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La scarsità di frumento ha indotto l'Unione Europea a sospendere il riposo a rotazione dei terreni agricoli: in Italia si tratta di 200 mila ettari

Il rientro in produzione di oltre 3 milioni di ettari a seminativo a livello comunitario, di cui circa 200.000 ettari in Italia, è il risultato di una decisione comunitaria che testimonia come le tensioni sui prezzi dei cereali non siano un fatto transitorio ma derivino dall’impiego di questi prodotti, in modo sempre più massiccio, per la produzione di biocombustibili.
C’è da augurarsi che la nuova opportunità per gli agricoltori possa contribuire ad un miglior approvvigionamento del mercato alimentare.
Per adesso c’è, però, da registrare la preoccupazione per il reperimento di sementi i cui produttori già si “leccano i baffi” preparandosi ad un buon aumento dei prezzi.
Sarà il prezzo e la disponibilità di sementi a determinare la scelta, anche se il trend generale favorevole dei prezzi di mercato del frumento, del mais e dei semi oleosi offrirà l’imbarazzo della scelta.
Forse molta della scelta sarà condizionata dalle aspettative climatiche perché se dovesse confermarsi la previsione di scarsa piovosità il grano appare in “pole position” stante il suo ridotto bisogno di acqua.

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