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Anche l'associazione della stampa umbra solidarizza con i giornalisti dell'agenzia di informazione in sciopero

L’ Ansa, che anche in Umbria è un pilastro fondamentale dell’informazione, rischia un pesante ridimensionamento che colpirebbe soprattutto le realtà più piccole oscurando il loro ruolo nello sviluppo dell’intero Paese.
Per questo il Comitato di redazione dell’Agenzia giornalistica ha respinto il piano di riorganizzazione e sviluppo 2007-2008, giudicandolo “irricevibile”. Questi i motivi che hanno portato ad una proclamazione di sciopero da ieri fino al mattino del 18 settembre.
“Con questo documento l’azienda prospetta tagli di organico del 15% del personale giornalistico che solo tre mesi fa aveva assicurato non sarebbero mai stati di tale entità. Ricordiamo che il sindacato sospese uno sciopero di 4 giorni proprio per le assicurazioni fornite su questo punto dall’azienda e dalla direzione all’indomani delle dichiarazioni televisive del presidente Boris Biancheri”.
“Il documento parla esplicitamente di 50 esuberi (oltre ai sette colleghi che hanno già lasciato l’agenzia), da raggiungere prioritariamente attraverso il blocco del turn over e l’esodo agevolato dei colleghi ‘pensionabili’, nonché il taglio dei contratti a termine. Si prevede una forte accelerazione della multimedialità in tutte le redazioni”.
“Il piano delinea accorpamenti redazionali, la cui efficacia é tutta da verificare, a Roma e nelle regioni; in queste ultime in particolare è ipotizzato anche un aumento del ricorso al lavoro dei collaboratori autonomi”.
Anche l’Associazione Stampa Umbra è intervenuta con un comunicato in cui si precisa che “dopo aver sottoscritto il documento di solidarietà delle 11 associazioni regionali che aderiscono al coordinamento per un sindacato di servizio, ritiene opportuno rappresentare alle istituzioni, alle forze politiche, economiche e sociali, la gravità del momento e la necessità di una mobilitazione comune contro l’attuazione di un programma di tagli e accorpamenti che priverebbe la nostra regione, già povera da questo punto di vista, di una struttura che rappresenta un ponte tra la realtà locale e quella internazionale con il suo capillare lavoro informativo”.

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