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La Polizia provinciale ha elevatao una quarantina di verbali, di cui tre aventi implicazioni penali ma riferite ad un unico bracconierie

Circa trecento controlli effettuati ed una quarantina di verbali elevati, di cui solamente tre con implicazioni penali riferite però ad un unico soggetto. Per il resto verbali con conseguenze amministrative soprattutto per caccia a rastrello, mancato rispetto della distanza regolare da immobili, per sosta di veicolo su prato, per abbandono di bossoli, trasporto di armi non in custodia all’interno dei veicoli, omessa annotazione del tesserino venatorio. Questo è il bilancio fornito dalla Polizia Provinciale sulla giornata di apertura generale della caccia di domenica 16 settembre.
Un bilancio che, come anticipato, contiene un unico episodio di reato ad opera di un bracconiere sorpreso  nelle campagne di Umbertide. Si tratta di un soggetto già noto alle forze dell’ordine, colto privo di licenza e in possesso di una potente carabina calibro 300, intento nella ricerca di ungulati. All’uomo in passato era già stata ritirata la licenza di caccia. Gli agenti hanno deferito il bracconiere all’Autorità Giudiziaria, ipotizzando per lui i reati di porto abusivo d’arma da fuoco ed omessa denuncia delle munizioni a palla. Inoltre all’uomo sono stati elevati pesanti verbali amministrativi per aver cacciato privo dei versamenti di concessione governativa e regionale, di assicurazione, del tesserino venatorio e per aver cacciato vicino ad una strada carrozzabile.

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