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Agli ospiti della "settimana" a Buenos Aires offerto un saggio delle specialità agroalimentari regionali

Erano attesi in duecento e sono andati in oltre quattrocento, al Museo di Arte Moderna “Malva” di Buenos Aires, gli ospiti che hanno preso parte alla cerimonia d’inaugurazione della “Settimana dell’Umbria”, che si tiene nella capitale argentina.
La “Settimana” (una serie di incontri, conferenze, presentazioni di prodotti tipici ed iniziative culturali) è stata organizzata dalla Regione dell’Umbria, che ha accolto una proposta dell’Associazione degli Emigrati Umbri in Argentina, con il sostegno della Comunità Europea e dell’Ambasciata Italiana di Buenos Aires.
Reduce dal “tour” che lo ha condotto a suonare, nei giorni scorsi, a Brasilia, a San Paolo e a Rio de Janeiro, è stato ancora una volta il pianista Stefano Bollani a fare da “testimonial” all’Umbria, nel nome di quella che è la sua manifestazione culturale più conosciuta nel mondo, “Umbria Jazz”.

Dopo il concerto di Bollani per piano solo (che ha anticipato brani del repertorio di un concerto previsto per l’indomani presso un teatro di Buenos Aires, fra cui un pezzo di Miles Davis, quindi “Bolero di Pietra”, una composizione dell’ultimo “cd” di Bollani “Piano/Solo”, e canzoni argentine come la celeberrima “ Y Todo a Media Luz”), gli ospiti, fra cui numerosi oriundi italo-argentini, hanno potuto avere un saggio delle specialità del paniere di eccellenze agroalimentari umbre, allestito per l’occasione dal Centro Agroalimentare dell’Umbria: prosciutto di Norcia “Igp”, lenticchie di Castelluccio, farro di Monteleone, pecorini e formaggi misti, a cui si sono accompagnati piatti tipici della tradizione umbra, preparati caldi dalla brigata di cucina argentina, come i classici “strozzapreti” al tartufo nero, zuppe di lenticchie e di farro (cucinate secondo ricetta umbra in modo esemplare da un noto “chef” di Buenos Aires), maiale arrosto e crostini con patè di fegatini e di olive.

Stefano Bollani ha tenuto anche un concerto al “Bourbon Street Jazz Club” di San Paolo del Brasile dove la colonia umbra (che a San Paolo è particolarmente numerosa) ha risposto compatta all’appello di “Umbria Jazz”, messaggera dell’Umbria in Sudamerica e “testimonial” dell’accordo di cooperazione che l’Umbria (insieme a Toscana, Marche, Emilia Romagna e Liguria) hanno stipulato con il Governo Federale del Brasile.
Il frizzante concerto di Bollani al pianoforte (che, accompagnato da un quartetto paulista di chitarra, contrabbasso, sax e batteria, ha alternato ritmi di “chorinho” brasiliano a motivi italiani e brani composti da lui stesso), ha molto divertito il pubblico degli umbri a San Paolo, anche per le numerose “gags” che, riscaldato dall’ambiente festoso dei connazionali, il pianista italiano ha dispensato alla platea.

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