La Direzione Aziendale della Usl 2 ha reagito con una lunga puntualizzazione alle accuse di “presunte discriminazioni e/o ingiustizie” a carico di ex partecipanti ai corsi di “Operatori Socio Sanitari” che attualmente sono disoccupati e che si sentono “scavalcati” da un nuovo corso bandito dall’azienda per gli stessi profili tecnici.
In primo luogo sembra che la direzione dell’azienda sanitaria si preoccupi di togliersi dalle spalle l’accusa di creare “disoccupazione” aumentando il numero degli “esperti” prima ancora che i vecchi abbiano una occupazione.
Infatti, nel comunicato della Usl 2 si legge:” Il nuovo corso fa parte di una programmazione regionale che ha attribuito alle Aziende USL2 ed Azienda Ospedaliera di Perugia un corso da attivare congiuntamente per 40 studenti. Detto avviso per l’ammissione al corso è stato bandito coerentemente con quanto sopra, con una collaborazione tra le due aziende sia in termini di docenze che di sedi di tirocinio.
Successivamente la Usl 2 si preoccupa di mettere in evidenza di aver fatto tutto il possibile per l’occupazione dei 35 operatori già formati nei precedenti corsi, bandendo concorsi ed avvisi.
Il fatto però che “in una procedura selettiva per titoli e colloquio in cui possono partecipare candidati che hanno conseguito il titolo in qualsiasi Azienda Sanitaria ed in qualsiasi Regione d’Italia, non è evidentemente pensabile che i diplomati dalla stessa Azienda possano tutti risultare vincitori.
In particolare le domande di partecipazione alla selezione sono state oltre 400 in stragrande maggioranza da altre regioni. Tra i primi 41 sono 15 i concorrenti che hanno conseguito il diploma presso l’Azienda Usl 2.”
- Redazione
- 10 Ottobre 2007
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