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30 gennaio 2008
Che bella la musica per le vie della città…

In data 18/01/2008 ho inviato una richiesta di informazioni via e mail al sindaco di Todi relativa all’impianto di filodiffusione che dal mese di dicembre “allieta” la città di Todi. A tutt’oggi non ho avuto alcuna risposta in merito, pertanto ho deciso di rendere pubblica la mia richiesta di informazioni con la speranza che, vista la frequenza con cui molti esponenti del centrodestra tuderte frequentano e partecipano al forum di TamTam, qualcuno sia in grado di darmi alcune spiegazioni.
Premesso che non voglio polemizzare con nessuno mi chiedo se:
1)Per l’installazione di detto impianto era necessario chiedere l’autorizzazione hai proprietari degli immobili sui quali sono stati posti gli amplificatori?
2)Posso capire che tale iniziativa aveva l’intenzione di rendere più “natalizio” il clima cittadino allietando le vie con dei canti di natale, ma adesso che scopo ha?
3)Al di là dei gusti musicali individuali, chi è che seleziona le musiche e con quale criterio? Dopo Julio Iglesias e Raffaella Carrà per il Natale, siamo passati alla musica classica ed ora alla Disco dance anni 70, cosa ci attende per il futuro?
Mi piacerebbe avere qualche risposta e magari capire se la cittadinanza ha apprezzato l’iniziativa o se è passata inosservata, da parte mia posso solo ringraziare il fatto di essere fuori casa tutto il giorno e di “godere” di tale intrattenimento solo nei fine settimana quando sono a casa, visto che avendo l’amplificazione posta sulla finestra delle mia abitazione non posso scegliere se ascoltare o meno la musica, ma semplicemente rassegnarmi ad ascoltarla e cantare a squarciagola “quanto è bello far l’amore da Trieste in giù…..”
Valerio Natili

30 gennaio 2008
Anche quelli della Sinistra Giovanile hanno fatto "sega" a lezioni di storia

Sto notando che si stà polemizzando sulle azioni che il sindaco e la Giunta comunale di Todi hanno fatto nel giorno della memoria. Ma forse le persone che tanto parlano non si sono rese conto di quello che realmente è stato fatto. Comunque vorrei precisare che anche con la vecchia Giunta non mi sembra che nei giorni della memoria abbiano pullulato di programmi e rassegne inerenti all’olocausto. Facile gridare "FASCISTI" a chi è a palazzo adesso.
Innanzitutto dovreste VERGOGNARVI di speculare su questa catastrofe umanitaria appartenuta alla nostra storia, perche anche voi "COMUNISTI" di peccati contro l’umanità ne avete fatti e tanti, al punto che ancora oggi non si ha un numero ben definito dei corpi (parliamo di milioni) trovati nei GULAG russi, nelle fosse comuni di TITO (foibe), nelle campagne di MAO ed in tutti gli altri posti dove il comunismo ha regnato. Forse per tutte queste persone uccise dai vostri "compagni" non c’è bisogno di ricordarle.
A questo punto posso dire che oltre ad Antonino Ruggiano anche voi avete fatto "sega" a scuola.
Federico Bocchini

30 gennaio 2008
L’assenza dell’alunno Antonino quando a scuola spiegavano storia

Il sindaco Ruggiano ha frequentato le scuole tuderti, prestigiose e rinomate, nelle quali affluiscono ragazzi da tutto il comprensorio. Validi e preparati sono i professori di storia delle nostre scuole superiori, che certamente non possono dimenticare di inserire nei loro programmi la seconda guerra mondiale, i campi di concentramento, lo sterminio degli ebrei. Altrettanto avrà fatto il professore di storia del Liceo Scientifico “Donato Bramante” di Todi dell’anno scolastico 1988-89. Viene quindi da pensare che il giorno in cui a scuola c’era lezione di storia, l’alunno Antonino Ruggiano fosse assente.
Si sa, purtroppo certi argomenti vengono trattati nelle ultime settimane dell’anno scolastico, e probabilmente il ragazzo, guascone e burlone qual’è, era già preso dal clima estivo e dall’atmosfera vacanziera, per poter pensare alle lezioni di storia. Peccato, perché ora che è sindaco certe lacune si vedono.
Non siamo noi a potergli spiegare cosa rappresenta la data del 27 gennaio, perché è stata scelta per ricordare, cosa sono i campi di concentramento, cosa è significato lo sterminio di milioni di persone, cosa sono stati nazismo e fascismo. Ma certo la dimenticanza, che dimenticanza non è, è grave, e non può certo passare inosservata. E rimane tale, anzi forse si aggrava, dopo il grottesco tentativo di recupero dell’ultimo comunicato.
Nella brochure con gli appuntamenti culturali diffusa dall’Amministrazione lo scorso ottobre, figuravano per il 28 gennaio la celebrazione della giornata della memoria (il giorno dopo!), e per il 10 febbraio la celebrazione della giornata del ricordo. Seppur vaga, la nota faceva ben sperare. Ed invece niente, domenica mattina il sindaco (come al solito) faceva bella mostra di sé alla radio, ma non aveva alcunchè da celebrare, lunedì nemmeno.
Sono semplicemente le contraddizioni di un sindaco che si affretta a dichiararsi “democratico” e “di tutti”, ma che va a braccetto con chi ancora orgogliosamente si dichiara fascista. Anche questa volta i presunti moderati del centrodestra, che si richiamano a nobili tradizioni politiche che hanno partecipato alla Resistenzae hanno guidato la liberazione antifascista, non si fanno sentire. Si affannano a proporre come modelli di riferimento De Gasperi, Don Sturzo, ma dimenticano che entrambi furono perseguitati per il loro pensiero dal fascismo.
Ed anche oggi, come spesso accade, questi presunti moderati sono assenti. Assenti, come l’alunno Antonino quando a scuola spiegavano storia.
Sinistra Giovanile Todi-Massa Martana

30 gennaio 2008
Cos’altro ho trovato nei cassetti della Marini

Nel mio rovistare nei cassetti ho cominciato a prendere visione della documentazione inerente l’acquisto, da parte della Giunta Marini, del capannone Calibia (ex Chemit). Certo è che la spesa affrontata, alienando beni comunali, dopo sei anni, non ha concretizzato i fini per i quali l’operazione fu messa in atto.
Infatti, come si legge nella delibera consiliare n. 156 del 29 novembre 2001, gli scopi dell’acquisto erano: 1) lo spostamento dell’officina comunale, che non aveva più i requisiti rispetto alla legge sulla sicurezza del posto di lavoro; 2) la riqualificazione di quell’area urbana (terreno che sta tanto a cuore ai Sinistri); 3) la sistemazione dell’astuccificio.
Per affrontare la spesa per l’acquisto del capannone (due miliardi e mezzo di lire) si doveva inevitabilmente vendere i lotti del Crocefisso ed il manufatto dove operava l’astuccificio. Al momento della stipula del contratto di acquisto, l’Amministrazione doveva versare alla Chemit un acconto di mezzo miliardo e dunque non era possibile, nel frattempo, vendere ed incassare per far fronte a tale impegno. Questo lo sapevano i nostri cari amministratori di allora! Per ovviare a tale mancanza decisero di vendere delle proprietà comunali appartenenti alle Opere Pie.
Fatto è che l’officina insiste ancora dov’era e con le medesime problematiche di sicurezza e funzionalità. L’area non è stata riqualificata e stranamente è rimasta invenduta. Chissà quali erano i reali progetti della Marini? Su questa vicenda ci saranno sviluppi, nel senso che, a mano a mano che prenderò visione della documentazione, informerò i cittadini di Todi su come spendevano i pubblici denari i Sinistri, con operazioni poco chiare e certamente non congrue per il Comune.
Mario Epifani – consigliere comunale di Todi

29 gennaio 2008
Ho fatto un sogno: ho visto la Todi che verrà!
Sono stato lontano da Todi per qualche anno. Spero che col tempo sia diventata un contenitore poliedrico di gente, una città i cui cittadini abbiamo ritrovato la voglia di trascorrervi il tempo libero, di farvi acquisti o una semplice passeggiata; dove il flusso di turisti è costante; un salotto buono, ma non riservato a pochi eletti, ma fruibile da tutti, giovani e meno giovani, italiani e stranieri, ricchi e non. Vi torno un qualunque sabato di primavera. Arrivo al bar Mokambo per prendermi un caffè; nulla è cambiato al bar, ma fuori sì: piazzale degli atti è parzialmente coperto da una struttura che arriva al livello stradale e dove possono sostare una decina di pullman scolastici. Al di sotto il parcheggio auto, per metà coperto ed in parte, per non togliere respiro alle scuole, scoperto.
Mi dirigo verso la Consolazione e noto con piacere con una folla di persone gira tra le bancarelle del mercato che occupa tutto il piazzale e via Menecali. La gente, riscaldata dal timido sonno primaverile, và e viene dal parcheggio che si trova dietro il tempio. Decido di fermarmi, perciò raggiungo l’area dietro la Consolazione, nata come parcheggio ma che ricordavo trascurata e lasciata a se stessa, dove i danni che le piogge erano sotto gli occhi di tutti: sassi che uscivano dalla pavimentazione, rigagnoli, squarci nel terreno… E invece, sorpresa, qualcosa è cambiato. E lo vedo subito dall’accesso, più ampio e comodo, che consente finalmente il passaggio contemporaneo di due veicoli in opposto senso. Ed il parcheggio, livellato e reso pianeggiante, su tre diversi livelli, con un minimo intervento, è perfettamente tenuto, perfettamente inserito nel contesto del luogo grazie agli alberi presenti. Un comodo vialetto conduce all’area del mercato. Faccio un giro e decido di andare in centro. Prenderò l’ascensore, se ancora c’è, visto che l’accesso al centro è vietato.
Mi dirigo verso porta Orvietana. Forse anche qui c’è qualcosa di diverso. La strada che porta al parcheggio è più ampia; nel tratto iniziale è stato rubato del terreno ai vicini campi per un evidente ampliamento della sede stradale. Più avanti non ci sono più gli alberi lungo le banchine, così, anche qui due autobus che procedono in senso contrario tranquillamente incrociarsi senza doversi né fermare né tanto meno indietreggiare. Arrivo all’ingresso del parcheggio, parzialmente celato dagli unici alberi rimasti, lasciati lì sicuramente per la loro funzione mimetizzante oltre che ombreggiante. Una struttura avveniristica, in acciaio, si innalza per tre piani. Sopra le auto parcheggiano in un’area delimitata da fioriere con piante sempreverdi, piccoli arbusti e rampicanti.
Finalmente era ora che anche Todi recidesse il suo cordone ombelicale col passato! Non è che i palazzi “vecchi” devono essere rasi al suolo, ma non è nemmeno giusto vincolare tutto alla storicità della città; se così avessero fatto in passato, ora la magnifica piazza di cui andiamo fieri non l’avremo perché per far posto al Duomo, ai Palazzi Comunali ed a tutti gli altri edifici del centro storico, nel medioevo, hanno sacrificato, senza pensarci nemmeno un po’, quanto di più antico c’era: è il progresso che coinvolge tutto e può, a volte, anche sconvolgere qualcosa.
Ritornando al parcheggio, finalmente il vecchio ascensore è stato sostituito con uno più moderno e che, mi dicono, è sempre funzionante. È un po’ più capiente, leggermente più veloce e, questa volta, con le doppie porte: da un lato si entra e da altro si esce così si guadagna tempo durante le operazioni di svuotamento/riempimento. Quindi più spazio è uguale a più persone; più velocità equivale a decine di corse in più ogni giorno; più rapidità nelle operazioni di ricambio della gente equivale a minor perdite di tempo e, anche in questo caso, più corse.
Per chi ama passeggiare, dal terzo piano del parcheggio c’è un piccolo ponte pedonale, inclinato, che porta alla strada delle Cerquette come alternativa all’ascensore, con il pavimento mobile, come quello dei “camminamenti” degli aeroporti. Gli autobus usano l’ampio parcheggio, un tempo inutilizzato, sotto la circonvallazione Orvietana. L’area verde subito sotto i parcheggi è stata finalmente valorizzata e trasformata in posto di ristoro e pic-nic, con bagni e bar (è quello che era davanti all’ascensore e che è stato trasferito). Il primo vero ufficio di informazioni turistiche a Todi, realizzato finalmente dove i turisti possono realmente fruirne, ha preso il posto del vecchio bar.
La piazza è finalmente piena di gente seduta ai tavoli di 6, forse più, bar che si alternano lungo il perimetro della stessa con negozietti per turisti e col piacevole ritorno di qualche negozio di abbigliamento. Il rinnovato e più libero piano regolatore per il commercio ha facilitato, accanto alla crescente richiesta, il sorgere di nuove attività commerciali in tutto il centro storico.
Anche i portici hanno riacquistato vitalità, i vicoli del centro sono pieni non solo di turisti, ma degli stessi tuderti che hanno riscoperto il piacere di vivere la città, e da una moltitudine di giovani studenti. Già perché Todi è ora sede di un distaccamento universitario, e, come logica avrebbe sempre voluto, della facoltà di agraria che, vista la centenaria tradizione del nostro istituto agrario, ha trovato in Todi un facile connubio.
Mi dicono che la facoltà ha la propria sede nel vecchio ospedale, ora definitivamente trasferito a Pantalla. Il palazzo ospita aule e laboratori, oltre ad una modesta ma sufficiente sala conferenze. Un valido appoggio strutturale è dato poi dall’azienda dell’istituto Ciuffelli. Il rione Ulpiana e tutta l’area di Porta Romana hanno riacquistato vitalità; in via Matteotti le serrande una volta abbassate hanno lasciato il posto a ristorantini, tavole calde, bar, sale da tè, biblioteche, negozi. Il parcheggetto subito sotto il vecchio distributore è stato ampliato verso il basso, verso il Crocefisso per intenderci e l’esistente ascensore ha ora un significato per esistere…
Finalmente Todi senza investimenti faraonici, scegliendo strade diverse dalle altre realtà nazionali, amministrando con parsimonia le sue risorse, facendo qualche scelta in passato contestabile, ma smentita dal tempo, ha cambiato e rinnovato il suo volto.
…Mi sono svegliato, è tardi, è ora di andare al lavoro…
Luca Cardaio

28 gennaio 2008
Il Festival, i "sapientini" della sinistra e i brutti scherzi della memoria…

La grande disponibilità ed apertura del sindaco Ruggiano deve aver confuso le idee al consigliere di Rifondazione comunista Caprini, al quale vorrei ricordare, nel caso ce ne fosse bisogno, che la nomina del Direttore Artistico del Todi Festival e tutto quello che è ad essa correlato spetta al sindaco in persona.
Tutto questo improvviso interesse potrebbe portare a qualcosa di utile, peccato solamente che Caprini e la sua compagine politica facevano parte ed hanno brillantemente sostenuto l’Amministrazione Marini, e non mi sembra si siano granchè preoccupati dello scadimento
in cui stava precipitando il Todi Arte Festival, permettendo scelte scellerate che lo hanno portato ai minimi storici sia nel gradimento della città che nella qualità e nelle presenze agli spettacoli.
Mi domando quindi, se non sia il caso di smetterla di andare a cercare il pelo nell’uovo, strumentalizzando persino l’atto di cortesia del sindaco Ruggiano nei confronti di Maurizio Costanzo; non possiamo accettare critiche da chi per anni ha avuto l’opportunità di decidere e scegliere, e puntualmente lo ha fatto in maniera sbagliata e controproducente per gli interessi della città!
L’auspicio è quello di poter finalmente avere un Festival all’altezza della situazione e della miglior tradizione come nelle prime edizioni brillantemente organizzate da Silvano Spada, e mi sembra che le premesse per far diventare il 2008 un anno di svolta ci siano tutte, checchè ne dicano i "sapientini" della sinistra tuderte!
Si sa, talvolta, l’invidia può fare brutti scherzi ed annebbiare la vista e la memoria..
Claudio Ranchicchio – consigliere comunale AN

28 gennaio 2008
Il PD non spreca occasione per colpire scorrettamente Ruggiano
A Todi il Partito Democratico sembra aver rinunciato a svolgere il ruolo di opposizione aperta e propositiva che gli dovrebbe essere proprio. Se infatti, a livello nazionale, Walter Veltroni si batte per una pacificazione tra gli schieramenti volta a garantire l’interesse generale del Paese, a livello locale i democratici non sprecano una occasione, dicasi una, per colpire scorrettamente l’Amministrazione Ruggiano.
Si è arrivati infatti ad un livello così misero e basso (sia politicamente che moralmente) che lascia attoniti. Utilizzare una terribile tragedia storica come la Shoah per dare addosso agli avversari è una cosa indecente. Specialmente se prima non ci si è informati adeguatamente, cosa che il PD (o meglio chi scrive i suoi comunicati ed i fogli appesi nelle bacheche) fa molto spesso.
Forse la proiezione di uno straordinario film come “Il pianista”, che mette in scena in maniera toccante e drammatica la psicologia di chi rimane vittima di una tragedia come la Shoah, non è degna di nota.
Cari democratici, la nostra dignità morale e intellettuale è sempre viva. Purtroppo è parte della vostra classe dirigente (quella che non entra più nelle “stanze del potere” con bella vista su Piazza del Popolo) che non l’ha mai avuta.
Umberto Magni – Forza Italia Todi

27 gennaio 2008
I resti della pista di ghiaccio: sporcizia e pericolo per i bambini

Sono la mamma di due bambini insieme ai quali sono stata in piazza per la festa del carnevale dei bambini: un’idea graziosa che finalmente Todi ha dedicato ai cittadini più piccoli, i quali si sono divertiti ma hanno anche rischiato grosso.
In piazza, infatti, c’era ancora la base in legno della pista di ghiaccio, con transenne qua e là, mucchi di ghiaccio ai bordi sul quale poter “comodamente” scivolare, striscioni al vento o a terra e tracce di immondizia da far tornare in mente le immagini rimandate dai tg in questi giorni (nel senso del degrado, non della quantità per fortuna): cartacce, plastica e vetro, categoria rappresentata addirittura da un "boccione" di vino vuoto!
La pista, vista la mancanza di posti in cui poter correre liberamente, è stata presa d’assalto dai tanti bambini presenti, con il rischio che qualcuno, mancando ogni protezione laterale ed essendo la base rialzata di oltre mezzo metro, potesse precipitare giù facendosi davvero male.
Vorrei allora invitare, a nome di tutti i bambini che non hanno voce, il sindaco e i suoi collaboratori ad assicurarsi che i luoghi dove invitano la gente a recarsi siano adeguati, sicuri e puliti. Non ci sarebbe voluto poi molto impegno, ma solo un po’ di attenzione e buon senso. Soprattutto da chi in campagna elettorale ha fatto tante promesse sulla pulizia e decenza della città.
Una mamma

26 gennaio 2008
Cartelle ICI: una voce fuori dal coro

Sono uno dei tanti romani che possiede un casolare nelle vostra stupenda città, che si è visto recapitare la famosa tassa ici sul terreno che mi è stato inserito nel piano regolatore.
Letti i tantissimi interventi botta e risposta tra cittadini e parti politiche chiamate in causa, conoscendo alcune realtà della città, anche se passo solamente i fine settimana ed i tre mesi estivi a Todi, mi sono reso conto che tutto il mondo è paese. L’80% delle persone che si sono ritrovate un terreno edificabile sono rinate economicamente, chi più chi meno.
Alquanto strano quindi pare l’atteggiamento nei confronti dell’Amministrazione che ha applicato la finanziaria per come è stata proposta. Se la tassa è legittima o no, non sta a me stabilirlo, ma neanche alle Amministrazioni comunali dato che la finanziaria non l’hanno fatta i Comuni. Quindi lamentarsi, come ho letto precedentemente in un articolo, “con il sorcio in bocca” non mi sembra giusto.
Non mi sembra neanche giusto attaccare le professionalità all’interno degli uffici per come si sono sviluppate le cose. Soprattutto sembra che la colpa principale sia accollata all’ufficio che ha redatto il famigerato piano regolatore, come letto dai vari articoli, scritti tra l’altro anche da politici.
Personalmente non posso che ringraziare per la cortesia che mi è stata rivolta non solo per l’aver accettato la richiesta di inserimento del mio terreno come edificabile ma anche per la professionalità con cui è stato svolto il lavoro.
Vorrei complimentarmi inoltre con il sindaco e gli amministratori comunali per come hanno pensato di ridurre il disagio delle cartelle Ici, organizzando un front-office apposito con la cordialità e la professionalità del tecnico Campanella.
Personalmente, avendo letto anche un articolo sull’inefficienza dei dipendenti comunali, per mia fortuna o quant’altro non ho avuto mai dei problemi del genere.
Lettera Firmata

26 gennaio 2008
Primieri "striglia" di nuovo il PD: dovreste stare zitti per almeno 30 anni!

Ritengo doveroso ribattere, punto per punto, quanto impropriamente affermato dal P.D. di Todi, nella lettera del 25.1.08.
In primo luogo va detto che chi ha usato la minaccia, gli insulti, l’istigazione e l’odio è una parte integrante dei personaggi della vostra coalizione.
Basti pensare alle telefonate intimidatorie dei vostri amministratori durante la scorsa campagna elettorale ad inermi cittadini, rei di avere assistito e magari applaudito agli interventi del Sindaco Ruggiano.
Per non aggiungere altro, poi, in merito agli insulti sul piano personale che continuano ancora oggi.
La mancanza di programmi ed idee è tutta la vostra e per di più vi manca persino quella indispensabile allegria per creare il clima giusto dell’aggregazione.
Fortunatamente la mia formazione politica non è avvenuta in nessuna bottega di partito, non avendo mai frequentato sezioni di partito di sinistra. Tanto meno quelle del partito socialista. Anzi, forse è più vero il contrario e cioè la vicinanza ad ambienti di destra, soprattutto negli anni che contano nella maturazione.
In ogni caso, quello che chiedete voi non è chiarezza e tolleranza ma solo insinuazioni losche, frutto di una cultura leninista, nemmeno marxista, che ha come unico obiettivo l’annientamento degli avversari politici. Ed infatti non è affatto vero che il centrosinistra ha scelto la strada politica del controllo rispetto a quella giudiziaria; basti pensare a recenti prese di posizione di esponenti del P.D. pronti a denunciare anche per l’acquisto di materiale di cancelleria.
A proposito di responsabilità; ma chi si è mai assunta quella di avere fatto perdere a Todi l’Ospedale e gran parte dei servizi compreso il punto nascita, per cui oggi non nasce più un tuderte ?
Inoltre, ma vi siete mai chiesti quanti anni avete impiegato per fare un PRG? Ebbene, ad essere ottimisti almeno dieci. Ed allora credo che altrettanti ne dovrete aspettare prima di avanzare qualsiasi tipo di critica. Poi sicuramente altri dieci (e sono venti) per pensare di provare a governare di nuovo. Sempre che nel frattempo abbiate completamente rinnovato la classe dirigente del partito, su basi nuove e moderne che al momento non sembrano emergere dai vostri banchi.
Sulle cartelle ICI avreste fatto meglio a tacere, dal momento che tutti i cittadini sanno che sulle medesime c’è riportata la data di maggio 2007 e che non sono certo frutto della nostra volontà, in quanto ad arte fermate prima delle elezioni.
Invece, proprio sul PRG stiamo già pensando a correzioni e aggiustamenti per la parte operativa, dal momento che proprio il modo di operare della precedente amministrazione ha creato un vulnus al nostro territorio, avendo usato lo strumento urbanistico più come calamita di voti che come sana programmazione territoriale. Le problematiche dell’ICI lo evidenziano.
Per finire che dire dell’ingloriosa fine della Camevat, tutto frutto della precedente gestione politica ?
Infine, sarebbe bene che qualcuno sui leggesse il regolamento del consiglio comunale al capo IV dove sono richiamate le commissioni speciali ed in particolare gli art. 37 che prevedono la possibilità di istituire commissioni di indagine.
Moreno Primieri – vicesindaco di Todi

25 gennaio 2008
La nuova politica a Todi: poche idee, molti insulti, minacce

Ormai è da tempo che siamo abituati alle minacce, agli insulti personali, alla istigazione allodio e alla violenza da parte di alcuni esponenti del centrodestra tuderte. Tutto ciò sostituisce la mancanza di programmi, di idee e di rispetto che contraddistingue questa “allegra compagnia “ di amministratori.
Ci stupisce che a questo coro si unisca anche il vice-sindaco Primieri, se non altro per il fatto che politicamente si è formato all’interno di un partito tollerante e democratico come il partito socialista italiano. Ma, come dice il proverbio, chi va con lo zoppo impara a zoppicare!
A parte tutto ciò non serve alzare il polverone di fronte alle richieste di chiarezza e di trasparenza che vengono avanzate legittimamente dal centrosinistra su questioni come appalti, assunzioni, Todi festival o altro. Basta rispondere sul piano amministrativo e consegnare gli atti richiesti.
Il centrosinistra ha scelto la strada politica del controllo rispetto a quella giudiziaria intrapresa da taluni esponenti della destra o semplicemente giustizialista invocata anche da Primieri.
La differenza ci sembra evidente. E se qualcuno pensa di intimorirci con minacce di commissioni d’inchiesta (non previste, come in Parlamento, tra l’altro) si sbaglia di grosso semplicemente perché abbiamo la coscienza a posto. E, con la consapevolezza, del nostro ruolo in questo momento continueremo ad incalzare questa amministrazione su tutto ciò che riterremo opportuno: questa è democrazia. O vogliono tapparci la bocca? Nel caso lo dicano esplicitamente.
Al contrario noi attendiamo risposte di merito e non politiche, copie di atti su appalti proceduralmente un po’strani, sulle discriminazioni nelle stabilizzazioni del personale precario del Comune, su chi si assume il rischio imprenditoriale del Todi Festival (si vogliono triplicare i costi e va bene, si vuole cambiare direzione artistica e va bene, ma alla fine chi paga? Finora il rischio d’impresa era a carico del privato organizzatore, ora si vuole accollarla al Comune?), tanto per citare alcune questioni.
Ed inoltre sarebbe il caso che cominciaste ad assumervi le vostre responsabilità per i ritardi nell’avvio di opere pubbliche che voi avevate promesso in tempi brevi (imprudenza nella comunicazione, superficialità amministrativa o che altro?), per le cartelle ici sui terreni che voi avete inviato confermando con il vostro voto sul bilancio di assestamento del novembre scorso tale previsione d’entrata (e quel giorno nessuno ha sollevato il problema, nemmeno i pentiti di oggi), per il vostro voto favorevole (AN e Forza Italia) sul Piano Regolatore Generale del 2002.
Tra l’altro stabilire una connessione così automatica tra Previsioni del PRG e tasse è improprio e sbagliato perché la programmazione urbanistica segue altre leggi e principi e non si può far dipendere dall’Ici, a meno che non si voglia fare un PRG a coriandoli o macchia di leopardo saltando i terreni di chi non vuol pagare l’Ici.
Avete avuto il tempo di riflettere su questo argomento e potevate mettere in campo soluzioni diverse. Non lo avete fatto ed oggi è puerile scaricare su altri responsabilità e comportarsi come i bambini presi in flagranza che si difendono accusando il compagno di giochi o i fratelli. Tra l’altro il nuovo Piano Regolatore funziona, sta garantendo sviluppo e crescita economica, occupazionale e demografica.
Sul lavoro svolto nei consigli di amministrazione dell’ETAB e della Veralli Cortesi, citiamo solo l’impegno profuso in questi anni per garantire bilanci in pareggio e nello stesso tempo ammodernare, espandere e qualificare i servizi.E da ultimo una considerazione a proposito di sassi e pietre: chi è senza peccati scagli la prima pietra, dice il Vangelo, non altri!
Partito Democratico – Todi

25 gennaio 2008
Voglio mettere i concorsi pubblici di Marsciano in piazza!

Vorrei far presente che nel sito Internet del Comune di Marsciano vi è una pagina, alla voce esiti: Progetto di servizio civile: Graduatoria provvisoria progetto di "Cittadinanza attiva". Nei giorni scorsi c’era anche la graduatoria di un altro concorso per geometra, che è stata tolta.
Io ho stampato le graduatorie e le ho affisse in piazza a Spina, prontamente tolte! Le ho riaffisse e nuovamente tolte, e via così per almeno 5 volte. Motivo: al primo posto da geometra è risultato vincitore il figlio di un noto esponente politico della sinistra locale, nell’altro ai primi due posti e specialmente il secondo la figlia di una nota esponenete politica locale.
Non è che come giornale potreste nel prossimo numero pubblicare nel giornale che arriva in tutte le case le relative graduatorie? Anche perchè dietro a questi "concorsi" c’è stata bagarre in Giunta, ma messa subito a tacere. Credo che sia giusto che la cittadinanza conosca le graduatorie dei concorsi pubblici, anzi dovrebbe essere l’Amministrazione comunale che dovrebbe affiggere sia il bando di concorso, sia le graduatorie, e non che ci sia vergogna di mostrarle al popolo come è successo a Spina.
Daniele Pochini

25 gennaio 2008
PD: il lupo perde il pelo ma non il vizio

Dopo il comunicato del dicembre 2007 in cui si auspicava l’avvio di “un serio confronto politico” fra le forze più significative della nostra realtà e dopo l’apertura di credito a tale confronto da parte nostra, neanche troppo convinta per la verità ma comunque avevamo sperato, il P.D. riscopre il gusto di caricare a testa bassa.
Certo è molto più facile accusare la Giunta di centro destra di tutti i mali del mondo piuttosto che confrontarsi seriamente sui problemi della città, considerando soprattutto “la coda di paglia” derivante dal fatto che i problemi e le difficoltà attuali derivano tutti ben sessanta anni di malgoverno della sinistra. Si accusa la Giunta di non avere ancora provveduto in ben sette mesi a portare a termine tutto ed il contrario di tutto. Dalla ristrutturazione di Izzalini all’acquedotto di Camerata, alla zona industriale, al Cimitero di Romazzano, all’area sportiva di Collevalenza per finire con il Festival e l’ICI.
Ci si dimentica, evidentemente, di quando per un asfaltatura o un marciapiede (vedi ad esempio Ponte Rio o Quartiere Europa) bisognava attendere una scadenza elettorale. Ci si dimentica di un PRG pensato ed utilizzato come “clava elettorale” con aree edificabili distribuite a pioggia e con miracolose trasformazioni di terreni da area di rispetto a risanamento idro-geologico ad edificabili.
Ci si dimentica che abbastanza spesso nelle ultime edizioni del Festival era invalsa la pratica di invitare i passanti a sedersi pur di fare finta di avere pubblico agli spettacoli.
Ci si dimentica che negli ultimi 10 anni l’imposizione fiscale comunale è stata sempre e comunque in crescita fino a raggiungere i massimi consentiti in tutte le sue voci, dall’IREF comunale all’ICI alle tariffe della nettezza urbana.
Ci si dimentica di un’area industriale venduta a privati solo per fare cassa ed evitare di doverla gestire.
Potremmo continuare ancora molto a lungo, ma non è questo il nostro scopo, tanto i cittadini queste cose le conoscono bene.
Quel che interessa è riaffermare che nessun dialogo sarà mai possibile finché prevale la logica dello scontro frontale e della campagna elettorale permanente.
Antonio Ortensi, Renzo Boschi – Forza Italia Todi

24 gennaio 2008
Ai nemici in fronte un sasso, agli amici tutto il cuore!
Gli ultimi avvenimenti politico-amministrativi in Todi, hanno posto in evidenza l’incompatibilità nei rapporti tra il Centrodestra ed il Centrosinistra. Situazione peraltro ben desiderata e comunque prevista dal sottoscritto, che ha sempre espresso una linea d’isolamento verso chi rappresenta in qualche modo la vecchia nomenclatura politica rossa.
All’interno del Centrodestra c’è chi non è del tutto concorde ad un atteggiamento intransigente, sia per il timore della nostra inferiorità numerica in Consiglio, sia anche per i soliti motivi di quel tanto decantato moderatismo che poi rileva debolezza politica. Per sessant’anni i signori Sinistri non hanno fornito prova d’altruismo politico né di moderatismo.
Consapevoli di quale sia l’impegno preso con gli elettori e quale sia stato il perentorio mandato dei cittadini di Todi, che hanno inteso fare piazza pulita di zarine e giannizzeri vari, io e chi rappresento, tireremo diritto senza flessioni. Gli appelli alla collaborazione che spesso si sentono, nell’aula Consigliare e nei comunicati delle forze politiche, non ci appartengono. L’elettorato, votando così come ha votato nel ballottaggio, non voleva commistioni, né tanto meno situazioni che in politichese vengono definite “inciuci”.
Dopo il comunicato di apertura verso il PD di Forza Italia, non isolato nelle intenzioni, come sopra detto, in questi giorni è uscito un documento firmato dal vicesindaco Moreno Primieri, che (passato il colpo di sole) denuncia un accanimento pretestuoso e protervo dei Sinistri. Infatti, Moreno Primieri, rispondendo per le rime alla faziosità del Centrosinistra, fa l’ottima proposta provocatoria di istituire una commissione che valuti gli sperperi e le malefatte amministrative di questi signori. Benissimo!
Bisognerà andare a fondo, adesso che Primieri ne ha parlato e ci sarà da veder chiaro sul la vicenda della Calibia o ex Chemit. Bisognerà controllare pure i bilanci della Veralli Cortesi. Insomma, come dicevamo noi Fiammisti in campagna elettorale, andiamo a guardare nei cassetti e tiriamo fuori le loro malefatte. Bisognerà metterli definitivamente con le spalle al muro e responsabilizzarli di fronte all’opinione pubblica cittadina. Loro pensano di “ritornare” e se così fosse, dopo i risultati d’inchiesta di una simile commissione, non li voterebbero neanche i loro familiari.
Per quanto riguarda l’Etab "La Consolazione", si può lasciar perdere: c’è già la Corte dei Conti ad indagare sull’alienazione dei terreni a Pantalla e si spera che si muova, nella stessa direzione, anche la Magistratura. Complimenti a Moreno Primieri, per la determinatezza e la lucidità politica del tuo intervento. C’è una storica canzone che dice: “Ai nemici in fronte un sasso, agli amici tutto il cuore." Questi non sono nostri amici e non lo sono neanche della città.
Mario Epifani – capogruppo di Fiamma Tricolore

24 gennaio 2008
Papa e Università: ci sentiamo un po’ più poveri

L’Università italiana luogo della ricerca, del sapere e del confronto. Il luogo principe dove educazione e dialogo sono di casa e dove, più che in altri posti, si dovrebbe essere aperti e maturi abbastanza per ascoltare, magari senza condividere, quello che viene detto dal relatore di turno.
È questa l’immagine dell’Università che ricordiamo e che crediamo essere l’unica possibile; un luogo di crescita e di formazione personale.
Il 17 gennaio abbiamo con tristezza appreso che forse quel modello che ricordavamo non esiste più.
Il Papa, invitato a tenere un discorso per l’apertura dell’Anno Accademico, ha dovuto rinunciare per evitare gravi disordini di ordine pubblico. Ancora una volta una piccola minoranza, ma bene organizzata, impone la propria volontà.
Con questa lettera vogliamo così esprimere profondo rammarico per avere visto alla Sapienza vincere la chiassosa minoranza a dispetto della maggioranza, l’insensatezza a dispetto della ragionevolezza e la violenza prevalere sul dialogo.
Oggi ci sentiamo un po’ più poveri non perché non abbiamo ascoltato il discorso del Papa, al quale comunque manifestiamo tutta la nostra solidarietà, ma perché si è dato un segnale di inciviltà del quale avremmo volentieri fatto a meno.
Proposta Marsciano

23 gennaio 2008
Cuffaro, Prodi, Bassolino, Iervolino, Pecoraro Scanio, Mastella… che razza!

Cuffaro condannato a cinque anni. Resta al suo posto: “non ho aiutato la mafia, ma solo qualche mafioso: non ho motivo per andarmene”. Farebbe bene ad andarsene invece e ci dovrebbe essere una legge, che purtroppo nessuno voterà mai, secondo cui, se si è condannati, si deve lasciare il proprio incarico pubblico.
Casini a “Che tempo che fa” difende Cuffaro a spada tratta e alle domande di Fazio risponde con la speranza che tutte le accuse cadano. Farebbe meglio a fare un passo indietro e a scendere dalla rocca di difesa della casta di cui fa parte. Non può, ogni volta che si parla di un politico accusato, ridursi tutto al semplicistico concetto di lotta tra poteri.
Prodi si sente soddisfatto del contratto dei metalmeccanici. Bravo. 127 euro in 30 mesi dopo un anno di trattative ed ha la faccia di ritenersi soddisfatto. “Per cosa?” gli chiederei. Sa fare quattro conti? Se consideriamo anche il periodo di ritardo nel rinnovo del CNL, l’aumento che tanto lo soddisfa equivale a 42 euro e pochi spiccioli dopo un anno; ma con un’inflazione reale di quasi il 3% dai 1.000 euro di stipendio ne vengono rosicchiati circa 30. Perciò dei 42 ne restano 12 che per 12 mesi fa 144 euro totali in più all’anno. Grazie alla finanziaria ed agli aumenti scatenati ne pagheremo 200 circa all’anno a testa. Beh grazie Prodi per essere soddisfatto al posto dei metalmeccanici. Che risponderà: “c’è anche l’una tantum di marzo…”.
Bassolino che avrebbe fatto bene a dimettersi, se avesse avuto un minimo di dignità, resta lì sulla sua bella poltroncina, nonostante la condanna di dicembre per il periodo in cui era commissario dell’emergenza rifiuti. La Iervolino lo segue a ruota e non fa nemmeno un mea culpa, per quello che comunque potrebbe valere. Da più di sei anni è sindaco di Napoli, ma ammette di non essersi mai accorta della situazione del suo Comune e di non avere responsabilità dirette nella grave situazione in cui gravita la Campania. Nemmeno Pecoraro Scanio è responsabile della situazione campana tant’è che tutto il Governo farà corpo intorno a lui al momento della mozione di sfiducia chiesta dall’opposizione. Vuoi vedere che la colpa dell’emergenza rifiuti è colpa solo dei campani che mangiano più di tutti gli altri italiani?!
Ed il povero Mastella? A parte il fatto che potrebbe essere stato usato come capo espiatorio per distrarre l’attenzione da quanto accade in Campania, e dopo le tante lacrime di coccodrillo versate, almeno un briciolo di onestà, dimettendosi, l’ha mostrata.
Grazie per essere così attaccati al vostro posto! Ora sì che ci sentiamo tutelati tutti.
Luca Cardaio

23 gennaio 2008
Lettera all’Europa contro le favole italiane sugli inceneritori
Egregio Commissario Dimas, siamo cittadini italiani e siamo costernati per quanto sta capitando nel nostro paese, ormai diventato lo zimbello del mondo per la vicenda dei rifiuti in Campania. In allegato troverà l’ appello che già un anno fa scienziati e medici avevano rivolto all’Europa su questo problema.
Oltre 14 anni di gestione in regime di emergenza non hanno risolto assolutamente nulla, anzi hanno aggravato sempre più, un problema che non ha assolutamente nulla di "emergenziale" perché in tutti i paesi del mondo si producono rifiuti. Le direttive dell’ UE forniscono una chiara gerarchia dei trattamenti per il loro smaltimento: riduzione, riciclo, riuso, e solo per la quota residua recupero energetico e non solo tramite incenerimento.
Purtroppo la crisi napoletana appare del tutto strumentale al fare passare nel nostro paese l’incenerimento come metodo privilegiato per la soluzione del "problema rifiuti", ribaltando completamente ciò che la stessa UE suggerisce. In Italia non sono messe in atto, se non in singole virtuose realtà grazie ad amministratori responsabili , quei metodi di raccolta (door to door) che responsabilizzano i cittadini e che possono garantire una buona qualità del prodotto differenziato ed il loro effettivo recupero.
L’incenerimento continua ad essere incentivato, solo nel nostro paese, come fonte di energia rinnovabile, nonostante il minimo rendimento energetico di questi impianti ( che sono per la maggior parte impianti di rifiuti tal quali), i gravi danni all’ ambiente e all’ economia che anche di recente si sono registrati( latte contaminato oltre il consentito da diossine a Brescia, territorio già gravemente inquinato, ove funziona il più grande inceneritore d’Italia) e nonostante il fatto che il kilowattora ottenuto bruciando rifiuti, sia quello gravato dalla massima emissione di CO2.
Numerosissimi sono gli studi che hanno evidenziato danni alla salute sulle popolazioni esposte, danni che nessuno può escludere anche con i "nuovi" impianti e che hanno indotto migliaia e migliaia di Medici, di cittadini, di intellettuali ,di associazioni ambientaliste a prendere posizioni anche con esposti e denuncie alla Magistratura, affinché venga semplicemente fatto ciò che in tutto il mondo civile si fa, mettendo al primo posto la salvaguardia dell’ ambiente per la tutela nostra e di chi verrà dopo di noi.
Commissario Dimas, La supplichiamo, ci ascolti, faccia tutto quanto è in suo potere affinché si scongiuri questo ennesimo disastro, affinché si facciano scelte che guardano avanti e non indietro, all’ età del fuoco.
Lettera firmata da intellettuali, associazioni, medici, cittadini di ogni parte d’Italia

22 gennaio 2008
Epifani a Giorgi: "Non stuzzicare il cane che dorme"

Caro Mauro, su questa vicenda dell’ICI si è detto di tutto, ma nessuno dice che con il Piano Regolatore in attuazione c’è stata gente che ha scavato un sentiero per recarsi all’Ufficio del Piano, legittimamente dico io, per fare i propri interessi.
Non sto certamente dalla parte di coloro che hanno posto in essere una speculazione edilizia, per poi lamentarsi della cartella dell’ICI che devono pagare. Non sto dalla parte di coloro che si sono trovati in tasca tanti soldini per aver ottenuto edificabili i propri lotti di terreno. Non sto dalla parte di coloro che hanno venduto anche a più della valutazione attribuita dal Piano Regolatore e piangono con il sorcio in bocca. Certamente non sto dalla parte di coloro che hanno redatto il Piano Regolatore, incuranti delle conseguenze, ma ben attenti a far vincere, con questo strumento, le elezioni alla Marini. Non sto con i mestatori a tutti i costi.
Avresti dovuto essere un po’ più accorto nel definirmi un cane da pagliaio: sai bene che mordo e se abbaio, abbaio da vicino. Sto, comunque, con chi si ritrova con reali problemi, causati da un Piano Regolatore politicamente ad hoc (c’erano l’elezioni) e da leggi e decreti che obbligano le amministrazioni, per non contravvenire alle leggi erariali, ad inviare cartelle. Tu stai svolgendo il tuo ruolo che è la ricerca di visibilità, ma per ottenere ciò non puoi lanciare accuse a destra ed a manca.
L’Amministrazione ha emesso comunicati in merito e c’è uno sportello dove il cittadino può recarsi per avere tutti i chiarimenti ed il supporto per risolvere l’eventuale problema. Io non sono cambiato e, come ben sai, non gestisco nessun potere, non avendo preteso, né accettato cariche istituzionali, se non quella di consigliere che è elettiva. Io non sono uscito dal mio partito perché non mi si nominava Capogruppo o consigliere alla Comunità Montana.
Riguardo all’interrogazione dell’on. Orlando, non ho espresso alcuna critica al suo lodevole interessamento. Hai dunque interpretato male quanto ho detto, cioè, che nel chiedere un intervento legislativo a chiarimento e correzione di un decreto lesivo degli interessi del cittadino e tale da condizionare il comportamento delle amministrazioni comunali, di fatto, si riconosce che gli amministratori di Todi, come in tanti altri comuni, non potevano che inviare le suddette cartelle.
Non stavi nella maggioranza Marini quando avete approvato il Piano Regolatore? Non stavi preparando con lei la campagna elettorale quando avete deciso che non era il caso di spedirle in prossimità delle elezioni? A proposito di potere: come vedrai conto poco, perché all’incontro da te promosso, il sindaco ed altri amministratori ci saranno. Io sono del parere che non si dovesse soddisfare un atteggiamento strumentale come il tuo e resto di quest’opinione.
Io non sono cambiato. E Tu? Perché, caro amico Mauro Giorgi, quando firmi i documenti non dichiari di essere un consigliere comunale dell’Italia dei Valori? Dovrai ben far capire a chi ti ha votato (da Sinistra) che sei passato da un’altra parte.
A proposito di cani, vorrei ricordarti quell’adagio che dice: “Non stuzzicare il cane che dorme”.
Mario Epifani – capogruppo di Fiamma Tricolore

22 gennaio 2008
Giorgi a Epifani: Ariecco il ‘cane da paiaro’!

Leggendo l’intervento di Epifani sull’ICI mi viene da dire: Arrieccolo il "cane da paiaro"… solo che ad alzare i toni non si fanno gli interessi dei cittadini, anzi tutt’altro! Dove è finito l’Epifani battagliero che vedeva dappertutto le ingiustizie in quello che facevano i Sinistri nelle precedenti Amministrazioni? Evidentemente il potere cambia, altro se cambia !!!
Vorrei dire al caro Epifani:
– se poco poco il comportamento dell’attuale Amministrazione sulla questione ICI fosse stato tenuto in altri tempi, cosa avresti scaricato in fondo le scale del Comune.
– sei o non sei dalla parte della gente come spesso hai sottolineato quando eri all’opposizione?
Considerato ciò perché non contribuisci a vederci chiaro approfondendo le problematiche il cui esito a quanto pare tanto scontato proprio non sembra?
Vuoi far credere di essere autonomo e virtuoso invece sembra proprio che sei sempre più vincolato all’Amministrazione. Condizione normale e legittima ma almeno non far credere il contrario, come nel caso di alcuni consigli comunali fa quando con tanta determinazione eri intervenuto per rendere pubblico ciò che ruotava intorno all’undicesimo consigliere. Sembrava dovesse cadere il mondo e poi… nulla!
Tutto questo perché credo che i cittadini vadano rispettati, le loro istanze vadano ascoltate, considerate e approfondite esattamente il contrario di quello che tu, Mario Epifani, stai chiedendo alla tua Amministrazione Comunale: snobbare i cittadini e le loro problematiche!
Non credo questo sia un buon consiglio e mi meraviglio che provenga da te. Evidentemente il potere cambia, altro se cambia!
Leggere che Mario Epifani chiede alla sua Amministrazione comunale di non partecipare all’assemblea pubblica indetta da me e dal consigliere Serafini sul tema dell’ICI mi lascia veramente di esterrefatto.
Vuol sottrarla così al confronto con i cittadini, però nello stesso tempo puntualizza, parole sue, "…che talune incongruenze delle cartelle inviate meritano l’attenzione dell’Amministrazione per sollevare il cittadino da errori tecnici o di valutazione…".
Questo caro Epifani è il comportamento che mette con le spalle al muro te e non chi sta cercando di aiutare i cittadini a capire, valutare ed eventualmente difendersi dagli errori tecnici e di valutazione di cui tu stesso parli riconoscendo la loro esistenza.
Per quanto riguarda l’interrogazione dell’On. Orlando penso che ci sia solo da ringraziarlo per aver ancora una volta dimostrato sensibilità e disponibilità verso il nostro territorio e la nostra Regione.
Nello specifico dell’ultima parte dell’interrogazione in cui l’Onorevole Orlando chiede "…se non si ritenga opportuno, vista la confusione che si sta creando in diversi Comuni d’Italia, intervenire dando un’interpretazione definitiva a quanto disposto in materia di ICI dal decreto-legge n° 223 del 4 luglio 2006 (convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n° 248), in particolare per quanto ne concerne l’uso retroattivo…" penso proprio che tu non sappia cosa è un’interrogazione parlamentare e come deve essere presentata perché, altrimenti, non ti saresti espresso come hai avuto modo di fare.
Evidentemente il potere cambia, altro se cambia!
Mauro Giorgi – consigliere comunale

21 gennaio 2008
Primieri: "Una commissione sugli sperperi della sinistra di Todi"
Dopo le prese di posizione del gruppo consiliare del P.D. (vedi intervento pubblicato il 17 gennaio) sulle gare di appalto del contratto di Quartiere di Ponte Rio si ha la sensazione che non ci sia un limite al peggio. In altri termini non esiste un limite al progressivo peggioramento della situazione di scontro permanente, cercato e voluto esclusivamente dal P.D., su argomenti che non hanno nulla a che vedere con la politica.
In questi mesi si è respirato un clima di dissoluzione del centrosinistra tuderte, seguito da una penosa rassegnazione dei nuovi esponenti del partito democratico alle logiche dei vecchi rappresentanti dei D.S.
Eppure la sovranità popolare ha deciso che non vuole più saperne dell’arroganza dello zar(ina) e della sua corte.
Noi non abbiamo nulla da temere! Le accuse del P.D. sono pretestuose e demagogiche.
Tuttavia, visto che il gruppo consiliare del P.D. rappresenta politicamente la continuazione del centrosinistra, al governo della città fino a pochi mesi fa, e considerato che rispecchia nei modi l’arroganza di esponenti di sinistra del recente passato, anziché sottoporre a domande pretestuose l’attuale Giunta, perché non promuove una commissione consiliare di indagine su questioni a cui per anni il centrosinistra non ha mai risposto con chiarezza ?
Tanto per cominciare, sull’argomento dello sperpero dei soldi pubblici si potrebbe subito avviare una bella inchiesta sull’acquisto della struttura della Calibia o ex Chemit. Ricordo di avere invano per anni sollecitato risposte, ma ancora le attendo.
Oppure sempre il gruppo consiliare del P.D. potrebbe promuovere una commissione consiliare che anticipi i tempi della magistratura ordinaria e contabile per accertare se le vendite all’incanto fatte dall’E.T.A.B. la Consolazione, nel mese di maggio 2007, sono nel rispetto del vantaggio economico dell’Ente. Naturalmente questi sono solo due esempi ma volendo, anche solo negli ultimi dieci anni, di lavoro per una commissione consiliare di indagine penso che se ne possa trovare.
Chiaramente ciò è auspicabile nell’interesse di una proficua occupazione dei gruppi consiliari che, come quello del P.D., ritengono inutile un confronto leale e schietto con le forze politiche che governano Todi nell’esclusivo interesse generale dei cittadini.
Comunque non venite più a dire che siamo noi quelli che la mettono sul personale.
Siete Voi che avete perso la bussola. Non si era mai determinato un solco così profondo tra lo stato d’animo della maggioranza dei cittadini tuderti e la spavalda cecità di chi è ancora dietro le quinte del P.D., il quale si vorrebbe riaccreditarsi con i soliti proclami, senza percepire il senso di disappunto che provoca ogni sua riapparizione.
Per quanto ci riguarda è l’ora di amministrare e lo faremo senza remore e determinati ad alzare la voce se ciò sarà necessario a difendere la libertà dei nostri concittadini.
Moreno Primieri – vice sindaco di Todi

21 gennaio 2008
Su rifiuti e termovalorizzatori c’è in atto una disinformazione

Vi segnaliamo un eclatante caso di violazione al principio di pluralità di informazione. I mass-media nazionali, da qualche settimana, stanno dando spazio ad amministratori e rappresentanti dei gruppi industriali i quali sostengono l’inevitabilità e l’assoluta necessità di impiantare, nuovi impianti di incenerimento dei rifiuti.
Nussuno spazio è invece concesso ai numerosi studiosi (medici, biologi, naturalisti quali Antonietta Gatti, Stefano Montanari, Federico Valerio e Patrizia Gentilini solo per citarne alcuni) i quali sostengono che detti impianti rappresentano un enorme pericolo per la salute umana a causa dell’emissione – inevitabile ed ncontrollabile – di polveri ultrafini di dimensioni nanometriche che prendono il nome di "nanoparticelle". Nessuno spazio è concesso a luminari del calibro di Paul Connett, fondatore della strategia "RIFIUTI ZERO" la quale ha fatto sì che città come San Francisco o interi Paesi come la Nuova Zelanda possano fare a meno di discariche ed inceneritori.
Gli italiani devono invece assistere ad insensati e scellerati panegirici di questi impianti, inutili e dannosi sotto tutti gli aspetti. La Comunità Europea ha diffidato l’Italia dall’usare il termine "termovalorizzatore", ritenuto assolutamente truffaldino.
A livello internazionale è scientificamente stato dimostrato che un "termovalorizzatore" produce una tonnellata di ceneri tossiche ogni tre tonnellate di rifiuti bruciati, consuma più energia elettrica di quanta non ne produca (quindi non "VALORIZZA" nulla), emette quantità impressionanti di nanoparticelle responsabili di malformazioni fetali ed aumento di insorgenza di neoplasie quali linfomi e sarcomi.
Tutto ciò è confermato dall’esistenza di un’abbondante letteratura scientifica.
Eppure si continuano ad assistere a servizi telegiornalistici che sono, di fatto, veri e propri spot pubblicitari.
Personaggi come Veronesi, solerti nel mettere in guardia la gente sui rischi che si corrono mangiando polenta e balsilico, hanno perfino negato ogni verità scientifica dichiarando che non esisterebbero, a loro dire, prove circa la pericolosità di questi impianti.
Chiediamo che venga fatto rispettare il principio di PLURALITA’ DI INFORMAZIONE e che venga quindi dato adeguato spazio anche a quei liberi uomini di scienza che, conoscendo a fondo il problema in quanto, con umiltà, lo hanno studiato a lungo, sostengono con autorevoli dati scientifici alla mano l’alto livello di nocività degli impianti cosiddetti "di termovalorizzazione" dei rifiuti.
Ci dichiariamo pronti ad intraprendere, qualora detto principio non venga fatto rispettare, adeguati percorsi istituzionali sollecitando in primis la Corte di Giustizia Europea.
Enrico Cerquiglini, Roul Mantini – Comitato per l’Ambiente di Gualdo Cattaneo

20 gennaio 2008
Quelle strumentalizzazioni sull’ICI…
Sollecitato da Mauro Giorgi, l’on. Leoluca Orlando ha presentato un’interrogazione in Parlamento. Il tema è quello riguardante la vicenda delle cartelle ICI. Di fatto, il contenuto dell’interrogazione conferma che il comportamento dell’Amministrazione Ruggiano è stato corrispondente alle leggi ed ai decreti che regolano la materia. Basta leggere come termina l’interrogazione.
A me sembra che il contenuto di questa interrogazione sia emblematico e che metta con le spalle al muro chi ha cercato di cavalcare la tigre, ergendosi a tribuno, per poi arrivare a conclusioni che scagionano di ogni responsabilità l’attuale Amministrazione.
Voglio puntualizzare che talune incongruenze delle cartelle inviate meritano l’attenzione dell’Amministrazione per sollevare il cittadino da errori tecnici o di valutazione. Però, basta con chi si lamenta dell’ammontare della tassa ICI pervenutagli, quando poi ha già venduto l’area fabbricabile per circa 200.000 euro.Qualcuno piange con il sorcio in bocca!
Per quando riguarda l’incontro pubblico promosso dal comitato e dal consigliere Mauro Giorgi, dopo i chiarimenti, le indicazioni e la disponibilità degli amministratori ed i funzionari comunali, credo che “sparate” di questo tipo, che sanno di protagonismo, non debbano essere considerate.
A parer mio L’Amministrazione deve ignorare e non cadere nel trabocchetto di partecipare a questo demagogico e strumentale incontro.
Mario Epifani – consigliere comunale Fiamma Tricolore

20 gennaio 2008

Vigili e Guardie ecologiche per applicare la pulizia

Come sempre, Alessandro Panini Finotti (vedi lettera più in basso) riesce con arguzia e fantasia a sottolineare problemi reali che dovrebbero,a mio parere, essere oggetto di attenzione da parte dell’amministrazione.
Vorrei aggiungere, a sostegno delle parole finali dell’intervento, che oltre all’apprezzamento i cittadini sono molto più partecipi di quanto non si creda.
Come ho avuto modo di dichiarare in un recente incontro degli Ecodem a Marsciano, l’esperienza mi porta a sottolineare che non è tanto l’essere premiati individualmente attraverso sconti sulla Tarsu o sull’ICI (che sarebbero veramente poca cosa) che incentiva la collaborazione quanto la certezza che vengano perseguiti i trasgressori.
Un elemento negativo è dato proprio dalla frustrazione di chi si applica nella pulizia, nella raccolta differenziata, nell’utilizzo dell’isola ecologica che assiste al proliferare di maleducati, incivili che non sono sanzionati in nessuna maniera!
Se provo a segnalare ad un commerciante di avere cura a piegare gli scatoloni invece di depositarli aperti sul marciapiede oppure invito un concittadino ad utilizzare gli appositi contenitori dei rifiuti molto probabilmente ottengo una animata discussione piuttosto che un plauso. Forse se quanto sopra fosse svolto da un vigile o una guardia ecologica (realizzabili attraverso le associazioni ambientaliste) si potrebbe ottenere qualche risultato positivo.
Maurizio Pierdomenico

20 gennaio 2008
La "strada della caccia" è pericolosa e va sistemata con urgenza

Sono residente in San Biagio della Valle da circa 12 anni. Vorrei segnalare lo stato di degrado in cui verte la strada denominata "della caccia" che collega San Biagio con la zona di Bagnaia-Castel del Piano.
Il manto di asfalto si sta’ sgretolando, dando luogo a delle buche molto pericolose per la circolazione stradale. Se si incontrano 2 autoveicoli contemporaneamente vi è rischio di incidente anche per l’eccessiva strettezza della carreggiata.
Mi domando come è possibile da parte del Comune di Marsciano di tenere una strada in questo stato, visto anche l’incremento demografico che si sta verificando nella frazione. Non si possono urbanizzare i terreni senza prevedere che a questo dovrebbe corrispondere una anticipata previsione di costruzione di strade ed infrastrutture per la scorrevole circolazione veicolare.
Porgo codesta mail alla cortese attenzione della vostra redazione, ma soprattutto all’attenzione del sindaco e dell’Amministrazione comunale di Marsciano affinchè scongiuri in tempo il verificarsi di ulteriori incidenti, dovuti al problema sopracitato.
Gianni Baiocco

20 gennaio 2008
Immondizia: premi i volenterosi e punizioni per i lavativi

Il sindaco e il vice sindaco di Todi sono cultori di scienza del diritto e a loro suggerisco un accorgimento utile a superare la situazione imbarazzante e critica della sporcizia sulle strade che circondano Todi o che soltanto sfiorano i confini amministrativi.
Se sono d’accordo nell’ammettere che la spazzatura sparsa ai bordi dell’asfalto, nelle due stazioni, nelle cunette, sulla superstrada e sulle strade provinciali, e mai rimossa, è un oltraggio alla bellezza della nobile città, chiedano il risarcimento del danno ambientale all’Anas, alla Regione, alla Provincia, alla Centrale Umbra, ciascuna per la propria parte di trascurata competenza. L’Umbria vanta d’essere il “cuore verde” d’Italia. Per scongiurare il collasso parta da Todi la pulizia delle arterie.
E le strade di casa, quelle che percorriamo tutti i giorni all’andata e al ritorno dal lavoro, con la spesa, o soltanto per le passeggiate, chi le cura? Dobbiamo averne cura noi. Ognuno deve sentirsi responsabile della proprietà collettiva e contribuire al mantenimento del decoro per scongiurare il degrado e non restarne vittime.
Ci sono delle ordinanze che obbligano i proprietari dei fabbricati a tenere sgomberi i marciapiedi in caso di nevicate. Si possono rendere esecutive anche per la spazzatura mai raccolta, lasciata cadere dagli altri come neve o abbandonata da noi per noncuranza.
Disponga il sindaco Ruggiano che tutti i proprietari di case e dei terreni che confinano con le strade pubbliche hanno l’obbligo della pulizia periodica. Una volta alla settimana, o una volta al mese, padri e madri, nonni e nipoti, pale e scope in mano, si dovranno impegnare a raccogliere le schifezze che stanno invecchiando o che sono state gettate il giorno prima dal solito imbecille, a richiuderle nei sacchetti che il Comune avrà fornito e a deporle nei cassonetti o portarle all’Isola ecologica. Premi per i volonterosi – uno sconto sull’Ici per esempio o un passaggio sul telegiornale – e punizioni per i lavativi. E qui la fantasia non ha limiti: pubblicazione dell’elenco degli egoisti, lettere di richiamo, ispezioni dei vigili urbani, multe e via elencando.
Ho fantasticato, ma solo un poco. Penso che la grande maggioranza della popolazione di Todi e dintorni apprezzerebbe d’essere mobilitata se il sindaco chiedesse, con le giuste parole, di avere cura di quella porzione di strada che ci sta di fronte, o che fiancheggia il nostro pezzo di terra. Animo, dunque. Non facciamo come a Napoli dove si dicono abbandonati dallo Stato e che la situazione è uno schifo.
Alessandro Panini Finotti

18 gennaio 2008
Adesso, improvvisamente, tutti si interessano all’ICI…

Chissà perché ora tutti sono interessati all’ICI. E per tutti, al di là della maggioranza di Governo della città, mi riferisco all’opposizione. Se ci fosse un minimo di onestà, di dignità umana anche se non politica, di coerenza con quanto messo al fuoco negli anni passati, dovrebbero fare un mea culpa, anziché attaccare l’Amministrazione attuale.
Non sono e non voglio fare il paladino difensore dell’Amministrazione, anche perché, se mai ce ne fosse bisogno, sindaco ed assessori sanno difendersi da soli. È che, come succede nel resto del Paese, quando c’è un problema di una certa entità, invece di darne spiegazione o risolverlo, si preferisce spostare il tiro da un’altra parte. Così, invece di ricordare ai cittadini che la pioggia di cartelle esattoriale è solo il frutto della sconsiderata, quanto mai non sufficiemente analizzata, operazione di trasformazione in edificabili delle aree all’interno del nuovo Piano regolatore per Ponterio.
Già perché sarebbe il caso di ricordare che gli abili redattori del piano che hanno decretato l’edificabilità delle aree, lo hanno fatto spesso guardando una cartina, senza nemmeno dare troppa importanza ai riferimenti topografici in essa contenuti. Così orti, greppi, rive di fossati, giardini sono diventati aree su cui edificare garage a sei/sette piani, mini centri commerciali da 30 metri quadrati!
E francamente fa un certo effetto leggere comunicati come quello dei socialisti tuderti che sembrano cadere dalle nuvole: “all’arrosto avete contribuito pure voi!” bisogna rispondere. Certo dal loro modo di fare non si può che imparare l’arte della mistificazione e del confondere le idee ai cittadini, elettori e non.
Luca Cardaio

17 gennaio 2008
Appalto Contratto di Quartiere: aspettiamo le copie dei verbali di gara!
Il Gruppo consiliare del Partito Democratico, in riferimento alle gare espletate dall’Amministrazione comunale nei giorni 19 e 20 dicembre 2007 riguardanti i due principali interventi per dare attuazione al progetto relativo al Contratto di Quartiere di Ponterio e considerate le esternazioni del sindaco e del vicesindaco Primieri, sorprendenti sia sul profilo politico che legale, nell’esercizio pieno della funzione di indirizzo e controllo dei consiglieri comunali, ma soprattutto nell’interesse generale di dare attuazione al Contratto di Quartiere, per il quale come centrosinistra ci siamo impegnati nella fase di elaborazione e di reperimento delle risorse, e alquanto preoccupati dell’incertezza e approssimazione della fase attuativa, poniamo i seguenti interrogativi a sindaco e Giunta comunale:
– Perché, pur avendone fatto richiesta il 21 dicembre 2007, a noi consiglieri comunali non sono state trasmesse le copie dei due verbali di gara relativi all’appalto dei lavori dell’Argine del Tevere e del Contratto di Quartiere? Del resto il Comune ha già comunicato all’affittuario del fondo rustico l’esito della gara per il diritto di prelazione, il Sindaco ed il vicesindaco hanno reso noto alla stampa gli esiti delle offerte economiche delle ditte, ma perché i verbali che sono stati redatti il 19 e 20 dicembre 2007 non ci vengono consegnati, ad un mese dalla richiesta ed avendo l’obbligo di metterli a disposizione dei consiglieri comunali dopo 5 giorni?? Non ci vorrete far credere che “fotocopiare” 10 pagine sia un atto “complesso” che richiede tempo? Le fotocopie ce le facciamo anche da soli!!! Forse in verità, i verbali non si sa bene dove siano…..!!!
– Sappiamo che per l’Argine di Ponterio hanno partecipato alla gara oltre 60 ditte e che la presunta aggiudicazione si aggira oltre il 20% di ribasso sulla base d’asta. E allora come si fa il giorno successivo a considerare congrua l’offerta pari ad un ribasso di appena 1,3% sulla base d’asta di circa 1 milione di euro?? Si può considerare questa offerta congrua??
– Assessore Primieri, Lei fa l’esimio giurista, ma anche noi abbiamo letto il Codice degli Appalti pubblici: allora ci spieghi quale è stata la ragione “politica” e tecnica della scelta di procedere con la gara ex art 53? “Qui casca l’asino”: perché si è scelta questa procedura che dall’esito appare tutt’altro che conveniente per il Comune?
– Noi sappiamo che si stanno “sperperando” soldi pubblici. Per il contratto di Quartiere è doverosamente opportuno procedere con gara aperta: un ribasso in media tra il 15 ed il 25% avrebbe fatto recuperare al Comune oltre 200.000 euro, invece di una cifra di appena 13.000 euro!! Vi sembra congruo un ribasso di appena 1,3%?? Rispondete a queste domande semplici ed elementari.
– Assessore Primieri il Codice dice che i principi, tra gli altri, per l’affidamento di opere e lavori pubblici sono quelli di economicità, trasparenza, libera concorrenza, parità di trattamento. E’ sicuro che in questo caso siano stati assicurati?? E’ certo che si stia facendo l’interesse economico del Comune??? A noi non sembra, ma attendiamo convincenti prove da parte dell’Amministrazione.
– Inoltre, visto che è molto bravo dal punto di vista legale, cerchi questo articolo del Codice: “Le stazioni appaltanti possono decidere di non procedere all’aggiudicazione se nessuna offerta risulti conveniente o idonea in relazione all’oggetto del contratto”. Per noi questo potrebbe essere il caso della gara relativa al Contratto di Quartiere di Ponterio per fare gli interessi del Comune. Perché non ci si interroga sul fatto che è pervenuta una sola offerta congiunta, mentre ne sono pervenute 11 per i lavori (e non sono state aperte???). Forse non si è sbagliato a seguire la procedura ex art. 53??
– Infine non ci è chiaro come sia stato possibile procedere all’apertura delle offerte per i lavori dell’Argine e dunque presumibilmente (oppure no??) all’aggiudicazione dei lavori dell’Argine mancando per quasi il 50% la copertura finanziaria?
Siamo però stupiti che a fronte dei nostri rilievi sindaco e Giunta, anziché approfondire la questione, preferiscano tentare di “coprire”. Ma chi e che cosa? Per quali motivi?
Attendiamo, per ora, risposte politiche e tecniche: questo è obbligatorio oltre che doveroso da parte del sindaco e della Giunta. E naturalmente aspettiamo di leggere i verbali delle gare.
Partito Democratico – Gruppo Consiliare Todi

17 gennaio 2008
L’altra faccia della nuova etichetta dell’olio

A proposito della nuova etichetta sull’olio, al di là dell’apparente buona notizia, faccio notare che il provvedimento assunto dallo Stato Italiano, comporterà come effetto certo, una procedura di infrazione da parte della UE, come già avvenuto nel caso dell’analogo provvedimento sancito dal ministro Alemanno nella precedente legislatura e questo perchè tale norma entra in contrasto con quelle comunitarie vigenti, alle quali gli Stati membri si devono allineare.
Maurizio Galletti

16 gennaio 2008
I "pizzini" nelle due bacheche del PD e il centro delle anoressiche

La politica, spesso e volentieri, non è quella cosa misteriosa, ignota ai più e connotata da un lessico incomprensibile, che viene descritta così di questi tempi. Anzi, riserva degli aspetti simpatici, i quali a loro volta sfiorano il comico, suscitano l’ilarità dei cittadini e delle persone che hanno un minimo di senso dell’umorismo.
Come si fa, mi chiedo, a non sorridere quando si legge la prima bacheca del PD (mi riferisco a quella della ex Margherita), che venendo su dal Corso precede quella degli ex Ds?
Infatti qualche democratico, da un po’ di mesi a questa parte (forse anni), a corredo di un collage di vari comunicati e articoli di giornale, appiccica dei “pizzini”, piccoli pezzi di carta scritti a mano, che sono soliti commentare i fatti politici della nostra città.
Servendosi di una grammatica “criptata” e di una sintassi non troppo fluida, l’anonimo democratico se la prende un po’ con tutti quelli del centro-destra ora al governo.
L’ultimo “pizzino” se la prende con chi, appartenente alle file dei sostenitori di Ruggiano, ha paventato nei mesi scorsi la chiusura, cito testualmente, “del centro delle anoressiche”.
Precisato che “il centro delle anoressiche” non esiste, casomai si chiama “Centro Residenziale per i Disturbi del Comportamento Alimentare e del peso” (non bisogna essere dottori per sapere che l’anoressia non è l’unico disturbo alimentare), l’anonimo estensore del pizzino se la prende appunto con chi aveva messo in guardia l’opinione pubblica dalla chiusura del Centro, dicendo che costoro sono degli iettatori e che “portano iella”.
Piuttosto che prendersela con la iella che portano gli avversari, non sarebbe più giusto che il centro-sinistra avvii una seria riflessione sulla depredazione del nostro nosocomio a tutto favore di Marsciano, con la nostra città svenduta sull’altare degli interessi dei DS di Perugia?
Quando è successo, noi iettatori professionisti eravamo ancora all’opposizione…
Umberto Magni – Forza Italia Todi

16 gennaio 2008
Sapienza? Discutibile l’invito dell’Università, ma il Papa doveva andare avanti

Per me rimane discutibile l’invito dell’Università al Papa ad inaugurare l’anno accademico.
Dal momento che il Papa ha ritenuto opportuno accettare perchè ha ritenuto l’invito non oggetto di strumentalizzazioni politiche (di cui dubito) ma occasione di incontro con il mondo universitario tanto da proporre contenuti inerenti alla pena di morte doveva andare.
Come cristiano mi sarei aspettato che la Sua missione (evangelica) doveva andare avanti.
Il messaggio cristiano si rivolge a tutti contestatori inclusi, come ai non credenti o ai peccatori, anzi in particolare a loro. Se costoro si sono mostrati intolleranti cosi non doveva mostrarsi il Papa.
Cosa significa che non si è ritenuta opportuna la partecipazione? Perchè alcune persone (docenti e non) hanno dissentito liberamente? Il Papa non può, non deve avere timore di andare in campo ostile (peraltro limitato). Chiedo, e di tutti coloro che avrebbero avuto piacere di ascoltarlo non si tiene conto?
Non prendo in considerazione l’eventualità di problemi di ordine pubblico (malgrado le rassicurazioni del Governo) perchè se cosi fosse saremmo veramente messi male!
Maurizio Pierdomenico

16 gennaio 2008
Ratzinger e la Sapienza come quarant’anni fa!

Chissà cosa penserebbero gli studenti de "La Sapienza" (i docenti no, lo sanno benissimo, almeno spero) se qualcuno gli dicesse che l’università dove sono fu fondata proprio da un Papa, quel Bonifacio VIII che, a quanto pare, fece qualcosa di buono durante il suo Pontificato, tralasciando tutte le altre nefandezze a causa delle quali il sommo Dante lo collocò nientepopodimenoché all’Inferno.
E chissà cosa penserebbero se qualcun’altro sostenesse che la città universitaria fu fatta costruire addirittura dal Duce!
Quale scandalo, quale disgrazia, quale atto di "catechismo padronale", per dirla con parole loro!
La cosa grave non sono tanto le grida di giubilo di quei quattro sfigati dediti al cazzeggio più totale e col fumo (di canna) negli occhi, quanto piuttosto il fatto che la protesta nasce da una sessantina (67 per la precisione…uno in più e avremmo fatto 68. Peccato, sarebbe stata una coincidenza interessante) di emeriti professori del dipartimento di fisica, i quali – cito testualmente – "..in nome della laicità della scienza e della cultura e nel rispetto di questo nostro Ateneo aperto a docenti e studenti di ogni credo e di ogni ideologia, auspicano che l’incongruo evento possa ancora essere annullato".
Comincio a pensare che anche codesti emeriti docenti abbiano respirato un po’ di fumo: anzitutto proprio perché l’Ateneo è aperto a ogni credo e ogni ideologia non vedo perché a una persona (peraltro invitata dal Rettore), sia esso il Papa o un bambino dell’asilo, non possa essere permesso di parlare. Ma non eravamo in democrazia? Ma non c’era la libertà di parola in Italia? Aaah, ma forse ho letto male la Costituzione: in Italia c’è la libertà di pensarla IN UN CERTO MODO.
C’è la libertà di offendere a ogni occasione chi professa la religione cattolica per poi scandalizzarsi se qualcuno su un giornale danese pubblica ironicamente qualche vignetta satirica su Maometto, o se qualcun’altro altrettanto ironicamente scherza sulle forme rotonde di Siddharta Gautama, o se quel buontempone di Calderoli prende un maiale e lo fa passare sopra il terreno destinato a una futura moschea.
Questo giammai, è offensivo! Invece non invitare il Papa all’università è un atto di civiltà? Di laicità? Di quella libertà che da quarant’anni vanno professando e della quale si fanno portatori? E se avessero invitato, che so, un rabbino, un imam, un pope? Quello sì, sarebbe stato giusto, progressista, democratico.
Ma in fondo, a pensarci bene, la spiegazione a tutto questo c’è: gli emeriti professori, appoggiati da un centinaio di fuori corso per i quali ogni okkasione è buona per fare kasino e okkupare (figuriamoci poi quando arriva "Nazinger") hanno avuto e continuano ad avere paura. Paura di un confronto, paura di un dibattito; perché se una persona alzasse la mano e provasse ad argomentare tesi che non siano le loro, non saprebbero come controbattere. Anzi, il modo ce l’avrebbero, ed è vecchio di quarant’anni: puntare il dito contro quella persona, buttargli là un "Fascista!" e girarsi dall’altra parte.
Emanuele Luna

16 gennaio 2008
Sanità: il sacco dei Lanzichenecchi continua!
A novembre, in riferimento al servizio di Anestesia, ebbi a definire il dottor Pierucci Giocondo un Lanzichenecco. Quello di turno si chiama Legato Giuseppe, che, nella sua veste di direttore della Asl2, è un altro tassello del quadro della continua aggressione ai danni del nosocomio tuderte e, guarda caso, come sempre, a favore della struttura dell’ospedale di Marsciano.
Il servizio in questione è quello della preparazione di medicinali antiblastici per la chemioterapia. Questi farmaci sono altamente tossici ed il loro trattamento deve avvenire in un locale dove le norme di sicurezza, per l’operatore infermiere, sono indispensabili. Ebbene, questi farmaci venivano preparati all’interno dell’Ospedale tuderte ed improvvisamente è risultato che il locale adibito a questa funzione non fosse più idoneo. Sarebbe bastato provvedere a trovare una nuova stanza corredata di tutte le accortezze per risolvere il problema. Invece no. L’infermiera che ha il compito della preparazione di questi farmaci, adesso, deve recarsi con la sua auto in quel di Marsciano, là prepararli e poi tornare a Todi per somministrarli ai pazienti. Guarda caso a Marsciano c’è il locale idoneo con tutte le prerogative sulle norme di sicurezza!
Il sindaco Ruggiano, preoccupato di questa nuova manovra di depotenziamento dei servizi ospedalieri e sanitari in genere, si era reso disponibile ad accollarsi le spese per la messa a norma di un locale all’interno del nosocomio di Todi, pur di non perdere anche questo servizio oncologico. A questa proposta, il signor Giuseppe Legato, risponde con una certa alterigia che tutto resta come ha deciso lui. Per sua ammissione non è un fatto economico, considerato che i costi per la sistemazione di un locale a Todi non sarebbero stati una grande spesa, “tanto (dice lui) è PROSSIMA l’entrata in funzione del nosocomio comprensoriale".
Ma che cavolo di motivazione è questa? Almeno abbiano l’onestà intellettuale da assumersi la responsabilità delle loro azioni, senza bastonarci, dopo averci fatto passare da cornuti. Il Sindaco di Todi, così come ha dichiarato, terrà le antenne sempre più all’erta e noi tutti faremo altrettanto, anche se si deve prendere atto che la nostra Città, da sempre, non ha angeli in Paradiso, ma soltanto un’orda di Lanzichenecchi al sacco.
Mario Epifani – consigliere comunale di Todi

15 gennaio 2008
Rifiuti e Ambientalisti: qui no… e neppure lì!

In due passaggi di un intervento, non molto tempo fa, il leader del nuovo Partito democratico Walter Veltroni dava rilievo al fatto che, in questo Paese “C’è il demone del fare!” e c’è bisogno di un “ambientalismo del sì”.
Anche se la politica per riacquistare credibilità ha bisogno di fatti e non certo di slogan, dubito che la maggioranza degli elettori del centrosinistra e non solo, dopo aver visto il cataclisma dell’immondizia nell’interland napoletano possa dargli torto.
Dovrebbe far riflettere vedere partire i treni pieni di “ecoballe” di nome e di fatto diretti nelle capitali dei Paesi nordici, dove con i rifiuti oltre a creare posti di lavoro riescono a produrre ed utilizzare energia elettrica per intere città.
Da noi basta che si individua un sito dove potrebbe essere possibile costruire depuratori, discariche o termovalorizzatori che arrivano subito veti e vincoli con parola d’ordine “zona di pregio ambientale”. Delle volte si verifica che nelle suddette zone di pregio ambientale ci siamo solo delle sterpaglie.
Ha suscitato impressione che, per far fronte alle montagne di rifiuti che assediano alcune città della Campania, hanno dovuto fare uso della calce viva, come dopo i terremoti quando la calce viva si usa per scongiurare le infezioni.
Il terremoto ad oggi sembra l’unico drammatico evento naturale non provocato dall’uomo, almeno fino a quando qualche ultramassimalista e ambientalista non ci farà credere che le montagne ballano la “tarantella” per colpa dell’uomo. Ed è per questo che situazioni simili a quelle createsi in alcune zone della Campania fanno pensare ad un terremoto alla rovescia, dove la scossa è ogni giorno più intensa e provocata, questa volta sì, per mano dell’uomo.
E’ vergognoso che da anni una certa politica aizza le rivolte a tutela dell’ambiente solo per racimolare una manciata di voti in più.
E’ vero che anche nel nostro Paese ci sono esempi encomiabili di buona amministrazione dove i termovalorizzatori funzionano a norma ed il problema rifiuti il più delle volte è risolto in maniera ottimale, ma manca la cosa più importante, quella di far prevalere la cultura del sì e che difendere l’ambiente c’è bisogno di fare e non mettere solo veti e dire sempre no.
Ci sono schegge di una sinistra vaneggiante che ha visto nei disordini e nelle proteste dovuti all’accumulo dell’immondizia nell’interland napoletano come una grande sollevazione popolare repressa dallo Stato, altri ancora come Oreste Scalzone, l’ex leader di Potere Operaio, sognano che a Napoli prima o poi si possa istituire una grande “Comune” come quella storica di Parigi del 1871. Auguri!
A me di fronte a questi fatti viene in mente una delle tante frasi celebri di Mao, il quale diceva che: “Più alto è il caos sotto il cielo, più si avvicina il socialismo…”.
Nel nostro Paese di caos e di casino ce n’è tanto, ma del socialismo nemmeno l’ombra.
Orazio Falchetti


15 gennaio 2008
Rifiuti e inceneritori: no ad allarmismi e a soluzioni affrettate
Oggi, come prima della vicenda giudiziaria che ha portato alle gravissime accuse per sindaco, presidente e altri amministratori ASM, la soluzione per Terni e per l’Umbria sta innanzitutto nel moltiplicare il nostro impegno politico e civile per una raccolta differenziata straordinaria; sta nel riciclaggio per recuperare tutta la materia possibile dai rifiuti differenziati; sta nel compostaggio, e costruzione dei relativi impianti, degli scarti delle nostre tavole per produrre fertilizzanti di qualità. La soluzione sta nei trattamenti intermedi per rendere meno rischioso quel che resta dei rifiuti dopo che abbiamo raccolto e riciclato tutto il possibile e che dovrà per forza essere smaltito.
Non giovano gli allarmismi ingiustificati perché Terni e l’Umbria sono ben lontane dalla tragica situazione di Napoli e Campania. Non accetteremo che tali allarmismi favoriscano soluzioni affrettate, emotive e inaccettabili e magari "interessate". I decisori politici e tecnici devono uscire dai palazzi, scendere nelle piazze, metaforiche e reali, a cominciare da quelli sotto accusa, e accettare il confronto, oggi sicuramente scomodo, con i cittadini.
La fretta e l’emotività non portano a soluzioni ragionevoli capaci di futuro. La vera urgenza per la nostra Regione sta in un piano dei rifiuti che punti prioritariamente sulla riduzione e sulla raccolta differenziata spinta, oltre il 70% e omogenea per tutto il suo territorio.
Di nuovi possibili impianti se ne potrà parlare soltanto in contesto virtuoso come quello che invochiamo da tempo.
Andrea Liberati, Alessandra Paciotto (Legambiente)

14 gennaio 2008
Vogliamo essere smentiti dal sindaco Ruggiano!

E’ vero che il sindaco e la Giunta comunale hanno intenzione di nominare un nuovo ingegnere-dirigente del Comune di Todi e stanno vagliando il curriculum professionale di un ingegnere preposto all’ambiente e rifiuti del Comune di caserta e dintorni??
Abbiamo un suggerimento: potete fare meglio, spingetevi fino a Napoli, ma non oltre, perchè a salerno sono già più bravi…
ve lo ricordate l’oppositore Ruggiano che voleva fare il comandante dei vigili tra le professionalità interne all’ente? Ora il sindaco Ruggiano prende il comandante dei vigili addirittura dalla Polizia di Stato, l’architetto lo sceglie tra i precari part-time della regione (ma amico di un consigliere regionale di An) e l’ingegnere addirittura dalla Campania (ma esperto di rifiuti!).
Se non fosse che vogliamo bene a Todi e teniamo molto alla qualità dei servizi della nostra città, ci sarebbe da ridere!
Partito Democratico – Gruppo Consiliare Todi


14 gennaio 2008
Sono 27 anni che si cerca un posto per il mercato!
Era il 1980 quando entrai in Consiglio comunale, eletto nella lista del Movimento Sociale Italiano, assieme al Senatore Ajmone Finestra. Uno dei primi atti del Gruppo consiliare missino, quindi mio, fu quello di proporre di portare il mercato del sabato in piazza.
Se ben ricordo anche l’allora Sindaco Budassi e qualche commerciante erano della stessa opinione, ma non trovammo il consenso degli altri consiglieri comunali. Proporlo oggi, mi rendo conto, sarebbe anacronistico e non funzionale. Resto in ogni caso del parere che il mercato settimanale debba essere tenuto all’interno della città.
Non che l’idea di situarlo lungo il viale Menecali sia da scartare, anzi, tra le altre possibili soluzioni, mi sembra una delle più logiche ed adeguate a risolvere il problema. Non scarterei però l’ipotesi di poterlo allogare lungo Via Roma e Via Ulpiana.
Come ho già espresso in altre occasioni, bloccare il traffico per una mattinata non sarebbe di nocumento per la viabilità, anche perché le vie di uscita (Borgo, Via di Santa Maria e Via della Piana) dal Centro storico, rimarrebbero sufficienti. Forse così, oltre a dare un sito più adatto e protetto per il mercato, si darebbe modo di rivalutare un rione che commercialmente è stato, negli anni passati, una realtà consistente per la vita economica della città.
Si potranno valutare le proposte e le ipotesi, coinvolgendo sia gli ambulanti che i cittadini fruitori di questo servizio. Ma teniamo la testa a posto quando si accusa l’attuale Amministrazione di incapacità a risolvere il problema, visto che, per decenni, quelle di Sinistra hanno spostato il mercato da un luogo all’altro, facendolo diventare itinerante e veramente "ambulante".
Sono ventisette anni che si cerca di trovare una soluzione ottimale: i Sinistri non sono stati capaci di farlo in questo lunghissimo arco di tempo ed è pretestuoso volere che la nuova Amministrazione lo risolva dopo pochi mesi.
Mario Epifani – consigliere comunale

14 gennaio 2008
Caro Petrini, il PD tanto nuovo non è se…
Mi permetto di sottilineare, nell’intervento del signor Petrini, che affermare che il “Liberalismo” sia nato a sinistra è una forte presunzione oltre ad un grave errore storico. La nascita del termine può essere associata alla borghesia ed alle sue lotte contro monarchie ed aristocrazia per la creazione di quello che può essere definito Stato liberale. Può essere associato, il termine, ad altre dottrine politiche, ma di sicuro nessuno ha mai sentito parlare di comunismo liberale. Tra l’altro, se non ricordo male (!), il comunismo prevede il potere proletario, quindi se il potere è nelle mani di una sola classe, non si può parlare di liberalismo.
Poi tutti questi riferimenti alla destra… È un dizionario di termini e del loro significato, una una forma di occulta propaganda? Parla di sobrietà dello stile di vita delle personalità pubbliche. Cioè? Cioè non più abiti su misura da qualche migliaio di euro? Niente yacht? Niente più cumulo dei mandati. Elettorali? O Ministeriali? Che significa? Aumento delle cariche all’interno del partito o all’interno dello Stato?
Non sono i cittadini che hanno deciso di costituire un nuovo partito, ma Veltroni che ha proposto di creare un nuovo partito con l’appoggio dei propri elettori.
E poi tanto nuovo non mi sembra se a dirigerlo restano sempre gli stessi politici, cambiati solo di bandiera. È solo un cambiare nome ad una formazione politica esistente. La stessa cosa che dovrebbe avvenire per il Popolo delle libertà. Per giustificare il proprio attaccamento alle poltrone e mantenerlo a lungo nel tempo (sia per i DS che per FI) si intraprende la strada del finto cambiamento, celato dalla falsa idea di rinnovamento di un partito, con pseudo elezioni popolari.
Luca Cardaio

13 gennaio 2008
Se si dice che a Todi è "tutto come prima"…
A quanto pare, l’alternanza politico-amministrativa, a volte, può offrire sorprendenti opportunità: suggerire spunti per una riflessione retrospettiva, in virtù della quale si riescono a distinguere, con maggiore lucidità ed obiettività, pregi e difetti del proprio operato precedente, riflesso nel comportamento di chi è subentrato elettivamente a svolgere gli stessi incarichi amministrativi.
Certamente per Todi è un fenomeno direi inedito in quanto, essendo stato amministrato sempre da una parte politica, non si è potuta verificare una simile circostanza; ma ora che si è aperta una nuova fase, a ruoli invertiti, assistiamo a prese di posizione ed audaci dichiarazioni, tali che sembra di leggere le confessioni del “pentito” che, sollevato, esautorato e libero dall’interdizione politica, vibra con una certa acrimonia, strali minacciosi ed accusatori diretti all’usurpatore, come doversi liberare da rimorsi per opere incompiute e sensi di colpa freudiani, a lungo repressi .
Una testimonianza a conferma di questa tesi, è rappresentata da alcune recenti pubblicazioni riportate in rete da TamTam, i cui contenuti consistono in una serie di reiterate accuse agli attuali amministratori, di inadempienze, inottemperanze, incapacità gestionali, ritardi operativi, accompagnati ultimamente da uno strano epiteto alquanto machiavellico “tutto è come prima“.
E’ sacrosanto diritto dell’opposizione tallonare e criticare la maggioranza, fa parte della strategia politica, ma quando la critica diventa estremamente demagogica, inconsistente e chiaramente pretestuosa, lascia incautamente trasparire palesi dichiarazioni autoaccusatorie tanto da ricavarne un ovvio sillogismo: Se tutto è come prima, quindi oppugnabile nella sostanza, nel tempo del prima a decidere in merito c’era chi ora critica, pertanto la cosa non andava bene nemmeno prima!, insieme a tante altre carenze che tutti conosciamo e mai stigmatizzate.
Le classiche promesse elettorali, purtroppo, fanno parte del retaggio culturale tipico del nostro sistema, a cui nessuno si è mai sottratto, pertanto è improvvido alzare la bandiera dell’innocenza e lanciare accuse agli altri quando, di questa forma d’inganno, se ne è fatto un uso indiscriminato, da tutti ed in tutti i tempi, senza distinzione di colore e di parte.
E’ la solita palla di rimbalzo tipica della politica italiana che tutti vorremmo si trasformasse, una volta tanto, in “mongolfiera” per poterci innalzare e liberare dalle tante “bassezze” e potere così respirare un soffio d’aria fresca e ripulita da fritti e rifritti, stereotipi dialettici che oramai non vengono più percepiti come atti politici, ma come liti da cortile per chi è stato a rompere il vetro.
Come cittadino e come attento lettore delle pagine di TamTam, vorrei augurarmi di poter leggere in futuro messaggi di maggiore ottimismo, dai contenuti costruttivi, concreti e propositivi.
Più suggerimenti e meno critica, il futuro si realizza, a mio parere, guardando avanti e lasciando il passato come ricordo superato dalla speranza di poter insieme costruire tempi migliori.
Elio Andreucci

13 gennaio 2008
Immondizia: non parliamo solo di Napoli
Come cittadina di Marsciano, vorrei segnalare la situazione di degrado ambientale in cui versano alcune zone del mio comune, frazioni comprese.
Negli ultimi anni, anche il più distratto degli osservatori avrà notato che le banchine stradali e i parchi pubblici (specie delle frazioni appunto) sono sommersi da ogni tipo di immondizia: bottiglie, lattine, cartacce, buste, insomma di tutto e di più.
Mi chiedo perchè mai non si provvede a ripulire decentemente le aree insozzate da gente sconsiderata e incivile?
I.B.

13 gennaio 2008
Il nuovo PRG di Todi non è "tutto da rifare" ma…

Elaborare un nuovo Piano Regolatore è materia delicata, complessa e determinata dalla visione politica e non è mai esente da critiche. In alcuni miei precedenti interventi, pubblicati “on line” sul sito di Tam Tam, in riferimento al regalo natalizio delle cartelle dell’ICI, ho evidenziato gli errori della vecchia Amministrazione e gli aspetti negativi del nuovo PRG. Ma, per dovere di completezza, voglio comunque sottolineare anche gli aspetti positivi e che presso l’Ufficio del Piano ho trovato personale disponibile e qualificato sotto il profilo professionale.
Dire che un Piano Regolatore è eccessivo per una città come Todi non significa concludere che è tutto sbagliato. Particolare attenzione, infatti, è stata rivolta alla salvaguardia del territorio, introducendo degli indici di edificabilità bassi e limitazioni all’altezza delle costruzioni, laddove era necessario diminuire l’impatto ambientale.
Spetta ora alla nuova Amministrazione valutare attentamente dal punto di vista urbanistico i progetti di lottizzazione presentati dalle varie imprese di costruzione, assumendo il coraggio di bocciare quei progetti che potrebbero deturpare il paesaggio tuderte.
Le imprese di costruzione provenienti da altri comuni della nostra Regione (Terni, Deruta ecc..), con tradizioni diverse rispetto alle imprese locali, potrebbero presentare progetti tra loro non omogenei e che si allontanano dalla tipologia del tuderte. Sarebbe, perciò, opportuno imporre alcune tipologie di costruzione ed in alcuni casi anche i materiali.
Forse l’obbiettivo della vecchia Amministrazione di centrosinistra era quello di abbattere i costi delle costruzioni in base alla legge di mercato basata sul binomio domanda-offerta. Ma è legittimo il sospetto che ci rientrino anche questioni di “cassa” dal momento che l’ICI sui terreni edificabili è stata calcolata sulla base di valori di riferimento notevolmente superiori a quelli applicati da altri comuni della nostra Regione e che sono stati messi nel bilancio di previsione del 2007 gli importi, anche se non dovuti, relativi all’ICI pregressa dal 2002 al 2005. Spetta alla nuova Amministrazione la gestione di quest’ultima “patata bollente”, nonché la revisione dei VMRIA elaborati dalla Commissione di esperti.
Paolo Federici

13 gennaio 2008
Mercato del sabato: anch’io voto per la Consolazione

Più di una volta ho affrontato, con diverse persone, la questione del mercato settimanale. Effettivamente via Menecali ed il piazzale di fronte alla Consolazione sarebbero la soluzione ideale per le bancarelle del sabato: non dimentichiamo che per anni il mercato si è tenuto proprio nella sede in oggetto, quando ancora non esisteva la pavimentazione stile balneare, ed i marciapiedi erano ricoperti di ghiaia.
Ed all’epoca non c’era nemmeno il parcheggio alle spalle del tempio. Area di parcheggio che forse, anzi sicuramente, risulterebbe poco agevole per i grossi autobus per i quali sarebbe più logico sfruttare piazzale Gian Fabrizio degli Atti, per intenderci il parcheggio di fronte alla scuola Cocchi.
Sarebbe molto più comodo per gli studenti delle medie avere gli autobus subito di fronte alla scuola; per i ragazzini delle elementari di Porta Fratta nulla cambierebbe e lo stesso sarebbe per gli studenti che scendono dalle scuole del centro: raggiungere il piazzale della Consolazione o quello della Cocchi è indifferente.
Penalizzati sarebbero gli studenti dell’ITAS: non si può pensare ad una soluzione che accontenti tutti, ma quattro passi per prendere l’autobus non sono di sicuro un problema. Al di là della fattibilità, quindi, mi viene da chiedere: se l’attuale Amministrazione optasse per tale scelta, chi avanzerà le proprie lamentele questa volta?
Luca Cardaio


13 gennaio 2008
Il mercato del sabato si è già trasferito da solo… in altre città!

Tutto questo dibattito sul trasferimento del mercato del sabato è decisamente superato. Forse qualcuno non se ne è ancora accorto, ma il mercato si è già trasferito… da solo. Nel senso che sono sempre meno gli ambulanti che vengono a Todi e preferiscono "trasferirsi" in altri comuni e in altre piazze.
I politici dunque stiamo tranquilli: continuando sulla stessa strada seguita sia dalla vecchia che dalla nuova Amministrazione, cioè di non fare niente, il problema si risolverà da solo e, spegnendosi piano piano, la città non si accorgerà di niente e quindi non vi saranno proteste o rimpianti.
Forse il vero problema è che c’è gente a Todi che il mercato non lo vuole e non lo ha mai visto di buon occhio. Ostacolando qualsiasi soluzione ha raggiunto il suo scopo non dichiarato, ovvero di far morire il tradizionale appuntamento.
Venti anni fa, forse anche dieci, se qualcuno avesse provato a dire di non far tenere più il mercato sarebbe stata la fine del mondo. Anche allora è a Porta Orvietana, occupava tutto il parcheggio ora occupato dalle auto e bisognava lasciare l’auto a Montesanto. Oggi siamo rimasti in quattro gatti di ambulanti e pochi più gli affezionati frequentatori. Se si dovesse chiudere nessuno protesterà perchè si dirà che tanto così è uno squallore e tanto vale smettere. Anche su altri fronti la città si è comportata così. Grande Todi!
Lettera Firmata

12 gennaio 2008
Mercato del Sabato: l’Amministrazione Ruggiano faccia presto

Rispetto alla questione sollevata dal consigliere Mauro Giorgi sulla vicenda Mercato di Todi, ritengo che la posizione espressa in merito debba essere seriamente presa in considerazione, dal momento che diventa prioritario affrontare con piglio risolutivo una problematica che rischia di diventare insoluta.
Già in passato, e precisamente nel 2004 il sottoscritto nelle vesti di Consigliere comunale aveva sollevato nella precedente amministrazione l’esigenza di trovare una nuova e più consona collocazione al Mercato del Sabato, partendo dal presupposto che Todi non puo’ rinunciare ad un appuntamento importante sia dal punto di vista commerciale, che sociale e per il quale vanno create le migliori condizioni di agibilità e fruibilità.
Riconoscendo pertanto al consigliere Giorgi l’opportunità della proposta, invito come in passato l’Amministrazione e la Giunta Ruggiano a mettere in campo tutti i mezzi possibili a che attraverso la concertazione fra Operatori, Cittadini e Istituzioni, si individui la rapida soluzione che eviti una altrimenti lunga ed inesorabile agonia del Mercato Tuderte.
Giancarlo Castrini – ex consigliere comunale

11 gennaio 2008
Il mercato del sabato? Alla Consolazione, dove c’è anche il parcheggio

In merito al mercato settimanale di Todi, sempre più “disertato” dagli ambulanti e dai cittadini, a causa dell’infelice quanto disagiata posizione, urge una soluzione per salvaguardarlo in quanto una vera ed importante istituzione della città.
Premesso che la sua involuzione debba ricercarsi soprattutto nella sua attuale collocazione, è doveroso da parte dell’Amministrazione Comunale affrontare la questione trovando una giusta ubicazione affinché ritorni ad essere un appuntamento per l’intero territorio grazie alla possibilità di poterlo raggiungere senza grosse difficoltà sia di natura logistica che pratica.
Le peculiarità del luogo, dove può essere ospitato, possono essere riconducibili a quattro punti fondamentali e che sono esattamente il contrario degli attuali requisiti di cui dispone l’area di Porta Orvietana: il più possibile vicino alla città, per essere raggiunto anche a piedi, facilmente raggiungibile dai cittadini che vivono nelle frazioni, che sia esposto a mezzogiorno e che abbia un parcheggio adeguato.
A mio giudizio via Menecali ha lo spazio ed i requisiti necessari affinché il mercato del sabato sia maggiormente “appetibile” agli operatori del settore, condizione fondamentale per la sua riqualificazione e quindi il suo rilanciato. Già mia proposta di qualche anno fa (a tal proposito si era espresso anche l’allora consigliere comunale Giancarlo Castrini), chiedo pertanto all’attuale Amministrazione una maggiore attenzione nei confronti del malcontento che esiste fra gli ambulanti e i cittadini e che venga individuata prima possibile l’area, valutando le condizioni di fattibilità per poter destinare via Menecali ad ospitare il mercato del sabato.
La vicinanza dell’Istituto Tecnico per Ragionieri e Geometri non credo sia un ostacolo, considerato che si tratta soltanto di una situazione che riguarda unicamente l’ingresso e l’uscita degli studenti per appena un giorno a settimana.
In tema di parcheggio credo che l’adiacente area posta dietro il Tempio della Consolazione potrà essere utilizzata sia dagli utenti che vorranno servirsi del vicino mercato sia per i pullman del trasposto scolastico, che attualmente utilizzano la parte antistante dell’Istituto scolastico. Considerato che l’ingresso al parcheggio dalla Circonvallazione Orvietana non potrà essere utilizzato in quanto non praticabile per i mezzi scolastici, solo per il sabato potrebbe essere preso in considerazione l’ingresso da via della Consolazione (di fronte l’inizio della Serpentina), il quale con poco può essere adeguato alle esigenze, così pure un’appropriata riqualificazione della parte superiore del parcheggio per permettere le manovre dei pullman.
Mauro Giorgi – consigliere comunale di Todi

11 gennaio 2008
Il Manifesto dei Valori del Partito Democratico

Prima c’erano speranze, timori, previsioni, auspici. Ora c’è un fatto macroscopico, e le valutazioni devono essere condotte sulla base di questo fatto. Le speranze e i timori riguardavano la laicità del Partito Democratico, la sua posizione rispetto a questioni cruciali come la difesa della legge sull’interruzione di gravidanza, le unioni civili, la discriminazione di forme di convivenza diverse da quella uomo/donna (preferibilmente sposati davanti all’Altare).
Il fatto nuovo è il Manifesto dei Valori del nascente Partito Democratico: una guida del militante in cui gli orientamenti della nuova formazione politica sono scritti, nero su bianco, e non è più possibile equivocare. Tra le tante cose, il Manifesto dei valori dice che il Partito Democratico è pronto a riconoscere “la rilevanza nella sfera pubblica, non solo privata, delle religioni”.
Se si aggiunge che contemporaneamente alla comparsa del Manifesto Veltroni, ricevuto in udienza dal Papa, è stato severamente rimproverato, e quasi schiaffeggiato, da Benedetto XVI, che lo ha sollecitato a sostenere con soldi pubblici la sanità cattolica e l’istruzione cattolica, è innegabile che il quadro complessivo si vada chiarendo sempre di più.
Ora, è difficile credere che gli aderenti al Partito Democratico potessero non prevedere quale sarebbe stato l’indirizzo della nuova formazione politica in materia di laicità della “sfera pubblica”. Ma anche ammesso che le ambiguità del linguaggio veltroniano possano avere in passato trattenuto in un’incertezza possibilista chi, pur fra qualche dubbio, aderiva al Partito Democratico, ora ogni ambiguità, ogni incertezza ed ogni dubbio devono considerarsi dissipati. Con la comparsa del Manifesto, chi prosegue nel sostenere l’avventura del Partito Democratico sa bene cosa sta sostenendo.
Se oggi c’è chi osa mettere in discussione una conquista civile come la legge sull’interruzione di gravidanza, questo avviene anche perché il fronte laico, con la nascita del Partito Democratico, si è drasticamente indebolito.
Da oggi le donne e gli uomini che, da laici, sostengono il Partito Democratico non possono più considerarsi vittime di questa deriva, ma complici.

Paolo Gervasi


10 gennaio 2008

Ruggiano, Marchetti, il centrodestra e la "sindrome del lombrico"

Esprimiamo profonda ammirazione per l’impegno del consigliere Marchetti che ha assunto in prima persona la difesa dell’indifendibile Giunta Ruggiano. In questo arduo compito siamo vicini all’uomo che mette la faccia noncurante del pubblico ludibrio e quasi ci dispiace sottolineare che inesattezze e castronerie rimangono tali a dispetto del suo impegno.
Forse il consigliere Marchetti dovrebbe dedicare un po’ del suo tempo a rileggere le esternazioni dei suoi colleghi di coalizione che dall’opposizione avevano sempre la risposta giusta per ogni problema mentre oggi, al governo della città, da una parte latitano, dall’altra ancora fanno loro e si vantano pubblicamente di atti da essi fortemente stigmatizzati delle precedenti amministrazioni mentre scaricano le responsabilità sul centrosinistra per i provvedimenti assunti in piena autonomia e discrezionalità dall’attuale Giunta perché invisi ai cittadini.
Invece di fare battute sull’ICI per esempio Marchetti dovrebbe trovare una riga, e dico una, del legislatore che imponga ai comuni l’escussione retroattiva delle cartelle ICI per i terreni edificabili, una tra le tante belle trovate della destra a cui eventualmente “pecunia non olet” soprattutto se denaro dei cittadini. Aspettiamo intanto fideisticamente che il Consiglio comunale venga investito della vicenda.
Ci sembra poi alquanto sterile citare la vicenda dell’emendamento del centrosinistra inerente la variazione di bilancio e il finanziamento del Contratto di Quartiere: il consigliere Marchetti ricorderà che già allora votammo contro non convinti né del merito della proposta della Giunta né del metodo arrogante con cui la Destra respinse la collaborazione tanto auspicata.
Perché invece non ci illumina, dopo anni di strali contro l’orda clientelare del centrosinistra, sui criteri politici alla base della decisione di non stabilizzare alcuni lavoratori che da anni prestano servizio nell’ente? Evidentemente in questo caso la Legge nazionale, che pur ne dava piena possibilità, non conta.
Stia tranquillo il consigliere Marchetti che nessuna voglia di scherzare anima Rifondazione Comunista di Todi nella ferma opposizione alla Giunta Ruggiano, si preoccupi invece della “sindrome del lombrico”, sempre più caratterizzante il governo della Destra tuderte, un simpatico animaletto tanto utile all’agricoltura ma che non da modo di distinguere il davanti dal dietro.
Ci auguriamo almeno che il martire Marchetti scelga bene da che parte stare!

Andrea Caprini – consigliere comunale Rifondazione comunista

9 gennaio 2008
Non è vero che al Comune di Todi non si lavora!

Basta! Qui al Comune di Todi si lavora a pieno regime da sempre, il servizio funziona e nessuno si lamenta, perché dobbiamo essere insultati.
E’ sempre esistito il detto che i dipendenti comunali non fanno niente, che sono dei fannulloni, ma ora, oltre a questo, si dice che lo fanno per ostacolare la nuova Amministrazione: se permettete è ora di dire basta, basta a questa generalizzazione e stumentalizzazione, chi lavora seriamente da anni è stanco di sentirsi dire che non fa niente, avrei da scrivere 40 pagine su questo.
Pensate che se non ci fosse qualcuno che lavorasse coscienziosamente la macchina comunale andrebbe avanti lo stesso? Perché si dice sempre "i dipendenti in genere" e non si citano i servizi che non funzionano con nomi e cognomi dei responsabili e degli assessori preposti, e magari anche dei dipendenti che fanno capo a quel servizio? Perché non si citano mai i servizi che funzionano bene, e ce ne sono (non mi dite che non ce ne sono perché non è vero). Mi ricordo della campagna elettorale fatta dal centrodestra al grido di “andate a lavorare” e allora perché la nuova Amministrazione non fa a lavorare chi finora non lo faceva al meglio? E gli assessori a che servono, non è forse compito dell’Amministrazione gestire le risorse umane?
Io continuo a lavorare coscienziosamente, prima di tutto perché il lavoro è una cosa seria (così sono stato educato) a prescindere dall’Amministrazione che governa, che prima o poi passa, e i nostri utenti, i cittadini, sono i primi ai quali dobbiamo rispondere e quelli che ci telefonano e ci vengono a trovare se le cose non vanno, e ai quali rispondiamo quotidianamente.
Poi se le cose non funzionano in certi servizi ci sono i dirigenti preposti per mettere a posto le cose.

Lettera Firmata


9 gennaio 2008
Libera chiesa in libero Stato, a meno che il Partito Democratico…

"Libera chiesa in libero Stato": la celebre formula attribuita al liberale e padre della patria Cavour circa 150 anni fa, a giudicare dal dibattito politico nazionale in corso, risulta essere ancora di piena attualità se anche in una parte del centrosinistra non si riesce ad andare oltre a delle astratte formulazioni sulla laicità dello Stato che vengono poi, purtroppo, disattese o evase puntualmente quando si tratta di tradurre in atti normativi concreti i relativi principi per non inimicarsi i cattolici impegnati in politica o le stesse gerarchie ecclesiastiche.
Una questione annosa mai risolta che rischia di indebolire la volontà riformatrice e di progresso di tutto il centrosinistra. Non può essere un caso, infatti, che su temi di civiltà come la ricerca scientifica sulle staminali, la procreazione assistita, i Dico, la legge 194 sull’aborto, il Governo Prodi appaia impacciato e timoroso in balia di pochi deputati teodem, più indietro non solo alla laica Francia, ma anche della cattolica Spagna per non parlare dei Paesi scandinavi, Paesi che sono riusciti a dotarsi di norme in linea con l’evoluzione della società e della scienza.
Abdicare su queste materie sarebbe un ritorno al passato, una rinuncia a delle conquiste di civiltà che hanno consentito, ad esempio, l’emancipazione delle donne, una minore discriminazione degli omosessuali e la ormai quasi completa accettazione delle coppie di fatto. Se la coscienza civile e collettiva si è evoluta più in fretta della politica occorre ora che il legislatore faccia la sua parte approvando leggi giuste e più avanzate che riconoscano semplicemente ciò che fa già parte del comune sentire della maggioranza degli italiani.
Per questi motivi condividiamo le preoccupazioni sulla scarsa chiarezza in materia del Partito Democratico espresse sulle pagine di TamTam sia da Roberto Vicaretti che (in risposta) da Paolo Gervasi. Anche noi di Sinistra Democratica siamo dell’avviso che vengano prese posizioni più risolute e coraggiose da parte del PD pur avendo già evidenziato in altre occasioni i nostri timori sul rischio della "non scelta" per non scontentare gli ambienti cattolici.
Una non scelta che porterebbe inevitabilmente a rinunciare a quell’"orizzonte ideale" come dice Gervasi che dovrebbe invece animare chiunque si dichiari di sinistra o più semplicemente progressista.

Coord. comprensoriale Sinistra Democratica Media Valle del Tevere


9 gennaio 2008
La città sporca e maleodorante dei "Savonarola de nojaltri"

Todi è sempre di più la città dei “miracoli”. Dopo quello dell’undici giugno 2007, oggi Caprini Andrea, consigliere comunale di lungo corso, ha riacquistato la vista scoprendo di vivere in una città sporca e maleodorante. Comunque gira voce che la cosa non lo abbia sorpreso in quanto già certo che dai “fascisti”, notoriamente brutti sporchi e cattivi, non si sarebbe potuto aspettare altro.
L’ironia forse sarebbe stata l’arma migliore a cui ricorrere di fronte a certi atteggiamenti da “Savonarola de nojaltri” e ad analisi smaccatamente strumentali, ma il rispetto e la simpatia che nutro nei confronti di Caprini, oltre al suo ruolo, non mi permettono di proseguire oltre.
E’ vero sul fronte rifiuti si deve fare di più e meglio. Ma è anche vero che Todi ad oggi non vive un’emergenza rifiuti tale da poter suscitare allarmismi, e sicuramente non è più sporca di qualche mese fa. E’ vero ci sono stati alcuni disservizi nella raccolta durante il periodo natalizio come ce ne sono stati anche nel periodo tradizionale delle ferie estive. Mese di Agosto per la precisione, forse mese troppo
vicino all’insediamento della prima Amministrazione di centrodestra per consigliarne un utilizzo politico.
Personalmente non l’ho presa bene allora come non l’ho presa bene oggi e quello che mi era possibile ho cercato di farlo. Devo anche dire, per onestà intellettuale, che mi lascia ben sperare il fatto di aver trovato nella società che gestisce il servizio, interlocutori attenti, disponibili e propositivi. E questo sia che si trattasse di alti dirigenti o dell’ultimo operatore ecologico con cui ho avuto la necessità di confrontarmi.
Ma, pur esecrando l’accaduto, il problema vero di Todi non è certamente rappresentato dalla raccolta dei rifiuti dai cassonetti, questa può essere utile solo per fare spicciola polemica politica.
Purtroppo ce ne sono altri di ben più difficile soluzione.
Esiste, anche nella nostra città, la necessità di superare la cultura dello spreco, esistono situazioni di scarsa attenzione al decoro, a volte fenomeni di vera e propria inciviltà, che devono essere superate , è imperativo incrementare la raccolta differenziata migliorando l’efficienza del servizio, è doveroso garantire a tutte le zone della città e delle frazioni, anche le più impervie, un livello di pulizia accettabile, è necessaria una soluzione per i troppi escrementi di uccelli che invadono le nostre strade, è opportuno garantire nei centri storici un impatto accettabile dei cassonetti, e tanto altro ancora. Ed il tutto senza gravare sui bilanci di tutti noi, possibilmente.
Ma queste non sono certamente problematiche insorte negli ultimi mesi. E se è comunque giusto chiedere a noi di lavorarci (e ci stiamo lavorando con impegno, con molto impegno), non ci si può chiedere di possedere la bacchetta magica.
E’ troppo comodo fare polemica oggi, quando per anni si è fatto finta di non vedere.

Bruno Bertini – assessore Comune di Todi

9 gennaio 2008
La Piazza come bordello… mi mancava!

Ne avevamo sentite molte, ma Piazza come bordello devo dire che è molto simpatica! Chissà se il Sig. Z, di sicura estrazione di sinistra, si sia mai recato nei paesi ex comunisti dell’Est Europa. Lì si che il comunismo ha dato il suo meglio. Tanti bei palazzoni chilometrici grigi e lineari… Che allegria!!!
E che dire dell’albero di Natale assimilato a simbolo fallico?!? Non vorrei sembrare irriverente, ma in Comune ci sono delle brave psicologhe che forse potrebbero aiutarla a comprenderne la differenza… Non so, inoltre, cosa potrebbe pensare dei paesi che hanno costruito giganteschi alberi di natale in ferro. Saranno forse alieni?!? E ancora la musica… Che errore, anzi orrore, provare a creare un clima natalizio ed al tempo stesso festoso! E i Voltoni?!? Forse secondo Lei erano meglio bui e quando c’erano solo motorini e sporcizia? E i Presepi?!? Una vergogna, secondo Lei, che le frazioni e i bambini delle scuole abbiano partecipato a questo progetto. Secondo le moltissime persone, di cui numerose erano turisti, che hanno visitato la mostra, la cosa era molto carina. Come lodevole è l’aver devoluto l’incasso, sotto forma di offerte, in beneficenza.
Mi creda Sig. Z sono onorato di essere nato e cresciuto in un posto unico e meraviglioso come la Piazza di Todi e sono ancora oggi affascinato dai suoi stupendi palazzi, ma al tempo stesso credo che una pista di pattinaggio, che per il periodo natalizio ne occupa una parte, non danneggi l’immagine della stessa. Chi viene come turista può continuare a fotografare i palazzi ed ammirarli nella loro totalità. Non mi risulta, infatti, che la pista sia posta in verticale…
La cosa più importante, comunque, è che “con l’avvento dell’anno Primo della nuova era” la libertà di stampa e di espressione sia finalmente garantita a tutti e vista la grossa risata che mi ha fatto fare spero di poter leggere ancora queste sue spassose riflessioni!

Michele Martorelli – consigliere comunale AN

9 gennaio 2008
Da salotto d’Italia a bordello d’Italia

Devo ringraziare il signor Emanuele P. per il suo intervento (più in basso), che, devo ammettere, ribalta e sconvolge tutto quello che in decenni, anzi secoli, si è detto della piazza di Todi e più in generale della città.
Dagli illustri visitatori del ‘700 a Gabriele Dannunzio, dagli scrittori, agli studiosi ai giornalisti più a noi contemporanei ai famosi registi che scelsero le bellezze della Piazza di Todi e Todi stessa per film indimenticabili, ebbene non avevano capito un c…o. I monumenti di Todi, sono troppo statici e non emanano una sufficiente “aria di festa”.
Ma con l’avvento dell’anno Primo della nuova era della Pista di Ghiaccio, tutto è cambiato: “…Grazie invece a queste piccole cose fortunatamente la situazione sta cambiando! Per me ora è un piacere vedere una pista che oscura l’intero spazio ed impedisce di guardare i monumenti, perchè è vero forse sposta l’attenzione verso qualcosa di più futile, però a me piace (e non penso di essere l’unico) il fatto che la domenica pomeriggio (e non solo) vado in piazza e si vedono volti nuovi (insieme ai monumenti che stanno sempre lì, ma che purtroppo hanno una capacità di creare un atmosfera di festa molto ristretta)”.
Questo scritto (che mi ricorda un po’ i temi pubblicati dal maestro D’Orta su “Io speriamo che me la cavo”), è emblematico di un modo di pensare che oramai sta prendendo corpo in città. Se prima c’era poco, ora per non imitare il passato, si vuole strafare anche a costo di rasentare il ridicolo.
E’ sotto gli occhi di tutti il palese stato di degrado in cui versano piazza e i Voltoni, occupati militarmente dall’oramai inutile pista di ghiaccio ancora addobbata col Babbo Natale, che rimane praticamente deserta per gran parte della giornata per poi animarsi verso sera con 6 o 7 ragazzi che pattinano e poi di nuovo deserta dopo cena… con l’orrenda musica sparata nelle vie del centro (repertorio che comprendeva anche canzonette di Raffaella Cara!).
Vogliamo parlare delle orrende fioriere rimediaticce dei voltoni? E che dire del povero cipresso di Garibaldi, un monumento naturale degradato ad uno dei tanti alberi di Natale più alti d’Eruropa, che non è e non sarà mai un albero di Natale proprio perché un cipresso: piuttosto sembrava un’inquietante e freddo simbolo fallico luminoso che sicuramente non ha attirato “pulman di turisti”, come qualcuno anticipò sulla stampa. E poi ancora l’allestimento rimediaticcio dei presepi sotto i portici, i banchi e banchetti, il traffico selvaggio…
Spero che questo modo di agire sia solo temporaneamente dettato dalla necessità di fare qualcosa a tutti i costi e non diventi una patologia, spero che l’assessore alla cultura, a cui non manca buon gusto e idee, impedisca questo continuo scempio e ponga un freno a questo accanimento terapeutico nel centro storico.

Carlo Zoccoli

9 gennaio 2008
Questioni ICI: quello che il Comune non dice…

Alcune critiche che vanno mosse alla relazione diffusa dall’Amministrazione comunale di Todi in merito all’imposta ICI dei terreni edificabili:
1) non è stata menzionata l’ordinanza 775 della Commissione Tributaria Regionale per il Lazio pubblicata sulla G.U. n. 47 del 5/12/07;
2) non sono stati menzionati altri aspetti della sentenza n. 25506 della Corte di Cassazione che riducono notevolmente il valore venale del terreno edificabile;
3) la riduzione di 1/3 dei Valori Minini di Riferimento (VMRIA) per i terreni ad edificabilità indiretta, rispetto a quelli con edificabilità diretta, è troppo poco, perché se non si può costruire, per l’assenza di piani attuativi, il valore di un terreno è di poco superiore a quello di un terreno agricolo (come si evince leggendo attentamente la sentenza 25506 della Corte di Cassazione);
4) la riduzione fino ad un massimo del 25% per i terreni caratterizzati da elevati oneri di urbanizzazione è irrilevante per quei terreni in cui il costo delle opere di urbanizzazione supera il valore venale in comune commercio del terreno, azzerando la plusvalenza in caso di vendita e l’imponibile ai fini ICI;
5) i cittadini per poter beneficiare della suddetta riduzione del 25% devono affrontare il costo della perizia tecnica giurata.
Paolo Federici


9 gennaio 2008
Todi: una città per anziani!

Quando anni fa in Piazza del Popolo sostavano per la quasi totalità dell’estate degli osceni palchi di tubi innocenti ad uso dei concerti delle varie associazioni culturali e festivaliere tuderti (concerti che comportavano l’impossibilità, per chi non avesse pagato il biglietto, di usufruire della Piazza!) nessuno si è lamentato.
Con questo non voglio dire che quest’anno la pista sia stata ben posizionata e (nei limiti del possibile) armonizzata o mascherata all’interno della piazza, ma da qui a dire che sia stato addirittura un danno per la città e per la comunità…
Come solito a Todi si considera il solo aspetto "storico" della città (inteso nel senso dell’età!). Tutto in città è fatto ad uso e consumo dei "vecchi" (non ho nulla contro gli anziani, tutt’altro, intendo peraltro le persone dai 40 in su) e nulla per i giovani.
Nascono centri sociali per gli anziani annualmente (e sono semplici diramazioni dei bar, visto che l’attività principale è quella di giocare a carte). Per i giovani, ma soprattutto per i bambini non si fa nulla.
Non si vorrà dire che il parco della Rocca (meglio dire PORCO della Rocca, visto il suo status di gabinetto per quadrupedi!) basti a far crescere e divertire i bambini di Todi?! E della comodità per i genitori vogliamo parlarne? Il parcheggio è lontano e a pagamento, e se i bambini portano le biciclette sull’ascensore di Porta Orvietana, diretti alla Rocca, qualche signore in là con gli anni reclama, scrivendolo addirittura sui giornali locali!
Fino ad ora si è fatto tutto in funzione degli elettori, visto che i bambini non votano, ma se i genitori, gli zii ed i nonni si svegliassero (come in parte hanno fatto le scorse elezioni) le amministrazioni e la politica in generale guarderebbero di più alle future generazioni.
A Todi non ci sono piste ciclabili, vere piste da pattinaggio, veri percorsi verdi. Non abbiamo più nemmeno una pista di atletica (utilizzabile). Quindi se i ragazzi amano pattinare sul ghiaccio pazienza se la pista è brutta!

Francesco Menghini

9 gennaio 2007
Lettera aperta al TG5 sui termovalorizzatori

Sono il portavoce del Comitato per l’ambiente di Gualdo Cattaneo e scrivo per esprimere la nostra TOTALE indignazione per il servizio, andato in onda l’altra sera sul TG5, in cui si magnificavano i cosiddetti "termovalorizzatori" omettendo però di dire che – come già AMPIAMENTE DIMOSTRATO in ambito scientifico internazionale – l’incenerimento dei rifiuti è un processo tutt’altro che risolutivo in materia di smaltimento (basti pensare che 3 tonnellate di rifiuti indifferenziati producono una tonnellata di ceneri tossiche) e soprattutto malsano dal punto di vista ambientale e sanitario, essendo scientificamente provate sia l’impossibilità di captare le nanoparticelle risultanti dalla combustione, sia la corrispondenza esistente tra la presenza di inceneritori e l’aumento dell’insorgenza di malattie neoplastiche quali linfomi, sarcomi e leucemie.
Se veramente ritenete di essere un telegiornale serio che intende innanzitutto fare informazione, perchè non concedete due minuti a chi, sugli effetti devastanti degli inceneritori, ha studiato tutta la vita?
Scienziati come Paul Connett della St. Lawrence University di New York, che sarà da noi il 19 gennaio, o a livello nazionale Stefano Montanari, Antonietta Gatti, Federico Valerio solo per citarne alcuni.Gradiremmo che venisse quanto prima realizzato un servizio per dare voce anche a chi gli inceneritori li SUBISCE, e che vengano ascoltati anche quei liberi uomini di scienza che CONOSCONO il problema in quanto, con umiltà, lo hanno STUDIATO.
Se non siete un TG di regime, non dovreste avere difficoltà a darci questi DUE MINUTI: si tratterebbe soltanto, per un giorno, di mandare in onda una notizia di gossip in meno… per una volta gli amorazzi estivi della Hunziker, le emorroidi di Enzo Paolo Turchi, i reiterati oltraggi alla lingua italiana da parte di Lapo Elkann ed Emanuele Filiberto, nonchè i servizi sull’alta moda che tanto piacciono alla Sig.ra Parodi, potrebbero cedere il passo a un po’ di INFORMAZIONE SERIA e soprattutto UTILE.
Per chi lo volesse è disponibile un documento ufficiale dell’ARPA Piemonte sulla corrispondenza tra presenza di inceneritori ed aumento dell’insorgenza di linfomi, sarcomi, leucemie etc. nei territori interessati dalla loro emissioni.

Raoul Mantini

9 gennaio 2008
A proposito di "emergenza" rifiuti e termovalorizzatori

Emergenza: avvenimento impensato, circostanza imprevista, momento critico, situazione temporanea di pericolo estremo. Sono i significati di emergenza, parola che in questi giorni sentiamo pronunciare da tutti, giornalisti e non, in associazione a rifiuti.
L’assurdo è che la situazione in Campania va avanti dal 1994, anno in cui fu nominato il primo Commissario di Governo per gestire il problema. Addirittura hanno creato un sito del Commissariato di governo per l’emergenza rifiuti in Campania!!! Il solito magna magna italiano: invece di risolvare il problema alla radice si crea un ulteriore spreco di soldi. Già perché il carrozzone per l’emergenza prevede degli uffici, dei dipendenti, alcuni responsabili, commissari provinciali e regionali, gli esperti esterni: euro, anzi euri, buttati al vento. Le discariche sono piene e vengono presidiate. Quelle nuove nessuno le vuole.
Parlare di differenziata purtroppo al sud non ha quasi nessun senso. Poi ci si mettono i verdi che in ogni modo ostacolano i termovalorizzatori, definiti ecomostri. Insomma tutti produciamo rifiuti. Quindi in qualche modo poi bisogna smaltirli. Non si può dire no a tutto.
Ieri ho visto un bel servizio su un termovalorizzatore a Brescia, unico in Italia, premiato come migliore al mondo, che, cito testualmente “nel 2007 ha bruciato 803 mila tonnellate di rifiuti e biomasse generando 570 milioni di chilowattora di elettricità e 527 milioni di chilowattora di calore, con un risparmio di 150 mila tonnellate di petrolio e la mancata immissione in atmosfera di 470 mila tonnellate di anidride carbonica”.
All’estero già stanno realizzando impianti simili con l’apporto della nostra tecnologia e noi invece? Niente!!! Spero che il secondo in Italia venga realizzato in Umbria, magari anche nel nostro territorio, in barba di chi si oppone a tutto, a prescindere.

Luca Cardaio

8 gennaio 2008
La pubblica amministrazione ostacola il rilancio della città?

Gli ultimi scritti di schermaglia politica e le segnalazioni (da me ed altri cittadini di Todi inviate sia per lettera che telefonicamente riguardo a vari disservizi) mi fanno pensare che il problema non sia solo governativo (capacità o possibilità di risolvere in tempi più o meno stretti i problemi cittadini) ma che ci sia chi, lavorando nella pubblica amministrazione, stia rallentando l’iter delle pratiche, omettendo segnalazioni, in pratica ostacolando il rilancio della città (e Dio solo sa se ne abbiamo bisogno!!).
Che questi soggetti siano attivisti di partito o semplici "riconoscenti" per il posto di lavoro ottenuto non cambia la situazione: stanno danneggiando la comunità.
Quando la maggioranza delle persone capirà che i politici e la politica sono al servizio della collettività e che i cittadini non sono le cavie su cui costruire la glorificazione personale e del proprio partito allora l’Italia potrà tornare ad essere uno dei primi paesi al mondo.
Certo è facile fare simili ragionamenti per chi, come me, è osservatore "apartitico", ma non è impossibile per gli altri. Basta un minimo di onestà intellettiva.

Francesco Menghini

8 gennaio 2008
Dal centrosinistra di Todi finalmente un po’ di allegria!

Noto con piacere che gli amici del centrosinistra, Pd-Ulivo, Rifondazione comunista e Sdi-Mre-Udeur, hanno ritrovato quella verve ironica e simpatica che li aveva caratterizzati durante la campagna elettorale della scorsa primavera.
Evidentemente il panettone, lo spumante e qualche ammazzacaffè sono riusciti a portare di nuovo il sorriso su quei volti provati dalla sconfitta elettorale e finalmente si sono liberati dal rancore e dal livore che purtroppo li aveva caratterizzati in questi ultimi mesi.
Perché i comunicati che sono usciti dalle loro fertili penne sono un inno alla gioia, alla fratellanza e all’amicizia in un felice accordo con il periodo di festa che abbiamo attraversato, basta saperli leggere bene e non fermarsi alla prima superficiale lettura.
In effetti io sto aspettando il terzo e definitivo comunicato, quello in cui si dice: sorridete! Siete su scherzi a parte.
Ma forse sono solo un ingenuo, forse non è uno scherzo, in fondo carnevale è ancora lontano; allora è probabile che avesse ragione mio nonno quando mi diceva: “fai attenzione, di solito ognuno pensa che tutti gli altri abbiano il suo stesso difetto e su questa supposizione basa il suo ragionamento”, cioè se uno spettegola, bestemmia, non si ferma agli stop e così di seguito si sente in diritto di pensare che anche tutti gli altri facciano altrettanto.
Leggo dei ritardi dei lavori della nuova zona industriale, come tutti sanno ques to è soltanto l’ennesimo ampliamento dopo i tanti fatti durante l’Amministrazione Marini, o forse mi sbaglio con qualcon altro?
La rotatoria della zona industriale (davanti all’ex Marzia, ora Nardi per la precisione) non è ancora stata eseguita, è un peccato anche perché doveva essere la decima dopo le nove realizzate dalla già citata Amministrazione Marini (Vicesindaco il Dott. Servoli, Assessore ai lavori pubblici la Dott.sa Petrazzoli, etc. etc.).
Dobbiamo ancora attendere che venga rifatta l’asfaltatura di Via del Crocefisso, che, come tutti i Tuderti ben sanno, fino allo scorso Maggio era tale e quale ad un biliardo poi le orde neofasciste-popolar-populiste hanno ridotto nel campo di patate odierno.
Quanto agli “strani appalti della Giunta Ruggiano” chi meglio di voi può conoscere quando gli appalti sono strani?
Giusto per rinfrescarvi la memoria:
– l’emendamento presentato dal centrosinistra serviva a finanziare esclusivamente i lavori per l’argine e non quelli per la viabilità veicolare e pedonale dell’abitato di Ponterio.
– nella variazione di bilancio era stata inserita la vendita di tre poderi ex-eca al fine di poter co-finanziare altri interventi, come appunto la viabilità veicolare e pedonale dell’abitato di Ponterio, infatti chi si è aggiudicato questo appalto verrà compensato in minor parte con fondi comunali e per la maggior parte con la cessione di uno di questi tre poderi.
A proposito dell’ufficio del piano: ma non è lo stesso che ha individuato le nuove aree fabbricali, assoggettate ora gli arretrati Ici arrivati con le cartelle di questi giorni, che tanta gioia hanno portato nelle case dei Tuderti durante le feste di Natale?
Di nuovo tanti auguri per un felice 2008 a tutti.

Stefano Marchetti – capogruppo Alleanza Nazionale

7 gennaio 2008
A me piace la piazza con la pista di ghiaccio e con il traffico!

Oggi mi sono messo a leggere qualche lettera e qualche intervento pubblicato sul sito del tam tam: voglio sottolineare il fatto che parlo da libero cittadino che non è iscritto a nessun partito politico. Tra gli interventi che ho letto quello che mi ha più colpito e soprattutto urtato è stato quello riguardante il degrado sulla piazza di Todi: penso che le persone se facessero meno chiacchiere e venissero più spesso in piazza si renderebbero veramente conto del "quando la piazza sia in degrado!".
Sorge un problema di fondo, in questà città non si vuole capire che la piazza di suo anche se molto bella e tutti i monumenti non riescono ad attirare l’attenzione della gente soprattutto quella dei cittadini delle frazioni e dei comuni vicini perchè, lo dico a malincuore, a Todi non c’è nulla che faccia dire ad un qualunque cittadino o a qualche cittadino dei comuni vicini che la domenica pomeriggio vuole uscire con la propria famiglia "Oggi andiamo a Todi, in piazza!", specialmente durante le festività natalizie.
Grazie invece a queste piccole cose fortunatamente la situazione sta cambiando! Per me ora è un piacere vedere una pista che oscura l’intero spazio ed impedisce di guardare i monumenti, perchè è vero forse sposta l’attenzione verso qualcosa di più futile, però a me piace (e non penso di essere l’unico) il fatto che la domenica pomeriggio (e non solo) vado in piazza e si vedono volti nuovi (insieme ai monumenti che stanno sempre lì, ma che purtroppo hanno una capacità di creare un atmosfera di festa molto ristretta).
Fino a due anni fa, la pista di ghiaccio non era stata mai montata e nonostante ci fossero i tanto richiesti addobbi natalizi la Piazza del Popolo sembrava più che altro una landa desolata.
Sul fatto dei commercianti che si lamentino ho dei seri dubbi visto che sono moltissimi gli adulti che si recano con i loro pargoli in piazza e lasciano i piccoli a divertirsi sulla pista ed intanto si fanno un giro nei negozi presenti sulla piazza o nei viali vicini con magari l’eventualità di acquistare qualcosa.
Il fatto del traffico caotico mi sembra una lamentela infondata in quanto durante i giorni delle festività era spesso chiuso (a parte per i mezzi provvisti di permesso) e poi addirittura molte volte in prossimità di Piazza Jacopone era chiusa la strada per entrare dentro la Piazza del Popolo.
La chiusura dei Voltoni per realizzare la mostra dei presepi realizzati dalle varie frazioni tuderti è un’altra trovata intelligente che sicuramente ha coinvolto ancora di più tutti i cittadini, la bellezza dei Voltoni va sfruttata per organizzare manifestazioni di questo tipo!
Turisti imbufaliti non nè ho visti così tanti… ho visto molti più ragazzi, cosa che non succedeva da tempo soprattutto d’inverno! Purtroppo a Todi troppo spesso si arriva a conclusioni senza vivere veramente la vita cittadina!

Emanuele P.


7 gennaio 2008

L’associazione culturale "Meritiamoci Todi" si è meritata il successo!

Apprendiamo dal quadro murale del PD che tutte le manifestazioni della Città sono targate “Meritiamoci Todi”. Tale osservazione ci coglie di sorpresa e ci riempie di orgoglio visto che la nostra Associazione Culturale è nata da pochissimo tempo ed è ancora in fase embrionale: sapere di aver già assunto un tale ruolo e una tale importanza non può che renderci oltremodo entusiasti.
Ci preme tuttavia spiegare agli amici del PD alcune cose:
– l’Associazione non ha fini né connotati politici: l’obiettivo dell’Associazione è il rilancio della Città, delle manifestazioni culturali e delle tradizioni ad essa collegate.
Nel nostro Statuto abbiamo voluto espressamente indicare che le finalità dell’Associazione possono essere raggiunte anche con la collaborazione di altri movimenti che condividano gli stessi obiettivi e valori.
Da parte nostra auspichiamo, quindi, la più ampia partecipazione e collaborazione da parte di tutte quelle Associazioni cittadine che intendano sposare i nostri progetti e ci dichiariamo fin d’ora disponibili a valutare proposte di collaborazione che dovessero pervenirci da altri movimenti.
– l’Associazione Meritiamoci Todi è intervenuta in manifestazioni già patrocinate dal Comune non percependo alcuna somma né contributo per l’attività svolta.
La manifestazione di esordio è stata “la bruschettata dell’08/12” : il pane, l’olio, e la griglia ci sono stati offerti da commercianti del luogo, le mani bruciacchiate erano le nostre, l’entusiasmo di tanti cittadini e turisti, invece, erano di TUTTI.
Il secondo evento è stato “il brindisi di fine anno”: anche in questo caso dolci e spumante ci sono stati offerti da tanti negozi della città ed in parte acquistati con fondi nostri, come pure piatti e bicchieri, i tavoli ce li siamo portati da casa (!), la presenza di tanti bambini con la bocca piena di cioccolato e di altrettanti genitori che brindavano alla nostra salute non li abbiamo rubati a nessuno ma ce li siamo MERITATI.
L’ultima manifestazione in cui siamo intervenuti prestando il nostro aiuto GRATUITO all’organizzazione è stata “la festa della Befana”: anche in questo caso non crediamo di aver arrecato danno a nessuno né di aver scavalcato altre Associazioni che si strappavano i capelli desiderose di partecipare all’evento.
Tante altre sono le iniziative che abbiamo in mente e tanti sono gli obiettivi che ci siamo prefissi; constatare, comunque, che a distanza di pochi mesi siamo già stati additati come il motore delle manifestazioni cittadine, non può che farci piacere!
– Il valore dell’Associazione non dipende esclusivamente dal colore politico di chi l’ha fondata ma dal successo che riscuotono le iniziative che propone.
Nel voler nuovamente sottolineare che l’Associazione Culturale Meritiamoci Todi non ha fini né connotati politici, non possiamo e non vogliamo nascondere il fatto che sia stata voluta e fondata da alcune persone legate al mondo della destra cittadina.
Si tratta di giovani che hanno vissuto i lunghi mesi della campagna elettorale a fianco del Sindaco Ruggiano e che stanno, ora, condividendo un sogno: il rilancio della nostra Città.
E’ vero: non basta che i fondatori siano legati al centro-destra perché un’Associazione sia meritevole di plauso, ma è altrettanto vero che non basta questo elemento per farla ritenere priva di ogni consistenza e merito.
Crediamo sia ora di saltare oltre l’ostacolo: i nostri progetti piacciono alla Città e possono, in qualche modo, contribuire al suo rilancio? Se si ritiene di sì (come il successo delle manifestazioni elencate ci fa supporre) siamo lieti di poter dare il nostro contribuito chiedendo, sempre di più, l’aiuto di chiunque, a prescindere dal proprio colore politico, sia dotato di amore per Todi e di buona volontà e ritenga condivisibile il nostro progetto; se invece si pensa che un’Associazione, solo perché creata da ragazzi di centro- destra debba essere affossata prima ancora di nascere, vi preghiamo di lasciarci lavorare in pace: sarà il tempo e la cittadinanza a giudicare!
Vorremmo concludere questo breve comunicato ringraziando i commercianti della Città che in più occasioni si sono dimostrati estremamente disponibili a collaborare con noi per la riuscita delle manifestazioni che abbiamo organizzato, i cittadini di Todi ed i tanti turisti che ci hanno manifestato il proprio plauso, nonché tutti coloro che vorranno unirsi a noi affinché possiamo rilanciare una Todi giovane, propositiva ed entusiasta.
Speriamo, inoltre, che l’atteggiamento di chi ritiene il nostro operato insufficiente e non meritorio, sia quello costruttivo volto alla realizzazione di migliori opere ed eventi per la Città e non si limiti, invece, a metterci bastoni tra le ruote o a riempirsi la bocca di polemiche sterili.
Non crediamo di aver rubato la scena a nessuno: quando abbiamo chiesto le autorizzazioni per le nostre attività non c’era nessun altra richiesta in tal senso avanzata da altri movimenti; non siamo stati preferiti a nessuno.
Abbiamo avuto il merito di averci pensato e di esserci impegnati in prima persona proprio perché vogliamo il bene della Città, perché vogliamo meritarci Todi.

ASSOCIAZIONE CULTURALE "MERITIAMOCI TODI"

7 gennaio 2008
Il "carbone" del Pd-Ulivo? Avanti tutta, per cambiare Todi

Anno nuovo, vita nuova. Archiviato il 2007, l’anno della stupenda vittoria elettorale di Antonino e di tutti noi che ci battiamo per il cambiamento, anno che rimarrà un ricordo indelebile nella nostra memoria, avrei sperato che Babbo Natale avesse donato un po’ di spirito di collaborazione agli esponenti piddini o piddisti (i piduisti siamo noi!).
Niente di tutto ciò… Anzi sono loro che ci confezionano qualche chilo di carbone per la Befana. Seguendo l’istinto avrei dovuto rispondere punto per punto alle critiche (critiche è riduttivo, sembra un dossier scritto dal KGB) che sono state mosse all’Amministrazione. Avrei voluto tirare fuori tutti i loro scheletri che tengono ben custoditi negli armadi, tutte le loro malefatte che hanno ridotto ad uno stato cadaverico la nostra città. Poi ho pensato: ma che senso ha dopo 6 mesi ritornare ad un clima elettorale, rinfacciando agli esponenti della maggioranza consiliare (assai smemorati, urge una bella cura di fosforo) le politiche sconsiderate che hanno portato avanti in 9 anni di legislatura?
Ecco, tutto ciò non ha più senso. Forse attaccare su tutti i fronti Ruggiano riempie le giornate degli esponenti di centro-sinistra, per noi di centro-destra è più giusto ascoltare le loro parole, accogliere i loro rilievi (ove fossero giusti) e lasciare cadere ogni polemica strumentale (certe interrogazioni hanno superato il senso del ridicolo). Il nostro scopo è quello di sostenere la Giunta nella suo missione di innovazione e nella sua azione di rottura verso certi equilibri di potere che hanno governato la nostra città in passato. Bisogna voltare radicalmente pagina, esigenza condivisa anche da una fetta importante di elettorato di centro-sinistra. Strano che i piddisti non se ne accorgano.
Il problema è che forse passano troppo tempo negli uffici comunali a leggere le carte (beati loro che hanno così tanto tempo libero!), sollecitando magari nel frattempo qualche dipendente a non darsi troppo da fare per questo sindaco. Per carità, ognuno ha la sua idea di opposizione e di politica…
Di una cosa però sono certo: Todi non ha bisogno di tornare indietro con queste persone e con i loro suggeritori, cui piegano la testa in maniera servile.

Quindi avanti tutta per cambiare Todi, senza nessun tentennamento.
Umberto Magni – Forza Italia Todi

7 gennaio 2008
Ancora sul degrado sulla piazza di Todi

Da alcuni anni vivo nella campagna tuderte, ospite della bella città di Todi. Grazie al vostro giornale online seguo le vicende locali, soprattutto amministrative, e dopo aver notato il degrado della Piazza di Todi durante queste festività natalizie, mi sono deciso a scrivere alcune mie personali opinioni.
Degrado della Piazza, dicevo, che è come un pugno nello stomaco: una pista che oscura l’intero spazio ed impedisce di guardare i monumenti, traffico caotico, sosta selvaggia, i portici chiusi a mò di ovile, assenza di addobbi ed illuminazioni natalizie!
La parte più bella, più caratteristica, più ammirata dai turisti e visitatori ridotta così è un insulto alla civiltà e al buon gusto! Ho incontrato turisti imbufaliti e, per fortuna, anche commercianti disgustati! E’ possibile impedire che ciò si ripeta anche per il prossimo anno? E’ possibile già da oggi togliere quelle brutture e non farle arrivare a marzo?
Ma ve le immaginate Piazza San Marco o piazza Oderisi trattate come è stata trattata la Piazza di Todi? Sarebbe uno scandalo nazionale! Scusate lo sfogo, ma sono indignato.

Gianni P.


7 gennaio 2007
Todi Arte Festival: i tempi stringono!

La notizia dell’ufficializzazione del conferimento dell’incarico di direttore artistico della Fondazione Teatro di Latina a Maurizio Costanzo richiede la massima chiarezza da parte del Sindaco sul futuro del Festival di Todi.
La strategia dei grandi proclami non serve ad una città che ha bisogno invece di programmi concreti anche e soprattutto sotto il profilo delle iniziative culturali e delle grandi manifestazioni. Lo diciamo con la coerenza di chi, in passato, ha criticato il Todi Arte Festival di Simona Marchini per il modesto coinvolgimento della città e che troppe volte è stato avvertito dai tuderti come un evento lontano, nonostante la qualità degli spettacoli che nel corso degli anni si è invece sensibilmente alzata.
Il Consiglio Comunale ancora attende di discutere sulle proposte e i programmi della nuova amministrazione anche in merito alla cultura ed alla promozione della città. Quello che sappiamo lo si apprende dai giornali e dalle prese di posizione, alquanto puerili, di alcune componenti delle destre. I tempi però stringono e l’atteggiamento del Sindaco rischia di perdere finanziamenti e scoraggiare anche eventuali validi soggetti interessati alla direzione artistica del Festival.
Siamo pronti ad affrontare laicamente la discussione sul futuro delle grandi manifestazioni nella nostra città ma non saremo disposti a sostenere tutto quello che passa il convento, a maggior ragione se saremo chiamati a ragionare su surrogati dei “sogni di gloria” della destra tuderte o costretti dal ricatto del “prendere o lasciare”.
Ci siamo impegnati, anche nella stesura del programma elettorale del centro – sinistra, per una profonda innovazione della promozione del nostro territorio e dell’offerta culturale nella nostra città insieme però al dialogo ed alla partecipazione di tutte le soggettività interessate. Sono questi i paletti entro i quali esprimeremo il nostro giudizio sempre che, gentilmente e con il sorriso sulle labbra, il Sindaco e la Giunta ce ne diano la possibilità.

Andrea Caprini – capogruppo Rifondazione comunista

6 gennaio 2008
Al Pd rispondo: Facile criticare, altra cosa è collaborare!

Vorrei rispondere all’unica cosa degna di nota emersa dal comunicato del neonato PD, anzi neonascente, ovvero agli auguri… Auguri anche a Voi cari colleghi, ma soprattutto auguri alle persone che ancora vi guidano dalle retrovie…!!!
Forse, più che rivolgerVi alla befana per portare carbone avreste dovuto rivolgerVi a mago merlino affinché ci facesse dono della sua bacchetta magica per riuscire a rimettere in piedi in poco tempo ciò che lor signori hanno “distrutto” in dieci anni! Non voglio entrare nel merito dei primi 6 mesi perché credo sia giusto che a giudicare siano chiamati i Nostri concittadini. Una cosa è certa: è facile criticare, mentre altra cosa è COLLABORARE!
Se non erro in Consiglio Comunale la maggioranza è di centrosinistra, ma ad oggi non risulta nessuna Vostra iniziativa intrapresa nell’interesse dei cittadini. Non avete ancora compreso che mettere i bastoni tra le ruote dell’Amministrazione Ruggiano arreca danno a tutta la comunità. L’unica strada è quella di lavorare insieme, ma se lor signori continuano ad aspettare un segnale dalle retrovie anche per votare… Senza andare troppo indietro nel tempo analizziamo lo scorso Consiglio Comunale: avete fatto rinviare l’approvazione di un Regolamento per l’esposizione del Vessillo Comunale, che si rifaceva semplicemente a leggi nazionali. E che dire dell’abbandono dell’aula quando si è trattato di votare il reintegro del servizio dell’affissione che guarda caso proprio Voi avevate esternalizzato?!?
Il messaggio lanciato, purtroppo mai recepito, era ed è chiaro: sorriso sulle labbra, serenità d’animo e lavorare gomito a gomito per TUTTI i cittadini, non solo per quelli di centrodestra o non solo per quelli di centrosinistra, ma indistintamente per TUTTI!
Consentitemi, in conclusione, una breve precisazione riguardo allo sviluppo del sito comunale che il NOSTRO Sindaco mi ha chiesto di seguire: l’errore, e di questo chiedo scusa e mi assumo la responsabilità, è stato dettare una tempistica troppo stringente. La nostra volontà è dar vita ad un sito che possa mettere in atto quella TRASPARENZA AMMINISTRATIVA per troppo tempo negata. Trasparenza amministrativa significa poter consultare in tempo reale tutti gli atti del Consiglio e della Giunta. Trasparenza amministrativa significa consentire a TUTTI di controllare i bandi e le gare ed il loro esito. EFFICIENZA AMMINISTRATIVA significa riuscire a mettere in rete tutte le informazioni dei vari uffici utili al cittadino. Purtroppo questo richiede un po’ di tempo, visto che Voi non avevate mai pensato e predisposto una cosa del genere…
Forse è stato presuntuoso pensare di riuscire a fare in pochi mesi ciò che Voi non avete voluto fare in molti anni! Certamente in questo periodo NESSUNO CHE APPARTIENE ALLA MAGGIORANZA IN CONSIGLIO, e si diverte spesso a sottolinearlo, si è interessato ed ha proposto la sua collaborazione. Forse reputate più interessante girellare per gli uffici alla ricerca di qualcosa, o “suggerendo” e “minacciando” non so che…
Se volete collaborare la porta è aperta, altrimenti lasciateci lavorare in tranquillità, senza chiedere miracoli, anche se per quelli già ci stiamo attrezzando!

Michele Martorelli – consigliere comunale Alleanza Nazionale

5 gennaio 2008
A Todi aspettando la Befana… non resta che Lei!

Cara Befana, ti aspetterò quando scenderai dal campanile del Duomo di Todi e spero che possa mettere a disposizione la tua scopa per la pulizia delle strade che, come oggi, appena piove sono rese scivolose dal guano dei piccioni.
Tra pochi giorni dovremo rinnovare i permessi ZTL. Ti prego, cara Befana, portati via quei maleducati che se fregano dei posti riservati.
E, visto che sono sempre più costretto a parcheggiare a Porta Fratta, portami un lampione da mettere all’inizio di Via Mezzomuro in modo che, salendo dalle scale, riesca ad evitare i ricordi lasciati dai cani portati a passeggio in uno spazio dove esiste(rebbe) il divieto di accesso (altrimenti che gusto c’è?).
Se puoi, cerca di farci recuperare qualche posto macchina visto che sono sempre più occupati da cantieri "immobili" (attualmente ne erodono una decina).
Metti una buona parola con chi di dovere (se riesci ad individuarlo) affinché si provveda ad una migliore e diversa collocazione dei cassonetti dei rifiuti posti a Porta Catena (ex Caserma) che sono stati ammassati rendendo difficoltoso l’accesso, sgradevole la visione e ricettacolo di immondizie varie.
Perchè mi rivolgo a te? Perchè sei l’ultima speranza! Passata la vecchia Amministrazione, con la nuova che latita, Babbo Natale era occupato con il cipresso di Garibaldi….. non resti che tu.
Io intanto la calza l’ho appesa…..

Maurizio Pierdomenico

5 gennaio 2008
Ciao a tutti, sono Jacopo e sono morto per capodanno

Ciao a tutti, sono Jacopo, o per essere precisi ero Jacopo, perchè ora non ci sono più!
Vorrei scusarmi per questa mia posizione un po’… come dire, rigida, ma non riesco proprio a rilassarmi… perchè come dite voi sono… morto!
Che cosa sia successo non lo so… però provo a raccontare quello che ho visto e sentito, forse voi umani ci capirete qualcosa…
Era una sera come tante altre, era buio, ma all’improvviso ho cominciato a sentire rumori assordanti, a vedere luci accecanti, sapete è nella mia natura avere paura e ho cominciato a scappare, correvo e non mi fermavo mai; è vero che tutte quelle persone erano felici e gridavano "buon anno!"… "felice 2008!"… ma che cos’è questo 2008? Me lo volete spiegare? Li vedevo abbracciarsi, alzare le braccia… doveva essere una cosa spaventosa anche per loro!
Io non riuscivo a fermarmi, correvo… ho cercato di correre anche dopo, quando la schiuma e il sangue che mi uscivano dal naso non mi facevano più respirare e ho cercato di correre anche dopo, quando ero a terra sul fianco e quei rumori e quelle luci non c’erano più!
La mia immagine a terra la dedico a tutte quelle persone, amanti degli animali, che quela sera si agitavano. Spero che si ricordino di me e di quanto mi sia divertito con loro, convinti come sono che "a capodanno i botti si possono fa!".

Jacopo era il mio cavallo! Vorrei che pubblicaste questa lettera perchè vorrei vendicarmi con il mondo intero, ma non si può… e allora vorrei dare un po’ di voce a lui.
La lettera è stata scritta con le sue foto (da morto) davanti agli occhi.

Giammaria Distante (Castello delle Forme, Marsciano)

5 gennaio 2008
Violenza sulle donne: tutto fa brodo!

Vorrei condividere con i lettori di questo spazio una notizia che personalmente ritengo paradossale, letta su più organi di informazione e – addirittura, ripetutamente – sul portale della Provincia di Perugia.
La notizia porte pressapoco questo titolo: "Violenza sulle donne – da gennaio partono i corsi di difesa personale".
Dopo i quintali di chiacchiere che si sono fatti anche a livello locale, in particolare dopo l’uccisione di Barbara Cicioni, sul problema della violenza a cui è susseguito il nulla in termini di fatti, rimango sbalordita leggendo che esiste ancora qualcuno che pensa che il problema si possa risolvere insegnando alle donne la miglior tecnica di rispondere con i calci ai pugni.
Per carità, un fondo di verità c’è e cioè che il dato è allarmante. Tanto più se si pensa che i pugni si prendono in casa, senza neppure scomodarsi a camminare da sole in qualche viuzza poco illuminata. E allora mi chiedo perché infierire senza ragionare? Perché il maestro di arti marziali cinesi di turno non decide di pagare un centinaio di euro per farsi pubblicità a pagamento come fanno tutti i titolari di attività commerciali del pianeta? Perché offendere ancora l’intellingenza di quanti, spero molti, hanno capito che il problema va affrontato con una politica seria, come fanno da anni specifiche associazioni no-profit che lottano anche solo per abbattere il muro di silenzio di quante subiscono ogni giorno per paura?
Penso che sia ora di dire BASTA a tutte le tavole rotonde, ai consigli comunali sporadici, ai dibattiti inutili. Se proprio, anche a livello locale, si volessero fare azioni concrete basterebbe guardarsi intorno e prendere esempio da altre amministrazioni che negli anni hanno costruito iniziative serie di protezione e ascolto delle donne che subiscono violenza.
Capisco che rilasciare qualche frase ad effetto ogni tanto è più semplice e mediaticamente più d’effetto.
Lettera Firmata

4 gennaio 2008
Tra i poteri che il PD non vuole disturbare c’è quello della chiesa

Le parole che leggo nella lettera di Roberto Vicaretti mi fanno rabbia e tristezza. Rabbia perché ci sento la possibilità di una ribellione che non si compie, di una rottura che sarebbe legittima, e necessaria, eppure rimane sospesa. Tristezza perché sono la conferma di come le migliori energie morali ed intellettuali del nostro territorio, e del nostro paese, rischiano di essere fagocitate e rese inoperanti da questo mostro pubblicitario-elettorale che è il Partito Democratico.
Roberto è troppo intelligente per non sapere, al fondo della sua coscienza, che lui, e tutti quelli che nel Pd hanno le sue stesse aspettative, non otterranno mai quelle risposte e quelle prese di posizione che adesso, giustamente e disperatamente, chiedono. Perché il Pd ha rinunciato a qualunque orizzonte ideale, e dietro la vuota formula del riformismo si nascondono le più ciniche intenzioni di conservazione dell’esistente.
Solo una politica che si fonda sull’insoddisfazione permanente per il reale, su una tensione continua e inesauribile alla trasformazione può tenere alta la guardia sui temi che stanno a cuore a Roberto. Ma la “politica del fare” di cui tanto si riempie la bocca Veltroni non è altro che una politica della “manutenzione”: mantenere la società così com’è applicando il minimo indispensabile dei correttivi.
Tra gli eterni poteri di fatto che il Pd si propone di assecondare e non disturbare, c’è quello della Chiesa. Per questo sulla laicità la coerenza del Partito vacilla: e a Roma, quando si è trattato di approvare un decreto che istituiva nella Città Eterna un registro delle unioni civili, il Partito Democratico ha votato contro insieme al centrodestra, pochi giorni prima che Veltroni proponesse il Pd come interlocutore politico privilegiato per il mondo cattolico. Serve altro? C’è da aspettare altro tempo?
Io a Roberto, da coetaneo, da vecchio conoscente, se non amico, consiglio di scappare. Di tirarsi fuori dal pantano centrista prima che l’apparato soffochi il suo dissenso, per costruire qualcosa insieme a chi condivide davvero i suoi principi. Precisando che la mia non è una provocazione, ma lo sfogo triste e rabbioso di chi ogni giorno di più sente di non avere alternative ad un’opposizione solitaria e inascoltata.

Paolo Gervasi

4 gennaio 2008
Sull’aborto ma anche sulla laicità della politica

Le parole del presidente della Cei, Angelo Bagnasco, sulla riforma della normativa sull’aborto riaprono il dibattito sulla legge 194, ma anche sulla laicità della politica. Due questioni di grande importanza soprattutto per il neonato Partito democratico che è chiamato, sia in Umbria che in Italia, a dare una risposta unitaria.
È quello che si aspettano i tanti cittadini che hanno partecipato alle primarie, quelli che hanno scommesso sul nuovo, sul Pd e su Walter Veltroni per rompere gli steccati della vecchia politica e per aprire le porte alle riforme e al cambiamento del Paese. Riforme e cambiamento che, tuttavia, non possono non nascere dalla tutela delle grandi conquiste civili, sociali e politiche del passato. E la legge 194 è una di queste, proprio perché frutto di tante battaglie e simbolo di modernità e civiltà per l’intero Paese e proprio per questo non può essere abrogata, modificata o rivista.
L’aborto è un diritto consolidato nel nostro ordinamento, una sua modifica o un suo restringimento riporterebbe l’Italia indietro di decenni, ponendola all’ultimo posto in Europa in questa materia. Una situazione inaccettabile che, di fatto, sancirebbe una condizione di inaccettabile diseguaglianza tra i cittadini italiani e quelli degli altri Stati dell’Unione. Una diseguaglianza già drammaticamente presente per quanto riguarda i diritti per le coppie di fatto, la procreazione assistita e la ricerca scientifica sulla cellulle staminali, rispetto ai quali la legislazione italiana è assolutamente inadeguata. E anche su questi temi il Partito democratico deve prendere una posizione.
Ma è sulla grande questione della laicità che il Pd deve far sentire la propria voce. Nei mesi che hanno anticipato quel grande momento di esercizio democratico che sono state le primarie, il tema della laicità ha tenuto banco a lungo. C’era, soprattutto da parte di chi ha militato nei Democratici di sinistra, il timore di perdere parte della propria autonomia politica, della propria storia, della propria tradizione e dei propri valori.
Anche per queste ragioni alcuni hanno deciso di non credere nel progetto Pd. E quella storia, quei valori, quella tradizione oggi vediamo in grave pericolo. Dopo che una senatrice del Pd non ha votato la fiducia al governo per non approvare una norma sulla difesa degli omosessuali e dopo le parole del cardinal Bagnasco ci aspettiamo una presa di posizione chiara. Sulla laicità e sull’indipendenza del nuovo partito non si può transigere, non si possono fare sconti. Il nuovo partito per essere veramente democratico non può accettare di sottostare alle direttive della Santa Sede, della Cei e della gerarchie ecclesiastiche.
Pur nel rispetto del ruolo e delle funzioni, la politica deve necessariamente mantenere una propria sfera di competenza esclusiva e non deve rispondere a imperativi morali e religiosi di nessun tipo. E, così, le scelte politiche del Partito democratico dovranno essere prese in assoluta e totale autonomia, senza tentennamenti, senza concessioni per essere veramente incisive, per essere veramente credibili e per sbloccare la società italiana, per toglierle le incrostazioni del passato e per renderlo veramente un Paese moderno ed europeo.
Per queste ragioni sulla laicità ci aspettiamo risposte chiare da Walter Veltroni, dal Pd nazionale e da quello dell’Umbria.

Roberto Vicaretti

4 gennaio 2008
Romazzano rivuole le sue "palle"!

Sono un cittadino di Romazzano, nato e residente in Vocabolo Castello n° 6. Il mio nome è Carlo Dominici e vorrei ringraziare la redazione e in particolare il signor Rocchi Bilancini per avere riportato alla luce "il fattaccio" della sparizione delle "Palle" dalla fontana pubblica del paese, con l’articolo pubblicato su Tam Tam del mese di dicembre 2007.
Confesso che ho letto l’articolo con molta soddisfazione anche perché non da poco tempo, il sottoscritto, stava pensando di contattare le autorità comunali sia per far togliere l’ormai orribile e pericolante tettoia che sovrasta il lavatoio, sia per far restituire le "Palle" al legittimo proprietario e cioè La Nostra Fontana. (…)
Rispondo alla domanda ultima che si pone Bilancini riguardo la sorte toccata alle "Palle": specifico che le "palle" originali e il loro basamento troncopiramidale si trovano ancora là dove sono state portate dopo la loro asportazione. (…)
Mi faccio portavoce dell’intera cittadinanza "Romazzanella" per portare avanti e vincere questa battaglia in maniera da far ricollocare le "Palle" nel posto che loro compete e di ridare alla nostra fontana il suo aspetto originario per chiamarla ancora "La Fontana delle Palle".

Carlo Dominici

4 gennaio 2008
Aziendalizzazione della sanità è quello che è successo all’ospedale di Todi?

Cara amica Olgaras, (si fa per dire) debbo confessare che non so tutte quelle cose che dice, ma è sufficiente che le sappia Lei! Se pensava di mettermi in difficoltà ha sbagliato in pieno. Sono talmente conscio della mia ignoranza che m’inchino al Suo saccente intervento, saccente e con una punta di acredine nei miei confronti. Sa quanto me ne può importare?
Se aziendalizzazione significa quello che è avvenuto in questi anni, che hanno visto un continuo dissanguamento dei servizi del nosocomio tuderte a vantaggio di quello di Marsciano, allora ho imparato qualcosa. Va bene.
Prendo atto che per Lei io non ho la preparazione all’altezza del ruolo che svolgo, ciò non mi meraviglia, considerato che, sicuramente, ha votato qualcuno di Sinistra. Non mi sembra, in ogni modo, che da quella parte, Lei, abbia eletto qualcuno che possegga tale indispensabile dote. Altri cittadini, hanno creduto opportuno eleggermi ed, evidentemente, hanno verso di me una considerazione diversa dalla Sua.
Il Suo, più che un intervento in merito al problema ospedale, è uno scialbo, astioso attacco personale. Il “quadro articolato” di cui Lei parla, unitamente “all’ottica aggiornata e realmente informata”, se lo è fatto da sola. Buon Anno anche a Lei, anche se non lo ha iniziato granché bene.

Mario Epifani – consigliere comunale di Todi

3 gennaio 2008
Rifondazione contraria all’aumento dei consiglieri regionali: oggi come allora

L’articolo pubblicato da “Iltamtam” sulle esternazioni della Presidente Lorenzetti in merito al numero dei Consiglieri regionali, impone alcune precisazioni sulla posizione del PRC umbro assunta in sede di approvazione del nuovo Statuto regionale.
Già in fase di discussione per il rinnovo della Carta regionale Rifondazione Comunista espresse forti critiche sul modello presidenzialista sostenuto trasversalmente da tutte le forze politiche, per i caratteri autoritari che venivano a caratterizzare la figura del Presidente della Giunta e per l’emarginazione dell’Assemblea regionale. A maggior ragione abbiamo ritenuto che, a fronte del depauperamento del ruolo e delle funzioni del Consiglio, la proposta di aumentare da 30 a 36 il numero dei componenti appariva quanto mai inopportuna.
Anche per questo il Gruppo Consiliare regionale di Rifondazione Comunista ha votato contro il testo del nuovo Statuto. Siamo oggi come allora contrari all’aumento dei Consiglieri regionali cosi come siamo stati contrari al modello presidenzialista individuato.
Crediamo invece che non sia l’aumento o il mantenimento del numero dei Consiglieri, la questione che interessa maggiormente i cittadini umbri alle prese con problemi ben più seri quali il potere di acquisto di stipendi e pensioni, la precarietà dei rapporti di lavoro, la vivibilità e la richiesta di sicurezza nelle nostre città, temi sui quali è massima l’attenzione di Rifondazione Comunista impegnata, anche insieme alle forze politiche della Sinistra, affinché diventino le vere priorità della coalizione che governa l’Umbria.
Andrea Caprini – segretario Rifondazione Comunista Todi

2 gennaio 2008
Associazione culturale sì, politica no!

Si rendono opportune da parte nostra alcune precisazione in merito all’articolo dal titolo “Todi: parte il rilancio di "Azione Giovani" pubblicato in data 29 dicembre 2007 su questa testata.
Dalle prime righe del pezzo in questione infatti si evince che l’Associazione culturale “fatTODIgiovani” faccia riferimento politicamente al movimento di Forza Italia. Tesi fuorviante visto che l’Associazione è di carattere prettamente ed esclusivamente culturale (lo testimoniano gli eventi promossi) e non ha nulla a che vedere con qualsivoglia logica di appartenza partitica. Le persone coinvolte sono giovani che provengono da diverse esperienze, non necessariamente politiche.
C’è, tra i fondatori, chi partecipa, nel modo che ritiene più appropriato, alla vita politica e civile della città e non nasconde le proprie idee politiche, ma ciò non scalfisce minimamente il senso dell’Associazione determinato dallo Statuto Sociale, cioè quello di coinvolgere i giovani tuderti, al di là di tutte le etichette, in progetti culturali e sociali.
Umberto Magni – Associazione Fattodigiovani

1 gennaio 2008
Epifani ha idea di cosa significhi aziendalizzazione della sanità?

Seguendo la battaglia di Mario Epifani sull’ospedale di Todi, mi verrebbe da chiederle se ha una minima idea di che cosa significhi "aziendalizzazione" della sanità. E gli vorrei chiedere se mi potrebbe fare un quadro articolato sull’ambito normativo e sulle implicazioni gestionali che questo termine comporta.
E, infine, dato che come cittadino tuderte ho a cuore che chi mi "amministra" (come dice Epifani) abbia una preparazione all’altezza del suo ruolo, vorrei chiedere l’importanza che ha un’ottica aggiornata e realmente informata delle cose di cui si fa paladino.

olgaras83@gmail.com

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