Il 10 ottobre prossimo sarà una giornata in cui chiunque si recherà nei centri Adi dell’Umbria, l’unità di Diabetologia e Nutrizione clinica dell’ospedale «S. Maria» di Terni e il Centro studi nutrizione umana di Gubbio, verrà sottoposto a controlli gratuiti dei parametri antropometrici e comportamentali e informato sulle abitudini e gli stili di vita da seguire.
I dati dell’ultima indagine Istat parlano chiaro: in Umbria per ogni 100 adulti maggiorenni 43 hanno problemi con la bilancia e di questi 34 sono in sovrappeso e 9 obesi.
Ad ingrassare sono sempre più i giovani, con una tendenza maggiore fra gli uomini. Questo fenomeno, diffuso anche a livello nazionale, preoccupa l’ Adi (Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica) che ha fissato per il 10 ottobre prossimo l’“Obesity Day”.
Lo slogan di quest’anno è “Controlla il il tuo peso, risparmia in salute, cerca il tuo servizio di dietetica”. Le abitudini alimentare incidono molto sull’insorgere dell’obesità ma, sempre secondo l’indagine Istat, gli umbri a tavola sembrano comportarsi meglio rispetto ai loro connazionali: l’83% fa una colazione adeguata, l’82% pranza a casa e in 77 su cento considerano il pranzo il pasto più importante.
Da noi, fortunatamente hamburger e patatine fritte non sono il pasto quotidiano. Che una dieta di tal tipo non facesse bene alla nostra salute, era ormai chiaro. Soprattutto dopo il film-documentario Supersize me (o il più recente Fast Food Nation), che aveva mostrato i danni seri che una costante assunzione di questi cibi poteva provocare al nostro organismo.
E adesso dall’America arriva un tentativo di rimediare: a Los Angeles il Consiglio comunale dovrà esaminare la proposta per la quale non si potranno più aprire nuovi fast food, per almeno due anni.
Non è la prima volta che le grandi catene di fast food vengono sfidate. Già a Concord in Massachusetts e Calistoga, nella Napa Valley, i fast food sono stati messi al bando. Un recente sondaggio ha infatti rivelato che in America un cittadino ogni tre soffre di obesità. E il dito accusatorio è puntato proprio sulle catena di fast food e sul loro cibo troppo grasso e troppo poco salutare.
- Redazione
- 25 Settembre 2007
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