La necessità di lavoratori immigrati da parte delle imprese italiane cresce a livelli record: il fabbisogno previsto per il 2007 è compreso tra un minimo di 160.000 lavoratori stranieri (54 mila in più rispetto al 2006) e un massimo di quasi 228.000 (oltre 65 mila in più dell’anno scorso), sopra al livello record del 2003 (224.400 unità).
Lo sottolinea Excelsior, il Sistema informativo di Unioncamere e Ministero del Lavoro. Si tratta di un incremento rilevante non solo in termini assoluti ma anche relativi, visto che le assunzioni di lavoratori immigrati a fine anno potrebbero rappresentare il 27,1% delle entrate complessive nel mondo del lavoro (erano il 23,3% nel 2006 e al 28,2% nel 2005).
Le imprese italiane appaiano sempre più orientate ad assumere stranieri che abbiano già maturato specifiche esperienze lavorative: circa la metà degli assunti dovrà infatti avere un certo livello di esperienza. In ogni caso, le imprese prevedono sia necessaria ulteriore formazione per il 75,7% delle assunzioni di immigrati, valore elevato ma in linea con gli anni precedenti (nel 2006 il 74,4% e nel 2005 il 76,1%).
È Roma la provincia italiana nella quale, nel 2007, le imprese assumeranno il maggior numero di lavoratori immigrati. Nella capitale, per l’anno in corso, è prevista l’assunzione di 19.940 immigrati stabili.
Considerando il totale delle assunzioni previste nel 2007, quasi un posto di lavoro su 3 (il 31,1 %) nella provincia di Roma andrà a un immigrato.
In questa «classifica», Roma è seguita da Milano (16.670 assunzioni di immigrati, pari al 23,8% dei nuovi assunti nel 2007); Brescia (7.530 assunzioni; 35,9%); Torino (7.390 assunzioni; 24,3%); Bologna (6.060; 31,4%); Venezia (5.950; 34,8%); Firenze (5.110; 30,6%); Verona (5.030; 30,6%); Padova (5.010; 33,3%); Napoli (4.840; 15,7%).
- Redazione
- 12 Settembre 2007
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