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Un utilizzo innovativo delle drupe apre un nuovo mercato nel ricco settore dell'enogastronomia in chiave turistica

Sembra che dopo le “olive ascolane”, un altro marchio che avrebbe potuto essere acquisito dall’Umbria è stato scippato dall’inventiva dei nostri vicini: è stata realizzata nelle Marche la prima marmellata di olive italiana.
L’originale creazione, prodotta dal frantorio Gabrielloni di Recanati (Macerata), si chiama “Armonia d’olive”: è una composta di olive fresche mature, appena colte, che profuma di orto e di spezie.
Gli ingredienti sono olive al 55%, zucchero, succo di limone, buccia di limone, cipolla, miele e zenzero.
Risulta particolarmente stuzzicante l’abbinamento salato-dolce.
E dopo le analisi di un laboratorio di Todi, il nutrizionista Roberto Luneia ha illustrato durante la presentazione a Montefano (Macerata) le sue peculiarità nutrizionali, sensoriali e soprattutto salutistiche: basso contenuto di lipidi (pari al 6%) e altissimo contenuto di composti fenolici (antiossidanti) pari a 4.500 milligrammi per chilo, cioè sei volte superiore agli olii più ricchi di tali composti.
Il prodotto viene già utilizzato da docenti e studenti dell’istituto alberghiero di Cingoli in varie ricette e abbinamenti: dal pesce, alla bresaola, al formaggio, con il dessert, oltre che su bolliti, carni arrosto, crostacei e salmone affumicato.

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