Fin dalle ore 12.30 si vedono le prime avvisaglie che qualcosa di esageratamente caotico, simile ad un tifone (ma che per fortuna riguarderà solo il traffico e non il meteo) sta per abbattersi nel cuore di Todi. Poi, improvvisamente, uno sciame di automobili, bus, furgoni, autocarri e motorini invadono tutti gli spazi e le vie che possono permettere una sosta o una via di uscita.
Alcuni turisti seduti al bar centrale, presi alla sprovvista, si affrettano a bere l’aperitivo prima che, con una sgassata di qualche Jippone, possa finire tutto in fumo… Chi ha la sfortuna di essere claudicante affretta il passo come non mai pur di trovare un piccolo spazio dove qualcosa non transiti… Altri turisti, prima di andare a pranzo, tentano di fare fotografie alla cattedrale con la speranza che, almeno quella, rimanga al suo posto e non si muova.
Questo, al di là di qualche provocazione, è come pressappoco si presentano piazza del Popolo e dintorni intorno alle 13.
Anche nel passato ogni decisione presa nei riguardi del traffico e della viabilità nel centro storico di Todi ha acceso polemiche e dibattiti tra partiti, associazioni e semplici cittadini. Ultimamente sta facendo discutere non poco la scelta di aver tolto i bus che trasportano gli scolari delle scuole elementari da piazza del Popolo. Il nuovo capolinea di piazza Jacopone sembra aver scontentato alcuni genitori ed anche i volontari dell’Auser, che hanno l’onere di accompagnare le scolaresche fino ai plessi scolastici al mattino e viceversa fino ai bus all’uscita di scuola.
Tutti quelli che hanno cercato di dare un contributo costruttivo anche se critico per risolvere la questione vanno compresi; un po’ meno chi invece ha cercato di strumentalizzare politicamente i 70 metri di percorso in più. Il vero nodo del problema sta nel fatto che aver portato le scuole elementari al centro è stata purtroppo una scelta sbagliata. In una città, dove in quanto a problematiche del traffico ormai da anni si vive una situazione precaria, non c’era bisogno di un veggente per capire che questa scelta avrebbe reso il tutto ancora più caotico e penalizzante.
E’ assurdo che ancora oggi i bus di linea con una lunghezza di 12 metri possano raggiungere la piazza Jacopone per caricare una o due persone se non addirittura nessuno. E’ sotto gli occhi di tutti quali pericolose e difficoltose manovre anche i più esperti ed abili autisti devono compiere. E’ inutile appigliarsi sul tipo di materiali usati per fare i marciapiedi: i bus pesano tonnellate e quando per un ostacolo sono costretti a finirci sopra, prima o poi, anche se fossero fatti di ferro, verrebbero danneggiati.
E’ impossibile che questa città non possa permettersi una vera isola pedonale con un adeguato arredo urbano.
La vera sfida per l’imminente futuro è di fare scelte coraggiose che possano rovesciare come un calzino la viabilità e il traffico in città.
E’ ovvio che per fare questo c’è bisogno di nuovi finanziamenti che possano permettere di fare una scala mobile efficiente e, magari, anche di infittire le corse dei minibus per il centro.
Fatto questo si chiude il traffico. Zitti e mosca!
- Orazio Falchetti
- 22 Ottobre 2007
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