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I consumatori della sostanza hanno maggiori difficoltà a memorizzazione una serie di quindici parole da ripere immediatamente e a distanza di 20 minuti

Secondo una ricerca dell’Università di Amsterdam, pubblicata sulla rivista Archives of General Psychiatry, il consumo di ecstasy, anche a dosi basse, potrebbe deteriorare la memoria legata al linguaggio.
Nel 2002 furono reclutati 188 volontari sui 22 anni, che non avevano mai assunto la sostanza. Nei tre anni successivi cinquantotto di loro cominciarono a consumarla.
I ricercatori hanno confrontato il gruppo di consumatori di ecstasy con un altro di 60 individui uguali per età, sesso e quoziente d’intelligenza, che non avevano mai assunto la droga nel lasso di tempo contemplato.
Tutti sono stati sottoposti, all’inizio e alla fine dello studio, a test finalizzati a valutare diversi tipi di memoria. La memoria verbale venne analizzata mediante la memorizzazione di una serie di quindici parole ripetute immediatamente e a distanza di 20 minuti.
Il punteggio nel ricordo ritardato e nel riconoscimento verbale è risultato inferiore tra chi consumava la sostanza.
Viceversa, i risultati non hanno dimostrato alcuna differenza uomo-donna, come suggeriscono altri studi, secondo cui, l’ecstasy avrebbe degli effetti maggiori sulle donne.
Per i ricercatori, si può forse ritenere che sono specifiche aree cerebrali e specifici componenti chimiche a essere sensibili alla sostanza. Il principale fattore sembra essere una drastica riduzione della serotonina.

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