In Umbria i tormenti del nascente Partito democratico sembrano davvero non avere mai fine, con involuzioni che rischiano ogni giorno di più di svilire la portata innovatrice del processo politico e di allontanare la partecipazione dei cittadini dalle primarie del 14 ottobre.
L’ultimo colpo di scena è di oggi pomeriggio: il comitato regionale dei garanti ha respinto l’istanza del comitato Veltroni che sanciva l’accordo con la lista tre (Ambiente, innovazione, lavoro) del collegio numero due di Perugia.
La notizia dell’esclusione della lista (dove al secondo posto, in base ad un faticoso accordo raggiunto in extremis con la candidata alla segreteria regionale del Pd, Maria Pia Bruscolotti, è inserito l’assessore regionale diessino Bottini) l’ha data uno dei coordinatori del comitato Veltroni, Moreno Caporalini, il quale ha detto che uno dei componenti della commissione oggi assente avrebbe chiesto di riconvocare il collegio per decidere nuovamente, lasciando intravedere quindi un ulteriore penoso strascico.
Sia Caporalini, sia Bruscolotti, sia la coordinatrice del comitato, Clara Sereni, e tutti i rappresentanti delle tre liste per Veltroni hanno espresso «rammarico ed amarezza» per l’esclusione della lista in questione.
«Ci siamo lasciati prendere la mano da una serie di vincoli e regole che ci siamo dati e che forse non erano necessari», ha osservato Caporalini. Svedo Piccioni (Sinistra per Veltroni) ha parlato di «un’insensibilità politica del nuovo partito nei confronti delle ragioni della sinistra», osservando che, «fra tanti litigi, qualcuno ha scelto di lasciare spazio ad altri sin da subito».
Durissimo il commento della presidente della Giunta regionale Maria Rita Lorenzetti: “La decisione del collegio dei garanti è sconcertante. Peraltro una decisione assunta, a quanto mi risulta, da un collegio riunitosi non nella totalità dei suoi componenti”.
«Vorrei ricordare a tutti – ha sostenuto ancora Lorenzetti – che stiamo dando vita alle primarie: un metodo inedito per far nascere un partito nuovo. Ciò significa che più largo è il confronto, più il nuovo soggetto politico avrà una natura partecipata e condivisa. Ecco perchè in questa fase deve poter prevalere la politica rispetto ad un atteggiamento burocratico, e ad una interpretazione ‘cavillosa di regole e norme“.
«Devo anche constatare – ha affermato ancora la Lorenzetti – che a poco è servita la mia scelta di non candidarmi per favorire, appunto, la più ampia partecipazione. Al contrario è stata data una interpretazione strumentale e distorta, quasi a voler dire che essa presupponesse una automatica esclusione di consiglieri e assessori regionali dalle liste. Piegarè la mia decisione a tale fine significa soltanto mettere in atto piccole quanto inutili furbizie. Il progetto politico del Partito democratico non è appannaggio nè proprietà di alcuno o di alcuna parte“.
«Stiamo attuando cambiamenti non di poco conto, e non si fa una frittata senza rompere le uova», è stato il commento della Sereni, annunciando che per il 13 ottobre, vigilia delle primarie, nelle vicinanze di ogni seggio umbro si terranno degli eventi politici con i candidati locali «per spiegare le ragioni dell’impegno nel Pd e portare più gente possibile a votare».
- Redazione
- 2 Ottobre 2007
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