L’Amministrazione comunale di Todi scende sul piede di guerra a difesa dell’ospedale cittadino. L’ascia è stata disotterata all’improvviso, con i poco amichevoli segnali di fumo indirizzati verso la vicina Marsciano.
Ad indurre il sindaco Ruggiano e la sua Giunta ad assumere un atteggiamento belligerante, simile nei toni e nelle argomentazioni a quanto per anni sostenuto dai banchi dell’opposizione, sarebbero alcune decisioni sfavorevoli al nosocomio cittadino che sarebbero state prese proprio negli ultimi tempi e delle quali TamTam aveva già riferito una decina di giorni fa.
Dopo aver ricostruito “il progressivo depauperamento del presidio tuderte a favore di altri ospedali e, in particolar modo, della struttura marscianese”, denunciando che, “nonostante le continue assicurazioni, si debba amaramente constatare come il disegno, che da lunghi anni sta delineandosi per il futuro del nosocomio, stia continuando a fare il suo corso”, dai palazzi comunali di Todi si mette in guardia dai rischi imminenti che la struttura sanitaria corre.
“Il prossimo passo che viene paventato – attacca la nota municipale – è la creazione di una Area Comune Medico Chirurgica, con il ridimensionamento di entrambi i reparti e la compressione dei servizi specialistici offerti nella nostra realtà. Non potrà sfuggire a nessuno che, nella fase attuale, siamo a rischio di perdere anche il Servizio Oncologico della medicina”.
Ma siccome le cattive notizie non vengono mai da sole e, quindi, la Giunta Ruggiano informa di essere venuta a conoscenza “di un anomalo ordine di servizio, nel quale il Primario di Anestesia ha “autonomamente” deciso di impiegare i professionisti ad uso univoco in direzione di Marsciano. La incredibile disposizione del Responsabile del Servizio Anestesia, che peraltro non è nemmeno passata al protocollo dell’Ente, darà origine a inevitabili conseguenze. Appare del tutto evidente, infatti, che una struttura ospedaliera non potrà garantire adeguati standard di servizi in assenza della piena copertura di anestesia. E così, sarà inevitabile la destinazione all’ospedale di Marsciano di tutta l’attività chirurgica in regime di urgenza, per lasciare a Todi la sola attività programmata (e solo nei primi giorni della settimana); il progressivo spostamento all’ospedale di Marsciano dei servizi diagnostici specialistici (TAC – RNM); il definitivo spostamento a Marsciano della struttura del 118 per lasciare a Todi soltanto un punto di Pronto Soccorso”.
Di fronte a prospettive tanto nefaste per la città, l’Amministrazione comunale ha deciso che è “arrivato il momento di dire, con forza, basta”.
“Dobbiamo cominciare a pretendere rispetto dalle realtà regionali che governano la sanità – scrive il sindaco Ruggiano. Ciò significa, innanzitutto, che la Oncologia Medica non dovrà essere assolutamente toccata e rimanere una struttura operativa del nostro territorio. Inoltre, si evidenzia la esigenza che i lavori dell’Ospedale comprensoriale procedano nel più celere dei tempi e con la massima efficienza. E, ancora, che sia ripristinata una attività pediatrica con la riapertura almeno del Day Hospital associata alla possibilità da dare ai Pediatri di Base di prendersi cura dei piccoli assistiti anche in ambiente ospedaliero”. L’elenco delle rivendicazioni si chiude con l’annuncio che “andrà rivisto integralmente il PAL della Media valle del Tevere”.
Affinchè non sussistano dubbi sulla determinazione con la quale si è arrivati all’annuncio di guerra, il comunicato dell’Amministrazione ripercorre tutte le tappe che, “a partire dagli anni ’80, e con particolare accanimento dalla metà degli anni ’90 con la soppressione della AUSL Media Valle del Tevere, hanno visto innescarsi un meccanismo perverso a danno di Todi“.
Il termine “perverso” è probabilmente riferito ai “favori” ricevuti contemporaneamente da Marsciano, favori di cui viene fatto l’elenco per ribadire come è stato sempre interpretato nella città di Jacopone il termine razionalizzazione.
“Potremmo citare – ricorda l’Amministrazione comunale – la scellerata decisione di chiudere il nostro punto nascita, a favore di quello marscianese, quando, agli inizi del 2000, il Piano Attuativo Locale della AUSL2 ha definitivamente stabilito di dividere il settore Materno–Infantile. Ne è conseguita la chiusura della Ostetricia e della Ginecologia, facendo residuare a Todi soltanto un Day Hospital, un servizio sulla Menopausa ed un ambulatorio, tutti servizi aperti dal lunedì al venerdì. Al contrario, a Marsciano la presenza del Punto nascita ha assicurato: apertura 24/24h, assistenza anestesiologica 24/24h, presenza di un Pronto Soccorso con servizio 118 24/24h, presenza assicurata di un Pediatra nelle 24 ore, organico completo pediatrico, assistenza ambulatoriale pediatrica in tutti i giorni della settimana, ricovero ospedaliero pediatrico in degenza ordinaria per i bambini fino a due anni di età, day–Hospital pediatrico tutti i giorni”.
A chiusura dei conti che la Giunta Ruggiano ha deciso di presentare viene aggiunta “la mancata realizzazione di una Pediatria Comprensoriale a Todi, la mancanza di risorse per i servizi specialistici pediatrici esistenti a Todi e la creazione di servizi (doppioni) a Marsciano. Per ciò che concerne la chirurgia, a Todi, le cose non sono affatto migliori. Sostanzialmente siamo aperti soltanto dal lunedì al venerdì, con la possibilità di trattare esclusivamente gli interventi chirurgici minori. E, infine, si è assistiti, inermi, al ridimensionamento della Medicina, con la creazione di una Area Medica generale, comprendente la Medicina e una Pediatria che si è vista trasformare in centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare, la cui vera realtà territoriale (peraltro di eccellenza) è fuori del nostro Ospedale“.