Sulla presunta illegittimità dell’elezione di Floriano Pizzichini a presidente del Consiglio comunale di Todi arrivano le reazioni da quasi tutto l’arco costituzionale.
Le segreterie di Democratici di Sinistra, Socialisti Democratici Italiani, Movimento Repubblicani Europei, La Margherita e Rifondazione comunista fanno sapere che “ad oggi, non risultano atti di alcun esponente della coalizione di centrosinistra che diano mandato ad avvocati o ad un gruppo di giuristi di approfondire la questione dell’elezione del presidente del Consiglio comunale di Todi. Appare di tutta evidenza – prosegue la nota – come l’argomento in questione sia di natura tecnico-giuridica-amministrativa e non debba essere oggetto di strumentalizzazioni politiche, alle quali le forze di centrosinistra, comunque, non prenderanno parte”.
Le stesse segreterie, “considerata la delicatezza del tema sollevato, si riservano di approfondire nelle sedi opportune le questioni di merito e di valutare eventuali azioni da intraprendere“.
Posizione simile è stata espressa nel primo pomeriggio di oggi dal consigliere Mauro Giorgi, il quale ha spiegato di essere “all’oscuro di iniziative in tal senso, rispetto alle quali mi esprimerò dopo aver approfondito la questione al mio ritorno a Todi”.
Incredulità e amarezza sono i sentimenti esternati invece dal capogruppo di Alleanza Nazionale Stefano Marchetti, il quale si augura che si tratti “soltanto una voce senza fondamento, una chiacchiera da bar messa in giro da qualcuno che non ha nulla di meglio da fare”.
“Lo spero fortemente – sottolinea Marchetti – anche se un brivido mi scende lungo la schiena. Un brivido che non è paura, quanto piuttosto di disgusto. Disgusto nei confronti di coloro che in questi mesi si sono stracciate le vesti, lamentando in ogni episodio a loro politicamente avverso un attentato istituzionale, un imbavagliamento dell’opposizione, un attentato alla democrazia. Coloro che, quando Mario Epifani presentò un esposto che chiedeva di approfondire la correttezza di un atto amministrativo di un ente sottoposto al controllo comunale, poco c’è mancato che accusassero il centrodestra d’attentato alla democrazia. Ora a distanza di mesi dall’elezione del presidente del Consiglio comunale – prosegue Marchetti – ci sarebbe qualcuno che vorrebbe impugnare quell’atto, e di conseguenza tutta l’attività amministrativa del Comune di Todi, da allora fino ad oggi con le possibili disastrose (per la città) conseguenze che ne deriverebbero”.
Marchetti, che da domenica è anche neo-presidente del Circolo cittadino di AN, è un fiume in piena, contrariamente al suo stile solitamente pacato. “Qualcuno che – commenta – non ha nemmeno il coraggio di farlo a viso aperto, ma che lavora nell’ombra nell’attesa di lanciare il “colpo fatale” alla Giunta Ruggiano nel momento più (o meno?) opportuno, magari a ridosso dell’approvazione dell’assestamento di Bilancio prevista per fine mese. Qualcuno che ha partecipato a quell’atto, magari che non ha gradito il risultato, ma che doveva in quel momento opporsi se non lo riteneva valido. Ora se le mie speranze fossero disattese avrei grosse difficoltà a dissociarmi da quanto richiesto da Mario Epifani nel suo intervento, nel quale richiede le dimissioni dei consigli di amministrazione di Etab e Veralli Cortesi, consigli di amministrazione squisitamente politici e molto poco tecnici”.
Il comunicato del capogruppo di Alleanza Nazionale si chiude esprimendo “stima e solidarietà al presidente del Consiglio comunale e al segretario comunale, sulla quale correttezza sono assolutamente certo”, ed “esortando a chi di dovere a farsi avanti ora per parlare a viso aperto o di tacere, su questo argomento, in futuro e per sempre”.