti – qualora il sindaco non dia un segnale di rottura rispetto alle posizione assunte da Epifani”.
Ruggiano ha voluto replicare immediatamente, tenendo a chiarire di “essere sì un sindaco minoritario ma non minorato: pretendo – ha ribadito – che il confronto avvenga sui fatti concreti e sul merito delle questioni, evitando atteggiamenti bambineschi tipo quello di voler ‘portare via il pallone’ per evitare che anche gli altri possano giocare”.
Alla fine si è andati al voto sui criteri di nomina negli enti: 20 favorevoli su 20 presenti.

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