Secondo una stima effettuata dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre tra il 2002 e il 2007, a fronte dell’aumento del costo della benzina e del gasolio che è stato rispettivamente del 23,6% e del 34,9%, l’Erario italiano ha incassato un extragettito di quasi 10 miliardi di euro (per la precisione 9,718 miliardi) per la maggiore incidenza che ha avuto sul prezzo alla pompa sia l’iva sia le accise.
Di questi 9,7 miliardi di euro, 6,970 miliardi sono riconducibili all’iva e 2,748 miliardi alle accise.
Se nel 2002 il gettito complessivo delle imposte sul carburante ha portato nelle casse dello Stato 30,102 miliardi di euro (7,579 dall’Iva più 22,523 dalle accise) nell’anno successivo il gettito complessivo è stato di 30,246 miliardi di euro. Ciò vuol dire che tra il 2002 e il 2003 l’aumento del prezzo alla pompa della benzina e del gasolio ha procurato un extragettito di 144 milioni di euro.
Tale operazione è stata ripetuta per gli anni successivi avendo sempre come base di riferimento l’anno 2002. Pertanto, nel 2004, rispetto al 2002, i maggiori incassi sono stati pari a 1,024 miliardi di euro. Nel 2005 sono stati 2,422 miliardi, nel 2006 si è arrivati a 2,987 miliardi di euro ed infine, nei primi nove mesi del 2007 il fisco italiano ha incassato 3,142 miliardi di euro in più rispetto al 2002. La somma di queste differenze temporali dà il risultato finale.
Ovvero, tra il 2002 e il 2007 – a fronte di un aumento medio del 23,6% del prezzo alla pompa della benzina e di un incremento del + 34,9% del gasolio – l’incidenza dell’Iva e delle accise ha portato 9,718 miliardi di euro di extragettito.
- Redazione
- 24 Novembre 2007
Condividi su facebook
Condividi su twitter