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Con quasi 29 mila euro assegnati, l'Amministrazione marscianese incassa cinque volte più di Todi, un quarto di quanto è stato attribuito al capoluogo regionale e più della metà di Terni

E’ Marsciano quello che più ha raccolto (avendo più e meglio seminato) nella distribuzione del 5 per mille proveniente dalle dichiarazioni dei redditi 2006.
Dopo Marsciano, che ha avuto 1.610 persone che lo hanno scelto come ente di destinazione attribuendo al comune 28.941 euro, si trovano: Todi 389 scelte e 6.845 euro; Deruta 336 scelte e 4.741 euro; Massa Martana 144 scelte e 3.159 euro; Fratta Todina 158 scelte e 2.326 euro; San Venanzo 165 scelte e 2.134 euro; Collazzone 106 scelte e 1.480 euro; Monte Castello di Vibio 93 scelte e 1.098 euro.
Il risultato della città retta dal sindaco Chiacchieroni è tanto più importante se si considera che Perugia ha raccolto proporzionalmente molto di meno con
4.405 scelte e 112.619 euro. Il risultato di Marsciano è il frutto di una articolata campagna di sensibilizzazione e dell’indicazione di un ben preciso obiettivo da soddisfare: la realizzazione della nuova casa di riposo.

In allegato l’elenco di tutti i comuni

La raccolta totale in Italia ammonta a 345,42 milioni di euro, così ripartita: alle Onlus 192.982.447 euro; alla Ricerca scientifica 51.175.732, alla Ricerca sanitaria 46.784.181, ai Comuni 37.928.794.
La cifra totale distribuita è inferiore ai 345 milioni, e ammonta infatti esattamente a 328.723.154 euro; la differenza – pari a circa 16,3 milioni – si riferisce agli enti non validati, che sono in totale 7.720, di cui 5.609 esclusi per «tardivo o mancato invio della documentazione richiesta» e 2.111 esclusi per carenza dei presupposti, accertata dopo opportuni controlli.
Per quanto riguarda l’elenco delle onlus, l’organizzazione più scelta risultati essere l’Unicef cui vanno 5.939.626 euro, seguita da Medici senza Frontiere con 4.955.550, Emergency con 4.532.132 e le Acli cui vanno 3.408.364 euro. Per la ricerca scientifica: stravince l’Airc con oltre 28 milioni di euro raccolti su 51 a disposizione. Segue Fism con poco più di 3 milioni.
Per la ricerca sanitaria al primo posto c’è l’Istituto europeo di Oncologia con 7.845.062 euro; segue il San Raffaele con 6.683.603; al terzo posto l’Istituto nazionale ricerca su cancro 5.407.706.
I modelli 730 che hanno dichiarato la scelta del 5 per mille sono stati 9.674.041; il modello unico 3.587.151; i Cud 164.067. Ben 2.440.811 dichiarazioni sono risultate non valide perché con imposta netta pari a zero, quindi non utilizzabile ai fini del calcolo del beneficio.

Gli italiani, dunque, hanno ampiamente utilizzato la possibilità offerta dalla legge finanziaria del 2006, di destinare una quota della propria Irpef a finalità sociali. Circa la metà delle preferenze è andata al volontariato che ha totalizzato 7,2 milioni di scelte valide. La ricerca sanitaria ha ricevuto 1,89 milioni di preferenze, seguita dalla ricerca scientifica con 1,87 milioni e, infine, dai Comuni che sono stati premiati da 1,7 milioni di cittadini.
Con la individuazione delle somme da ripartire ai soggetti aventi diritto si conclude la fase affidata alla Agenzia delle Entrate. A questo punto i dati saranno trasmessi ai dicasteri competenti (Università e ricerca, Salute, Solidarietà sociale, Interno) e alla Ragioneria Generale dello Stato la quale assegnerà a ciascuno di essi le somme da erogare agli interessati presumibilmente, hanno dichiarato i vertici dell’Agenzia, entro l’anno.

Allegati
comuni.pdf

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