Attualmente la produzione di tabacco, molto diffusa in Umbria, è garantita provvisoriamente da un sostegno della Comunità europea, poco meno di 2,50 euro al chilogrammo.
Ma nel 2009 il “premio europeo” dovrebbe scendere a circa un euro. Questo preoccupa perché con il mantenimento dell’attuale prezzo di mercato, non sarebbe garantita la convenienza economica alla produzione.
Il quasi sicuro abbandono della produzione cancellerà, di fatto, tutto il valore di ricaduta sugli attuali distretti produttivi (settore assicurativo, bancario, industriale).
Ma le regioni d’Italia interessate dalla filiera del tabacco non ci stanno. “Una cosa deve essere chiara a tutti: l’Umbria e l’Italia vogliono continuare a produrre tabacco”. Lo ha affermato la presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, illustrando e consegnando al ministro per le Politiche agricole, Paolo De Castro, il documento congiunto delle Regioni Abruzzo, Campania, Lazio, Toscana, Umbria e Veneto con il quale si chiede al Governo di sostenere la proposta delle Regioni affinchè l’Unione Europea proroghi al 2013 il cosiddetto “’Ocm: organizzazione comunitaria del mercato per il tabacco”.
Da parte del Ministro sono venute subito risposte sull’altro aspetto sollevato dal documento delle regioni: ”Siamo prossimi all’accordo con la più importante delle multinazionali del tabacco, la Philip Morris. E’ un accordo che va oltre ogni aspettativa perchè superiamo i due anni ed arriveremo ad un accordo di quattro anni”.
Nel documento presentato dalle regioni viene messo in evidenza che la produzione europea di tabacco copre soltanto il 30% del fabbisogno e viene acquistata a prezzi inferiori ai prezzi praticati nei Paesi terzi, nonostante la produzione rispetti gli standard qualitativi dettati dalle multinazionali oltre che le regole della responsabilità sociale.
Sul versante produttivo, come ha detto la Lorenzetti, “insieme e con coraggio abbiamo reagito quando l’Unione europea pose la questione del superamento delle produzioni di tabacco, dando vita alla riorganizzazione e riqualificazione della filiera, ammodernandola per proporci in modo nuovo al mercato, un mercato sempre più esigente e globalizzato. Ma l’attuale situazione in cui versa l’agricoltura, non consente al momento di individuare percorsi di riconversione della produzione tabacchicola ed il 2009 risulta essere effettivamente troppo vicino”.
- Redazione
- 6 Ottobre 2007
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