Per migliorare il servizio di assistenza sanitaria ai malati oncologici in modo sensibile sarebbe necessario che le Usl, soprattutto quelle che stanno costruendo nuovi ospedali, si attrezzassero con propri day hospital, in modo da decongestionare la sede di Perugia.
E’ questo l’invito dell’assessore regionale alla sanità che vale ovviamente anche per il costruendo ospedale di Pantalla, a servizio delle comunità di Todi e Marsciano e del comprensorio della media valle del Tevere.
Secondo l’assessore “il day hospital del policlinico di Perugia svolge di fatto, una funzione regionale, con pazienti che provengono al 68% dal territorio della Asl 2 e per il resto da altre zone dell’Umbria.
Negli ultimi due anni c’è stato un forte incremento dell’utenza, di circa il 40%”. Questo fatto è probabilmente influenzato anche dal progressivo concentrarsi su Perugia delle attività medico chirurgiche di medio livello prima espletata in periferia; comunque la provenienza perugina dei malati è prevalente (il distretto di Perugia nella Usl 2 rappresenta più del 50%).
“L’Azienda ospedaliera sta valutando la riorganizzazione di questi spazi ambulatoriali, compatibilmente con il trasferimento di altri reparti al nuovo polo ospedaliero. Nel frattempo sono in via di attivazione 7 ulteriori postazioni terapeutiche, che diventeranno così 25, riducendo i tempi di attesa”.
I consiglieri di Forza Italia Modena, Nevi, Mantovani e Urbani avevano chiesto chiarimenti sul fatto che “gli utenti di questo servizio, già provati fisicamente e psicologicamente a causa della propria condizione, sono sottoposti ad attese anche di ore sia per la struttura e la dotazione del reparto che per l’inadeguata programmazione degli accessi e condizioni del servizio di day hospital oncologico del Santa Maria della Misericordia di Perugia”.
- Redazione
- 26 Settembre 2007
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