Sul mercato immobiliare regionale sembra non tramontare mai il sole, a differenza di quanto sta invece avvenendo a livello nazionale, dove già da due semestri nel comparto residenziale viene segnalata una frenata.
In Umbria vi sono sì alcuni segnali di rallentamento, ma nel complesso prosegue l’onda lunga della dinamica espansiva che ha fatto registrare anche nel primo semestre 2007 una crescita dell’8.6%.
Il dato emerge dalla “Nota territoriale sul mercato immobiliare residenziale locale” elaborata dall’Agenzia del Territorio di Perugia, dalla quale si evince peraltro che ben l’85% delle transazioni avvenute nella provincia sono concentrate in sei macroaree, con la media valle del Tevere che figura tra queste con un peso del ben 10%, praticamente attaccata ai comprensori del Folignate e del Trasimeno (entrambi con l’11%) e quindi distanziata solo dal capoluogo di regione (35%).
Così, mentre a fine 2006 il trend era principalmente dovuto alla sensibile crescita del mercato in due sole macroaree (Perugino e Trasimeno), l’attuale espansione risulta maggiormente sostenuta, nell’ordine ed in termini assoluti, dalla media valle del Tevere, dal Perugino e dallo Spoletino. Bacini territoriali questi verso cui si è diretto il flusso di nuove compravendite.
Notizia nella notizia è che i maggiori contributi alla crescita del mercato residenziale, rispetto al primo semestre dell’anno precedente, vengono dagli aumenti delle transazioni di alcuni comuni, con Marsciano che compare al primo posto assoluto con un +52,8%, staccando nettamente Spoleto (+46,1%) e quasi umiliando Perugia (+5,2%). Foligno, che è la seconda piazza per rilevanza immobiliare, è rimasta stabile, mentre Corciano – il cui mercato rientra tra le prime tre realtà più significative della provincia – segna addirittura un regresso.
Questi dati vanno legati a quanto da tempo viene evidenziato dalla Borsa Immobiliare dell’Umbria, secondo la quale nell’ambito del mercato residenziale la domanda privilegia i centri storici, soprattutto gli immobili di pregio e le piccole unità da destinare a reddito, mentre il rimanente comparto residenziale evidenzia una domanda selettiva verso immobili caratterizzati da una qualità abitativa superiore alla media.
- Redazione
- 16 Dicembre 2007
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