Anche noci e funghi toccano “vette” di prezzi storici .
Nella campagna in corso si registra una riduzione di oltre il 50% della produzione italiana di noci, soprattutto della “Noce di Sorrento”. In alcuni bacini di produzione come nel nolano-palmese, in Campania, la riduzione risulta ancora maggiore. Le cause sono da ricercare nell’ eccessiva piovosità del periodo primaverile che ha compromesso in parte l’allegagione dei frutti, poi nel prolungato periodo di siccità accompagnato da temperature molto elevate e nell’ attacco della “Carpocapsa”, come da tempo non si registravano.
Questa situazione ha portato di conseguenza i prezzi a valori mai registrati in passato. Essi si sono attestati intorno a 3,40-3,60 euro/Kg, con picchi a fino 4,00 euro/Kg.
La mancata produzione in Campania sta però generando casi di frode commerciale attribuendo a presunte confezioni di “Noce di Sorrento”, miscele di diverse provenienze, soprattutto da paesi dell’Est, come Bulgaria e Ungheria, ma anche dalla Turchia e dagli Stati Uniti (California).
E’ crollo anche per la produzione di funghi. La crescita dei funghi per essere rigogliosa ha bisogno di condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali e una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco. Cosa che, però, quest’anno non c’è stata.
Si stima che i funghi “made in Italy” sviluppino complessivamente un valore al consumo che supera i seicento milioni di euro. Comunque, è divenuta particolarmente aggressiva la concorrenza di prodotti raccolti nell’Est europeo e nel Nord Africa che, indubbiamente, presentano caratteristiche qualitative peggiori rispetto al prodotto nazionale.
I prezzi dei funghi variano da 3 euro/kg per quelli coltivati a 40 euro/kg per i porcini più pregiati, ovoli e galletti.