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Il centrodestra si è astenuto sulla legge approvata dal Consiglio Regionale dell'Umbria: avrebbe preferito maggiori risorse per l' allevamento delle trote in Valnerina

La minoranza si è astenuta (quindici i voti favorevoli) ed il Consiglio regionale dell’Umbria ha approvato il “Programma triennale 2007-09 per la pesca professionale e l’acquacoltura“.
Sulla base della legge regionale 14, ha stanziato 274 mila euro affidandone la gestione alle due Province di Perugia e Terni.
La ripartizione dei finanziamenti fra i due territori, due terzi alla provincia di Perugia ed un terzo a Terni, tiene conto anche del fatto che tutti gli impianti di acquacoltura operano sul territorio di Perugia.
I motivi dell’astensione della minoranza stanno nella dichiarazione di Ada Spadoni Urbani per la quale, con la legge “viene privilegiata solo la pesca professionale esercitata ormai solo da 60 addetti riuniti sul Trasimeno in cinque cooperative, pur sapendo che questa realtà economica non può più stare sul mercato.
Diversa è la situazione della acquacoltura che oggi in Valnerina produce il 10% delle trote immesse nel mercato nazionale. Per questo motivo sottopongo al Consiglio il quesito se sia giusto continuare a finanziare una attività in agonia, piuttosto che incentivare aziende che producono lavoro e benessere”.
Prima del voto dell’aula il consigliere Aldo Tracchegiani (La Destra) ha richiamato il problema ecologico dichiarando che “occorre più attenzione per i laghi e i fiumi dell’Umbria che quest’anno sono stati in sofferenza, ad esempio il Topino rimasto quasi all’asciutto; pulire le sponde dei corsi d’acqua; incentivare la pesca sportiva e fare una lotta serrata alle specie ittiche infestanti”.

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