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La Federcarni sta valutando di costituirsi parte civile nel processo, ma nel frattempo tranquillizza i consumatori e pensa di fare i controlli in proprio

La vicenda della carne “chianina” taroccata ha fatto infuriare anche i macellai.
La Federcarni-Confcommercio della provincia di Perugia ha dato mandato ai propri legali di verificare la possibilità di costituirsi parte civile nei confronti dei responsabili della frode sulla carne bovina spacciata come chianina.
“In questa vicenda – ha sottolineato il presidente Federcarni Oriando Cardinali, che è anche presidente della Ascom di Marsciano – i macellai sono vittime allo stesso modo dei consumatori, e forse ancora di più perché siamo stati usati come veicolo inconsapevole di una frode. Un macellaio acquista prevalentemente pezzi di bovino, non capi interi, e quindi non è assolutamente in grado di poter accertare se quello che vende è diverso da ciò che viene dichiarato dall’ente certificatore.
La beffa – prosegue il comunicato di Cardinali – diventa ancora più inaccettabile se si considera che gli operatori che erano certi di vendere carne certificata chianina avevano fatto una scelta ed un investimento per qualificare la propria offerta al consumatore finale. Abbiamo subito un danno economico e di immagine contro il quale intendiamo reagire con fermezza in sede legale”.
Non manca da parte dei macellai, la preoccupazione che la vicenda possa tradursi, come altre volte, in un crollo delle vendite. “La gente deve stare tranquilla – affermano – perché siamo di fronte ad una gravissima speculazione di carattere economico, ma non esiste nessun timore circa la sicurezza igienico-sanitaria della carne di bovino commercializzata impropriamente come chianina, che comunque è stata soggetta ai prescritti controlli della Asl.”
La vicenda sta spingendo i macellai a fare in proprio gli accertamenti.” Oggi l’obiettivo centrale di Federcarni “è di portare a termine il progetto realizzato con l’Università dei Sapori che ha portato alla costituzione di un gruppo EAC – Esperti Assaggiatori di Carni deputati a svolgere il ruolo di certificatori delle caratteristiche e qualità delle carni messe in commercio, secondo parametri ben definiti e molto dettagliati”.

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