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Se la proposta del Governo sarà approvata non potranno farvi parte i Comuni sotto i 500 metri di altitudine, con una notevole riduzione degli amministratori e dei costi istituzionali

Nessun comune sotto i 699 metri sulle Alpi o 500 metri sugli Appennini potrà far parte di Comunità montane. La notizia ha messo in subbuglio la politica in Umbria.
La nostra regione è infatti caratterizzata, in gran parte, da realtà montano-rurali per cui l’applicazione della Finanziaria porterebbe il numero delle Comunità montane da 5 a 2; il numero dei Comuni considerati montani da 88 a 27, mentre la popolazione montana passerebbe da 325 mila abitanti a circa 105-120 mila abitanti.
In virtù delle nuove norme previste in Finanziaria, in Italia, le Comunità montane passeranno da 355 a 250 (105 in meno), con la conseguenza che 1.978 Comuni non faranno più parte di Comunità montane e che gli attuali 17.001, tra consiglieri e assessori di enti montani, si ridurranno di 7.912 unità, fino ad arrivare ad totale di 9.098 amministratori.
Ad annunciarlo è stato il ministro degli Affari Regionali, Linda Lanzillotta, durante una conferenza stampa convocata per illustrare le principali proposte inserite in Finanziaria 2008 su richiesta del suo dicastero. I 9.098 tra consiglieri e assessori delle Comunità montane si ridurranno poi a 4.545, per effetto dell’accordo di luglio tra il ministero e le Autonomie che prevede, tra l’altro, entro tre mesi un ulteriore dimezzamento degli amministratori delle Comunità montane.
L’effetto
di questi tagli – ha spiegato il ministro – insieme ad una più rigorosa definizione del criterio di montanità comporterà un risparmio di 66,8 milioni di euro, di cui 56 milioni dovuti alla riduzione dei costi della politica e altri 10 da mancati oneri amministrativi.
In virtù di questi risparmi derivanti – ha proseguito Lanzillotta – è stato possibile aumentare da zero a 70 milioni le risorse a disposizione della Montagna, con 50 milioni di euro nel 2008 per il Fondo per la Montagna e 10 milioni annui sia per il 2009 che per il 2010.
Il ministro ha anche messo in guardia dal non confondere la “montanità” con le comunità montane: “La Finanziaria si limita a semplificare gli apparati politici e burocratici – ha sottolineato – sarà la legge della montagna, in un secondo momento, a ridefinire i criteri di “montanità”.
Quindi, il criterio dell’altitudine, al di sotto del quale un Comune non può far parte di una Comunità montana non riguarda gli altri benefici legati alla “montanità” (es. agevolazioni fiscali, sostegno alle imprese, sussidi all’agricoltura, ai trasporti …).

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