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Il gruppo facente capo a Mario Sebastiano Scano protagonista di un articolato piano di sviluppo in tre direzioni: agricoltura, alimentare e agroenergie con la realizzazione di un centrale da 7 megawatt

Un progetto ambizioso per il rilancio del settore agro-alimentare nel territorio della media valle del Tevere. E’ quello della “Coagri”, azienda che ha eletto la sede a San Damiano di Todi, dove ha rilevato qualche tempo fa la storica Cooperativa servizi fra coltivatori e la più giovane Agritodi. Due acquisizioni alle quali è seguita più di recente quella altrettanto rilevante del marchio commerciale “Camevat”, entrato così a far parte del gruppo imprenditoriale che fa riferimento all’architetto di origine sarda Mario Sebastiano Scano, protagonista di investimenti strutturali e strumentali per circa 5 milioni di euro, primo pacchetto di un piano di sviluppo pluriennale del valore di 12 milioni di euro.
La “Coagri” si pone come un contenitore e centro di coordinamento che, avvalendosi delle aziende derivate (ne fanno parte anche il Consorzio TMT e le società Dirceana e Demetra), è impegnato nella creazione di una filiera agroalimentare a ciclo completo: dalla coltivazione dei terreni allo stoccaggio e lavorazione dei raccolti attraverso le proprie piastre logistiche, fino ad arrivare alla distribuzione e vendita dei prodotti trasformati. Tre le direttrici principali lungo le quali si stanno sviluppando le attività: quella agricola, quella alimentare e quella dello sviluppo delle agro-energie.

I terreni da coltivare hanno un’estensione che, tra contratti di affitto e terre di proprietà raggiunge circa 1.500 ettari, cui dovrebbero presto aggiungersene altri 2.000. La coltivazione di cereali, oleaginose e granoturco è finalizzata sia all’immissione dei prodotti sul mercato che per utilizzi più complessi, tra cui figura la selezione e generazione di semi da riproduzione tramite società che orbitano intorno a “Coagri”.
Lo sviluppo del settore alimentare fa perno invece sul valore dei prodotti tipici del territorio, come l’olio e il vino, ma anche sulla produzione di farine, pane e prodotti da forno, i quali vengono commercializzati attraverso una rete distributiva che, tra grande distribuzione e negozi al dettaglio, copre un ambito geografico più ampio di quello regionale.
Nel piano degli investimenti è previsto pure l’allestimento di una serie di punti per la vendita diretta, alcuni dei quali già operativi, dove i prodotti verranno venduti senza passare per altri canali distributivi, arrivando così direttamente al consumatore finale. Da segnalare in proposito che poche settimane fa, presso la sede di San Damiano, è stato inaugurato un frantoio (utilizzato sia delle produzioni aziendali che per la molitura per conto terzi), mentre più avanti verrà aperto un punto di ristoro dove sarà possibile degustare prodotti tipici.
Il terzo anello della catena “Coagri” si rivolge infine ad uno dei comparti più innovativi del contesto agricolo, quello della produzione di energia attraverso quantitativi di biomasse autoprodotte per alimentare una centrale da 7 megawatt che verrà realizzata a servizio della media valle del Tevere. Per questo progetto, frutto della collaborazione con la Icq Holding, bisognerà attendere il 2009.

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