Lo sciopero dei lavoratori Apm indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Faisa-Cisal e Ugl, di martedì scorso, ha avuto, secondo gli organizzatori, un successo insperato.
“L’adesione del personale viaggiante – informa il sindacato – si è attestata al 98%, sia a Perugia che nelle sedi esterne, in particolar modo al lago per quanto riguarda i servizi di navigazione. A Perugia, in mattinata, fatte salve ovviamente le fasce protette, soltanto due pullman sono usciti dal deposito. E nel pomeriggio la situazione è rimasta pressoché invariata: nessun mezzo sulle strade della città. Per quanto riguarda gli impianti fissi – nonostante gli ordini di servizio interni abbiano costretto alcuni lavoratori, contro la propria volontà, a non scioperare – la partecipazione è stata comunque altissima, intorno al 90%”.
Il successo ha spinto Marcello Orlandoni, segretario provinciale Filt-Cgil a minacciare, “forme di protesta ancora più eclatanti”. ”A questo punto ci aspettiamo che questo segnale forte e chiaro non venga sottovalutato – ha dichiarato. E’ doveroso da parte dell’azienda prendere atto dell’esistenza di problemi concreti, come il rapporto conflittuale che permane tra dirigenza ed Rsu e la spinosa questione del doppio regime in azienda”.
I problemi oggetto dello sciopero riguardano non solo gli aspetti strettamente economici e contrattuali, ma più in generale le politiche di gestione e di organizzazione del lavoro dell’azienda.
- Redazione
- 12 Settembre 2007
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