Il rumore e le reazioni suscitate dalla pubblicazione, da parte di TamTam, di indiscrezioni su iniziative che starebbero per essere intraprese in merito al funzionamento del Consiglio comunale di Todi e alle modalità di elezione del presidente Pizzichini, impongono alcune “integrazioni” sulla natura della notizia, per chiarezza nei confronti dei lettori e per correttezza riguardo ai diversi soggetti coinvolti.
Da più parti sono pervenute garbate richieste in tal senso, richieste che – si badi bene – pur non mettendo mai in dubbio la fondatezza di quanto scritto e, quindi, né l’attendibilità della Testata né la legittimità di dare corpo a fatti formalmente ancora ufficiosi, sollecitano ulteriori spiegazioni sulla “rivelazione”. Spiegazioni dai più ritenute dovute dopo la “smentita” unitaria dei partiti del centrosinistra nella quale hanno fatto sapere che “ad oggi non esistono atti…”.
Siccome non siamo impazziti (come ha scherzosamente e provocatoriamente ipotizzato il consigliere Epifani), né abbiamo cambiato la linea di imparzialità e indipendenza, né siamo venuti meno ai doveri propri dell’informazione (fra cui quello di documentarsi), invitiamo tutti a leggere bene ogni passaggio di quanto da noi scritto e, altrettanto bene, il contenuto delle varie dichiarazioni nella loro successione.
Ribadito che le fonti dalle quali è filtrata la notizia erano e sono da ritenere, dal punto di vista giornalistico, attendibili e autorevoli (non quindi chiacchiere da bar o voci di piazza), aggiungiamo che:
1) Nel nostro articolo si parlava di due iniziative differenti (forse coordinate?) e non di una sola. Abbiamo infatti scritto che “alcuni consiglieri del centrosinistra si accingerebbero a presentare al Prefetto un esposto nel quale denunciano quelle che ritengono delle gravi anomalie nello svolgimento delle sedute del Consiglio comunale”. Nel documento del centrosinistra non viene fatto alcun cenno a riguardo.
Non solo: ci risulta che c’è chi, anche successivamente all’articolo, sta chiedendo copie dei verbali di ben individuate sedute, con richieste di integrazioni e puntualizzazioni nelle stesse: è facile dedurre che tale comportamento non sarebbe dettato né da improvvisa smania di collezionismo delle delibere, né da una pignoleria fine a se stessa ma da una manifesta (e confermata) volontà ad andare avanti verso la presentazione di un esposto, intenzione nota da tempo a sinistra come a destra.
2) La questione dell’esposto era nel nostro articolo tenuta separata dalla vicenda dell’elezione del presidente del Consiglio comunale, attribuendo l’iniziativa di acquisire un parere giuridico – si noti la differenza – ad “esponenti del centrosinistra tuderte”.
Che la cosa non risulti a nessuna delle segreterie (le quali hanno in verità detto che “non ci sono atti“) può anche essere plausibile (nulla vieta che un’azione del genere possa essere intrapresa anche individualmente da un privato cittadino, privilegiando aspetti tecnico-giuridici rispetto ai risvolti politici), ma la cose stride un po’ con il fatto che, subito dopo l’uscita della notizia, almeno altri due altrettanto autorevoli politici (intendendo in tale caso persone che ricoprono un ruolo pubblico e non dei semplici iscritti) ci hanno detto di essere da tempo a conoscenza delle iniziative da noi riportate.
Per completezza va detto anche che uno dei due – uno – ha pure rimarcato di essersi dichiarato contrario a quanto si stava per mettere in atto, sottolineandone il possibile boomerang sull’appena riconquistata ma fragilissima unità del centrosinistra.
E’ evidente, a parte queste precisazioni, che la “segnalazione” dei problemi li ha aperti. O meglio li ha portati alla luce.
Uno politico, rispetto al quale non spetta a noi suggerire soluzioni, tanto più che i soggetti deputati se ne stanno occupando (oggi alle 14 si è tenuto un summit di tutto il centrodestra al gran completo con all’ordine del giorno proprio questo argomento).
L’altro di “natura tecnica-giuridico-amministrativa” – come scrivono le segreterie dei partiti del centrosinistra – non dicendo quindi che per loro il problema non esiste ma che intendono “approfondire nelle sedi opportune le questioni di merito e valutare eventuali azioni da intraprendere”.
Un atteggiamento responsabile e dovuto, come si legge nella stessa nota, “visto la delicatezza del tema sollevato”, atteggiamento confermato peraltro da quanto scritto dal sindaco Ruggiano nella suanota sarcastica di ieri (“numerosi consiglieri del centrosinistra erano venuti a prendere copie delle delibere del Consiglio comunale in cui è stato eletto il buon Pizzichini”) e pure dal capogruppo dell’Ulivo Cappelletti, che chiude il suo intervento di oggi affermando che richiederà “nelle sedi opportune i necessari chiarimenti e pareri”.
Ci spiacerebbe – e lo diciamo con sincerità e senza ironia – se davvero tutto questo casino fosse scaturito, a quattro mesi dall’elezione di Pizzichini, da quello che qualcuno, forse troppo frettolosamente, vorrebbe ora far passare come un semplice e disdicevole gossip giornalistico: gossip che è l’effetto e non la causa dei gravi malesseri politici cittadini irrisolti (a cui riteniamo faccia riferimento nel suo intervento il capogruppo di Rifondazione Caprini) intorno ai quali si annoda ormai da tanto (troppo) tempo qualunque questione cittadina.
Forse è tempo che questi nodi vengano sciolti una volta per tutte.









