Cresce la produzione di olio d’oliva, in particolare nell’area del Mediterraneo, e il consumo mondiale di olio: secondo i dati del Coi, il Consiglio oleicolo internazionale, l’incremento medio della produzione globale è stata del 5% annuo negli ultimi 5 anni, accompagnato da una costante crescita della domanda.
I numeri sono stati diffusi durante Enovitis, salone dedicato alla viticoltura e all’olivicoltura. Tra i Paesi dell’area Med, spiccano le performance della Francia, con un +5% nella produzione, seguita da Turchia (+4,6%), Spagna (+3,7%), Italia (+3%) e Grecia (+2,3%). Nella sponda Sud si evidenzia il dinamismo di Giordania (+6,5%) e Siria (+4,7%).
La domanda di olio d’oliva cresce in particolare nelle aree a economia avanzata come gli Stati Uniti, principale Paese importatore, con un trend dell’8%, mentre in Europa dominano la scena il Regno Unito (+16,3%) e la Germania (+9,6%).
Il quadro statistico ha risvegliato anche l’interesse di produttori di macchinari: si assiste a un nuovo fermento produttivo nel settore delle attrezzature e dei trattamenti per la cura degli oliveti.
Per effetto delle più rigide norme relative all’olio extravergine Umbria, la cui applicazione ha causato contrazioni delle aziende, della superfice coltivata e dei trasformatori, il comparto degli oli extravergini ha subito un deciso calo per numero di aziende (-17%), superfici coltivate (-10%) e trasformatori (-14.9%): secondo i dati forniti dall’Istat e relativi alle variazioni nel periodo compreso fra dicembre 2004 e dicembre 2005.
Rappresenta, tuttavia, l’extravergine la seconda categoria per ampiezza di prodotti di qualità certificata made in Italy (37 tra Dop e Igp ). Le aziende olivicole sono maggiormente presenti nel Centro (72.5%), con particolare riguardo per la Toscana, che da sola conta il 63.3% delle unità produttive nazionali.
- Redazione
- 21 Novembre 2007
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