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Floriano Pizzichini non si è dimesso nè si è parlato della sua esplusione dallo Sdi; il direttivo ha chiesto una partecipazione preventiva sulle scelte politiche; smentita dall'interessato le voci di un suo accordo con il centrodestra

Nessuna esplusione e niente notte da “lunghi coltelli” in casa dello Sdi tuderte.
La riunione socialista, svoltasi ieri sera presso l’Europalace di Piandiporto di Todi, è terminata in tempo per l’ora di cena e non ha portato ad alcuna decisione drastica nei confronti del presidente del Consiglio comunale Floriano Pizzichini.
Fra la decina di presenti al direttivo sembra vi sia stato un confronto animato ma non esasperato. Pizzichini ha fornito la spiegazione del suo comportamento nell’ultimo Consiglio (astensione sull’emendamento del centrosinistra e voto favorevole alle variazioni di bilancio della Giunta Ruggiano), motivandolo con la necessità di non spingere il sindaco a rassegnare le dimissioni minacciate, ipotesi che avrebbe aperto a suo avviso scenari negativi per l’amministrazione della città e per lo schieramento di centrosinistra. Una posizione dunque molto simile nelle valutazioni a quella espressa dal consigliere Mauro Giorgi (Gruppo Misto).
Fra le critiche mosse a Pizzichini vi è stata però quella che certe decisioni devono essere portate preventivamente alla partecipazione del partito, al quale spetta l’indicazione della linea politica da seguire, anche per non ripetere certi errori del passato.
Pizzichini avrebbe anche smentito le voci di un suo accordo con il centrodestra e di contatti con Forza Italia per passare nelle file degli “azzurri”.

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