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  31 dicembre 2007

Federici risponde ad Epifani sull’ICI: Amministrazione distante dai cittadini di Todi

All’amico Mario Epifani consiglio di leggere attentamente l’ordinanza n.775 del 30 agosto 2006, fatta pubblicare dal Presidente della Corte Costituzionale sulla G.U. n.47 del 5 dicembre 2007, al fine di darne la più ampia diffusione ed informare le amministrazioni che tale ordinanza è al vaglio della Suprema Corte. 
Verrebbe così a sapere che l’art. 2, comma 1, lett.b del D.L. 203 del 30 settembre 2005 (convertito poi nella legge 248 del 2/12/2005), che impone il pagamento dell’ICI sui terreni inseriti nel PRG anche in assenza di piani attuativi, e che art. 36, comma 2 del D.L.223 del 4 luglio 2006 (convertito nella L.248 del 4 agosto 2006), relativo, invece, al problema del valore da attribuire al PRG, “adottato”, ma non ancora “approvato”, sono stati dichiarati “incostituzionali” persino da una Commissione Tributaria, per aver violato i principi di uguaglianza, di capacità contributiva (Art. 3 e 53 della Costituzione), nonché dei principi di ragionevolezza, razionalità e non contraddizione. 
Chiedo a Mario Epifani come può un’amministrazione emettere delle cartelle per il pagamento di un tributo ingiusto, in data successiva alla pubblicazione sulla G.U.della sopraccitata ordinanza n. 775, nascondendosi dietro l’affermazione, più volte sentita in questi giorni, che è “un atto dovuto”? Mario Epifani si deve chiedere se sta dalla parte di chi cerca di tutelare la certezza del diritto o da chi impone, senza porsi la domanda se ciò che sta facendo è giusto o ingiusto, di pagare un tributo oneroso e non dovuto, sulla base di un presunto danno economico all’Ente. 
Chi sono stati veramente danneggiati, caro Mario, sono i cittadini, con particolare riferimento a quelli che, per errori a loro non imputabili, sono costretti a pagare migliaia di euro di ICI, pur avendo, per ovvie ragioni, ottenuto l’eliminazione dell’edificabilità del proprio terreno. Provi Mario Epifani, per un istante,a mettersi nei “panni” di un cittadino che deve pagare l’ici su un terreno dove non è possibile edificare, perché non c’è lo spazio fisico per inserire la costruzione! 
Chi è che ha commesso l’errore: l’Amministrazione o il cittadino? Perché allora l’amministrazione non fa l’autocritica riconoscendo i propri errori e ponendoci rimedio? Ricordo, inoltre, a Mario Epifani che il D.L. 203 sopraccitato è stato fatto dall’Amministrazione finanziaria del Governo Berlusconi, da lui sostenuto, e che la Corte di Cassazione, anche nell’ultima sentenza n. 25506 del 30/11/2006 ha pesantemente criticato l’Amministrazione Finanziaria denunciando di aver sostenuto il doppio ruolo di parte in causa e di legislatore e che, in questa seconda veste, nel corso del giudizio ha dettato al giudice quale dovesse essere, pro domo sua, la corretta interpretazione dell’art. 2, comma 1, lett. b del D.Lgs n.504/92 , relativo all’ICI. 
In merito a questo aspetto la Corte Cassazione ravvisa la violazione dell’art.111 della Costituzione che presuppone una posizione di parità delle parti nel processo, e dell’art.97 della Costituzione, che impone alle Amministrazioni di essere ed apparire imparziali. Legga Mario Epifani questa ed altre precedenti sentenze della Corte di Cassazione, per rendersi conto che l’amministrazione non ha rispettato quanto prescritto dalla legge, costringendo i contribuenti a pagare elevati importi del tributo ICIche non hanno tenuto debitamente conto di quanto sia prossima ed effettiva l’edificabilità di un suolo e dell’incidenza delle opere di urbanizzazione: due importantissimi parametri che incidono in modo rilevante sul valore commerciale di un terreno edificabile. 
Non spetta anche a questa amministrazione essere ed apparire imparziale, rispettare le leggi. ascoltare e valutare i problemi dei cittadini e a trovare insieme ad essi le soluzioni più adeguate? Per ora i fatti dimostrano il contrario ed il Sindaco minimizza il problema affermando che non c’è alcuna protesta, che solo 57 persone si sono recate a lamentarsi presso l’ufficio tributi, che 700 € di media all’anno di ICI non rappresenta poi una grande cifra, e se ne lava le mani suggerendo di far ricorso alla Commissione Tributaria e di presentare “semplice domanda” di rinuncia : nega infine che ci siano state richieste in tal senso, mentre invece ne sono state avanzate molte senza, peraltro, sospendere il pagamento su terreni di cui si è ottenuto il ripristino della condizione originaria di terreno agricolo.
A che serve allora istituire uno sportello composto dal personale dell’ufficio Tributi e del PRG se queste sono le posizioni del Primo cittadino? 
Al sig. Mario Epifani, che sospetta un mio tornaconto personale, voglio semplicemente dire che da questo nuovo PRG non ho avuto alcun vantaggio, per cui ho presentato domanda di rinuncia, ma dopo aver già corrisposto all’Amministrazione 1700 € di ICI, continuo ad essere perseguitato dalle cartelle retroattive per gli anni 2002, 2003, 2004 e parte del 2005 comprensive di interessi. 
L’Amministrazione, per bocca dell’Assessore al Bilancio, si fa un vanto di non aver applicato le sanzioni su una richiesta di pagamento che l’Amministrazione stesa ha emesso in modo posticipato! Voglio, invece, evidenziare che l’importo dell’ICI retroattiva non ha tenuto neanche conto che nel 2002 il valore venale in comune commercio del terreno era notevolmente inferiore a quello che si poteva calcolare dopo la pubblicazione del PRG.
E pur vero, come dice Epifani, che facevo avanti-indietro negli uffici del PRG e dell’Ufficio Tributi, cercando di uscire dalla “trappola” in cui ero caduto e nella speranza di far riflettere gli amministratori sugli errori che stavono commettendo. 
In questo momento, avendo perso completamente fiducia nell’operato dell’Amministrazione, che sento molto lontana dai problemi reali dei cittadini e che vedo arroccata su posizioni fallaci, procedo diritto verso la mia strada cercando tutti i canali possibili per far valere i miei legittimi diritti e quelli di chi si trova nelle stesse mie condizioni. 
E’ un diritto-dovere di chi, come me, appartiene ad una cultura democratica solidale e trasparente, ben lontana dalla mentalità dell’insinuazione e del sospetto.
                                                                                                                Paolo Federici
31 dicembre 2007
La minimizzazione del sindaco di Todi sull’ICI è sconcertante

Sconcertante, a dir poco, l’intervento del Sindaco di Todi per minimizzare le proteste dei cittadini tuderti per il pagamento retroattivo dell’ICI sui terreni edificabili. 
Il fatto che all’Ufficio Tributi del Comune “si sono presentate, ad oggi, solo 57 persone” anziché tranquillizzare, dovrebbe far riflettere sulla vastità e sul coro generalizzato della protesta che sta cercando i canali più opportuni di espressione.
Per non parlare dell’affermazione che “la media di ciascuna bolletta è intorno ai 700 euro”: pochi spiccioli, dunque, per chi è evidentemente abituato a ben altre disponibilità finanziarie rispetto agli stipendi ed alle pensioni dei comuni cittadini e non considera nemmeno che l’importo è da moltiplicare per i successivi anni 2003, 2004 e 2005, e che tutta la questione è al vaglio della Corte Costituzionale.
Ma la sensibilità del primo cittadino raggiunge il vertice alla conclusione dell’articolo, quando suggerisce che “chi vuole può far ricorso alla Commissione Tributaria o magari rinunciare all’edificabilità del proprio terreno con una semplice domanda….” : questo lo sapevamo già, ma ora abbiamo anche capito di quanto poco possiamo fidarci dei nostri amministratori.
                                                                                                            Mariella Quartucci

30 dicembre 2007
Vicenda cartelle ICI: quello che Giorgi e Federici non dicono

All’amico Paolo Federici, che con l’ultimo suo intervento mi ha gettato nell’incredulità (vedi lettera più in basso), vorrei chiedere se sia veramente convinto che l’Amministrazione attuale abbia il potere di sospendere il pagamento delle cartelle dell’ICI, come lui consiglia. 
E’ a conoscenza, il signor Federici, che i tributi in questione sono la conseguenza di un Piano regolatore, da lui stesso definito: “abnorme e con modifiche al regolamento ICI, ad effetto retroattivo, fatte ad hoc per realizzare maggiori entrate e per non rimborsare quanto ingiustamente corrisposto all’Amministrazione”? Sa che tali previsti incassi sono stati messi in bilancio dalla Giunta Marini? Le sentenze le emettono i giudici e, di solito, lo fanno nel rispetto della legge che impone agli amministratori di non procurare danni economici all’Ente, pena a rispondere davanti alla Corte dei Conti per le loro responsabilità erariali. Incapaci di fare autocritica? L’autocritica compete a coloro che hanno redatto ed approvato il Piano Regolatore, che Federici stesso definisce finalizzato a fare cassa sulla pelle dei cittadini. 
Non sarà il caso che anche il signor Paolo Federici faccia autocritica per la sua militanza e candidatura a Sinistra? Che cosa faceva, durante l’occupazione della minoranza di centrodestra del Consiglio comunale, per non fare approvare uno strumento urbanistico così abnorme? Era solidale con loro od invece faceva avanti-indietro nell’ufficio del Piano a fare le proprie opportune richieste, come tanti altri interessati? 
Dov’erano tutti questi contestatori quando si poteva ancora ridiscutere del PRG apportandovi le dovute correzioni? In ogni caso il PRG ha avuto momenti in cui potevano essere presentate delle osservazioni. Ebbene, in quelle circostanze, le osservazioni presentate riguardavano, per lo più l’inserimento della propria area nella zona di Piano fabbricabile.
Ora è troppo facile sparare su chi non ha nessuna responsabilità nelle scelte politiche ed amministrative passate. L’amministrazione in carica, quindi, non deve fare nessuna autocritica. Casomai sono coloro che hanno appoggiato la precedente Giunta Marini, sicuri di avere il proprio tornaconto, a dover fare “mea culpa”. Non è così, signor Paolo Federici?
Peraltro, l’attuale Amministrazione sta predisponendo tutti gli strumenti per far fronte alle esigenze dei cittadini, compreso l’istituendo sportello composto da personale dell’ufficio Tributi e Urbanistica per fornire ogni tipo di chiarimento e supporto tecnico.
Per ciò che attiene le questioni di incostituzionalità sollevate dalla Commissione Tributaria Regionale del Lazio con ordinanza 775/2006 dovrebbe essere noto che la legge vigente è efficace fino a quando non viene rimossa dalla Corte Costituzionale. Gioco forza fino a quel momento nessun cittadino o amministratore vi si può sottrarre. Tuttavia, ciò che non viene evidenziato è che l’ordinanza in questione giunge a seguito di un processo tributario di 2° grado dopo che in primo grado la Commissione Tributaria Provinciale aveva dato ragione ad un Comune osservando che la semplice iscrizione del terreno in zona edificatoria induce la potenzialità edificatoria dello stesso. 
In questa direzione, nel corso del 2005, si era già espressa anche la Commissione tributaria provinciale di Parma che, pur auspicando un intervento legislativo chiarificatore sull’argomento, con propria sentenza 25/2005 interveniva stabilendo che: “Se un terreno è classificato come edificabile dal Prg, l’avviso di accertamento ICI è legittimo, anche se non esiste uno strumento attuativo”.
Un’altra sentenza, la n. 238 del 3 ottobre 2006 della Ctr Lazio suscita, a tal riguardo, un notevole interesse, in quanto costituisce la prima applicazione nel processo tributario del Decreto Bersani n 223/2006 il quale all’art. 36 comma 2° così recita: "ai fini delle imposte sui redditi, dell’Iva e dell’imposta di registro e dell’Ici "un’area è da considerare fabbricabile se utilizzabile a scopo edificatorio in base allo strumento urbanistico generale adottato dal Comune, indipendentemente dall’approvazione della Regione e dall’adozione di strumenti attuativi del medesimo".
Secondo quanto stabilito dalla Commissione Tributaria del Lazio, il dl. n. 223/06 (Decreto Bersani) ha inteso chiarire il punto, stante l’oscillazione della giurisprudenza, con una norma interpretativa che ha specificato che il terreno è edificabile anche se il piano regolatore non è stato ancora approvato. Si tratta di una norma interpretativa che consente di comprendere la ratio del legislatore in relazione alla casistica riconducibile alla fattispecie”
Orbene, stante l’incertezza e la delicatezza della materia, chiedo a Paolo Federici perché, con la sua stessa pretensione, anziché pretendere dagli amministratori di porsi contro la legge, sospendendo il pagamento delle cartelle ICI, anche a danno di quei cittadini che non hanno mai chiesto di trasformare le loro terre in edificabili, non assume un atto di coraggio e si autosospende, in attesa che si pronunci la Corte Costituzionale?
                                                    Mario Epifani – consigliere comunale Fiamma Tricolore Todi
30 dicembre 2007
La verde Umbria e la città ideale dovrebbe comportarsi di conseguenza
La verde Umbria dovrebbe caratterizzarsi per un processo virtuoso che miri alla diminuzione nei vari Comuni di quella che oggi va sotto il nome di “impronta ecologica”. 
Todi per la sua nomea di città più vivibile del mondo ha l’obbligo di dare seguito all’appellativo sia perché è giusto sia perché non deve far morire una peculiarità che l’ha caratterizzata anche se con un velo di enfasi. Come? Facendo tesoro di esperienze altrui, si possono indicare alcuni passi verso la riduzione dei consumi.
Si potrebbe partire con una verifica dell’efficienza energetica su tutti gli edifici comunali e sulla pubblica illuminazione. Attraverso questo lavoro si avrebbe un quadro dei consumi nel riscaldamento e nell’illuminazione, con la possibilità di studiare interventi atti a conseguire un risparmio economico e ambientale.
Perché intervenire sull’efficienza energetica? Perché la più importante fonte rinnovabile è proprio il risparmio energetico. Ormai è consolidato che sprechiamo il 50% di riscaldamento e di illuminazione. 
Possiamo crescere e migliorare intervenendo con i pannelli solari. Il Comune dovrebbe per primo attivarsi nella loro installazione negli edifici pubblici (come stanno facendo a Marsciano), quindi sostenere i cittadini nello stesso processo virtuoso stipulando convenzioni con aziende produttrici, con installatori e mettendo a disposizione risorse pubbliche proprie.
Altro intervento potrebbe essere l’attivazione di “acquisti verdi”: arredi ecologici, utilizzo di acqua corrente nelle mense, utilizzo di pannolini ecologici nei nidi, scuolabus elettrici eccetera. Andrebbe poi perseguita una raccolta differenziata spinta, una riduzione dei rifiuti, il recupero di beni a favore di soggetti svantaggiati (derrate alimentari da mense, personal computer e accessori, abiti ecc.)… fino a prevedere un intervento sui certificati energetici delle abitazioni sull’esempio di Bolzano.
Effetto serra, cambiamenti climatici, rifiuti, aumento dei prezzi: che c’è dietro questi tormentoni quotidiani? Noi, con i nostri comportamenti. E solo noi possiamo invertire la rotta.
                                                                                                    Maurizio Pierdomenico
30 dicembre 2007
La E45 senza camion: che spettacolo per l’Umbria!

Una breve riflessione, a distanza, sullo sciopero dei TIR. L’occasione è stata la controprova che la E45 senza quei bestioni è più che sufficiente per soddisfare le esigenze del traffico normale e turistico dell’Umbria.
Si viaggiava che era un piacere. In sicurezza. Le corsie erano libere. Immaginate che sollievo per quel povero manto di asfalto, non sollecitato almeno per qualche giorno da tutte quelle tonnellate in corsa.
Ovviamente non si può pensare che i camion stiano fermi, ma non è neppure possibile che distruggano la superstrada senza pagare un minimo di pedaggio. E’ evidente che in questa maniera la preferiscano al tratto dell’A1, dove sono stati investiti e si stanno investendo milioni e milioni di euro per sopportare il traffico pesante, con nuove corsie, raddoppi eccetera.
Una soluzione potrebbe essere quella di introdurre un pedaggio ad Orte e a Cesena, delle "frontiere" di pagamento per i mezzi pesanti, solo per i mezzi pesanti, in modo che la situazione venga riequilibrata: si divideranno, a seconda della convenienza tra qui e la Roma-Firenze-Bologna.
L’Umbria non può essere una corsia di transito. Non si venga a dire dei vantaggi economici. Quali: quelli delle stazioni di servizio lungo il tratto?! E poi, che altro. Nulla. Solo piombo che va venire i tumori. Morti per incidenti evitabili. E una marea di soldi che per riparare in continuazione la superstrada che potrebbero essere destinati per migliorare anche l’altra viabilità locale.
Come ha scritto anche Beppe Grillo: "La penisola italiana è una piattaforma naturale sul mare. Le repubbliche marinare sono nate qui, ma i nostri porti sono in declino. Una integrazione del trasporto nave/treno/camion non esiste. Più camion, più pedaggi, più gasolio: chi ci guadagna? Stato, Fiat, società autostradali, petrolieri (…). Lo sciopero ha avuto i suoi lati positivi, grazie alla diminuzione del monossido di carbonio ogni italiano ha guadagnato un paio di giorni di vita".
                                                                                Paolo Maresca

29 dicembre 2007
Todi: cambiato il sindaco andavano cambiate anche le luci dei Giardinetti!

Vorrei riportare alla giusta dimensione il ruolo da me svolto sulla volontà dell’Amministrazione comunale di rimuovere e sostituire i corpi illuminanti dei Giardini Oberdan. La mia presenza ai sopralluoghi, serviti per vedere il da farsi, è stata più che legittima, essendo il sottoscritto un amministratore della città. 
Durante la campagna elettorale si parlava di quest’operazione che nasceva, non solo per il parere e la determinazione di ognuno di noi, ma per l’opinione recepita della stragrande maggioranza dei cittadini. Dopo le elezioni ci voleva qualcuno che promuovesse tale volontà per una pronta attuazione. Il mio ruolo è stato quello di sollecitare chi aveva le competenze amministrative e tecniche, interpretando il proposito, sia del sindaco, sia dell’assessore Serafini, sia di ogni altro esponente dell’Amministrazione. 
I meriti vanno a chi ci ha dato una mano affinché questa sostituzione pesasse alla comunità, economicamente, il meno possibile. Un plauso quindi al capogruppo consiliare di FI Boschi che si è attivato trovando la maggior parte degli sponsor ed a chi sul piano tecnico si è prestato, senza compenso, alla collaborazione. 
Credo, come tanti altri, che l’impatto di chi scende dalla famigerata navetta e si trova dinanzi agli occhi quello scempio dei ceri da cimitero, non sia un accattivante biglietto da visita. Cambiato il Sindaco, dunque, va cambiato anche il biglietto da visita. 
Complimenti allora a tutti coloro che in qualche modo hanno contribuito a quanto, fra pochi giorni, sarà attuato, con la soddisfazione dei tuderti ed a dispetto di chi voleva che restasse quel tipo di illuminazione, emblema del pressappochismo e del nepotismo. 
                                                                    Mario Epifani – consigliere comunale Fiamma Tricolore

29 dicembre 2007
Vicenda ICI Comune di Todi: ostinazione pessima consigliera

Forse i nostri amministratori non hanno letto e valutato attentamente l’ordinanza n.775 del 30 agosto 2006, emessa dalla Commissione Tributaria Regionale per il Lazio e pubblicata sulla G.U. n.47 del 5/12/07, al fine di darne ampia diffusione. 
Incapaci di fare autocritica, anziché riflettere sugli errori commessi e prendere provvedimenti riparativi, continuano caparbiamente ad inviare le cartelle per il pagamento dell’ICI arretrata, costringendo i proprietari dei terreni edificabili a sborsare un’ulteriore quantità di danaro, che dovrà poi essere restituita integralmente e con gli interessi, quando la Suprema Corte Costituzionale si sarà pronunciata.
Se anche le Commissioni Tributarie, che sono generalmente sbilanciate a favore del Fisco, rilevano l’incostituzionalità di una legge (nella fattispecie la 248), per aver violato gli art. 3 e 53 della Costituzione, la Suprema Corte Costituzionale, che sta esaminando gli atti trasmessi dalla Commissione Tributaria Regionale del Lazio, non potrà che confermare gli aspetti di incostituzionalità. 
In attesa di sentenza definitiva facilmente prevedibile, perchè costringere allora tutti i proprietari dei terreni edificabili a rivolgersi agli avvocati per produrre il ricorso alla Commissione Tributaria della nostra Regione? Non sarebbe più opportuno, razionale ed economico, sospendere il pagamento delle cartelle dell’ICI arretrata?
                                                                                                                                Paolo Federici

29 dicembre 2007
Quel cimitero nuovo sempre più nuovo e… brutto!

Ho avuto occasione, tornando in questi giorni a trovare dei parenti, di vedere l’ampliamento del nuovo cimitero urbano di Todi. Mi è stato anche spiegato che un altro blocco analogo verrà realizzato difronte al mausoleo già tirato su.
Personalmente ritengo che sia, se non brutto, essendo l’estetica un punto di vista soggettivo, sicuramente un corpo estraneo rispetto all’esistente. Mi spiace che anche Todi, come ormai quasi dovunque, ci sia sembra un minor rispetto per i morti che, in quanto tali, vengono ormai sepolti in spazi sempre più angusti e brutti, per fare economia di spazio e di soldi.
Mi si dice anche il progetto di Todi è stato curato da un noto e apprezzato studio di architettura, ma non so se questo può consolare. Non è che deve essere una firma a far gridare estasiati gli amministratori per l’approvazione del progetto, magari bello in se ma non certo addossato a quello di Todi.
Più abbiamo mezzi e possibilità e più ci mortifichiamo in nome della modernità. E’ lo stesso effetto che mi ha fatto passare da Monteluce al nuovo Silvestrini: lì c’era un parco e delle palazzine (da ristrutturare) che davano un senso ancora di comunità, ora ci sono stecconi che sembrano alveari. Sì, saranno più funzionali, ma sembra di morire già quando ci si entra. Che c’entra con il cimitero? E’ la stessa cosa, perchè per chi ha un affetto caro sepolto il trovarlo in una situazione consona gli dà un sollievo al cuore che sarà pure solo psicologico ma che serve per vivere meglio, aspetto questo sempre meno considerato.
                                                                                   R. Manfredi

29 dicembre 2007
Degli eco-volontari per controllare la raccolta differenziata

In relazione alla raccolta differenziata e agli incentivi erogati dal Comune di Todi vorrei cercare di fare un discorso realistico.
L’aspetto economico è importante quindi anche l’incentivo ha la sua validità ma il messaggio che dobbiamo far passare è che i costi aumenteranno notevolmente e il solo risultato di evitare incrementi di tassa/tariffa sarebbe eccellente. Quindi differenziare per evitare aumenti anche ingiustificati. Altro aspetto su cui lavorare massicciamente è il corretto conferimento dei rifiuti. Provocatoriamente si potrebbe procedere a penalizzare/sanzionare l’errato conferimento. Esempio per le utenze commerciali che non riducono le scatole lasciando tutto come capita, non ritirare i rifiuti fino a quando non operano correttamente. Pensare anche a degli ecovolontari con il compito di educare, educare, educare…. e poi segnalare alle autorità.
In altre realtà viene applicato un adesivo di ammonizione di errato conferimento sul cassonetto che segnala che si è sotto controllo. Tutto ciò come ho premesso è provocatorio giusto per dare l’idea. 
Più realisticamente. Si è mai pensato di acquistare prodotti in materiale riciclato? Penso che sia positivo acquistare delle panchine in plastica riciclata come segnale di ciò che abbiamo recuperato e cosi via. Altro elemento è garantire che effettivamente i materiali riciclati seguano il percorso giusto. Ribadisco che nei bidoni della plastica/carta c’è di tutto e questa non è raccolta differenziata ma perdita di tempo!
                                                                                                       Maurizio Pierdomenico

29 dicembre 2007
Centrali a carbone? Ecco i risultati…

Si è svolta la presentazione ufficiale del secondo studio di biomonitiraggio ambientale con api e licheni per la ricerca di 13 inquinanti nell’area della centrale termoelettrica a carbone "P. Vannucci", effettuato dalla ECO TECH di Perugia su commissione del Comune di Gualdo Cattaneo e sotto l’alto patrocinio del Ministro dell’Ambiente. 
Oltre al contributo dei Medici per l’Ambiente che hanno illustrato i danni – spesso irreversibili – della combustione del carbone, dell’olio combustibile e dei rifiuti (pet-coke e cdr) sulla salute umana, all’evento ha conferito un ulteriore "valore aggiunto" il collegamento in videoconferenza Skype con l’On. Dante Picciano di Tamaqua (Pennsylvania, USA), avvocato, medico genetista e politico impegnato nelle principali battaglie per la tutela dell’ambiente degli Stati Uniti d’America). 
Gli autori del biomonitoraggio (fra cui vi erano anche dei collaboratori dell’etologo Prof. Giorgio Celli di Bologna, conduttore di popolari programmi sul mondo animale in onda su RAI3) hanno illustrato in maniera esauriente e al contempo divulgativa lo svolgimento e le conclusioni dello studio, dal quale risulta che la qualità ambientale a Gualdo Cattaneo risulta peggiorata nel 2006 per quanto attiene all’inquinamento da metalli pesanti quali arsenico, mercurio, berillio, vanadio e via dicendo. 
E’ quindi emerso che a Gualdo Cattaneo la qualità ambientale, citando testualmente lo studio, non è molto buona considerando l’alto grado di cancerogenicità e tossicità degli inquinanti presenti: particolare accento è stato posto sui rischi correlati con l’attività simultanea di miscele complesse. E’ infatti noto che, laddove si miscelino dei materiali inquinanti, gli effetti non si sommano ma si moltiplicano. 
Per l’Amministrazione Comunale l’Assessore all’ambiente Bucossi ha dichiarato che il Comuine sarà sempre vigile sulla situazione ambientale e sanitaria, ribadendo che il rispetto della legge sull’obbligatorietà dello screening per l’arsenicosi cronica sui lavoratori e le persone esposte al contatto con il carbone è cosa di primaria importanza di cui l’Amminostrazione dovrà essere attore principale. 
Ha concluso il Dott. Raoul Mantini, portavoce del Comitato per l’Ambiente, ringraziando l’Amministrazione, i medici e gli autori dello studio, spendendo anche qualche parola sul come l’ambientalismo debba essere pervaso di spiritualità, portando l’esempio degli Indiani d’America. 
                                                    Comitato per la salvaguardia dell’Ambiente e 
                                                    della Salute Pubblica di Gualdo Cattaneo e Giano dell’Umbria 

Per scaricare lo studio di biomonitoraggio relativo all’anno 2006 cliccare sul seguente link: 
http://www.fileden.com/files/2007/7/9/1252096/biomon06.pdf 
Per scaricare lo studio di biomonitoraggio relativo all’anno 2005 cliccare sul seguente link:
http://www.fileden.com/files/2007/7/9/1252096/biomon05.pdf 


27 dicembre 2007
PRG e ICI: dov’era Giorgi quando i Sinistri approvavano?

Sotto due aspetti diversi non riesco a capire le posizioni personali di Giorgi e Serafini: l’uno consigliere sinistro, l’altro consigliere dell’UDC. Il nocciolo della incresciosa vicenda delle cartelle ICI è inequivocabilmente evidenziato da uno stralcio dell’intervento di un cittadino sempre su TamTam che recita: “A Todi è stato progettato ed adottato un Piano Regolatore abnorme con modifiche al regolamento ICI, ad effetto retroattivo, fatte ad hoc per realizzare maggiori entrate e per non rimborsare quanto ingiustamente corrisposto all’Amministrazione”. 
Se ciò è vero, come vero è, le pesanti responsabilità ricadono su chi ha esteso il Piano Regolatore Generale, su chi ha messo in atto il giochetto di non inviare le cartelle nel periodo preelettorale (come avrebbero dovuto) e sui quei funzionari comunali tanto solerti, per via degli incentivi, che, prima hanno assecondato le richieste dell’Amministrazione Marini e poi hanno spedito il regalo di Natale a tanti cittadini.
Si deve sapere che tutti quei tributi non dovuti sono frutto di quel meccanismo per presentare un bilancio in attivo e che le somme di queste tasse ne fanno parte integrante. 
Anche ciò è un pezzo dell’eredità lasciata dalla sciagurata amministrazione del centrosinistra. Ma Giorgi ne faceva parte! Mi sbaglio? Non è anche lui responsabile del Piano Regolatore approntato ed adottato sotto la Giunta Marini? Non c’era anche lui quando prima della campagna elettorale la Giunta di Sinistra deliberava a marzo l’atto n. 23? Non è complice della volontà del “blocco” delle cartelle per non compromettere le elezioni? 
Certamente l’amministrazione Ruggiano si trova in difficoltà, ma con la volontà di intervenire con ogni mezzo per dare giustizia ad ogni singolo cittadino e mettere in riga tecnici e funzionari che fanno ancora da quinta colonna. Per quanto riguarda il consigliere Serafini, forse, un po’ più di collegialità e meno attenzione ad un solo comparto amministrativo, darebbe più corpo alla sua azione politica ed amministrativa. Non esiste solo l’urbanistica come problema ed un consigliere comunale ha il dovere di interessarsi di tutto, senza fare comunella con chi, poi, tanto vergine non è in quanto ha responsabilità su questo problema.
                                                                         Mario Epifani – consigliere comunale Fiamma Tricolore

26 dicembre 2007
Un turista ci scrive: Todi città bellissima, ma quella piazza…

Vi scrivo da semplice turista che ha avuto occasione di passare a Natale per Todi e che, pur con una breve sosta, ha notato alcune cose a mio avviso (e delle persone con cui ero in compagnia) che poco si confanno alla meravigliosa città che avete.
Mi riferisco in particolare alla piazza centrale e non solo al traffico aperto alle auto ma alla pista e al suo contorno. Da turisti avremmo preferito goderci lo spazio nella sua interezza, ma pazienza, capisco le esigenze commerciali e da persona che non vive sulla luna accetto questa limitazione.
Ciò che mi ha fatto specie è appunto il "contorno". Possibile che non vi rendiate conto di che gioiello che avete e di come permettete agli altri di maltrattarlo? Chi vuole fare qualcosa nella vostra bellissima piazza deve impegnarsi, chiunque sia, a far sì che tutto intorno sia il meno impattante possibile e che ci sia attenzione ai dettagli. Penso ad esempio all’arredo della piazza come un vero giardino d’inverno (e non con quelle quattro piante in fila indiana addossate ai motori della pista), ad aiuole, a percorsi con siepi, panchine (panchine per sedersi!!!), sentieri artificiali che guidano la gente, la instradano verso la pista o ai presepi o altrove. Insomma una cosa studiata e curata. 
Stessa cosa dicasi per il cantiere con la gru in mezzo a piazza. Pure in questo caso non vivo sulla luna e non dico mica che non bisogna farla mettere! Ma perchè non si è obbligato/consigliato all’impresa o al proprietario di coprire con uno di quei teli che riproducono lo stesso palazzo in restauro (oppure con un altro disegno consono)? Non mi si venga a dire del costo perchè è una cosa ridicola: vengono da una città dove queste cose sono ormai la norma, dove presumo esista pure un riferimento nel regolamento edilizio comunale e comunque non mi si dica che non c’è la possibilità da parte di un’Amministrazione di sollecitare/sensibilizzare eccetera.
Dico queste cose con affetto, lungi dal volermi inserire in polemiche politiche che, come ho fatto cenno alla cosa in qualche negozio, ho sentito particolarmente accese tra destra e sinistra e viceversa.
Avete una città bellissima di cui credo non vi rendiate conto. Non svendete i vostri spazi. Pretendete che vengano rispettati. Illuminate meglio i vostri palazzi. Arredate gli angoli. Curateli. E mettete una cassettina della posta a portata di mano dove i turisti possano lasciare i loro commenti, i loro suggerimenti, le loro critiche. Servirà a mandarli via meno insoddisfatti e a voi a migliorare la città.
                                                                                                        G. Manconi

26 dicembre 2007
Prima di chiudere i piccoli distributori vanno diminuiti gli oneri fiscali

Ho letto l’articolo "Meno distributori, più risparmio" e voglio rispondere in quanto ritengo che prima di prospettare soluzioni come quella proposta, sarebbe bene analizzare tutti i riflessi, in primis quelli sociali, che ne potrebbero derivare. A fronte di un aumento soggettivo ed indiscriminato dei prezzi delle benzine, si propone di chiudere i distributori; a mio parere sarebbe opportuno vedere con più accuratezza le cause di questi aumenti. 
Primo punto fra tutti è l’elevato onere fiscale, oltre il 70% del prezzo finale, che grava sulle benzine (questo è effettivamente citato nell’articolo ma non è stato detto che il Governo, nell’ambito di scelte della propria politica tributaria, potrebbe decidere di ridurlo, abbassando conseguentemente il prezzo della benzina). 
Secondo punto, e questo non viene minimamente preso in considerazione, è l’alto profitto dei petrolieri (tutte le compagnie hanno praticamente fatto un cartello e decidono il prezzo come se agissero in regime di monopolio, sotto la tacita approvazione del Governo che con Bersani fa solo finta di richiamarle all’ordine, ma che di fatto le fa agire come vuole) e questa è la causa più grave; basti vedere il distributore dell’Ipercoop di Collestrada che, facendo secondo me una concorrenza sleale agli altri distributori, si può permettere di vendere la benzina a prezzi inferiori di circa il 30% rispetto ai prezzi normalmente praticati.
Terzo punto è sicuramente l’elevato numero dei distributori, ma, prima di fare proposte di una loro riduzione, riferendomi ovviamente soprattutto a quelli sparsi nel territorio che sono quelli presi di punta nell’articolo, ritengo sarebbe opportuno pensare a quante famiglie rimarrebbero senza lavoro; ogni distributore impiega in media circa tre o quattro persone e normalmente è condotto da gestioni familiari oltre a qualche dipendente, in prevalenza immigrato. A questo punto è anche corretto dire:
– che il guadagno dei gestori ammonta a poco più di 10 centesimi al litro,
– che con tale aggio i gestori dei distributori devono pagare tutti i costi aziendali, compreso il personale, le imposte ed i contributi,
– che sopportano il rischio d’impresa, peraltro dovendo anticipare elevate somme per i rifornimenti, 
– che sono gli unici che rischiano a seguito degli aumenti o delle diminuzioni di prezzo decise dai petrolieri,
– che il loro lavoro è fortemente precario in quanto gli impianti sono sempre di proprietà dei petrolieri, che glieli concedono in comodato stipulando sempre contratti molto brevi in guisa tale da poterne ottenere la restituzione in maniera quasi istantanea,
– che alla fine devono ritrarne anche un utile per poter vivere, come qualsiasi altro lavoratore.
In conclusione si può riassumere così il prezzo della benzina alla pompa:
70% tasse, 20% petrolieri e 10% gestori dei distributori.
Prima di dire così semplicemente "chiudiamo i distributori", sarebbe opportuno riflettere e pensare che il fisco ed i petrolieri incassano il 90% delle somme che noi paghiamo quando acquistiamo la benzina, il primo senza fare nulla, i secondi con il semplice lavoro di raffineria e distribuzione agli impianti, molto spesso affiancando a tale attività anche operazioni speculative che ne aumentano ancora di più i guadagni; alla maggior parte dei gestori rimane quindi una minima percentuale che, se non fosse accompagnata da prestazioni accessorie come i lavaggi, la rivendita di accessori auto e la gestione di bar e minimarket, non sarebbe sufficiente a far sopravvivere il piccolo gestore.
Ripeto quindi che invece di colpire i gestori, per la maggior parte onesti lavoratori che guadagnano anche meno di quanto dovrebbero, sarebbe più opportuno e giusto colpire i petrolieri e far sì che il governo alleggerisca il carico fiscale.
                                                                                                                    Gianluca Alvi 

25 dicembre 2007
Via delle Piaggie e Circonvalazione Orvietana senza luce!

Immagino che nessun assessore, consigliere, ingegnere, geometra o semplice dipendente comunale si sia trovato in questi giorni (molti) a passare per la circonvallazione Orvietana Ovest (in pratica il tratto da Porta Fratta alla Consolazione) o per via delle Piagge (nel primo tratto a scendere), visto che le due strade sono ancora al buio. Proprio per le festivita’ natalizie!! Grazie di vero cuore al/i colpevole/i di questo disservizio. Di sicuro ce ne ricorderemo in seguito….
                                                                                                                    Francesco Menghini

24 dicembre 2007
Ici su terreni divenuti inedificabili: pronte iniziative legali contro il Comune di Todi

Faccio parte del gruppo di persone che, a loro insaputa, si sono ritrovati possessori di terreni edificabili in seguito dell’approvazione del P.R.G. del Comune di Todi. 
Difficile smentire il fatto che il piano regolatore perseguiva principalmente "ragioni di cassa", come diffusamente emerge dalle lamentele della cittadinanza, a cui contribuisco. 
Il piano regolatore è stato perfezionato all’insaputa dei proprietari dei terreni agricoli che ne sono venuti a conoscenza, ad approvazione effettuata, con la notifica per la riscossione dell’ici. 
L’obiettivo di cassa ha imposto la stesura a tavolino del PRG, evitando così accertamenti in luogo che avrebbero smascherato l’operato dell’Amministrazione con le conseguenti iniziative dei possessori che ne avrebbero compromesso il raggiungimento. 
Questa situazione trova conferma nei macroscopici errori emersi dopo l’approvazione, quali quelli da me riscontrati, come l’attribuzione di edificabilità diretta su terreni privi di qualsiasi opera di urbanizzazione o l’attribuzione di edificabilità su terreni con evidenti segni di dissesto idrogeologico del tutto incompatibili per tale utilizzazione.
Per queste situazioni ho provveduto a richiedere la cancellazione dell’edificabilità, riconosciuta con variante al PRG del novembre 2006. 
Voglio fare presente che esiste una Legge Nazionale che dà facoltà ai Comuni di prevedere il rimborso dell’ici versata su le aree successivamente divenute inedificabili, recepita con l’articolo 5 del Regolamento ici Comunale, norma cancellata con delibera di Consiglio Comunale n. 23 del 29 marzo 2007, con la presentazione delle prime richieste di rimborso ici relative alla citata variante. 
Le richieste di rimborso non sono state evase in quanto, per l’Ufficio Tributi, l’attuale regolamento non prevede tale possibilità, mentre lo scrivente ravvisa che tale diritto era maturato alla data di adozione della delibera di variante al PRG e non cancellabile con una norma approvata in data successiva. 
L’Ufficio Tributi ha formalmente manifestato tale orientamento, avendomi notificato l’accertamento d’ufficio per omesso pagamento dell’ici per l’anno 2002 a cui seguiranno quelli relativi ai periodi d’imposta 2003, 2004 e 2005. 
Quanto sopra è avvenuto per le norma interpretativa contenuta nella L. 248/06, pesantemente criticata dalla Corte di Cassazione in quanto "è ispirata soltanto a garantire gli interessi di una delle parti in causa…" cioè il fisco, con le conseguenze che stiamo subendo (sentenza n. 25506 del 30.11.2006). 
Voglio fare presente che tale imposizione colpisce, in modo quasi esclusivo, ex agricoltori pensionati con trattamento al minimo, con sottrazione di intere annualità di pensione, generando una drammatica emergenza sociale. 
Tutte le persone che hanno richiesto ed ottenuto la cancellazione dell’edificabilità dei propri terreni, motivati anche dalla prospettiva del rimborso delle imposte pagate, sono stati "solennemente bidonati" in quanto il rimborso che competeva è stato negato, non possono più monetizzare il diritto ad edificare in quanto revocato e devono ulteriormente versare imposte, il cui importo è senz’altro superiore al valore residuo dei terreni. 
Per il mancato rimborso ed ulteriore imposizione su terreni divenuti inedificabili è da valutare una soluzione legale-giudiziaria, mentre per i terreni rimasti edificabili risultano remote le possibilità di sottrarsi all’imposizione pendente. 
Il comma 2 dell’art. 36 L. 248/2006, per i futuri piani regolatori, è sicuramente favorevole ai contribuenti, in quanto immediatamente all’adozione, saranno in grado di valutarne la convenienza economica, diversamente per le amministrazioni non sarà più possibile concepirli a fini di cassa. 
Purtroppo l’applicazione retroattiva su piani regolatori già approvati risulta una trappola da cui non si può più uscire, su cui si auspica, per i deleteri effetti, la sola soluzione politico-legislativa. 
                                                                                                                               Lettera firmata
22 dicembre 2007
Il Paese dove si vuole insegnare agli altri…

Le Nazioni Unite hanno approvato la "nostra" moratoria contro la pena di morte. Ovviamente l’Iran, nel rispetto di ciò, ha subito giustiziato 4 rei tramite impaccagione… Cosa ci dovevamo aspettare? L’azione è stata promossa dal Paese più civilizzato e civile del pianeta. Ci aspettavamo il massimo rispetto per il nostro “suggerimeto” al mondo intero. Noi, la nazione in cui si spende meno in ricerca medica, noi la nazione che grazie alle morti per cancro, incidenti stradali, alcool, droga e quant’altro siamo ai vertici mondiali, vogliamo insegnare agli altri a non uccidere, noi veniamo subito ripagati così. E cosa dovevamo aspettarci? Un “bravi, avete ragione”? Non siamo capaci di gestire nulla nel nostro Paese e vogliamo imporre, per motivi etici, come devono comportarsi gli altri governi? 
La mia non è una posizione favorevole o contraria alla pena di morte. Solo che mi sembra che la nostra nazione non possa permettersi, al momento attuale, di dare lezioni di comportamento. Siamo il paese dove chi, dopo aver ucciso i suoi familiari, viene ricordato perchè gioca a pallavolo; siamo il paese dove chi è dentro per quadruplo omicidio colposo è fuori dopo pochi mesi e diventa una star richiesta come testimonial o nei talk show; il Paese dove una madre sospettata dell’omicidio del figlio non viene condannata “solo” perchè imparentata con uno dei massimi leader politici italiani; il Paese in cui, a pochi chilometri da noi, un omicidio sembra non voler trovare soluzione perchè è diventato un fenomeno mediatico, un “evento” che produce notorietà per avvocati sconosciuti fino ad un mese fa e un opportunità da sfruttare per tanti giornalisti. 
Un Paese dove il carcere è più duro per un ladro o uno spacciatore piuttosto che per uno stupratore, dove sei sei sospettato di truffa fai più carcere preventivo di quanto ne potrà mai fare un boss della malavita, dove è più facile uscire per buona condotta se sei pluriomicida. Siamo una delle nazioni in cui la casta politica non è poi tanto casta, dove non importa se sei di destra o sinistra quando sei al potere, dove conta ancora meno se sei di destra o sinistra quando non sei al potere, dove tutti si accaniscono contro chi non è più al potere (il Cavaliere come causa dei problemi della nazione) quando chi ora è al potere (capitanati da Prodi) stà facendo di tutto per affossare la nazione. 
Un Paese in cui la legge finanziaria di fine anno contiene un numero così elevato di emendamenti da surclassare quelli che un qualunque altro Stato democratico può aver approvato in 50 anni di governi. Un Paese dove c’è un continuo cercare pene più severe per qualunque reato, quando invece basterebbe applicare quelle che esistevano dieci anni fa. Un paese che, giustamente, si indigna per 6 inutili morti sul lavoro, ma dove i sindacati, che si professano protettori dei diritti dei lavoratori, hanno sindacalisti che guadagnano compensi che non hanno nulla a che vedere con gli stipendi dei lavoratori; dove si spingono le aziende, giustamente, ad investire in sicurezza, ma dove non si diffonde la cultura della sicurezza tra chi lavora. 
Noi (non i singoli individui, ma lo stato) siamo fatti così: non spendiamo in ricerca medica, non spendiamo nulla in cultura della sicurezza, tagliamo i fondi riservati alla cultura, abbiamo una lentezza unica nei procedimenti penali per cui condanniamo il meno possibile e possibilmente con una pena il più lieve possibile, siamo quelli che, parafrasando, cerchiamo il granello di sabbia nell’occhio del nostro vicino e che abbiamo un muro di pietre, bello solido, quando si tratta di guardare tra i nostri confini.
                                                                                                                           Luca Cardaio

21 dicembre 2007
Cartelle ICI: altri 472 euro risparmiati!

Aggiornamento sulla questione delle cartelle ICI che impazzano a Todi.
Poche mattine fa ho accompagnato un caro amico di famiglia, precisiamo di 86 anni (persona che avrebbe pagato e via senza preoccuparsi) che si è visto recapitare gli stessi “auguri” che sono arrivati a me (io sarei quello che ha risparmiato circa 1.300 euro per gli anni 2002 e 2003), solo che a lui è arrivato solo il 2002 (?). 
Saliti direttamente all’ufficio del piano regolatore, senza passare all’ufficio tributi, tanto la risposta è sempre la stessa che la finanziaria ha stabilito così quindi si deve pagare, mi sono trovato quasi la stessa situazione: la fila di quelli che volevano controllare. 
Arrivato il nostro turno il tecnico si è fatto i suoi calcoli concludendo che per l’anno 2002 recapitato non si deve pagare sulla superficie comunicata di 1.100 metri quadri, ma su di una superficie di 200 metri quadri. Quindi invece di pagare 577,5 euro ne deve pagare 105. 
Mi congratulo con me stesso per non aver fatto incassare all’ente la differenza di 472,5 euro. E rinnovo il mio consiglio: prima di pagare, informatevi.                                        Lettera Firmata

21 dicembre 2007
Non ci sono solo le cartelle ICI tra i balzelli impropri!

Vorrei far notare che non c’è solo il problema ICI. Se una persona si iscrive verso la fine anno al servizio di Nettezza Urbana si ritrova il balzello "dell’incoerenza" da pagare.
Per la precisione: l’ufficio tributi comunica periodicamente l’elenco dei nuovi iscritti e dei cancellati o variati alla SORIT, la quale invia i bollettini prestampati per il pagamento. Se ci si iscrive appena dopo la comunicazione di prassi non si riceveranno subito i bollettini, ma avverrà alla fine del prossimo anno. Dov’è la stranezza? La stranezza o meglio l’assurdo sta nella comunicazione, che non sarà a semplice mezzo postale ma di cartella di pagamento alla stessa stregua di un cliente moroso, con tanto di diritti di notifica della stessa pari ad Euro 5,88!!
Complimenti alla SORIT-EQUITALIA ed al Comune che permette ciò. Un augurio speciale di un pessimo Natale a chi, in passato, ha stipulato questo accordo.
                                                                                                            Francesco Menghini

21 dicembre 2007
Vicenda ICI: "Il danno, la beffa e la beffa nella beffa"

Molto ingenuamente avevo pensato che il mio "caso ICI" fosse un evento isolato e generato magari da una piccola svista da parte di qualcuno, ragione per cui, nonostante la tentazione fosse tanta, ho evitato di manifestare pubblicamente il mio disappunto, limitandomi, dopo aver consultato un geometra di fiducia, a dare mandato al mio legale di fare luce sulla cosa. In questi giorni invece mi sono reso conto di quanto il "danno" sia diffuso e di quanto malumore abbia generato. 
Per questa ragione ho preso la "tastiera" in mano ed ho deciso di raccontarvi una storia che ha per titolo "Il danno, la Beffa e la Beffa nella Beffa".
Perchè dovete sapere che quando mi sono visto recapitare quattro avvisi di pagamento,uno per ogni anno dal 2002 al 2005, per un totale di oltre 1.600 euro ("il danno") ho pensato, va bè tutto sommato devo pagare una bella cifra ma ho "scoperto" di possedere un terreno che vale qualcosa! 
"Scoperto" perchè nessun "messo comunale" o nessuna "raccomandata" mi aveva mai informato che in un qualche piano regolatore quello che per me era un "campo di girasoli", veniva promosso a "terreno edificabile". Per cui, poco male, ma ho approfittato per telefonare al mio geometra e dargli una tiratina di orecchie in quanto mi aveva sempre detto che una mia vecchia richiesta di edificabilità proprio per quel terreno era stata "negata". 
Il poverello cade dalla sedia, va a controllare la sua copia del CD contenente i dettagli del piano regolatore e mi conferma la sua versione, "quello è un campo di girasoli", a quel punto scatta la verifica presso gli uffici comunali ed andiamo a scoprire che quel terreno per alcuni anni era stato considerato "edificabile" e che solo successivamente era stato degradato ad "agricolo" ("la beffa") e chiaramente anche in questo caso nessuno si è preoccupato di avvisarmi della cosa.
Ora voi pensate che sarà facile far capire a chi di dovere che non è proprio cosi che dovrebbe funzionare? Staremo a vedere, nel frattempo non mi rimane che "ringraziare" tutta la Giunta Marini per la "trasparenza" con la quale hanno amministrato il mio "campo di girasoli". Mi riserverò poi di ringraziare anche la Giunta Ruggiano nel caso dovessero emergere responsabilità pure da parte loro.
Dimenticavo, vorrete sapere quale è la "beffa nella beffa", l’edificabilità del terreno era per soli "uffici" ed il centro abitato più vicino è a tre chilometri!
                                                                                            Fabrizio A. (sfiziox@yahoo.com)


21 dicembre 2007
Recuperare l’evasione va bene, ma perchè accertamenti indiscriminati?

Avendo letto il vostro articolo “A Todi in arrivo varie centinaia di avvisi di accertamento Ici per circa 600 mila euro” dove si fa cenno che sotto l’invio degli accertamenti dell’ICI per le feste natalizie ci sia anche qualche sfaccettatura “politica”, volevo intervenire per ricordare, essendo anche io una destinataria di detti avvisi, da diversi anni purtroppo, che sono oramai tanti anni che questi avvisi vengono spediti in questo periodo, praticamente da sempre, quindi anche con la vecchia Giunta era lo stesso, semmai è strano che ce se né accorga solo ora.
Piuttosto noto che non è stato fatto cenno al fatto che esistano degli incentivi al personale per tale attività con un premio di diverse migliaia di euro. Ora, se si vuole incentivare una seria ricerca dell’evasione fiscale posso essere forse anche d’accordo, ma ciò non può portare all’invio di accertamenti indiscriminati, senza neanche controllare bene se sono dovuti o meno. 
Alla fine comunque è sempre il solito tartassato cittadino che deve dimostrare che non deve pagare, magari sprecando anche qualche giorno di ferie per andare a reclamare in Comune. Speravo che con la nuova Amministrazione cambiasse qualcosa, ma mi sembra che è tutto come prima, purtroppo per noi. 
                                                                                L.R.

21 dicembre 2007
Perchè si deve pagare l’ICI anche per quando ancora non c’era possibilità edificatoria?

A proposito delle cartelle ICI del Comune di Todi vorrei porre attenzione a questo mio interrogativo. E’ legittimo far pagare una tassa su di un bene che non posso sfruttare? Cioè, un terreno definito nel piano regolatore precedente come zona agricola, passato edificabile nell’aprile 2002 con l’adozione di questa famosa parte strutturale, senza possibilità di edificazione fino al momento dell’approvazione arrivata nel luglio 2005, in quanto, mi è stato spiegato, che in tale periodo c’erano le norme di salvaguardia ovvero dove vige la normativa più sfavorevole. Il che significa che tra agricolo e edificabile anche uno come me che non ne capisce molto arriva a conclusione che la normativa più sfavorevole sia quella della zona agricola. Allora l’interrogativo è: perchè dovrei pagare se fino all’approvazione del 2005 non posso edificare? Altra domanda che viene spontanea è: ma se le operazioni per definire questo benedetto piano regolatore si prolungavano di altri due o tre anni, quanti soldi incassava l’ente?
Ma, sarà legittimo? Non lo sò!!! Da profano mi sembra strano.
Speriamo che qualche buon anima, tra avvocati o chi ne capisca qualcosa, dedichi un pò di tempo a risolvere questa incresciosa situazione, non piacevole sia dal punto di vista politico che morale.
                                                                                    P.P.

21 dicembre 2007
Collevalenza: il paese di Don Camillo e Peppone…

Mi permetto di intervenire nel dibattito nato dopo il rinnovo del Comitato di Frazione di Collevalenza, in quanto facendone parte, mi sento in dovere di chiarire i passaggi che hanno portato alla scelta del metodo elettivo:
1) I primi giorni di Novembre è stata indetta una riunione pubblica in cui l’attuale Comitato di frazione ha chiesto la disponibilità a costituire un gruppo di persone valide e motivate che volessero collaborare nel Comitato stesso.
2) Il giorno 22 Novembre in seguito alle numerose adesioni da parte di cittadini disposti a collaborare (60 nominativi), il Presidente ed il direttivo del Comitato hanno preso atto della situazione (i membri che potevano entrare, secondo lo Statuto, erano 30 mentre le persone interessate erano circa il doppio) e hanno quindi deciso di ricorrere al metodo elettivo per evidenziare i 30 nomi che sarebbero poi entrati a far parte del nuovo Comitato. Il tutto è documentato dal verbale della riunione redatto dalla segretaria. In quella serata sono state fissate la data delle elezioni (16 Dicembre), le modalità di presentazione della lista, l’età degli aventi diritto al voto ed il metodo con cui si sarebbe dovuto votare. 
3) Il giorno successivo (23 Novembre) è stato affisso nella bacheca ufficiale del Comitato un volantino che confermava le decisioni prese dal direttivo la sera precedente. Tale volantino è ancora affisso nella bacheca. 
4)Il giorno 10 Dicembre, così come concordato, il comitato doveva di nuovo riunirsi per organizzare il seggio per le elezioni.
Il presidente del Comitato, solo a questo punto, ha iniziato a negare di aver indetto libere elezioni per il rinnovo del Comitato senza peraltro addurre motivazioni valide e soprattutto senza informare la cittadinanza di Collevalenza del perché le elezioni non si sarebbero svolte. 
A riprova di tutto ciò il fatto che ancora oggi nella bacheca c’è il volantino sopraindicato, a firma del “Comitato di Frazione di Collevalenza” mai smentito nè cancellato (ma ora, forse, lo toglieranno).
5) La sera prima delle elezioni, improvvisamente, 10 persone che erano in lista hanno fatto sapere che per motivi personali non volevano più figurare e desideravano essere cancellati dalla stessa. 
Dopo aver esposto i fatti mi permetto di fare alcune considerazioni: 
a) Non è vero che la votazione è stata scarsamente pubblicizzata, c’erano manifesti affissi in tutti i locali pubblici di Collevalenza oltre che nella bacheca del Comitato, fin dal 23 Novembre. 
b) Perché se l’intenzione era quella di rimandare le elezioni a dopo le festività, tutto ciò non è stato comunicato alle numerose persone che Domenica sono venute a votare nonostante il ghiaccio e la neve? Forse perché lo scopo di tutta la manovra era quello di cercare dei cavilli per invalidare le elezioni? Ma soprattutto perché il comunicato scritto dal sedicente “COMITATO RESIDENTI FRAZIONE DI COLLEVALENZA” (che non esiste) non è firmato?
I veri residenti di Collevalenza non hanno bisogno di “paesani aggiunti” per l’occasione, soprattutto dei segretari tuderti di certi partiti politici di cui si tace il nome per eleganza.
Questa è la vera ed inconfutabile analisi dei fatti!!!
Se a questo punto qualcuno (esclusi ovviamente i rappresentanti politici di qualsiasi partito e soprattutto non “residenti” a Collevalenza; tengo a precisare che il Comitato di frazione è apolitico) avesse l’intenzione di invalidare le elezioni, è invitato a spiegarlo a tutte quelle persone che senza costrizione alcuna ed in piena libertà si sono recati a votare. A mio avviso, anzi, a nostro avviso perché credo di fare in questo momento le veci di molte altre persone, la Democrazia è partecipazione e gli assenti hanno sempre torto. 
Per quanto riguarda la collaborazione auspicata dal fantomatico “Comitato Residenti frazione di Collevalenza” nel loro comunicato, credo sia dura collaborare con persone che nascondono la loro identità dietro ad un appellativo, con persone che diventano improvvisamente “paesani DOC” solo per poter mettere i bastoni tra le ruote a chi a Collevalenza ci abita da una vita e da una vita si impegna in tutte quelle attività che possono migliorarla o per lo meno farla restare viva. 
Sarà difficile collaborare con persone che Collevalenza non sanno nemmeno come è fatta e come si scrive, figuriamoci se sanno di cosa ha bisogno. Per tutti gli altri, le porte per una fruttuosa collaborazione, sono spalancate.
                                                                                                                Federico Ranieri

20 dicembre 2007
Accertamenti ICI: prima di pagare informatevi!!!

Purtroppo (vedi articolo di TamTam) sono uno dei tanti fortunati che ha ricevuto per regalo di natale un bell’avviso di accertamento per due anni, 2002 e 2003, relativo all’ici dell’area fabbricabile per la modica cifra di quasi 1.300 euro. 
Essendo io, ma penso molti altri come me, attento alle uscite di denaro, mi sono recato presso l’ufficio tributi per spiegazioni in merito. La risposta? Purtroppo deve pagare. L’edificabilità è stata assegnata nel 2002 quindi la tassazione parte da quel momento. (Bella risposta…convincente soprattutto). 
Non convinto del dovuto mi son recato all’ufficio del piano regolatore. Dopo un’anticamera di circa due ore, per la folla che c’era, è arrivato il mio turno. Ho rifatto la stessa domanda. La risposta? Deve pagare, penso. Penso!! E’ che cosa è questa una risposta? 
Dopo controlli durati circa una ventina di minuti, l’addetto è arrivato ad una conclusione: per il 2002 e 2003 non deve pagare nulla, mi ha detto. Ma come, al piano sotto devo pagare e sopra non si paga più?! Se io non venivo e pagavo, avevo solo buttato i miei soldi? 
La spiegazione è stata che nel prg adottato nell’aprile 2002 il mio terreno era zona agricola, nella modifica del dicembre 2002 era ancora zona agricola, ma nella adozione della parte operativa del 2005 il mio terreno è stato inserito come zona edificabile. Quindi la somma richiesta non è dovuta. 
Ha aggiunto poi che dovrei pagare solamente il periodo che va dall’inserimento nel prg al 1° settembre, data in cui ha ricevuto la comunicazione di inserimento dell’area edificabile. 
Qui la domanda viene spontanea: ma le raccomandate il Comune non le paga? Che mi è stata notificata a fare se poi non devo nulla? Sono state notificate per approfittarsi della gente che paga senza accertarsi se deve o meno?
Quindi un consiglio: prima di pagare accertatevi. Per averlo fatto, io passerò il Natale con 1.300 euro nelle mie tasche.
                                                                                                                                Lettera firmata

20 dicembre 2007
Giorgi forse c’è (c’era) ma non… ci fa

Breve risposta all’intervento di Giorgi (pubblicato più sotto). Tu c’eri, caro Mauro Giorgi, ma esserci significa non stare poi dalla parte di quelli che prima accusi di essere i fautori di tanto depotenziamento e poi ci fai merenda. Non sono io, bensì tu, che ha fatto una legislatura (e ne stavi per fare un’altra) con una maggioranza di Centrosinistra, i cui “potenti”, supinamente, hanno fatto consolidare e mettere in atto la strategia delle rapine al nostro ospedale. Esserci e poi stare assieme a costoro, ha fatto sì che sia come se tu non ci fossi stato.
                                                                Mario Epifani – consigliere comunale Fiamma Tricolore
20 dicembre 2007
Collevalenza ha bisogno di persone concrete, non di "paesani" per esigenze di palazzo

A proposito della missiva a firma "Comitato residenti frazione Collevalenza", pubblicata nel sito, faccio presente, a titolo strettamente personale, che la collettività avrebbe bisogno di persone concrete, che si prendano a cuore tutte le problematiche della gente e che soprattutto con il loro impegno cerchino di non far morire il Paese, pensando e parlando il meno possibile in politichese. 
Ebbene vivendo da sempre la realtà sociale di Collevalenza e circondario, assicuro che almeno i primi quindici, tra gli eletti della consultazione di domenica 16 dicembre, sono personaggi che in vario modo, ma sempre in forma disinteressata (apartitica, apolitica e senza fini di lucro, come diceva il buon Manni Domenico), hanno contribuito fattivamente al mantenimento in vita della Comunità Colvalenzese ed hanno quindi qualche titolo in più da rivendicare, rispetto a chi si vuol sentire "paesano" magari per esigenze di palazzo, ma che di fatto non ha mai frequentato la nostra realtà.
                                                                                                                                  Maurizio Galletti

20 dicembre  2007
In difesa dell’ospedale di Todi io c’ero… ed Epifani lo sa!

Di solito non ritengo giusto tornare nel breve su argomenti da poco trattati senza che ci siano delle novità rilevanti. In questo caso però devo farlo, in quanto in una nota il Consigliere Epifani si chiede dove fossi quando l’ospedale di Todi veniva gradualmente depotenziato. 
Bene, io posso dire che c’ero, eccome se c’ero, vorrei ricordare a Epifani, ed a quanti come lui parlano senza prima riflettere, accecati dalla “necessità” di screditare sempre e comunque qualcuno o qualcosa a tutti i costi. 
Se il Consigliere Epifani si fosse fermato a riflettere, senza farsi prendere dall’impeto, forse avrebbe ricordato (chissà se gli interessava farlo) che il sottoscritto, anche quando era il corrispondente locale per il giornale La Nazione, ha sempre tenuto alto il livello di attenzione verso le problematiche che investivano il nosocomio tuderte e non solo. 
Proprio Epifani dovrebbe ricordare, forse meglio di qualsiasi altro, che attraverso le pagine locali de La Nazione ho spesso denunciato il basso livello di considerazione in cui era tenuto l’ospedale di Todi, il declassamento cui veniva sottoposto a seguito prima del continuo impoverimento e poi del trasferimento di interi reparti. Anche qui Consigliere Epifani c’ero, eccome se c’ero! 
Come nelle circostanze della divisione di Ostetricia-Ginecologia e dopo della Pediatria le quali furono trasferite presso l’ospedale di Marsciano, come sempre d’estate, con la scusa di razionalizzare al meglio il personale sanitario nel periodo estivo e poi, guarda caso, vi sono rimasti definitivamente. 
Nel primo caso rammento ad Epifani, visto che non ricorda i fatti che invece so che conosce bene, fui denunciato da un medico tuderte che si sentì offeso per alcune mie considerazioni espresse in un articolo sulle colonne de La Nazione. 
Sottoposto a procedimento giudiziario fui costretto al patteggiamento che fu quantificato in cinque milioni di lire, più due milioni per l’avvocato. Anche qui Consigliere Epifani c’ero, eccome se c’ero! 
Quindi caro Consigliere Epifani, la prego di non abbandonarsi a facili, istintivi e gratuiti giudizi con i quali si eleva a giudice di tutto e di tutti (anche nel caso del manifesto “acciuffato” a Rifondazione ha voluto essere giudice e “giustiziere” se non sbaglio!), senza la pur minima onestà nei confronti di chi, come me e non solo, ha dato il proprio contributo incondizionato, grande o piccolo che sia, in difesa dell’ospedale cittadino. 
Non posso permettere che lei dica simili inesattezze, ora spinto da mera speculazione politica! 
Io ho pagato davvero, anche con il mio denaro, oltre a subire qualche bieca minaccia. 
Per quanto riguarda invece il riferimento alla precedente legislatura mi preme sottolineare che mi sono sempre posto in maniera molto critica su quanto si profilava per il futuro dell’ospedale di Todi e ne sono testimonianza alcune mie prese di posizione pubbliche anche sulla stampa.
                                                                        Mauro Giorgi – consigliere comunale Italia dei Valori

19 dicembre 2007
Il 2007 è stato l’anno della svolta: AN si stringe intorno al sindaco Antonino

In occasione delle imminenti festività natalizie il circolo tuderte di AN intende ringraziare quanti con il loro impegno e determinazione hanno fatto sì che questo anno, che ormai volge al termine, possa venire ricordato come quello della svolta.
Fino a pochi mesi fa ci sembrava impossibile solo immaginare di poter avere nella nostra città un Sindaco di centrodestra e invece oggi ci ritroviamo ad essere testimoni di una realtà che ha superato ogni più rosea aspettativa.
Abbiamo un Sindaco di Alleanza Nazionale, un Sindaco che è riuscito a riunire tutte le forze di centro-destra, che ha avuto un larghissimo consenso anche da parte di quegli elettori storicamente lega ti alla sinistra; abbiamo un Sindaco e una Giunta Comunale che sono riusciti a riavvicinare la gente alla politica, che hanno riacceso nella città l’interesse per il bene comune, che stanno ridando lustro e splendore alla nostra Città.
Sappiamo che sarà un percorso lungo e difficile, sappiamo che ci aspettano ancora tante sfide, sappiamo che la Città e i Cittadini hanno bisogno di tanti interventi che non saranno di facile realizzazione, ma sappiamo anche che ogni traguardo, per quanto arduo e difficoltoso che sia, può essere facilmente raggiunto se si lavora con spirito libero per il bene comune.
Spesso il nostro Sindaco e la Giunta sono accusati di fare una politica “populista” o “da Libro Cuore” come se una politica che esce dalle proprie stanze per confrontarsi a viso aperto con i cittadini sia un esempio esecrabile, assolutamente da non perpetrare; quando in occasione dei vari Consigli Comunali tanti cittadini accorrono per vedere con i propri occhi quali decisioni saranno prese e quali posizioni assumeranno le varie forze politiche, qualcuno storce il naso ritenendo l’intervento della cittadinanza come una presenza scomoda di cui fare volentieri a meno.
Noi crediamo che sia, invece, proprio questa la nostra forza: una politica vicina alla gente, che guardi esclusivamente al bene comune prescindendo da logiche di spartizione o di riverente sottomissione ai poteri forti.
L’aria che si respira in Città è sicuramente un’aria nuova: tante iniziative, circoli, manifestazioni stanno fiorendo con estremo entusiasmo e stanno portando lentamente la Città verso una rinascita quanto mai auspicata.
Oggi, a pochi giorni dal Santo Natale, non possiamo che ringraziare l’intera Città che si stringe intorno ad un gigantesco albero di Natale che ci guarda dall’alto con il suo aspetto gioioso e austero e intorno ad un Sindaco che, per la prima volta in tantissimi anni, i cittadini non esitano a chiamare per nome.
Grazie Todi, grazie Antonino!
                                                                                                            Alleanza Nazionale Todi

19 dicembre 2007
Le elezioni del comitato di frazione di Collevalenza non sono valide!

Con il massimo rispetto per chi si è recato a votare, nella giornata di domenica scorsa, e per chi, in buona fede, si è candidato per il rinnovo del Comitato di Frazione di Collevalenza e senza alcuno spirito polemico riteniamo opportuno fare alcune puntualizzazioni:
1) Sul piano giuridico il rinnovo dell’assemblea del Comitato si è svolta con modalità diverse da quelle previste dall’art. 2 dello Statuto vigente e comunque senza adeguata pubblicità ed informazione. L’art. 2 dello Statuto, statuto approvato dall’assemblea nell’ottobre del 1991 e mai modificato, perfettamente coerente con gli artt. 36 e seguenti del Codice Civile riguardanti le associazioni non riconosciute e con le norme di legge che disciplinano le associazioni di volontariato, testualmente recita:
“Il comitato inizialmente è composto da 30 membri rappresentanti dei cittadini e di altre organizzazioni esistenti nel territorio frazionale che abbiano assicurato la propria disponibilità a seguito di pubblica assemblea adeguatamente pubblicizzata. La elezione diretta dei membri potrà essere determinata dalla applicazione delle norme contenute nel regolamento comunale per la partecipazione nella parte riferita alla costituzione e al funzionamento dei comitati di quartiere e di frazione“.
Il regolamento di riferimento è quello approvato dal Consiglio Comunale il 2 maggio 1977 e ancora in vigore al momento della approvazione dello Statuto del comitato di frazione.
2) Sul piano sostanziale la fretta e la volontà di rottura ha determinato una lista di candidati quasi pari ai membri da eleggere, vanificando così la possibilità di scelta da parte dei cittadini. Praticamente candidati ed eletti coincidono.
3) La scarsa partecipazione da parte degli aventi diritto (meno del 10% del totale) è la conferma di una scelta sbagliata, affrettata, non pubblicizzata e di parte.
4) Il clima di scontro e di divisione che ha caratterizzato la vigilia di questo appuntamento, soprattutto ad opera di alcuni, ha impedito una soluzione rappresentativa delle diverse opinioni che esistono nella nostra realtà. 
La situazione avrebbe dovuto consigliare maggiore prudenza e capacità di mediazione, come quella proposta di rinviare il rinnovo a dopo le feste natalizie per permettere una più ampia condivisione e partecipazione. Proposta avanzata ma respinta da chi ha gestito la consultazione di domenica.
Allo stato dei fatti ci rammarichiamo per questa divisione operata ai danni della frazione e di cui sappiamo chi sono i responsabili. 
Riteniamo inoltre illegittimo definire la consultazione di domenica “rinnovo del Comitato di frazione”. Tutt’al più si tratta della costituzione di una nuova associazione che non può utilizzare la denominazione di Comitato di Frazione, e quindi succedere nei rapporti contrattuali e patrimoniali in essere, perché già registrato a nome di altri soggetti. Alla nuova associazione facciamo comunque gli auguri di buon lavoro, sperando in un futuro di collaborazione.
                                                                                    Comitato residenti Frazione di Collevalenza
16 dicembre 2007
Dove erano Giorgi e Cappelletti quando dovevano difendere l’ospedale?

Non posso che compiacermi della presa di posizione di Mauro Giorgi (riportata sotto, ndr) in merito all’Ospedale di Todi. Le sue sono argomentazioni, contenute in un documento dato alla stampa, ma che qualcun altro sta portando avanti da decenni, sono state determinate, dice lui: “ Da anni d’assoggettamento dell’ospedale cittadino a metodi “scientifici” finalizzati al suo smembramento, per soddisfare anche una parte della classe medica e dirigente, ma con il sostegno di quella politica. A poco a poco l’ospedale tuderte ha perso la leadership e i risultati sono ora sotto gli occhi di tutti.” Mi sembravano parole mie! Dichiarazioni, comunque, fondate e gravi che risuonano come accusa verso certi partititi e certi esponenti politici.
Ma lui dov’era quando tutto ciò avveniva? Sbaglio o era uno dei Sinistri che passivamente hanno subito le rapine perpetrate al nostro nosocomio? Leggendo il suo intervento sul Corriere dell’Umbria non si può non rilevare la superficialità del giornalista che definisce polemico l’intervento del Sindaco Ruggiano a difesa dei servizi sanitari dei suoi cittadini. Determinare come polemica una denuncia corposa e seria sull’argomento, appare denigratorio e poco rispettoso per un documento che fa, invece, onore al nostro Sindaco.
A mio parere non serve una seduta di consiglio comunale aperto, bensì un’azione corale di tutte le forze politiche che rivendichino, con fermezza, i diritti lesi e richiedano, con forza dovuta, la restituzione d’importanti reparti ospedalieri come quello della maternità. Ma chi avrà le carte in regola per fare ciò?Questo è un ruolo che spetta al Sindaco ed alla Giunta municipale con il supporto d’ogni consigliere comunale (quelli con le carte in regola). Se Giorgi riconosce che ci sia stata una strategia per depotenziare il nostro ospedale, deve convenire che i responsabili sono coloro che hanno amministrato in questi anni la nostra città, come: sindaci, assessori, consiglieri e forze politiche di Sinistra. 
In un altro articolo, apparso su un altro quotidiano leggo, non senza meraviglia, “l’accorato” appello di Cappelletti al coinvolgimento. Cappelletti seguita a chiedere reiteratamente a Ruggiano le proprie linee programmatiche, dimentico che mai la Marini ha compiuto questo atto previsto dalla statuto. Al più presto sarà accontentato ed ascolterà quali sono queste linee programmatiche amministrative del Centrodestra, ma non speri di poter essere coinvolto in scelte che spettano a chi ha avuto il mandato per farlo: cioè Ruggiano ed i suoi sostenitori di coalizione. Loro devono svolgere il compito di controllo e critica, che non deve estrinsecarsi in subdole investigazioni sulle tessere sanitarie di chi offre una bruschetta in una festa di popolo o far foto ai consiglieri comunali che non parcheggiano in modo adeguato. Non hanno più la bacchetta del comando e di ciò devono farsene una ragione. Per quanto riguarda il sottoscritto e Fiamma Tricolore, consci di quanto hanno deciso gli elettori, i mici devono restare lontani dal lardo.
                                                                          Mario Epifani – consigliere di Fiamma Tricolore Todi

16 dicembre 2007
La difesa dell’ospedale di Todi è una priorità

Sulla questione dell’Ospedale di Todi, con riferimento ai servizi sanitari esistenti ed alla costruzione del nuovo nosocomio di Pantalla, vorrei richiamare l’attenzione di tutte le forze politiche tuderti sulla necessità di individuare un percorso comune e condiviso, nelle forme che si riterranno più appropriate, a salvaguardia della funzione e della funzionalità dei servizi sanitari cittadini e comprensoriali. 
Biasimo ogni strumentalizzazione politica, da qualunque parte essa venga, per invitare l’intero Consiglio Comunale, il Sindaco e gli Assessori ad affrontare insieme una questione così tanto delicata, senza perdere di vista l’interesse generale dei cittadini. Data la particolare importanza dell’argomento, che investe per responsabilità istituzionale sia il centrodestra sia il centrosinistra, chiedo con molta umiltà che la politica si metta veramente al servizio della comunità e a difesa della salute dei cittadini, contro ogni decisione che possa ulteriormente rendere precaria la funzionalità dell’Ospedale esistente e mettere a repentaglio il servizio comprensoriale. 
Dal timore siamo passati alla paura ed ora al terrore di perdere gli ormai pochissimi servizi ospedalieri ancora esistenti presso il nosocomio tuderte. Che il problema esiste, è urgente e che non lascia spazio a nessun tipo di giustificazione, lo si deduce soprattutto dalle stesse posizioni che hanno adottato gli schieramenti politici, tutte rivolte nella stessa direzione e cariche di reali preoccupazioni. Ormai resta ben poco, solo briciole da difendere, ma anche queste sembrano indifendibili. 
Da anni l’ospedale cittadino è stato oggetto di metodi “scientifici” finalizzati al suo smembramento per soddisfare anche una parte della classe medica e dirigente con il sostegno di quella politica. A poco a poco l’ospedale tuderte ha perso la leadership ed i risultati sono ora sotto gli occhi di tutti. Si cerca di recuperare, di salvare il salvabile ed addirittura anche il realizzando Ospedale Unico di Pantalla, che mostra incredibili ritardi nella realizzazione, sembra già nasca con serie limitazioni nei servizi ospedalieri.
Una struttura sanitaria di secondo ordine. Tutto questo non ha nulla a che fare con il campanilismo, come qualcuno per semplificare si è affrettato a dire per sviare le reali ragioni che hanno determinato l’attuale apprensione dei cittadini e finalmente di tutte le forze politiche, intorno al depotenziamento dei servizi sanitari e ospedalieri nel tuderte. Altro importante argomento che la città vuole che si affronti concretamente è anche quello relativo al futuro utilizzo dell’attuale struttura ospedaliera di Todi, complesso all’interno del quale possono essere ospitate le attività sanitarie territoriali sia per la riabilitazione sia per la cura delle sempre più diffuse patologie complesse che riguardano sì gli anziani ma purtroppo anche sempre più i giovani. 
Non dimentichiamo che la nostra regione è quella che in rapporto con la popolazione ha il maggior numero di anziani e la piaga maggiore purtroppo è rappresentata dai gravi incidenti sul lavoro. Questi programmi sono davvero importanti per il futuro della città di Jacopone ciò rappresenterà una grande occasione anche per la politica tuderte, un percorso per raggiungere l’obiettivo che vedrà l’Italia dei Valori sempre impegnata in prima fila affinché Todi rappresenti un punto di riferimento nell’ambito dei servizi sanitari come del resto lo è sempre stato in passato. 
E’ di vitale importanza quindi che in questo momento si trovi una convergenza costruttiva fra tutte le forze politiche cittadine, abbandonare qualsiasi tipo di speculazione politica e parlare un’unica lingua affinché ciò possa rappresentare un’occasione importante nell’individuare responsabilmente un percorso comune finalizzato a scelte rivolte a difendere e razionalizzare i servizi ospedalieri e sanitari nell’ambito del tuderte. L’ingrediente indispensabile è sicuramente rappresentato dalla chiarezza che va fatta fino in fondo nel rispetto dei cittadini, poi se Todi dovrà in qualche modo “pagare” la sua parte, rispetto ad una coerente razionalizzazione dei servizi se ne potrà discutere, ma senza gravare nuovamente solo su Todi come in passato. 
E’ appunto per questo fondamentale che i cittadini conoscano direttamente i programmi che i vertici della Asl 2 intendono attuare per la Media Valle del Tevere relativamente ai servizi ospedalieri e sanitari. 
Pertanto, come già affrontato circa tre mesi fa alla conferenza dei capi gruppo consiliari, si rende sempre più indispensabile un incontro con la cittadinanza e i vertici della Asl 2, l’unico luogo non può che essere quello di un Consiglio Comunale aperto. 
                                                            Mauro Giorgi – Consigliere comunale Italia dei Valori Tddi

16 dicembre 2007
A proposito dei viaggi inutili della Regione Umbria all’estero

Ho letto con un certo disappunto del viaggio di una delegazione della Giunta Regionale e del Consiglio Regionale a Monaco e a Vienna per verificare il funzionamento della raccolta dei rifiuti. Mi chiedo… 
E’ stato chiuso da poco un bando per la redazione del piano regionale dei rifiuti al quale, penso, abbiano partecipato qualificati professionisti. Il viaggio in oggetto a cosa è servito? Le proposte elaborate dai professionisti, di cui sopra, non risultavano soddisfacenti? 
Sono al corrente i "viaggiatori" che in Italia abbiamo esempi eccellenti in merito di raccolta differenziata? Senza considerare che gli esempi "nostrani" potrebbero risultare più compatibili con la nostra mentalità. La cultura tedesca e austriaca sono un po’ diverse dalla nostra in merito di ambiente, rispetto della natura.
Forse qualche viaggio in meno e qualche scelta in più farebbero il bene di tutti.
                                                                                                                Maurizio Pierdomenico

16 dicembre 2007
Attenti alle offerte speciali poco speciali!

Sotto le feste natalizie, in un esercizio commerciale, fra le numerose offerte, ho notato che c’era una marca di spumante che solitamente usiamo a casa nostra per certe occasioni, che normalmente costava sui 5 euro e che veniva offerto a circa metà prezzo: un affare! Perciò ne ho presa una bottiglia per prova. Quando siamo andati a berlo, però, quello spumante, contrariamente al solito, non aveva niente di gradevole: era aspro, insomma, proprio scadente. Con mia moglie siamo rimasti un po’ sconcertati perché, per solito, quello spumante era buono e la bottiglia, in apparenza, era uguale: stesse scritte, stessi colori, stessi marchi!
Allora ci siamo messi di puntiglio a controllare anche i minimi particolari e alla fine abbiamo scoperto che solo i marchi erano un po’ più piccoli. Insomma, una copia così perfetta da trarre in inganno anche il più attento dei clienti. In sostanza, una frode!
Quella bottiglia, vuota naturalmente, insieme ad un’altra "normale", l’ho portata all’addetta di una associazione di consumatori che, il lunedì, faceva recapito al Comune di Marsciano. Poi non so l’uso che eventualmente ne sia stato fatto dall’associazione.
Ormai insospettiti, poco tempo dopo, la stessa cosa l’abbiamo verificata in un tipo di formaggino "in offerta": confezione del tutto uguale a quella a prezzo normale, tranne che in minimi particolari, non rilevabili ad una osservazione normale. Successivamente non mi sono impegnato in altre "indagini", cosa cui mi propongo di cimentarmi di nuovo in avvenire.
Conclusione: gli esempi di cui sopra fanno ipotizzare che certe ditte, a volte (non sappiamo quante volte!), fanno delle linee di prodotti più scadenti proprio per destinarli alle "offerte", dando ad intendere di offrire sconti generosi, ma praticando, in effetti, prezzi rapportati alla qualità del prodotto e, quindi, senza rimetterci un soldo, ma lucrando il normale "ricarico" o guadagno.
Attenzione, come si dice, a non farsi prendere per il naso!
                                                                                      Raniero Di Mario

11 dicembre 2007
In merito a distanze e nomi esatti

Trovo, tra gli articoli on-line, un intevento in cui ci si chiede quale sia la segnaletica giusta per Terni/Perugia. Bene i segnali all’inizio della superstrada sono quelli con le distanze esatte, cioè 43 km per Perugia, 45 per arrivare a Terni: uno degli "slogan" di Todi è proprio la sua centralità in Umbria e, quindi, l’equidistanza tra i 2 capoluoghi.
Il dato è riferito ad un "centro virtuale" delle due città. Certo che l’Anas un pò di confusione, effettivamente, ne fà… 3 segnali su 5 sbagliati!
Lo spunto per questa mini-ricerca me l’ha offerta l’articolo sul dilemma Colvalenza e Collevalenza. Il fatto che "Google" trovi il sito con i termini "colle" + "valenza" non avvalora però la tesi dell’esattezza del nome, nè deve indurre a conclusioni falsate.
Ciò dipende solo dalla parole chiave che il web-master del sito ha inserito nelle righe iniziali del codice del sito, "invisibili" all’utente di internet, ma le prime ad essere lette dai motori di ricerca. È un metodo molto utilizzato per una prima "indicizzazione" sui motori.
Bene tra le keywords del sito "www.parrocchiacollevalenza.it" ci sono proprio, tra le altre "Colle" e "Valenza"… 
Non voglio entrare in merito di cosa sia o no esatto, ma mi sono permesso di fare un pò di chiarezza.
                                                                                                Luca Cardaio

11 dicembre 2007
A proposito della strada "locale" di Camerata

Pur non avendo dubbi sulla correttezza ed esattezza delle notizie riportate da TAMTAM, specie nelle parti virgolettate, mi rifiuto di credere alla parole dell’assessore (con la a minuscola finché non darà smentita) provinciale alla viabilità Fioriti. "Nel piano di investimenti 2007 abbiamo cercato di privilegiare strade con flussi maggiori. Quello della SP 381 è un traffico prevalentemente agricolo e locale. Speriamo che il piano di investimenti del 2008 permetta di investire di più in questa strada". 
Ma vi rendete conto del concentrato di enormità, insensatezze, insensibilità, miopia contenuto in queste poche parole? E’ proprio perché la strada ha un utilizzo prevalentemente agricolo che va sistemata, dato che in quella zona l’agricoltura ha carattere prevalente (e non dimentichiamo che all’interno dell’agricoltura sono inserite le attività dell’ospitalità rurale e delle produzioni tipiche). 
E poi un uso "locale" è proprio quello che meriterebbe maggior attenzione. Mentre per altre strade "con flussi maggiori" gli utenti possono trovare alternative di percorso, per gli abitanti di Camerata questo non è possibile. Infine, e questo è il fatto più grave, non conta nulla il peso del sacrificio quotidiano di chi deve obbligatoriamente percorrere quella strada ogni giorno? E il maggior rischio di incidenti? E il costo, per la collettività, delle inutili manutenzioni ordinarie? Ricordo infine che un mezzo di soccorso (ambulanza o Vigili del fuoco) su quella strada ha tempi di percorrenza molto più lunghi della media.
Ma il tocco finale dell’assessore ha quasi del grottesco, laddove "spera che il piano di investimenti 2008 lo consenta". Che vuol dire? Il compito dell’Amministratore è impegnarsi fortemente a fare di tutto per mettere in bilancio i fondi necessari. "Sperare" è compito dei cittadini…
Suggerisco agli abitanti di Camerata di invitare l’assessore (e perchè no l’intera Giunta) ad un incontro pubblico in loco, e di andare ad accogliere questi personaggi all’inizio della strada, trasbordandoli su delle Panda, in modo che prima di tutto le preziose auto blu non debbano subire inutili sollecitazioni meccaniche, e poi perché nostri politici possano apprezzare pienamente l’emozione che quotidianamente vivono i "locali". 
Nel corso dell’evento, si potrebbe avanzare anche una proposta che forse aiuterebbe a risolvere la questione strada: se non piace il toponimo "Camerata", ribattezziamo la frazione "Compagno"…
                                                                            Maurizio Giannini 

9 dicembre 2007
Ruggiano ha distrutto in 5 mesi l’ultra-efficiente gestione della cosa pubblica?

A giudicare dagli interventi che frequentemente animano il sito verrebbe da dire che questa Giunta comunale è proprio disgraziata, dal momento che si è insediata più o meno contestualmente alla collocazione sul web di tam-tam. Ed allora ecco apparire lagnanze, anche lecite per carità, seppur contraddistinte spesso da sarcasmo al vetriolo nei confronti degli attuali amministratori, rei di aver affossato in cinque/sei mesi l’ultra-efficiente gestione della cosa pubblica, messa in piedi con grande dispendio di risorse negli ultimi 15 anni dalle Giunte di sinistra. 
Tutto ciò corrisponde purtroppo a verità, visto che per tutto quel lungo periodo di benessere e fino al maggio scorso, nell’intero territorio comunale, non si sono mai verificati e ribadisco mai, disservizi di alcun genere; mai è venuta a mancare la pubblica illuminazione, l’acqua è sempre arrivata nelle case, le strade del comprensorio sono sempre state tirate a lucido, il marchingegno di risalita è sempre stato così efficiente da far apparire le scale mobili di Perugia un "gangero" antidiluviano e che dire poi della ultra razionale e tempestiva sistemazione del Parco della Rocca, il cui costone è purtroppo franato con le prime due gocce di pioggia, per non parlare della puntuale gestione degli impianti sportivi pubblici, lasciati per decenni all’incuria, oppure del famoso campo di calcio di Collevalenza, costato una cifra e franato ancora prima della possibile utilizzazione… 
E mi fermo qui, anche se di casi particolari accumulati in quindici anni di pessima gestione ce ne sarebbero ovviamente molti altri, peccato che fino a cinque mesi fa, non c’era la possibilità di documentarli quotidianamente, come invece sembra avvenire ora.
                                                                                                                        Maurizio Galletti

9 dicembre 2007
Non si può restare insensibili difronte ai morti sul lavoro

Non si può restare insensibili di fronte alle morti di Torino alla Thyssen. Cosi come non possiamo continuare la conta dei morti. Cosa fare? E’ difficile offrire soluzioni. Alcune scelte e/o atti si possono chiedere.
Non è un problema di normativa. Le leggi ci sono, forse anche troppe, ma non sono a conoscenza di tutti i soggetti. Vuoi per "scarso interesse" perchè spetta sempre ad altri. Vuoi perchè non tutti riescono ad attingere agli strumenti utili (i tagli in merito,da parte delle aziende, sono ai primi posti).
Se è vero come denunciato dagli operai che gli estintori erano scarichi e che l’impianto di spegnimento ad acqua era vuoto mi aspetto: che i responsabili siano arrestati e se colpevoli condannati a 15 anni (minimo). Chi potrebbero essere i soggetti coinvolti? I datori di lavoro in qualità di titolari. I responsabili dei servizi di prevenzione e protezione in qualità di coordinatori, formatori, organizzatori della sicurezza. La ditta che dovrebbe prevedere al controllo degli estintori. Non ultimi i rappresentanti della sicurezza dei lavoratori (RLS) che dovevano controllare, segnalare, pretendere le condizioni di sicurezza e SCIOPERARE ad oltranza. Sono importanti i 50 euro in più in busta paga ma non meno importanti le condizioni di lavoro altrimenti quei 50 euro servono per i funerali.
Se così non sarà continueremo la conta, a piangerci addosso così come per i morti sulle strade.
                                                                                                Maurizio Pierdomenico

7 dicembre 2007
A Todi si accende l’albero ma si spengono le luci della pubblica illuminazione!

In questi giorni una consistente fetta di cittadini nel centro storico di Todi assistono impotenti ad uno strano fenomeno che sta mettendo a repentaglio la propria sicurezza.
Infatti mentre splendono le luminarie natalizie, si annuncia in modo altisonante la trasformazione del "cipresso garibaldino" nel più alto albero di Natale d’Europa (?) e la monumentale piazza del Popolo è trasformata per buona metà in una pista di pattinaggio divoratrice di energia elettrica, i residenti delle vie Cesia, del Teatro antico, Santa Prassede e Borgo Nuovo sono immersi nel buio pù totale.
L’impianto di pubblica illuminazione in queste vie è da diversi giorni totalmente spento, a rischio dell’incolumità dei passanti, e risulta quasi impossibile riuscire a trovare perfino la serratura del portone di casa.
E’ fin troppo scontato ricordare agli attuali amministratori comunali che l’ICI (di cui si approssima la scadenza) è regolarmente versata anche dai cittadini lì residenti. Spero quindi che il Natale di questi ultimi ed il mio stesso non si trasformi in una sorta di discesa nell’inferno dantesco. 
Di fronte al grande fervore progettuale sulla nuova illuminazione dei giardini pubblici, sembrerebbe perfino riduttivo dover semplicemente pretendere l’ordinaria amministrazione negli altri rioni del centro storico. A meno che, dopo la creazione della figura dell’Assessore alle frazioni non si debba attendere quella dell’Assessore Elettricista. Con il "sorriso sulle labbra".
                                                                                                        Roberto Celani

6 dicembre 2007
Buconi (e non Pizzichini) ha parlato per dire che aspetta il centrodestra "a nocetta"

Buconi ha parlato. Per bocca del suo strumento ha ancora una volta dimostrato come la politica dei socialisti sia interessata e funambolica. Non ci voleva certo Pizzichini per farci sapere quanto gli equilibri politici siano precari e che, purtroppo, l’ago di questo equilibrio sia lui. Quel qualche esponente della Destra, che lui definisce “particolarmente caratterizzato”, non è stato compartecipe di alcun tentativo di pressione o azione di campagna acquisti, né tanto meno è influenzabile dalla minacciata intenzione di essere querelato se prosegue a dire tutto ciò che ha e che vuole dire. 
Il tipo di pressione del rappresentante di Fiamma Tricolore, cioè io: Mario Epifani, era ed è mirato ad un atteggiamento del consigliere Pizzichini, che dopo essere stato eletto presidente del Consiglio con i soli voti del centrodestra, non si è certamente schifato di averli ottenuti ed è restato al suo posto beccandosi le contumelie del centrosinistra. 
In questi mesi, tra me ed il consigliere Pizzichini sono intercorsi rapporti e contatti che non nascondevano intenzioni di scambi di favore, ma un’intesa sì! E poiché alle tante parole non sono seguiti i fatti (prova ne è il suo comportamento all’ultimo consiglio comunale), ne deriva che il sottoscritto abbia perso la fiducia e la stima verso Pizzichini e che il percorso politico che rivendica per maturare una sua collocazione in Consiglio, per quanto mi riguarda, ha il tempo scaduto. Sbaglia chi crede opportuno concedere tempo ad una manovra politica che non si configura benevola verso il centrodestra. 
A riprova di quanto dico c’è il comunicato dello Sdi di Todi che afferma: “I socialisti tuderti ribadiscono la volontà di essere una forza tesa a valutare i singoli atti proposti dall’amministrazione comunale senza per questo mettere in discussione la propria linea politica e il proprio senso di appartenenza. 
I socialisti continueranno a lavorare con le forze alleate affinché con grande coesione sia nelle sedi politiche che in quelle istituzionali si porti avanti un progetto di governo della città di Todi, alternativo a quello del centrodestra.” 
Buconi, il vero occulto regista della politica di Todi, sta aspettandoci a “nocetta!”.
                                                Mario Epifani – consigliere comunale Fiamma Tricolore Todi

5 dicembre 2007
I socialisti lavorano ad un progetto di governo di Todi alternativo al centrodestra

I Socialisti di Todi registrano con viva soddisfazione la prova di responsabilità ed unità manifestata dal centro-sinistra durante l’ultimo consiglio Comunale di Todi. La posizione unanime di astensione dei consiglieri del centrosinistra rispetto ad una importante pratica riferita all’assestamento di bilancio, che ne ha consentito l’approvazione, è la dimostrazione della volontà del centrosinistra di voler consentire al sindaco ed alla giunta di poter mettere in atto la propria azione politica e il proprio progetto di sviluppo della città, anche se ancora tesi ad individuare quale sia. 
La continua drammatizzazione da parte del centrodestra, che un giorno sì e l’altro pure, addita il centrosinistra di voler impedire al sindaco e alla giunta di governare, evidentemente, non essendo suffragata da fatti, diviene uno sterile tentativo di mascherare le proprie divisioni e debolezze. 
Prova ne sia il fatto che si cerca di spostare il confronto sul piano delle scelte politiche di singoli consiglieri, piuttosto che sui progetti e i programmi. Respingiamo quindi gli attacchi personali portati al presidente del Consiglio (un comunicato dello stesso è pubblicato nella sezione politica), il quale unitamente al gruppo cui appartiene rappresenta l’espressione dei socialisti tuderti. Socialisti che ribadiscono la volontà di essere una forza tesa a valutare i singoli atti proposti dall’amministrazione comunale senza per questo mettere in discussione la propria linea politica e il proprio senso di appartenenza. 
I socialisti continueranno a lavorare con le forze alleate affinché con grande coesione sia nelle sedi politiche che in quelle istituzionali si porti avanti un progetto di governo della città di Todi, alternativo a quello del centrodestra. 
Ciò premesso, il non aver colto che, per quanto riferito al rinnovo della commissione edilizia, nessuna forza politica del centrosinistra e nessun capogruppo di tale schieramento ha avanzato proposte di elezione prima della votazione, è la dimostrazione che nella volontà di qualche esponente del centrodestra vi fosse il desiderio di individuare una commissione politicamente caratterizzata. 
Registriamo che invece, al di fuori delle speculazioni politiche, il Consiglio comunale ha eletto una commissione di professionisti al di fuori di semplicistici schemi di appartenenza. Il persistente impegno di qualcuno a strumentalizzare e screditare la commissione edilizia, e chi ne ha prodotto le nomine, svilisce e defrauda di un compito importante un organo tecnico che deve essere garante degli interessi generali.
                                                                                                Sdi, sezione di Todi

4 dicembre 2007
A proposito dei Giardinetti: meglio una coppia d’asini che l’attuale marchingegno

A proposito del dibattito sul cambio delle luci dei Giardinetti di Todi, l’idea della coppia di asini per sollevare la famosa cabina di risalita verso il centro è una fra le migliori proposte lette nella rubrica. Essendo infatti animali indomiti, ancorchè cocciuti, difficilmente si renderebbero protagonisti delle innumerevoli defaillance che abitualmente accompagnano gli sfortunati avventori di siffatto marchingegno. Perchè se è vero che non si può rimanere ancorati al vecchio, bisognerebbe avere almeno l’accortezza di scegliere un "moderno" che sia razionale e funzionale, come avvenuto a Perugia, Orvieto e financhè nella lontana Potenza.
                                                                                                                                      F. Burrito

4 dicembre 2007
Spostiamo il Consiglio comunale al Cinema Jacopone

La massiccia partecipazione allo spettacolo di Amici in contrasto con la preoccupazione dalla scarsa attenzione alla Pinacoteca mi ha indotto una riflessione. I due estremi sono solo un elemento per il ragionamento. Cos’è "cultura" a Todi? Come è possibile aumentare l’attenzione a spazi ed eventi?
Da qui il collegamento alla crisi del Cinema Jacopone. Penso che la funzione del Cinema dovrebbe essere quella di uno spazio aperto disponibile per tutte le attività "culturali".
Perchè per le attività sportive esistono degli spazi comunali ai quali accedere mentre per le varie attività "culturali" no?
Ci sono gruppi teatrali, associazioni, Coro polifonico e sicuramente altre realtà che mi sfuggono che non dispongono di spazi definiti, certi ma devo "elemosinare" accoglienza a 360°. Non ultimo il Coro Polifonico di Todi invitato "gentilmente" a lasciare lo spazio utilizzato presso il Convento in via Cesia. 
La "cultura" va costruita, alimentata, sostenuta.
In primo luogo offriamo spazi gratuiti e semi-gratuiti alle varie forme di espressione. Penso che un ragazzo che fa teatro sarebbe disponibile a pagare 5 euro a settimana (circa il costo di un biglietto del cinema) per utilizzare uno spazio degno. Per assurdo 10/15 ragazzi che fanno prove teatrali offrono un incasso superiore a tante proiezioni. Realizzare un concorso di cortometraggi da proiettare. E penso si potrebbe andare avanti ancora. In un programma articolato si potrebbe arrivare a rendere fruibile la sala Jacopone per tutto l’anno.
P.S. – Vista la crisi, propongo di spostare i Consigli Comunali futuri al cinema Jacopone. Sembra di capire che molti trovano divertente quanto offerto dalla Compagnia "Consiglio Comunale". Divertimento purtroppo gratuito. Facciamo pagare l’ingresso e spostiamolo al cinema Jacopone.
                                                                                                                  Maurizio Pierdomenico

4 dicembre 2007
Il nucleare no, l’eolico neppure…

C’è da restare basiti nel vedere come, per alcuni politici, la priorità non è quella di dar il via, incentivare (tanto in Italia senza incentivi non si fa nulla…), di spingere verso fonti energetiche alternative e rinnovabili, ma stabilire di chi sono le competenze. Parlare sempre di salvaguardia del territorio e non di cosa è realmente utile per i cittadini. 
Sappiamo che non si può riempire l’Umbria e l’Italia di centrali idroelettriche che, comunque, hanno un impatto ambientale non di poco conto, con anche diverse conseguenze climatiche. Al nucleare stupidamente abbiamo detto no. Dico stupidamente perchè, all’epoca, le nostre tecnologie erano tra le migliori, e perchè acquistiamo energia elettrica dalla Francia che, guarda caso, è uno dei maggior produttori di nucleare (58 centrali). Quindi no nucleare in casa, ma sì all’energia nucleare d’oltralpe; ma gli incidenti possono verificarsi anche nelle centrali francesi (l’ultimo “lieve” lo scorso aprile…), e se ci fosse un incidente anche metà per proporzioni di quello di Chernobyl? Quindi tanto valeva sviluppare il nucleare per non restar tagliati fuori da quello che sarà il nucleare di terza generazione: sarà proprio la Francia la prima a costruire una centrale con reattori a fusione… 
Abbiamo aderito al protocollo di Kyoto secondo cui dovremmo ridurre le emissioni di CO2 del 6% entro il 2012. Per ora le nostre emissioni sono aumentate del 13%! Ecco perchè ci sono incentivi e finanziamenti per il fotovoltaico che, ovviamente, trova una vastità di ostacoli burocratrici e, tanto per cambiare, di impatto ambientale e, comunque, il fotovoltaico è un elemento “tampone” perchè se non c’è il sole niente corrente e, purtroppo, l’energia elettrica non si immagazzina, si produce e si consuma. 
Stessa cosa per l’eolico. I “mulini” di nuova generazione sono antiestetici, impattano con l’ambiente, e chi più ne ha più ne metta: e questa sarebbe una fonte inesauribile, con buchi produttivi sì come il fotovoltaico ma in grado di produrre, ad esempio, in assenza di luce. Qualunque alternativa al petrolio trova tutta una serie di controindicazioni. Tutti hanno fame di energia elettrica, ma tutti vogliono vederla prodotta fuori dal loro territorio. Sano principio di sviluppo per il futuro.
                                                                                            Luca Cardaio

4 dicembre 2007
Diario di un prigioniero, oltre il semplice libro

Abbiamo assistito, domenica 2 dicembre, alla presentazione del libro “Diario di un prigioniero”. Con la sua testimonianza, il tuderte Angelo Passagrilli, riesce a colpirci al cuore raccontandoci la sua vita quotidiana nel campo di lavoro di Bottrop, in Germania, durante i lunghi anni della sua prigionia. 
Elementi portanti della narrazione sono il pensiero continuo della sopravvivenza e la paura della morte come un viaggio di “perdizione”, che porta verso un luogo oscuro da cui sembra quasi impossibile tornare.
Nonostante tutto ci racconta come i prigionieri, pure se in un quadro di sofferenze fisiche e morali eccezionali, riuscirono a dare vita a forme di “resistenza”: dagli espedienti quotidiani e minimali per conservare la propria dignità di persone, a piccoli e grandi gesti di solidarietà. 
Le pagine di questo diario, oltre che raccontare la vita nel campo di lavoro, ci informano che furono ben pochi, “alcuni” addirittura, i soldati italiani che imbeccati più volte da ufficiali repubblichini, aderirono al nuovo esercito fascista (RSI) per combattere a fianco dei nazisti in Italia in cambio della libertà. La pressoché totalità dei prigionieri italiani preferì affrontare consapevolmente, con onore e dignità, la sorte del lager piuttosto che tornare a combattere a fianco dei nazisti e dei fascisti, e questa è una testimonianza eccezionale. 
Riteniamo che il libro vada oltre la vicenda umana di chi ha vissuto quella terribile esperienza, compito forse più importante è quello di mantenere vivo il ricordo di un orrore, di una vergogna. Orrore e vergogna che sono ora sentimenti di tutta l’umanità. 
                                                                                                Associazione Nessun Dorma


3 dicembre 2007
Per la sinistra di Todi la politica è tutta un quiz: in palio gli interessi della città

A seguito delle esternazioni del Gruppo PD e del Consigliere Mauro Giorgi, Alleanza Nazionale torna ad invitare tutti a comportarsi in maniera responsabile e chiara.
Non comprendiamo, infatti, come sia possibile che ancora si continui a redigere comunicati in cui si accusi di mistificazioni e di atti illegittimi soggetti non meglio identificati: ma chi sono queste menti perverse che tramano alle spalle dei consiglieri di centro sinistra? Ma esistono veramente o sono il frutto di mera fantasia? 
Il PD si arrabbia quando qualcuno cerca di interpretare un comunicato criptico in cui si parla di “registi occulti” e, per tutta risposta, dà altri indizi come se si trattasse di un gioco a premi.
Il PD specifica che, la risposta non era Buconi ed apre la nuova puntata del quiz con un aiutino: il personaggio misterioso è arrivato in ritardo all’ultimo Consiglio Comunale.
Il Telemike della Sinistra continua con il comunicato del Consigliere Giorgi che paventa la presenza di “qualcuno” che starebbe minando la sua credibilità al fine di ottenere favori personali.
AVANTI CITTADINI, PARTECIPATE AL QUIZ: IL TELEVOTO E’ APERTO!
Ma cosa si vince? Il quiz della sinistra mette in palio gli interessi della città e degli elettori, gettando discredito a destra e a manca senza avere il coraggio di fare i nomi di coloro che si macchierebbero di tali “efferatezze”.
Questa non è la correttezza di cui tanto i consiglieri della sinistra si riempiono la bocca: se qualcuno trama alle loro spalle è giusto che ci sia un’accusa pubblica ma, dai rappresentanti delle Istituzioni, ci si aspetta il coraggio di fare i NOMI.
La città è stufa di questo atteggiamento di chi “tira il sasso e nasconde la mano”; ognuno abbia il coraggio di perseguire fino in fondo il proprio pensiero senza mistificazioni né tentennamenti altrimenti si rischia soltanto di creare un clima di sospetto e di ostilità che, di certo, non serve a nessuno e tanto meno alla nostra città.
                                                    Elena Baglioni – direttivo Allenza Nazionale Circolo "A. Giaquinto"

3 dicembre 2007
Giorgi: ecco come ho votato io in Consiglio comunale

A seguito di alcune voci strumentali e prive di ogni fondamento, che circolano in città sulla posizione che ho assunto nell’ultimo Consiglio Comunale, riguardo all’elezione a scrutinio segreto dei membri della “Commissione comunale per la qualità architettonica ed il paesaggio” ed in particolare sulla votazione che riguardava la figura professionale di geologo, tengo a precisare quanto segue: 
La prima scheda bianca uscita dallo spoglio dei voti relativi all’elezione del geologo è stata mia, come preannunciato in sede di riunione dei Partiti del Centro Sinistra.
Tale scelta riguardava il criterio che mi ero dato secondo cui, nel segno del rinnovamento, io non avrei votato candidati che in passato avevano fatto parte di detta commissione. 
Considerato lo stallo creatosi dopo la prima votazione (10 a 10), su richiesta dei Capigruppo, facenti capo ai partiti del centrosinistra, e per motivi di responsabilità, non ho più votato scheda bianca, esprimendo il mio voto anche nelle successive tre votazioni. 
Nonostante ciò la parità restava ancora (10 a 10) e alla conta nella seconda e terza votazione risultava ancora una scheda bianca che, avendo io votato, non poteva essere la mia, ma appartenere a qualcuno che stava tentando di speculare sulle mie libere e autonome posizioni e che con quella scheda bianca lanciava messaggi a destra e a manca, per scopi personali. 
Penso che ormai sia giunto il tempo nel quale ognuno si assuma le proprie responsabilità perché quando si vota in Consiglio Comunale in gioco c’è il futuro della città e non le proprie esigenze personali. 
Io ho avuto ed ho un rapporto sincero e responsabile nei confronti dei cittadini e dei componenti della coalizione di centrosinistra. Rispetto a ciò le mie posizioni possono essere condivise o meno, ma sulla mia lealtà non credo ci possano essere dubbi. 
Se si decide di andare in una direzione si deve avere anche il coraggio di affrontarne le conseguenze senza “giocare” sull’equivoco e senza mistificare i fatti. 
Per quanto accaduto, sono particolarmente indignato nei confronti di coloro che stanno facendo circolare artatamente voci secondo le quali avrei continuato a votare scheda bianca quando così non è stato.
Tali falsità sono finalizzate soltanto a tentare di spiegare l’inspiegabile, a confondere il cittadino cercando di addossare ad altri le proprie ambiguità e le proprie scelte scellerate. 
Condanno duramente questo modo di fare politica sempre più incentrata sulla difesa di interessi personali sicuro che i cittadini sapranno giudicare da che parte sta la verità. 
                                                                                            Mauro Giorgi – consigliere comunale Todi

2 dicembre 2007
Mercato, calunnie e interpretazioni…

A seguito della pubblicazione sul vostro sito del comunicato stampa a firma Gruppo Partito Democratico – ULIVO, intitolato “MERCATO O CALUNNIE?”, si fa presente che l’interpretazione delle parole riferite ad un “regista occulto”, individuato, nelle righe a commento del comunicato stesso, nell’ex sindaco Massimo Buconi, è da ritenersi assolutamente un’interpretazione di pura fantasia non corrispondente in alcun modo al pensiero degli estensori del comunicato.
A tutela della corretta interpretazione dei lettori, precisiamo che era nostra intenzione riferirci ad un noto personaggio politico tuderte, esponente della cosiddetta Prima Repubblica, da anni incardinato nell’esperienza politica del centrodestra, presente anche mercoledì sera, seppur con ritardo (!), in Consiglio comunale.
                                                                                    Gruppo Partito Democratico – ULIVO

2 dicembre 2007
A Todi, per la politica, è il momento della responsabilità

La svolta epocale, della quale la nostra città è stata protagonista, ha messo in moto un lento, duro, ma rigorosamente implacabile processo di rinnovamento dell’intera macchina amministrativa.
In tal senso, l’attività che ci si aspetta, come d’altro canto era preventivato, è faticosa e piena di ostacoli.
Lo sapevamo e ne siamo, oggi, a maggior ragione consapevoli.
Proprio per questo, Alleanza Nazionale continuerà a lavorare con responsabilità e senso delle Istituzioni, a fianco del sindaco scelto dalla gente e designato alla guida del rinnovamento.
Non è questione di “vedere rosa” o “turchino”, è soltanto necessario rimboccarci le maniche e lavorare duramente.
Le scelte intraprese, dure e difficili, di cui la Giunta è stata protagonista sono state frutto di un’attenta valutazione e di un ponderato ragionamento.
E’ finito il tempo delle “beghe di partito” e, crediamo, sia arrivata l’ora delle risposte ai cittadini.
Una forza politica si mostra degna delle responsabilità cui è chiamata quando, nei momenti di difficoltà, riesce a dare il meglio di sé.
E così, non crediamo sia utile pensare al futuro della città, basandosi soltanto sul voto, positivo o contrario, di un Consigliere comunale.
Dobbiamo continuare a lavorare affinché le scelte operate dal Sindaco possano essere condivise da TUTTO il Consiglio comunale.
Il cambiamento è iniziato, sarà lungo e proficuo e troverà, alla fine del processo, una Todi migliore, più forte e più grande.
La gente aspetta risposte, NON POLEMICHE, e noi siamo qui per dargliele.
                                                                                                                              Alleanza Nazionale Todi

2 dicembre 2007
Epifani parla di manovratori e manovrati e risponde al Pd-Ulivo: "sì, eravamo convinti di essere in 11"

Sì, in effetti eravamo convinti di essere in undici e se qualcuno vuole trasformare una sconfitta in vittoria, sbaglia. Però, da quella seduta consiliare, l’unico vero perdente è risultato il cittadino. 
In merito al riferimento fatto dal Pd-Ulivo a presunti inciuci per ottenere l’undicesimo e le sollecitazioni, non tanto celate, al sottoscritto, tra le quali: “ ….e sarebbe opportuno che i consiglieri del centrodestra che hanno denunciato questo scambio di favori… ” poi “in relazione all’invito rivolto al presidente Pizzichini di decidersi con chi stare, si osserva come ormai siamo giunti, abbiano il coraggio di chiarire pubblicamente cosa sanno e cosa sarebbe realmente successo”; ed ancora “L’invito in proposito è quello di “aprire i cassetti”, altrimenti “dovremmo registrare la calunnia nei confronti del presidente del Consiglio comunale Pizzichini”, devo sconfessare ogni illazione non corrispondente alla verità e politicamente scorretta e speculativa. 
Nelle mie dichiarazioni in seduta consiliare ho parlato di accordi intercorsi tra Pizzichini ed il Centrodestra che prevedevano l’assicurazione del consigliere in questione del suo voto d’appoggio alla nomina dei componenti la Commissione Paesaggistica ed Ambientale. Posso pensare che per cambiare decisione e voto, Pizzichini, abbia subito forzature o pressioni provenienti da Sinistra, considerato che, fino a qualche minuto prima, aveva rassicurato anche me personalmente del suo voto favorevole. Il fatto è che credevamo di essere in undici e siamo risultati dieci e su ciò avete perfettamente ragione. 
Buona l’ipotesi del manovratore occulto, ma altrettanto credibile che ci siano manovratori, più o meno occulti e Sinistri, che cercano la “riavuta”, dopo la sonora sconfitta elettorale. La tesi dei Pd-Ulivo che siano intercorsi accordi “ad un passo dall’illegalità”, se prendesse corpo, sarebbe la prova che qualcun altro, da Sinistra, sta offrendo di più al consigliere Pizzichini con altrettanta illegalità.
Se questo è il clima, il sottoscritto dichiara di essere nello scoramento. Che l’Amministrazione cerchi di rafforzarsi in Consiglio comunale, mi appare legittimo e funzionale per poter amministrare, ma questo non deve diventare “il mercato delle vacche” e non si deve dare più tempo a quel manovratore occulto di preparare il cappio al centrodestra. 
Se dobbiamo giocare in dieci, senza centravanti, ebbene non ci tireremo indietro. Tante squadre hanno vinto la loro partita giocando con un uomo in meno. Quello che non tollero e non tollererò più, sia personalmente e sia in nome di chi rappresento, è di essere sotto scacco per via di un manovratore che si nasconde e del suo manovrato. 
Io i cassetti li apro, cari Sinistri e come vedete, senza remore, ho aperto anche questo che risulta spiacevole per la mia parte. Voi seguitate a mettere lucchetti ai vostri stipi ed ad agire subdolamente per meri scopi partitici, fregandovi del futuro dei tuderti e della loro città, mentre io, finché potrò seguiterò ad aprire cassetti, ma con onestà intellettuale e politica, doti che difettano a molti di voi.
                                                            Mario Epifani – consigliere comunale Fiamma Tricolore

2 dicembre 2007
Un tapiro al carbone per i difensori della centrale Enel di Bastardo
L’incontro di domenica 2 dicembre, organizzato dai vertici locali di Alleanza Nazionale a tutela della centrale a carbone di Ponte di Ferro, si è rivelato un flop.
I cittadini non hanno risposto all’appello dell’unica forza politica apertamente schierata a favore del progetto biomasse a Gualdo Cattaneo e del mantenimento dell’impianto ad ogni costo. All’incontro era presente circa una dozzina di persone: la cosa si presta a diverse letture possibili.
Che la gente del posto abbia disertato l’evento a causa di un possibile calo di consensi nei confronti del partito di Fini, o che il fallimento sia dovuto al definitivo dissolvimento dell’alone di sacralità che per quarant’anni ha avvolto la centrale, una cosa tuttavia risulta inconfutabilmente certa: la stragrande maggioranza della popolazione del nostro comprensorio non vede più nell’impianto quella "risorsa imprescindibile" (come l’aveva definita lo stesso On. Benedetti Valentini lo scorso ottobre) senza la quale, stando alle parole dei suoi ormai pochi sostenitori, il nostro territorio non avrebbe mai potuto immaginare un futuro.
Da sottolineare è il fatto che le due conferenze-dibattito del 16 giugno e del 28 luglio scorsi, organizzate dal Comitato sui danni delle centrali a carbone e sulla realtà nascosta dietro al termine "biomasse", avevano invece visto gremita quella stessa la sala congressi che oggi era vuota.
Per non parlare della manifestazione del 10 settembre alla quale, nonostante la clamorosa "buca" di Beppe Grillo e i triviali schiamazzi di un gruppetto di facinorosi provocatori (tra cui anche qualche eminente iscritto del partito di cui sopra), parteciparono oltre 250 persone.
Per tutte le suddette ragioni, il Comitato ha creduto opportuno insignire i vertici locali di AN di un futuristico "tapiro di carbone" al punto da invitare ufficialmente Staffelli in persona a recapitarlo ai diretti interessati.
                                                                Comitato per la salvaguardia dell’Ambiente e 
                                                                della Salute Pubblica di Gualdo Cattaneo e Giano dell’Umbria

1 dicembre 2007
La Destra è con Ruggiano: avanti tutta ma a "muso duro"

E’ già successo più di una volta: quando il Nostro Sindaco sembra in difficoltà a causa delle mosse partigiane della sinistra tuderte, prende una pausa di riflessione di un giorno e poi tira fuori il meglio di sé stesso. Ho letto l’articolo su TamTam dove è riportata la Sua analisi su quanto accaduto nell’ultimo Consiglio Comunale e, torno a dire, mi è piaciuta moltissimo.
Qualche mese fa avevamo, come La Destra, invitato il Sindaco a dimettersi subito e tornare al voto per prendere la maggioranza anche in Consiglio; la Sua valutazione, sicuramente dopo approfondite analisi e riflessioni, è stata in senso opposto e solo più avanti sapremo se la sua sia stata una decisone giusta (vivamente, per l’interesse di Todi, spero di sì).
Ora, sempre come La Destra ed a titolo personale, Lo invitiamo, al contrario, ad andare avanti, anche perché credo che non ci siano più i tempi per andare a votare ad aprile e quindi si trascinerebbe un Commissariamento del Comune troppo lungo; andare avanti ripeto, però a muso duro, senza il c.d. “sorriso sulle labbra”, perché con questa sinistra purtroppo non c’è nulla da sorridere, nemmeno sarcasticamente. E’ necessario che si prenda atto che stanno provando a rimettersi in moto, anche se a seguito dell’effetto trascinamento del Partito Democratico, e quindi è necessario affrontarli sempre duramente, come loro sono abituati, senza pause e cedimenti. Il Sindaco e la Sua Giunta quindi non si lascino attirare verso confronti improponibili con soggetti che non sono abituati a confrontarsi ed al tempo stesso non confidino troppo sulla serietà di soggetti che sanno tenere solo alla loro poltrona ed alla loro indennità; la loro cultura è diversa dalla Nostra, la lealtà è una sciocchezza, la parola data è solo fiato disperso nel vento, l’impegno politico è solo un qualcosa che deve servire ad una sistemazione futura: quello che conta per loro è solo il ritorno economico e lavorativo che può scaturire da certe prese di posizione, fatte apparire a volte come gesti eroici, ma frutto invece solo di opportunismo personale. 
Ripeto quindi al Sindaco fino alla noia di andare avanti a muso duro perché ha tutti i presupposti e le condizioni per farlo; in Commissione Edilizia non sono stati eletti tutti i nominativi di suo gradimento? Pazienza, perché avrà modo Lui stesso di controllare il loro operato partecipando alle sedute; Il Presidente e gli Amministratori della Veralli Cortesi non si dimettono, benché invitati a ciò? Pazienza, perché il potere di controllo e vigilanza su tale Ente concessoGli dalla legge Lo mette nella possibilità di controllare e vigilare il loro operato; purtroppo sappiamo bene che la sinistra non è abituata a lasciare le proprie poltrone, anche se evidenti motivi di opportunità lo richiederebbero (l’unico ad averlo fatto a Todi è stato l’ex Presidente dell’Etab Ferracchiati, anche se era stato lui alla fine a forzare la situazione verso una strada di non ritorno; comunque bisogna riconoscergli che lui l’ha fatto, mentre gli altri non se lo sognano nemmeno lontanamente). 
Vada avanti il Sindaco sulla strada intrapresa di riqualificazione di Ponterio e della zona industriale con sempre più agevolazioni economiche verso gli imprenditori coraggiosi e meritevoli che intendono investirvi, della rivitalizzazione del Centro Storico, con iniziative che riempiono la città (vedi qualificate manifestazioni culturali e spettacoli, la pista su ghiaccio, i contatti con Maurizio Costanzo e Maria De Filippi, etc…), della predisposizione di un Festival che sia veramente degno della Nostra Città, della sicurezza di Noi Tuderti contro la delinquenza e la droga con il rafforzamento delle forze di Polizia Municipale, di scelte difficoltose ma molto belle e di altissimo valore sociale quali l’iniziativa del c.d. Mutuo Sociale proposta dalla Fiamma Tricolore e che sicuramente troverà l’appoggio de La Destra in tutte le sedi opportune (in Parlamento è già stata presentata una proposta di legge in tal senso dai suoi Deputati), di tante altre necessità di cui la città ha bisogno.
Inviti il Sindaco anche la Sua maggioranza a non perdersi in Adunanze del Consiglio su temi per i quali non sia strettamente obbligato dalla legge; la sinistra ne approfitterebbe solo per fare ostruzionismo contro l’interesse della Città: l’attuale legge, voluta dalla sinistra, consente ampi poteri al Sindaco ed alla Sua Giunta e quindi, rispettoso di detta legge, decida tutto quello che può e ritiene opportuno senza perdersi in inutili ed improduttivi confronti. 
La Città ha bisogno di decisionismo e di lavoro da parte dei suoi Amministratori e di questo, con la dimostrazione di possedere un’ampia panoramica di idee, hanno dato e stanno dando ampia prova il Sindaco, la Sua Giunta ed i Consiglieri Comunali che li sostengono, ma non devono mostrare cedimenti o illudersi di poter trovare collaborazione a sinistra; vedrà il Sindaco che, di volta in volta, troverà qualche Consigliere della sinistra che, o per buon senso o per opportunità personale, riterrà opportuno non far cadere la Sua Giunta.
La Destra appoggerà questa Amministrazione in ogni Sua scelta, purchè di destra, ed auspica che gli attriti, che ci sono a livello nazionale tra tutti i partiti del centro destra, non trovino patria anche a Todi perché ciò sarebbe deleterio per la città; infatti la politica cittadina è fatta da persone e tutti noi ci conosciamo e sappiamo bene che, dall’UDC alla Fiamma Tricolore, passando per Forza Italia, Alleanza Nazionale e La Destra, locali, c’è un comune sentire, anche se più o meno moderato, sui principi base della destra, e che danneggiarsi anche a livello locale sarebbe non solo dannoso ma anche masochistico e premiante per questa sinistra, che dopo 60 anni, con la bava alla bocca, è costretta solo a guardare come si amministra una Città come quella di Todi.
Buon lavoro quindi al Sindaco, alla Sua Giunta ed ai suoi Consiglieri.
                                                                                            Gianluca Alvi – La Destra Todi 

1 dicembre 2007
Al Consiglio comunale, tra destra e sinistra, una risata ci scappa sempre

Sono io che debbo scusarmi con il Dott. Cappelletti per averlo fatto diventare Presidente del Consiglio Comunale nella passata legislatura. Una imprecisione di cui faccio ammenda.
Però, nonostante questo dettaglio tecnico, il senso del mio precedente intervento rimane tutto in piedi. Perché lei, caro Dottore (come vede io la conosco poco ma non mi sfugge la sua qualifica professionale!), è in politica da trenta anni, è un importante esponente della sinistra tuderte e del PD (fu PCI-PDS-DS), magari è stato anche un candidato sindaco mancato (o lo potrà essere in futuro…) e non può mica tirarsi fuori dalla gestione fallimentare della cosa pubblica portata avanti dalle precedenti amministrazioni. 
Non mi pare che sia stato molto attivo in questo frangente, nella denuncia del malgoverno intendo. Meglio seguire l’interesse del partito che quello generale dei cittadini tuderti, è sicuramente più comodo e politicamente più redditizio. Poi però si rischia che i cittadini ti spediscono all’opposizione senza tanti complimenti e con un bel calcio nel di dietro. Cosa che è accaduta, seppur in ritardo, ma è accaduta.
Non mi dilungo sul ruolo di Presidente del Consiglio Comunale, che, imbrigliato dalla vocazione istituzionale che gli dovrebbe essere propria ha sempre esercitato comunque una moral suasion politica a tutti gli effetti, e sposto l’attenzione sul godibile spettacolo del Consiglio di due giorni fa.
Sono lieto che Vicaretti abbia assistito compiaciuto all’evento. Mentre lui ride con Gimignani, io mi sono goduto lo spettacolo di Caprini, che siede tra i banchi come se fosse sul set di “Mezzogiorno di fuoco”. Ride ad ogni intervento di quei poveri scemi di centrodestra che non hanno una preparazione giuridica come la sua, ribatte a tutti su tutto, esce e rientra continuamente… Spero che Caprini capisca che scherzo visto che l’ho sempre considerato l’esponente più qualificato della sinistra, però vale la pena di andare al Consiglio e vederlo in azione.
Ma anche Servoli vola alto. Con quel sorriso che gli è proprio ha accolto la fantomatica vittoria di Pirro del centrosinistra di due giorni fa. Per lui non c’è rimedio, si deve riprendere dallo shock dell’11 giugno. Speriamo che la professione medica gli sia d’aiuto.
O la Petrazzoli stizzita che promuove interrogazioni a tutto spiano su Tuder Cuoca, sulla pista di ghiaccio (ha rimosso dalla sua mente le condizioni in cui versava quella montata l’anno scorso) e si mette a fotografare le macchine dei consiglieri di centrodestra parcheggiate in malo modo. La prossima volta potrebbe chiamare l’Antiterrorismo, state in allerta!
Insomma, tra destra e sinistra, al Consiglio Comunale una risata ci scappa sempre.
                                                                Umberto Magni – coordinamento Forza Italia

1 dicembre 2007
A Todi tutto deve restare antico… guai al moderno

"Certo è che i Giardinetti, insieme alla Consolazione, sono la porta di ingresso al centro storico. Magari la sostituzione dei lampioni può rappresentare il punto di inizio per una maggior cura della città ed anche per la messa a norma di altri manufatti ormai obsoleti. L’importante è cominciare da qualche parte…" (scrive qualcuno più sotto, ndr)… per poi proseguire, ad esempio, col sostituire l’ascensore con una bella coppia d’asini che tiri su e giù una cabina. Una cosa del genere si faceva tanti anni fa lungo il Tevere e sarà sicuramente storica. 
Eppoi… quella casa moderna sulla costa di fronte ai giardinetti, è degli anni 70… giù, rifacciamoci una bello, antico, dirupo. Eppoi… perchè la luce elettrica… è storica… ma più storica è la luce a gas oppure a petrolio… e avanti o meglio indietro.
Cento anni fa non c’era chi ammorbava Todi con le emissioni truffaldine di biossido di zolfo. Via, allora anche questi… Oppure pensiamo al futuro… coi soldi dei nuovi lampioni, anche se li pagano gli sponsor, mettiamo una centralina fissa di rilevamento che segnali cosa ci fanno respirare da Cappuccini a Montesanto e S. Stefano e Porta Romana.
Non c’è bisogno di andare a Bruxelles per trovare il moderno, neppure a Parigi (la piramide di cristallo di fronte al Louvre), una qualsiasi rivista di architettura esalta la combinazione antico-moderno. Può non piacere ma per piacere, per soddisfare il senso estetico di qualcuno non facciamo spese inutili o che possono aspettare, solo per accontentare la sua mancanza di fantasia.
                                                                                                            Lettera Firmata

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