L’Italia è indietro in termini di Pil pro-capite, ma ai primi posti in Europa per stile di vita e uso delle risorse naturali.
Accanto al Pil andrebbero misurate felicità dei cittadini, impegno ambientale e ricchezza effettiva, con lo scopo di andare oltre l’onnivoro indice economico per guardare a 360 gradi allo sviluppo sostenibile.
Il Paese però dovrebbe fare di più visto che per felicità dei cittadini siamo solo all’undicesimo posto tra i quindici dell’Unione Europea.
L’Italia è dunque al terz’ultimo posto nella graduatoria dell’Ue-15 per Pil pro-capite, intorno ai 31 mila euro, mentre al secondo per stile di vita e al primo per l’efficiente utilizzo delle risorse naturali.
Allargando lo sguardo agli altri paesi Ue, è il Lussemburgo il primo della lista con il Pil procapite più alto, circa 81 mila euro, mentre al quinto posto per felicità. I danesi invece con un Pil procapite di quasi 37 mila euro, sono i più felici della vecchia Europa.
Il Pil “da solo non può riflettere tutti gli aspetti e le esigenze di oggi”, si legge in una nota diffusa dall’Esecutivo Ue, visto che questo indicatore “può nascondere perdite ingenti di ricchezza e di benessere soprattutto in tema ambientale e sociale”.
- Redazione
- 25 Novembre 2007
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